mercoledì 2 maggio 2012

I sindacati non ci stanno

Sulla Frankfurter Rundschau leggiamo che al di sopra delle Alpi non ci sono solo Sinn, Weidmann, Schäuble e  il rigorismo merkeliano. I sindacati, in occasione del primo maggio, hanno manifestato il loro disaccordo verso le politiche di risparmio del governo di Berlino.
Migliaia di lavoratori in tutto il paese hanno sfilato nelle strade al grido di: "Lavori buoni per gli europei, salari equi e sicurezza sociale". "Non sono gli uomini ad aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità", ha dichiarato Sommer, il leader di DGB (confederazione sindacale tedesca). Le vere responsabili della crisi sono le elite avide di danaro.

I sindacati per il primo di maggio hanno avvertito i governi di non trasferire i costi della crisi sulla collettività. "Non sono le persone ad aver vissuto al di sopra delle proprie possibilità" ha detto Michael Sommer, numero uno della DGB (confederazione sindacale tedesca) a Stoccarda. Sono le elite "avide di danaro che hanno derubato gli stati e che vogliono continuare a farlo". Il leader di Ver.di (il sindacato dei servizi) Frank Bsirske,  si è detto contrario a misure di risparmio a senso unico. 

Alle dimostrazioni nazionali del primo maggio, sotto il motto "Lavori buoni per gli europei,  salari equi e sicurezza sociale", hanno preso parte 420.000 persone, secondo quanto indicato da DGB.

Politica sbagliata

La vera responsabile della crisi è la politica sbagliata, ha detto Sommer. Chi non aumenta le tasse, permette la corruzione: "aver lasciato i mercati finanziari liberi di agire e il capitalismo predatorio privo di regole, è la vera causa della crisi vissuta in molti paesi europei". Invece di far risparmiare gli stati fino alla morte, sono necessari investimenti per il futuro dei paesi, ha continuato il leader di DGB. "L'alternativa alla capitolazione di metà delle economie europee non sono i programmi di risparmio, ma i programmi di rilancio economico".
Frank Bsirske alla manifestazione centrale di Ver.di a Saarbruecken ha detto che il Fiskalpakt "impone all'Eurozona una dose eccessiva di risparmio". Se l'Europa continua a risparmiare in maniera così forte durante la crisi, dovrà rassegnarsi alle differenze sociali fra gli stati membri e all'interno degli stessi paesi. Sono sotto attacco le conquiste sociali come la contrattazione collettiva e i sistemi di protezione sociale: "In questo modo si affonda la legittimazione dei progetti europei, questa politica è una bomba per l'integrazione europea" ha continuato Bsirske.

Richiesta di un piano Marshall

Per risolvere la crisi europea è necessaria una maggiore regolamentazione dei mercati finanziari e un piano Marshall che dia impulso alla crescita, ha dichiarato il leader della IG Metall Berthold Huber. La Germania ha bisogno di una Europa capace di avere un futuro e una politica, che abbia attenzione per il lavoro, rafforzi la sicurezza sociale e prenda in considerazione la questione ecologica. "Non si tratta di cambiare lato della strada e continuare a camminare nella direzione sbagliata - no, c'è bisogno di cambiare la direzione" ha detto Huber ad Amburgo.

Secondo il leader della Linke Gregor Gysi, i governi sarebbero all'opera per distruggere l'Europa come idea sociale. Tutti discutono di risparmiare e tagliare la spesa. "Mai una volta che quelli che dovrebbero farlo discutano di un aumento delle entrate fiscali". Ci sarebbe piu' solidarietà di quanta non ne serva, anche con la società greca, ha detto sempre Gysi.

2 commenti:

  1. Questa è l'unica buona notizia da mesi e mesi a questa parte, ivi compresa l'Italia. Non che ci sia da stare allegri, ma almeno ...
    Grazie amico per avere tradotto e pubblicato questo articolo.

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  2. Sì, una piccola buona notizia. Grazie a lei anonimo!

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