venerdì 8 maggio 2020

Verso la "Deeskalation"

Nei palazzacci del potere politico e finanziario la parola d'ordine del momento è "depotenziare" il recente verdetto della Corte costituzionale. Perché come scrive la FAZ, alla fine, "nessuna delle istituzioni coinvolte, né la BCE, né la Bundesbank, né il governo federale, ha davvero interesse a ingigantire il caso". Ne scrivono la Faz.net, la Süddeutsche Zeitung e Handelsblatt 



(...) Che succede ora? La BCE farà quello che la Corte costituzionale federale le ha chiesto di fare? Oppure cercherà di trincerarsi dietro il fatto che in linea di principio - come istituzione europea - c'è solo la Corte di giustizia europea a poterle chiedere di dare spiegazioni? Diversamente, d'ora in poi, tutti i tribunali dei singoli paesi si sentirebbero in diritto di esprimersi sulla banca centrale.

"Nessuna delle istituzioni coinvolte, né la BCE, né la Bundesbank, né il governo federale, del resto, hanno un qualche interesse a ingigantire il caso", si diceva mercoledì nei circoli vicini alla banca centrale. La spiegazione richiesta, peraltro, dal punto di vista tecnico è facile da preparare. Inoltre, ciò che la corte di Karlsruhe ha chiesto rientra nel campo delle "responsabilità" della banca centrale, un campo già chiaro, e il caso sollevato non influisce sulla sua indipendenza in termini di spazio di azione. Il presidente della BCE Christine Lagarde, lei stessa un avvocato, ha assunto la "responsabilità del procedimento": cercherà una soluzione accettabile per tutti.

Non è ancora chiaro tuttavia come saranno divisi i ruoli tra Bundesbank e BCE. Sarà la BCE a redarre le spiegazioni richieste, mentre poi sarà la Bundesbank a inoltrarlo al Bundestag e al governo - per evitare un rapporto di comunicazione diretta tra la BCE e il governo?

Anche le grandi banche tedesche sono del parere che la BCE alla fine cederà e presenterà la dichiarazione richiesta. Ad ogni modo, gli economisti di Deutsche Bank e Commerzbank non hanno dubbi. Nella sua prima lettura della sentenza, la banca centrale sembra lasciare aperta la possiblità di presentare la prova della proporzionalità richiesta dalla Corte costituzionale federale, ha dichiarato Jörg Krämer, capo economista della Commerzbank: "Mi aspetto tuttavia che alla fine lo farà". Stefan Schneider, capo economista per la Germania di Deutsche Bank, ha dichiarato: "In definitiva, si tratta solo di un documento formale che certifichi una ponderazione della proporzionalità".

-->


(...) Ma la vera grande questione è una: chi dovrà rispondere a questa richiesta? Alla BCE sono convinti che la Corte costituzionale tedesca non abbia nulla da dire alle autorità monetarie europee. Cosa accadrebbe se altre corti costituzionali nazionali stabilissero delle linee guida per le autorità monetarie? La Corte di giustizia europea (CGE) è la sola ad avere il diritto di decidere se la BCE sta violando i trattati in vigore.

La BCE di conseguenza ha reagito con una certa freddezza. Ha preso nota della decisione della Corte costituzionale federale, facendo riferimento alla sentenza della Corte di giustizia europea del 2018. I giudici lussemburghesi, infatti, avevano dato il via libera alla banca centrale europea per il suo programma di acquisto di obbligazioni degli anni passati, con il quale finora sono stati acquistati titoli per 2,3 trilioni.

La BCE si trova in mezzo a un guado. Da un lato, non si vuole far cucinare a fuoco lento dai giudici tedeschi, dall'altro, l'Euro-Tower non ha alcun interesse a intensificare il conflitto con l'opinione pubblica tedesca. Ignorare semplicemente la sentenza, pertanto, non sembrerebbe essere un'opzione ragionevole. Allo stesso tempo, la Corte costituzionale federale ha chiarito che la Bundesbank potrà partecipare agli acquisti di obbligazioni solo se la BCE fornisce una giustificazione coerente con le indicazioni di Karlsruhe. Quindi la Bundesbank dovrà fare un'opera di convincimento per spingere la BCE a fornire le informazioni in suo nome? Oppure la Bundesbank lo farà da sola, facendo riferimento alla BCE? La comunicazione a questo punto diventa un esercizio acrobatico.

