lunedì 17 dicembre 2012

Italia, ufficiale pagatore d'Europa.


Un articolo su Der Spiegel ci ricorda che il nostro martoriato paese, in rapporto al PIL, paga il contributo piu' alto al bilancio EU. Basteranno questi dati a scalfire i soliti pregiudizi?
Prendere solamente, e non dare niente? L'Italia è considerato il piu' grande beneficiario della UE. Errore. Non sono Germania o Francia a pagare il contributo piu' alto - almeno in relazione al PIL del paese.

Ad Alexander Dobrindt piace usare parole drastiche: "Chi mette i risultati in secondo piano rispetto alle politiche lassiste del sud-Europa, minaccia l'idea stessa di Europa", scriveva il segretario generale della CSU in giugno sulla sua pagina Facebook. Parole a conferma di quello che molti pensano: nel sud amano solamente oziare, noi al nord lavoriamo duro e paghiamo anche per i loro debiti.

Tanto piu' il gioco si fa duro, tanto piu' cattivi si fanno i pregiudizi. In queste settimane si sta discutendo del bilancio EU dei prossimi anni. I presunti pigri hanno buone possibilità per pretendere piu' trasferimenti. Ma quando i capi di stato e di governo si incontreranno, sarà già chiaro chi si merita il titolo di ufficiale pagatore: l'Italia.


--> In rapporto al PIL, nel 2011 nessun'altro paese ha contribuito al bilancio EU quanto l'Italia. Il suo contributo lo scorso anno è stato pari allo 0.38 % del PIL, circa 5.9 miliardi di Euro. Stiamo parlando di contributi netti: cio' che l'italia riceve da Brussel è già calcolato nel contributo italiano, siano sovvenzioni per gli olivicoltori toscani o fondi strutturali per la disastrata economia siciliana.

Proprio l'Italia, il cui capo di governo Mario Monti nel fine settimana ha annunciato le dimissioni, ormai senza sostegno per la sua politica di risparmio. Proprio l'Italia, che da tempo paga alti tassi sul debito pubblico e che in passato ha sempre dovuto smentire di avere bisogno di aiuti.

Nessun dubbio sul perchè la quota italiana sia salita: il suo PIL a causa della crisi si riduce, si potrebbe argomentare. Non è cosi'. Nel 2009 in Italia, come in Germania, c'è stato un crollo del PIL. Nei 2 anni successivi - anche nel 2011 - la ricchezza prodotta è di nuovo tornata a crescere. Questo è il primo anno in cui l'economia italiana dovrebbe di nuovo tornare indietro.

E dov'è la Germania nella classifica? Anche il Belgio e l'Olanda in rapporto al loro PIL hanno una quota maggiore rispetto alla Repubblica Federale. La Germania segue con Finlandia e Danimarca in terza posizione. Certo, se si guardano i numeri assoluti, la Germania è ancora il piu' grande contribuente di Brussel - dopo tutto la Germania resta l'economia piu' grande, e anche una piccola percentuale è sempre un bel po' di denaro. Il contributo netto tedesco è di circa 9 miliardi di Euro, vale a dire lo 0.34 % del PIL.

Ma la Germania è sempre stato il piu' grande contributore netto, potrebbe essere l'obiezione. Per niente. Dal 2000 in poi a guidare la classifica sono stati i Paesi Bassi, o addirittura il Belgio, che con un debito pubblico di oltre il 100% del PIL appartiene al gruppo dei paesi problematici.

Il titolo di ufficiale pagatore segreto - e involontario - lo merita l'Italia, che dopo Germania e Francia, resta il terzo contribuente ai fondi di salvataggio. E nonostante il suo alto indebitamente non ha ancora ricevuto un cent dal fondo salva stati.

