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lunedì 7 ottobre 2013

Gli spioni di Bruxelles

Deutsche Wirtschafts Nachrichten (stampa popolare) ci parla del nuovo servizio di intelligence di cui si sarebbe dotata la UE. L'obiettivo è scovare gli evasori e i terroristi, ma anche gli euro-scettici e le voci critiche. Da deutsche-wirtschafts-nachrichten.de 
Fra i progetti piu' ambiziosi di Wolfgang Schäuble c'è la creazione di un servizio segreto europeo che con circa 230 milioni di Euro all'anno, forniti dal contribuente, potrà sorvegliare i cittadini europei. Servirà a combattere il terrorismo, ma a finire sotto la sua lente saranno anche i populisti e gli euro-scettici. Il servizio di intelligence entrerà in azione anche quando i paesi iper-indebitati vorranno dare la caccia agli evasori.

L'Unione Europea ha quasi portato a termine un importante progetto: un sistema europeo di intelligence capace di supervisionare tutte le attività dei cittadini. Uno dei padri di questo sistema di monitoraggio è il Ministro delle finanze Wolfgang Schäuble.

Il servizio si occuperà principalmente di terrorismo. E questo almeno è il motivo ufficiale per cui è stato fondato.

Nei fatti pero' il nuovo servizio potrà dare la caccia ad ogni tipo di informazione: dai dissidenti agli euroscettici, dagli evasori fiscali fino ai populisti.

L'EU ha di fatto creato le condizioni per garantire un controllo completo dei cittadini. 

A Bruxelles ci sono già 1.300 dipendenti in servizio. E per 230 milioni di Euro all'anno faranno in modo che tutto funzioni secondo i piani. Ovviamente secondo i loro piani.

Il servizio di intelligence è suddiviso in sei unità: oltre ad Europol e Frontex ci sono 4 unità di intelligence, l'Intelligence Analysis Center (INTCEN), il Satellite Center, l'Intelligence Directorate e la Situation Room. Fanno tutti parte del Servizio per l'azione esterna (EAD). Soprattuto l' Intelligence Analysis Center viene considerato il nucleo del sistema di intelligence. 

L'idea per questo nuovo progetto arriva dal Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble. Dato il suo precedente ruolo di Ministro dell'Interno, puo' far valere una certa esperienza.

Durante il semestre di presidenza EU della Germania, nel 2007, Wolfgang Schäuble ha insediato il cosiddetto Future Group. L'allora ministro dell'interno ha aperto la strada ad una "cooperazione fra polizia, militari e servizi segreti a livello europeo", scriveva Michael Monroy su netzpolitik.org, insieme al deputato della Linke al Bundestag Andrey Hunko.

Al Future Group appartenevano l'allora vice presidente della commissione EU Franco Frattini, gli ex ministri degli interni di Portogallo, Slovenia, Francia, Svezia e Repubblica Ceca. Anche Schäuble ne faceva parte. Il gruppo aveva il compito, ad esempio, di "elaborare suggerimenti per la gestione della politica interna europea a partire dal 2010", si scriveva in un comunicato stampa di allora.

In un secondo incontro il tema era stato "il coordinamento della sicurezza interna ed esterna". Le discussioni avevano riguardato anche i principi giuridici generali (come la protezione dei dati) nell'ambito della lotta al terrorismo e della sicurezza. Un ruolo importante era stato riservato al "coordinamento delle forze militari, dell'ordine e della protezione civile".

Il risultato degli incontri del Future group sono stati anche sintetizzati in una relazione finale. Al punto 46 si legge:

"il gruppo ha sottolineato la necessità di migliorare il quadro generale per una migliore cooperazione delle forze di polizia, soprattutto attraverso il rafforzamento di Europol, lo scambio di conoscenze e l'integrazione delle tecnologie di sicurezza e informazione della polizia".

Secondo l'EU il servizio di intelligence europea (INTCEN) oggi ha i seguenti compiti:

"EU INTCEN realizza valutazioni di intelligence mettendo insieme tutte le fonti di informazione disponibili. Ogni anno EU INTCEN completa circa 200 valutazioni strategiche generali e 50 rapporti speciali. ll destinatario del documento varia in base all'oggetto o al paese analizzato. Una gran parte è indirizzata ai livelli piu' alti dell'organizzazione, altri destinatari sono i vertici dell'EAD, la Commissione e i paesi membri dell'EU. In tutti questi casi si applica il principio della "conoscenza solo quando necessaria" e si ricorre ad una valutazione della sicurezza".

Il servizio di intelligence sarà ulteriormente ampliato. "L'INTCEN potrebbe trasformarsi nel centro delle operazioni civili e militari - cosi' ha risposto il governo federale ad una interrogazione sull'argomento", si legge sempre su netzpolitik.org. L'apparato del servizio segreto di Bruxelles ha lo stesso numero di dipendenti di quello austriaco.

Il suo compito sarà garantire che l'integrazione dell'EU proceda senza intoppi.

Ed è probabile che nei prossimi anni abbia un ruolo centrale nella ricerca degli evasori fiscali. Cosi' è stato deciso recentemente al G-20: gli stati dovranno scambiarsi i dati a livello mondiale.

Per i paesi europei iper-indebitati un servizio di intelligence che possa essere attivo nella ricerca degli evasori è un investimento sensato.

A pagarlo saranno in ogni caso quelli che vengono spiati. Il sistema mostra il suo vero volto.