La Corte di giustizia europea aveva giudicato legittimo il programma di acquisto 

C'è già materiale a sufficienza per soddisfare i desideri dei giudici tedeschi: "Si potrebbe fare riferimento, ad esempio, alle vecchie relazioni mensili, ai discorsi e alle interviste con le quali la BCE spiegava le sue misure", afferma Stefan Bielmeier, capo economista di DZ Bank. E ciò dovrebbe essere possibile entro il termine di tre mesi stabilito dalla Corte costituzionale federale. Questo dossier dovrebbe quindi essere portato a conoscenza anche del Bundestag e del Bundesrat - ma con quali conseguenze? Chi sarà alla fine a dover verificare se il dossier soddisfa i requisiti dei giudici supremi tedeschi? In linea di principio, un simile test di proporzionalità sarebbe di competenza della Corte di giustizia europea, ma naturalmente la Corte costituzionale potrebbe rientrare in gioco se un tale ricorso fosse ripresentato in Germania. Un ricorso, ad esempio, contro una ulteriore partecipazione della Bundesbank agli acquisti di titoli di stato, oppure contro l'attuale programma di emergenza anti-crisi, sulla base del quale la BCE acquisterà titoli di stato per 750 miliardi di euro da qui alla fine dell'anno.

C'è il rischio di fare confusione, soprattutto perché gli effetti della politica monetaria e della politica economica non sono così facili da distinguere, come invece chiede la corte costituzionale nella sentenza. "Non è del tutto chiaro dove finisce la politica monetaria e dove inizia la politica economica", afferma Katharina Utermöhl, economista del gruppo assicurativo Allianz. "Non è possibile tracciare un confine con esattezza". Sulla stessa linea anche il giurista costituzionale Alexander Thiele dell'Università di Gottinga, secondo il quale le normali decisioni di politica monetaria - come i tassi di interesse - hanno degli effetti significativi in termini di politica economica, simili a quelli menzionati dalla Corte costituzionale per quanto riguarda gli acquisti di obbligazioni: a partire da quando una misura è sproporzionata?

"Discorsi, conferenze stampa e saggi per la Corte non sembrano essere sufficienti "

Queste tematiche vengono discusse anche all'interno della BCE. Ce ne è traccia nei documenti di lavoro e di ricerca, nei discorsi dei membri del Consiglio di amministrazione e nelle conferenze stampa settimanali. A tale proposito, si trovano anche queste considerazioni, ma non nelle decisioni contro le quali si è indirizzato il ricorso dei critici della BCE. "Interpreto il giudizio nel modo seguente: è necessario spiegare la proporzionalità delle decisioni pubblicate dal Consiglio direttivo", afferma Volker Wieland, professore di economia monetaria alla Goethe-Universität di Francoforte e membro del Consiglio dei Saggi economici, presente martedi' in aula durante la pronuncia del verdetto. "Discorsi, conferenze stampa e saggi per la corte non sono sufficienti".

Insieme all'economista di Friburgo Lars Feld, anche Wieland è stato uno dei saggi economici ascoltati dalla Corte durante la scorsa estate. I suoi commenti sono stati recentemente pubblicati sotto forma di documento di lavoro. Secondo le sue dichiarazioni, infatti, egli non ritiene che gli acquisti di obbligazioni vadano oltre il mandato della banca centrale. Wieland, che da tempo non considera più appropriata in termini di estensione e durata la politica monetaria ultra-espansiva della BCE, sottolinea la "discrezione" con cui la banca centrale continua ad operare. Gli acquisti di obbligazioni sostanzialmente sarebbero una "misura di politica monetaria adeguata", dato che non vi sarebbe piu' spazio per una ulteriore riduzione dei tassi di interesse.