L'esempio italiano mostra che l'ammontare dei contributi netti all'EU si basa molto piu' sulle capacità di negoziazione che sulle dimensioni dell'economia. O si potrebbe anche dire: sulla sfacciataggine. Alcuni paesi hanno negoziato sconti generosi, primo fra tutti la Gran Bretagna. Altri ricevono sconti dovuti ai costi aggiuntivi causati dallo sconto britannico - l'Italia non appartiene né all'uno né all'altro gruppo.

Le condizioni speciali britanniche fanno si' che lo UK contribuisca per una piccola parte del suo PIL (0.32 %),  molto meno dell'Italia. Questo è ingiusto, secondo Mario Monti, il quale insieme alla Francia chiede di abolire per intero lo sconto britannico

18 commenti:

  1. Facessero la pace col cervello e lo dicessero alla Merkel e...a Sinn.
    Questo è un teatrino da guitti, che hanno fatto la faccia dura scorrettamente e, ora che la corda si sta per spezzare (ringraziassero la stampa italiana e il partito unico dell'euro imperante), provano a fare marcia indietro.
    Ma non possono salvarsi, perchè ormai il fiscal compact lo hanno imposto ed è una bomba ad orologeria piazzata sotto il c...dei guitti kartofen

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    1. grazie Quarantotto! articolo interessante che aggiunge un informazione in piu' alle tante menzogne che ci sono state propinate in questi mesi e anni. Abbiamo decisamente bisogno di leader con la schiena dritta...

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    2. insomma, oggi Totò sarebbe alto e biondo...

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  2. niente da fare, si preferisce sempre giocare a squadre. La guerra è tra cittadini, diventa una questione di tedeschi contro italiani.
    Non di governi servi salva banche, tanto quello non scelto italiano tanto quanto quello tedesco.
    Ma sì dai, tedeschi cattivi, brutti uccidiamoli tutti. Tanto essere razzisti contro i tedeschi è lecito a quanto pare. Non oso pensare fosse l'inverso

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    1. no, guarda, non si tratta di essere contro i Tedeschi, ma di smettere di essere contro gli Italiani.

      Non gioisco affatto nel vedere che la sofferenza dei minijobber tedeschi serva solo ad ottenere un vantaggio competitivo da utilizzare poi per depauperare i diritti e i beni dei Paesi che non hanno fatto altrettanto a casa loro.

      Come più volte si dice anche negli altri blog (ad esempio qui, si tratta di tirare fuori la verità, e la verità è che è in atto una lotta di classe al rovescio che punta alla compressione dei diritti dei cittadini, portata avanti dall'élite economica dei singoli Paesi aderenti all'euro, e che vedono ora, come in passato, nell'élite tedesca la guida, il famoso portatore del "vincolo esterno", del "ce lo chiede l'Europa", ma non il tedesco che alla mattina si alza e lavora per 8 ore al giorno con una paga da fame, quello è già stato stritolato dal meccanismo che, come sempre, viene prima sperimentato e messo a punto in casa propria.

      Peccato che al povero tedesco gli dicano che se lui guadagna poco è perchè la colpa è dei maiali del sud (tra l'altro, già una volta in Germania si è usata la metafora del maiale e sappiamo come è andata a finire), inoltre lo dicano anche a quelli del sud i quali alla fine non reagiscono perchè si sentono in colpa (ma sempre meno, nonostante fulgidi esempi di troll che spandono merda a palate sul proprio paese e quindi solo su se stessi).

      P.S.: Una semplice domanda poi a proposito del solito refrain sulla mancata reazione dei cittadini all'austerità: qualcuno mi sa citare un solo esempio di rivolta avvenuta in seguito al taglio dei diritti? Mi risulta che nemmeno negli USA il reaganismo abbia avuto molta difficoltà ad imporsi.

