Sono passati tre anni dallo storico discorso in cui il Presidente Gauck annunciava un nuovo impegno politico e militare su scala globale. German Foreign Policy, osservatorio sulla politica estera tedesca, descrive gli sviluppi della nuova Weltpolitik di Berlino. Da german-foreign-policy.com
Tre anni dopo aver annunciato per la prima volta la nuova Weltpolitik tedesca, il Presidente della Repubblica Gauck puo' guardare con soddisfazione ad una prima tappa del percorso conclusa con successo. Il 3 ottobre del 2013 Gauck dichiarava in un discorso che la Germania in futuro si sarebbe dovuta impegnare attivamente in politica estera - anche militarmente. La campagna iniziata con il discorso del Presidente è stata in seguito portata avanti con molta cura; l'obiettivo sistematico è stato quello di coinvolgere una parte delle élite tedesche, ma anche professori universitari e giornalisti dei media principali. Recentemente con la pubblicazione del Libro Bianco della Bundeswehr ha trovato un riconoscimento ufficiale. Nel documento Berlino dichiara apertamente il suo impegno per una leadership globale. Allo stesso tempo il governo di Berlino porta avanti con decisione sia il potenziamento dell'esercito nazionale, sia la militarizzazione dell'UE. Le operazioni militari tedesche si intensificano in una cintura di paesi in guerra intorno all'Europa, fra questi il Mali, la Libia, la Siria e l'Irak.
Nuovo potere
Il discorso del Presidente Gauck del 3 ottobre 2013 era stato preparato con molta attenzione. Un ruolo importante l'hanno avuto le fondazioni finanziate dalla Cancelleria tedesca, come la Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) oppure il German Marshall Fund of the United States (GMFUS) con la pubblicazione di un documento strategico ("Nuovo potere, nuove responsabilità"), realizzato fra il novembre 2012 e il settembre 2013. La Germania "dispone oggi di più' potere e influenza di ogni altra Germania democratica precedente", è scritto nel documento. Il nuovo potere tedesco "dà al paese nuove possibilità di influenza": ci sono "le condizioni per una ridefinizione delle relazioni internazionali" [1]. Nella nuova Weltpolitik la Germania "dovrà in futuro esprimere sempre più' spesso una leadership determinata", chiariscono gli autori; per farlo "potrà utilizzare tutti gli strumenti della politica estera, dalla diplomazia, alla politica culturale e dello sviluppo, fino all'utilizzo della forza militare".
Comunicare in maniera efficace
Il contenuto del documento, realizzato dai funzionari di vertice del Ministero degli Esteri, definisce i punti fondamentali condivisi nell'establishment di Berlino in tema di politica estera. In pratica incorpora i segmenti più' influenti delle élite tedesche. Fra i circa 50 autori che per oltre un anno hanno partecipato alla definizione del documento, c'erano funzionari dei ministeri, parlamentari del Bundestag, rappresentanti delle fondazioni vicine ai partiti, professori e giornalisti. I redattori del documento, che condividono quindi i punti centrali del documento, insegnano oggi alla Libera Università di Berlino o all'Università di Treviri, scrivono per la Frankfurter Allgemeine Zeitung come per il settimanale Die Zeit. [2] Il motivo per cui alcuni professori o giornalisti si sono lasciati coinvolgere nelle discussioni sulla politica estera, lo si capisce leggendo il documento "Nuovo potere, nuove responsabilità". Una nuova politica mondiale ha bisogno nel paese di una "riflessione", che "non si occupi solo di creatività politica", ma "sia anche in grado di sviluppare opzioni politiche in maniera rapida e in forma operativa", si dice nel documento. Inoltre, la politica estera in Germania "deve essere in grado di comunicare efficacemente i propri obiettivi". [3]
I compiti del Presidente della Repubblica
Il Presidente Gauck ha avuto un ruolo importante nella comunicazione della politica estera del governo. Già l'8 maggio 2012, dopo appena 2 mesi dalla sua elezione, Jan Techau, un ex dipendente del servizio stampa del ministero della difesa tedesco, sulla Suddeutsche Zeitung si chiedeva se il nuovo Presidente "non potesse diventare un nuovo Weizsäcker". Techau si riferiva infatti al famoso discorso dell'8 maggio 1985 dell'allora presidente della Repubblica Richard von Weizsäcker, in cui egli definì' lo stesso giorno del 1945, l'anniversario della fine della guerra, come un giorno di "liberazione per la Germania". Grazie a questa presa di posizione è stato piu' facile per il paese liberarsi del peso del passato, sempre secondo Techau. Una simile liberazione è ora necessaria per la politica estera, che ancora soffre forti limitazioni a causa delle note vicende storiche, soprattutto per quanto riguarda l'impiego della forza militare. "Chi se non il pacificatore e uomo di Dio Gauck", potrebbe "aiutare i tedeschi a superare le proprie paure e diffidenze" necessarie per guidare con determinazione la politica estera e militare della NATO e dell'UE, si chiedeva Techau. [4] Un Presidente della Repubblica "difficilmente puo' influenzare la politica estera", ma "può' contribuire a creare le condizioni interne per la realizzazione di una buona politica estera".