Il dilemma in cui ora si trovano la Bundesbank e la BCE non è facilmente risolvibile. Per il futuro, tuttavia, la BCE potrebbe semplicemente agire diversamente e documentare le proprie considerazioni emerse durante le riunioni del Consiglio. "Christine Lagarde, come parte della sua revisione della strategia, ha annunciato di voler ascoltare molti piu' pareri", afferma Wieland. In questo processo, la BCE potrebbe includere le richieste formulate nella sentenza e impegnarsi a spiegare esplicitamente le proprie considerazioni sui benefici e sui costi della politica monetaria. "E ciò avrebbe senso", secondo Wieland. "Ci sono anche molte cose che la BCE potrebbe imparare dalle altre banche centrali".

-->




(...) Il Bundestag discute i doveri di informazione della Bundesbank in merito alla BCE

Al Bundestag nel frattempo, la sentenza della Corte costituzionale sugli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE, ha scatenato un dibattito frenetico su come attuare il controllo delle attività della Banca centrale europea richiesto dalla Corte di Karlsruhe. Secondo la Reuters, infatti, i giuristi del Bundestag chiedono una nuova legge che il Parlamento dovrebbe utilizzare per richiedere e ottenere maggiori informazioni dalla Bundesbank in merito alle attività della BCE. Dopo le discussioni delle Commissioni Finanze, Bilancio ed Europa di mercoledì scorso sulla sentenza della Corte costituzionale, è emerso, secondo le informazioni provenienti dagli ambienti parlamentari, che si preferisce cercare un contatto con la Bundesbank come membro dell'eurosistema, invece di puntare direttamente alla BCE.

"Una possibilità potrebbe essere quella di un obbligo di informazione da parte della Bundesbank nei confronti del Bundestag tedesco", ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters Katja Leikert, vice-capogruppo parlamentare della CDU-CSU. "Il governo federale dovrebbe anche coinvolgere maggiormente il Bundestag nelle decisioni di politica monetaria". Grazie alla sentenza, in ogni caso sono, ne escono rafforzati i diritti del Bundestag in materia.

"La BCE è obbligata a fornire informazioni ad un solo parlamento, cioè al Parlamento europeo", ha avvertito il responsabile per la politica europea dei Verdi, Franziska Brantner. Pertanto, anche lei chiede che si passi attraverso la Bundesbank. In ogni caso, l'indipendenza della BCE e della Bundesbank dovrà essere preservata. Brantner ha anche chiesto al Parlamento di rafforzare i suoi diritti di partecipazione in materia di politica europea ai sensi dell'articolo 23 della Legge fondamentale



14 commenti:

  1. IMHO la BCE dovrebbe rispondere qualcosa del genere
    1. Noi rispondiamo solo alla Corte di giutizia europea, a voi rispondiamo solo x cortesia istituzionale, ma nulla vi è dovuto
    2. Se la legge non ammette ignoranza, a maggior ragione la sentenza. Questi documenti (e giù una bibliografia sterminata, la BCE ha centinaia di impiegati che di lavoro fanno esclusivamente quello) che rispondono già alle vostre obiezioni erano già disponibili pubblicamente prima della sentenza. E la Corte europea, che a differenza di voi li ha letti, ne ha preso atto nella sua sentenza qui, qui e qui.
    Aufiwedershen, capre

    Ovviamente non direttamente, quanto sopra va scritto in burocratese, ma il tono di ogni singola riga deve essere quello spietato del professore che sta rispondendo allo studente che ha detto una scemenza abominevole non perchè quello che dica sia meritevole di risposta, ma far vedere a tutti quanto sia ignorante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La questione in realtà credo sia piu' complessa perché c'è un'ampia parte dell'opinione pubblica tedesca schierata con la Corte costituzionale e con i ricorrenti, forse una maggioranza dell'opinione pubblica. Nel senso che l'aumento dei prezzi degli immobili e degli affitti e la crescita infinita del Dax alla fine è stata una manna per pochi fortunati, per altri incece ci sono stati solo costi aggiuntivi e perdita di valore dei risparmi, dei fondi pensione e delle polizze. Il tema quindi è delicato, soprattutto in chiave di politica interna. Tuttavia ai giudici di Karlsruhe, che sono dei dipendenti pubblici di alto livello, e che come tutti i dipendenti pubblici tedeschi nell'ultimo decennio hanno avuto aumenti di stipendio del 2-3% annuo, vorrei chiedere, come pensano che abbia fatto lo stato tedesco ad aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici, e quindi anche dei giudici, se non risparmiando centinaia di miliardi di spesa per interessi? Ma soprattutto, se l'acquisto di titoli era illegale, sono disposti a restituire alla collettività quegli aumenti di stipendio percepiti in maniera illegittima? Perché a fare i legulei con lo stipendio degli altri sono buoni tutti....