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    2. Grazie g.b., la cultura della verità (contro i luogomuni) si diffonde. Ovviamente i "guitti" sono quelli che manovrano i popoli, dai loro scranni tecnico-oligarchici. E fanno le riforme Hartz per buttare poi la colpa sui "med", dove le stesse elites locali fanno sentire, i risepttivi popoli, pure in colpa "perchè abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi"...E ovunque con la COMPATTA COMPLICITAì DEI MEDIA.
      Ma qui mi fermo. Perchè vedo che tu, e molti altri (c'è da augurarsi) state dimostrando la "passione per la verità" che costa un pò di tempo e di fatica "acquisire", superando la propaganda confusionaria che risolve la protesta in un boomerang per gli stessi che credono di rivendicare qualcosa...:-)

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    3. Il ringraziamento va innanzitutto a chi come te sta facendo opera di divulgazione della verità fattuale grazie al tuo ottimo sito.

      Aggiungo che non ho visto lo spettacolo di Benigni che stim(av)o molto, ma dai titoli dei soliti quotidiani mi pare di capire che Benigni non ha letto la Costituzione del '48 per dire cosa abbiamo perso, ma l'ha arrotolata e usata per picchiarla sulla testa al solito noto, salvando chi l'ha effettivamente minata nelle fondamenta facendoci entrare nella gabbia dell'euro. Spero di essere smentito da chi ha effettivamente visto lo "spettacolo", ma se venisse confermata questa mia ipotesi perderei definitivamente l'ultima goccia di stima per il personaggio.

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    4. Provocato dal paradosso di uno che non sa nulla di diritto e di economia ma che vuol fare l'oracolo-esegeta della Costituzione (ma già si era affrettato ad andare a scusarsi di "esistere" per conto nostro al Parlamento UE: e chi glielo aveva chiesto?)...mi sa che ci faccio un post :-)

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    5. g.b.: rivoluzioni avvenute in seguito al taglio (o al disconoscimento) dei diritti ce ne sono state parecchie, forse la maggior parte (Francia 1776, USA 1789, Russia 1917). Se in Europa continuano a non vedersi è perchè la gente ha comunque più benessere materiale rispetto a 100 a 200 anni fa. Il parallelo con il reaganismo non calza molto perchè sotto Reagan gli USA hanno avuto una notevole espansione economica (dovuta, certo, al fatto che in realtà Reagan predicò meglio di quanto razzolasse - fu eletto come campione del lafferismo, e poi attuò deficit spending policies di impronta largamente keynesiana).

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    6. Oops scusate la svista ! intendevo naturalmente "Reagan razzolò leglio di quanto predicasse".

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    7. ecco quindi che non c'é un particolare lassismo da parte degli Italiani, ovvero le dinamiche sono le stesse in tutto il mondo e in tutti i tempi: fino a quando si riesce si sta sulla difensiva, quando poi le risorse scarseggiano davvero allora ecco che qualcuno comincia ad arrabbiarsi.

      Ma poi mi viene in mente il libro "I sommersi e i salvati" di Primo Levi, e allora ecco che vacilla anche questa analisi...