Operare a livello globale, anche militarmente
Di Fatto Gauck con il suo discorso del 3 ottobre 2013 ha dato il via libera ad una campagna per una nuova Weltpolitik. Sia in patria che all'estero sono cresciute "le voci" che alla "Germania chiedono un maggiore impegno nella politica internazionale", affermava Gauck nel suo discorso; la Repubblica Federale, "popolosa, al centro del continente e quarta potenza economica del mondo, non è un'isola", in futuro dovrà partecipare piu' che mai "alla soluzione" dei conflitti globali - anche militarmente. [5] Gli specialisti vi hanno riconosciuto le posizioni di Thomas Kleine-Brockhoff, l'ex "Senior Director for Strategy" del German Marshall Fund of the United States (GMFUS), il quale fino all'agosto del 2013 ha partecipato alla redazione del paper sulla strategia, ed è stato capo della sezione di lavoro sulla strategia nell'ufficio del Presidente. Anche nei discorsi successivi Gauck ha confermato la necessità di una nuova Weltpolitik offensiva, come nel discorso tenuto nel 2014 alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco [6]. Con le sue prese di posizione successive, ha continuato ad appoggiare le richieste provenienti dall'establishment politico per una nuova politica mondiale tedesca. [7] I rappresentanti delle organizzazioni cristiane, nella primavera del 2014, hanno accusato Gauck di voler "ammorbidire le resistenze popolari" contro un intervento militare [8].
La fase di attuazione
Tre anni dopo il suo discorso Gauck puo' voltarsi e guardare ai successi ottenuti. Le elite tedesche, soprattutto l'establishment mediatico, appoggiano con convinzione la nuova Weltpolitik di Berlino. Nel nuovo libro bianco della Bundeswehr questa nuova fase politica è stata anche ufficialmente messa nero su bianco. Nel documento si afferma chiaramente "che il paese è pronto per plasmare attivamente il nuovo ordine mondiale" e "assumere la leadership nella politica internazionale"[9]. Per la prima volta cresce il numero di militari a disposizione della Bundeswehr, e il governo federale mette a disposizione somme ingenti per il potenziamento dell'esercito. Le missioni della Bundeswehr in Mali, Siria, Irak e nel Mediterraneo sono state prolungate, la missione in Libia è ancora in discussione. Pochi giorni fà l'esercito ha anche annunciato di aver concluso la sua prima offensiva informatica. Allo stesso tempo Berlino spinge risolutamente per la militarizzazione dell'UE. [10] I preparativi per i nuovi impegni militari vanno avanti, sebbene i risultati delle precedenti missioni militari siano discutibili [11]. La fase in cui la nuova Weltpolitik tedesca è stata sistematicamente spiegata e promossa volge al termine, ora inizia la fase di piena attuazione.
[1] Neue Macht - Neue Verantwortung. Elemente einer deutschen Außen- und Sicherheitspolitik für eine Welt im Umbruch. Ein Papier der Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) und des German Marshall Fund of the United States (GMF). Berlin, Oktober 2013. S. dazu Die Neuvermessung der deutschen Weltpolitik.
[2] An den Diskussionen zur Erstellung des Papiers beteiligt waren unter anderem Nikolas Busse (Frankfurter Allgemeine Zeitung) und Jochen Bittner (Die Zeit).
[3] Neue Macht - Neue Verantwortung. Elemente einer deutschen Außen- und Sicherheitspolitik für eine Welt im Umbruch. Ein Papier der Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) und des German Marshall Fund of the United States (GMF). Berlin, Oktober 2013. S. dazu Die Neuvermessung der deutschen Weltpolitik.
[4] Jan Techau: Wie Gauck ein zweiter Weizsäcker werden könnte. Süddeutsche Zeitung 08.05.2012.
[5] "Die Freiheit in der Freiheit gestalten". www.bundespraesident.de 03.10.2013. S. dazu Schlafende Dämonen.
[6] S. dazu Der Weltordnungsrahmen.
[7] S. dazu Das Bündnis der Freien und Friedfertigen.
[8] Kirchenvertreter üben Kritik an Bundespräsident Gauck. www.derwesten.de 16.06.2014. S. dazu Die Weltpolitik-Kampagne der Eliten.
[9] Weißbuch zur Sicherheitspolitik und zur Zukunft der Bundeswehr. Berlin, Juni 2016. S. dazu Deutschlands globaler Horizont (I).
[10] S. dazu Strategische Autonomie.
[11] S. dazu Deutschlands Kriegsbilanz (I), Deutschlands Kriegsbilanz (II) und Deutschlands Kriegsbilanz (III).
[12] S. dazu Zivile Kriegsvorbereitung.