      Elimina
  2. Chissà se questi giudici sarebbero disposti a restituire gli aumenti... Al tempo del primo bazooka di draghi un economista tedesco dichiarò "restituirò la mia laurea se queste azioni non creeranno una grande inflazione" non sono più riuscito a risalire al nome mi piacerebbe sapere se poi l'ha restituita o meno😋.
    In ogni caso oggi la corte europea ha diffuso un comunicato durissimo vs la corte costituzionale tedesca, in pratica lì li ha accusati di aver operato per scardinare l'unione....

    RispondiElimina
  3. Ma almeno avete capito la sentenza? A quanto pare no.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora spiegacela tu, è la tua grande occasione dai, non fare il prezioso...

      Elimina
    2. La Corte federale di Karlsruhe non ha dato alcun ordine alla BCE, chiede spiegazioni circa l'attuazione del programma PSPP in quanto rileva alcune incongruenze con i trattati, in gergo giuridico Karlsruhe ritiene che ci sia un "ultra vires" da parte della BCE, cioè sia andata oltre il suo mandato. Il riferimento è ad alcuni specifici articoli citati nella sentenza che riguardano il criterio di proporzionalità effettivo nell'acquisto di titoli, incoerente con il grado di rischio riferito alla quota di partecipazione di ciascuna banca centrale dei Paesi dell'eurozona al capitale della BC. Poi la proporzionalità delle misure adottate con le conseguenze sull'economia e un supposto aiuto ai governi. Karlsruhe comunque chiede spiegazioni, non ha giurisdizione sulla BCE, ma sul governo e parlamento tedesco si oltre ovviamente sulla banca centrale, quindi se le risposte non dovessero essere esaurienti vieterà alla Bundesbank di partecipare ancora al PSPP, comunemente noto come Quantitative Easing, programma che potrà continuare ma senza il rating AAA della Germania.

      Elimina
    3. Perdona la domanda sciocca, ma tu come pensi che andrà a finire, oppure se dovessi scommettere su cosa punteresti? La Bce fornisce alla Corte di Karlsruhe e al Bundestag le spiegazioni richieste e tutto torna come prima, oppure la corte costituzionale tedesca si inpunta e ferma gli acquisti di titoli della Bundesbank?
      In linea teorica, fino a quando resta in piedi il sistema Target-2, gli acquisti di titoli potrebbero andare avanti anche senza la Bundesbank, Banca d'Italia continua a comprare i Btp, il Banco d'Espana i Bonos, la Banque de France gli OAT, etc.., se la Bundesbank dovesse scaricare i Bund acquistati sarebbe sicuramente un problema, ma probabilmente in giro per il mondo si troverebbero dei compratori disposti a parcheggiare un po' di liquidità sui Bund.

      Oppure parte una guerra legale fra la Corte costituzionale tedesca e le istituzioni europee a suon di ricorsi e procedure di infrazione, una guerra che potrebbe durare anche anni mentre le banche centrali continuano a comprare indisturbate?

      Elimina
    4. mi daresti un commento a questo video, soprattutto a quello che dice musso?
      https://www.youtube.com/watch?v=nVg8Rsz5_8w

      mi sembra che diciate cose simili, ma non credo completamente uguali.
      la questione è complicata, e cruciale; e vorrei capirla bene.