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    8. @Marco Cattaneo,

      giustamente fai notare che sotto Reagan gli USA conobbero una notevole espansione economica, e quindi questo giustamente riuscì a mettere in secondo piano l'erosione dei diritti dei lavoratori e il crescente indebitamento che gli stessi erano spinti a sopportare, con la promessa che il futuro sarebbe stato migliore; aggiungo però che è ciò che abbiamo conosciuto nei Paesi europei nei primi anni successivi all'ingresso dell'euro, ovvero quello che viene indicato come ciclo di Frenkel: anche noi abbiamo conosciuto una crescita economica, che adesso scopriamo essere dovuta ad un crescente indebitamento del settore privato, ma che allora sembrava promettere un futuro migliore, e che non ci ha fatto avvertire le conseguenze della perdita progressiva dei diritti (mi ricordo bene le pubblicità delle banche che consentivano anche ai lavoratori precari di accendere un mutuo per l'acquisto della casa, arrivando addirittura a finanziarla per l'intero valore! Chissà quanti giovani si sono sentiti fortunati con il loro lavoretto e finalmente la possibilità di riscattare la propria immagine di "bamboccioni", definizione che aveva addirittura la patente di ufficialità essendo stata pronunciata da un ministro, ovvero da una importante carica dello Stato italiano). Da quando c'è l'euro, agli Italiani sono stati forniti segnali comunicativi forti e tutti tendenti a spingere la gente ad indebitarsi sempre di più: l'euro ci salva dalla liretta! Il lavoro flessibile è bene! Indebitatevi per comprare casa: le banche offrono soldi anche a chi non può restituirli e quindi se non uscite di casa siete dei bamboccioni! Gli Italiani sono mammoni perchè non escono dalla casa dei genitori (e giù un florilegio di aneddoti di figli cinquantenni in casa di genitori ottuagenari, come se questo fosse la norma). Ora direi che forse gli Italiani, anche quelli o forse soprattutto quelli che non hanno votato come me, hanno dimotrato di essere molto più intelligenti di quanto i trolletti da bar sport vogliono far credere, infatti in Italia le bolle speculative non hanno raggiunto le dimensioni degli altri Paesi (Germania inclusa) nonostante il continuo martellamento mediatico e c'é quindi ancora una tenuta residuale del sistema economico tale da consentire un certo grado di pace sociale, ma credo che siamo arrivati agli sgoccioli e infatti la verità viene a galla a poco a poco.

      Concludo tornando agli USA: tenuto conto che in quel Paese tutti i servizi che da noi sono pubblici (scuola, sanità) là sono privati e costano MOLTO cari, direi che la mancanza di reazione da parte dei popoli in quest'epoca non si possa certo attribuire al solo popolo italiano, ma sia piuttosto il frutto della frammentazione della società che il mercato del lavoro flessibile ha determinato.

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    9. Beh negli USA c'è meno welfare state ma è sempre stato così, quindi non si è mai avuto un senso di forte privazione dei diritti. Il problema USA è stato l'aumento dell'ineguaglianza, avvertito soprattutto dalla crisi 2008 in poi (we are 99% ecc.) Gli USA sono una società molto competitiva ma anche con alta mobilità sociale rispetto all'Europa. La diseguaglianza e la carenza di welfare sono più accettate, purchè non manchino le prospettive di occupazione. Una crisi affrontata con politiche di austerità deflattive come oggi in Europa lì non sarebbe concepibile.

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  3. ovviamente quale popolo vigliacco quale siamo è più facile prendersela con gli altri piuttosto che con i nostri cari governanti e vari guitti tecnici.
    Eppure sono ben 20 anni che subiamo manovre lacrime e sangue per restare in Europa o perché l'EUropa ce lo chiede. Ma siamo troppo codardi per ESIGERE DI AVERE voce in capitolo E MANDARE A QUEL PAESE L'EUROPA.
    Tutti a servirla e riverirla questa organizzazione sovrannazionale per la sottomissione dei popoli, inclusi i tedeschi

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    1. vedi la discussione di cui sopra a proposito della vigliaccheria. E poi dammi una definizione del comportamento dei sindacati tedeschi all'approvazione delle riforme Hartz. Non mi è giunta notizia di scioperi ad oltranza in Germania sotto il governo Schroeder.

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  4. beh a giudicare dal tono dei commenti c'è da gioirne: finalmente quelli anti-italiani non rappresentano più la maggioranza assoluta! :)

    La percezione distorta e i pregiudizi contano + della verità, speriamo che i media tedeschi (ma anche italiani) lo capiscano e che il corto circuito con i pregiudizi dei cittadini sia invertito, questo articolo dimostra che è possibile almeo provarci :)

    MArioC

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  5. Ma di quale Italia stiamo mai parlando? Di quella che paga o di quella che riceve? La prima piange amare lacrime, l'altra "piagne e fotte..."

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