      Elimina
    5. @ Cocucci
      La Germania può tranquillamente tirarsi fuori dal QE, ma appare abbastanza chiaro che attraverso questa scelta verrebbe ulteriormente ad emergere la diffidenza della Germania verso un reale progetto di integrazione europea e si porrebbe certamente a rischio l'unico strumento che è stato in grado di raffreddare le tensioni sui titoli pubblici dei paesi periferici, e senza il quale si sarebbe rischiato già da anni di vedere deflagrare la moneta unica e la stessa UE.
      In questo senso si esprime con estrema chiarezza il Blog di Luciano Bassa Caracciolo, nel quale si mettono fortemente in discussione sia la legittimità e rilevanza giuridica della sentenza, sia la sua fondatezza in termini economici, ad esempio mettendo sullo stesso piano il finanziamento degli stati attraverso il programma MES o l'intervento diretto della BCE.
      Ad ogni modo io non credo che la Germania voglia spingersi fino alla dissoluzione della moneta unica, ma a riaffermare quella che Caracciolo definisce la "German dominance" sulla struttura europea. E senza dimenticare che il rating AAA sbandierato da Cocucci per confermare una volta di più la sua tifoseria tedesca è anche il motivo per cui i tedeschi comprano ancora a man bassa titoli di stato italiani che garantiscono loro i rendimenti che i "preziosi" bund tedeschi non sono in grado di assicurare, in un paese come la Germania che vede i fondi pensione stessi messi a rischio dai tassi sottozero, e che sono causati dall'assurda politica mercantilista ed export-led più o meno imposta dall'allineamento che i paesi devono realizzare rispetto al paese più forte in ossequio alle regole della UE.
      Se al contrario la Germania vuole "stressare" la UE fino a portarla al collasso, si accomodi pure! In fondo non sarebbe la prima volta che i tedeschi si dimostrano ottusi e poco intelligenti anche nel valutare il loro interesse.
      In un ritorno ad un'Europa pre-Maastricht avrebbero tutto da perdere proprio coloro che dalla UE e dall'Euro hanno guadagnato di più. Secondo voi di chi parliamo?

      Elimina
    6. Ciao, io la vedo molto piu' come Dario Fabbri di Limes, e cioè: la Germania deve decidere cosa fare da grande, se essere il paese egemone di un'area geopolitica che vede la Germania al centro, e che comprende anche l'Italia del nord, oppure se restare una grande Svizzera nel centro d'Europa, ricca, pacifica, con una propria moneta molto forte e satellite della potenza americana. A quanto pare la Corte Costituzionale ha dato voce a quella parte del conservatorismo tedesco e agli apparati dello stato profondo che in maniera piu' o meno consapevole vorrebbero tornare ad avere una Germania isola felice in Europa, mentre a Berlino mi pare ci sia già da tempo una visione molto diversa che contempla una Germania egemone sul continente che guarda dall'alto e con un certo senso di superiorità i vicini francesi. Mi pare che il recente episodio della chiusura unilaterale delle frontiere da parte dei tedeschi vada in questa direzione.

      Non saprei dire quale dei 2 fronti alla fine avrà la meglio, tuttavia mi sembra alquanto improbabile un voto del Bundestag ostile nei confronti della BCE, perché per il governo tedesco piu' o meno sarebbe come ammettere di aver preso un grosso abbaglio e di aver avallato per anni politiche che danneggiavano i piccoli risparmiatori tedeschi.

      Se dovessi scommettere direi che la BCE risponderà alla Corte di Karlsruhe e che il Bundestag voterà in sostegno della BCE, magari con una formula che sostanzialmente permette al governo di non perdere troppo la faccia davanti agli elettori. Nel frattempo gli acquisti andrebbero avanti...

      Qui il video di Dario Fabbri di Limes:

      https://www.youtube.com/watch?v=pnZn10wjtPc

      Elimina
    7. Ritengo che alla fine sarà la prima opzione che hai dato VdG: la BCE darà una spiegazione che Karlsruhe riterrà soddisfacente, sebbene (forse) con riserve.
      Riguardo gli altri commenti, Luciano Barra Caracciolo esprime opinioni sulla base di conoscenze che non hanno a che vedere con la Grundgesetz, cioè la Legge Fondamentale o Costituzione tedesca se si preferisce, quindi non spreco tempo a commentarle.
      Su chi abbia da perdere di più o di meno dipende dai punti di vista. La Germania perderebbe di più in termini assoluti ma rimarrebbe competitiva, l'Italia subirebbe una crisi che, in assenza di 'ombrelli' europei, la metterebbe o meglio ci metterebbe in ginocchio. Basta vedere oggi, la Germania senza sforzo mette in campo 800 miliardi senza MES, BCE o altro aiuto. Noi parliamo di bazooka da 750 mld che sono solo sulla carta dato che gli aiuti veri non arrivano ad un decimo e alla fine avremo bisogno di tutto:SURE, BCE, BEI e tra non molto MES. In Germania la produzione industriale è calata a marzo del 9%, qui del 31%. Finiamola di credere al gatto e la volpe, agli scenari da loro fantasticati e rimbocchiamoci le maniche.

      Elimina
    8. Ma certo che alla fine la spiegazione sarà "soddisfacente"!...
      Come già detto, la Germania ha solo da rimetterci dalla dissoluzione dell'Euro, e quindi lo faranno solo nel momento in cui dovessero rendersi conto (o convincersi) di non trarne più il guadagno che ne hanno tratto finora.
      La Germania non è strutturalmente e culturalmente in grado di svolgere il ruolo di paese "egemone", come hanno fatto gli USA. Direi che vent'anni di Euro lo hanno dimostrato chiaramente! E tra l'altro come abbiamo ben visto da 70 anni di egemonia americana, l'opzione non pare particolarmente auspicabile.
      L'unica prospettiva che i tedeschi conoscono è la predazione della domanda interna altrui e il reinvestimento di capitali nei mercati esteri dotati con tassi ragionevoli. In pratica, come ha osservato qualcuno, la Germania ha assoluta necessità della presenza di paesi come Spagna e Italia, da cui si fa letteralmente "mantenere" in termini di tassi e domanda interna. E questo atteggiamento produce vita breve nelle istituzioni che lo subiscono.
      Quanto a Cocucci, direi che mentre lui non si "degna" di commentare un fine giurista come Caracciolo, purtroppo al contrario i suoi commenti sono inquinati dalla sua tipica mancanza di obiettività di fondo: è chiaro che al momento la Germania ha tutte le risorse per rispondere alla crisi, dopo vent'anni di un Euro-sistema che ha drenato risorse praticamente da tutti verso di lei! E specialmente dall'Italia.
      In termini prettamente economici una dissoluzione dell'Euro sarebbe devastante per la Germania, che subirebbe una rivalutazione relativa alla quale non pare minimamente preparata, mentre l'Italia vedrebbe nel sacrosanto riallineamento del cambio di cui abbisogna l'ossigeno più adatto per la sua struttura sociale ed economica.
      D'altronde se i tedeschi fossero davvero convinti di poter sostenere tranquillamente l'Euroexit, lo farebbero. Ma naturalmente ciò non è ancora successo, e come detto non succederà di certo ora.
      BEI, SURE e sconcezze varie non serviranno a nulla se non ad indebitare ulteriormente un paese che potrebbe tranquillamente finanziare i suoi fabbisogni sui mercati finanziari, a giudicare dall'andamento delle aste dei titoli di stato e dai fondamentali economici, come bilancia commerciale e posizione netta estera.
      Purtroppo l'Italia è imbarbarita da un governo inetto e servile (come più o meno tutti quelli che l'hanno preceduto in era Euro), incapace di far leva sul senso di responsabilità che sarebbe necessario, vessando viceversa le persone in una infantile forma di paternalismo fascista che presume l'indisciplina e quindi emette vere e proprie "gride" punitive in modo indistinto e anticostituzionale. Senza contare che la Germania, non avendo dovuto sforbiciare la sanità aveva tutti gli strumenti necessari a far fronte all'emergenza senza dover chiudere tutto, come accaduto in Italia. Anche se a giudicare dalle vivaci proteste dei medici tedeschi negli ultimi giorni, hanno anche loro le loro gatte da pelare.

      Elimina
  4. @Maurizio Cocucci dovresti scrivere alla corte di giustizia europea, visto il loro comunicato molto duro rispetto alla sentenza della corte Europea forse anche loro non hanno capito nulla?
    Tra l'altro oggi anche la Von Der Leyen ha minacciato la procedura d'infrazione contro la Germania per la sentenza di Karlsruhe sugli acquisti della BCE.... Magari ha dimenticato il tedesco😋

    RispondiElimina
  5. una sacco di parole per dire che loro vogliono andare avanti con l'eu dei paesi nani .
    D'altra parte fare un impero non è una cosa che riesce a tutti: magari riconoscono i propri limiti teutonici

    RispondiElimina