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sabato 21 settembre 2019

Il nuovo pacchetto per il clima, fra gilet gialli e "Khmer verdi"

Con il nuovo pacchetto per il clima varato ieri dal governo tedesco arriva anche un'ondata di aumenti sui carburanti, sull'elettricità e sui trasporti che si ripercuoterà sui lavoratori e sui contribuenti. Il governo rosso-nero di Berlino per cercare di recuperare terreno elettorale rende omaggio all'ambientalismo ideologico e al gretinismo ma complica la vita ai lavoratori e ai "gilet gialli", vale a dire a tutti coloro che ogni giorno si devono confrontare con la durezza del vivere. Ne scrive l'ottima penna di Roland Tichy su Tichys Einblick


Chi non ha nulla da dire, deve parlare molto, sperando che il suono delle parole riesca a colmare il vuoto.

E questo vale soprattutto per i negoziati sul pacchetto climatico. 16 ore di trattative hanno partorito un mostro: un mostro che si mangia il portafoglio dei consumatori e distrugge posti di lavoro. Ma allo stesso tempo è anche un topolino: per il clima non fa nulla.

È piuttosto un capolavoro: dopo tanto sforzo vengono mancati quegli obiettivi che il governo si era auto-imposto con la grande ambizione di salvare il clima.

Questo è il pacchetto: prima si sovvenzionano i nuovi riscaldamenti a nafta, per poi bandirli dal 2030. Prima incentivare e poi vietare: questa è l'idea brillante per la  contemporanea distruzione di energia e denaro. L'unica domanda è: come potrà riscaldarsi, ad esempio, chi ha una casa sulle montagne e lontana da un gasdotto - mentre anche tutti gli altri carburanti sono vietati. Il riscaldamento globale arriverà davvero così alla svelta da rendere il riscaldamento superfluo?

Il diesel diventerà più caro; e in questo modo sarà punita un'alternativa alla benzina per il risparmio di CO2. Come possono stare insieme le  cose? E poiché tutto in qualche modo dovrà stare assieme, saranno aumentate le detrazioni per i pendolari. Sotto forma di sgravio fiscale, a partire dal 2020 le detrazioni per i pendolari verranno aumentate di cinque centesimi per km percorso. Di conseguenza sarà possibile detrarre dalle imposte per ogni km di distanza 35 centesimi anziché 30, ma solo a partire dal 21 ° chilometro. Un pendolare che fa 25 km al giorno avrà un risparmio fiscale di circa 20 euro all'anno! Ma di cosa stiamo parlando? Di una riduzione del traffico, di proteggere il clima o di un bidone?

Premio per i pendolari?

Il leader dei Verdi Robert Habeck ha criticato immediatamente l'aumento del rimborso forfettario per i pendolari. "Questa è davvero una sciocchezza, perché viene premiato chi percorre lunghe distanze", ha detto Habeck. In questo modo egli mostra tutta la sua incomprensione verso coloro che in Francia, ad esempio, indossano i gilet gialli:

in fondo i pendolari si divertono così tanto a spostarsi per lavoro, che accettano volentieri di fare dei lunghi tragitti per recarsi sul posto di lavoro. I pendolari trascorrono la vita in treni perennemente in ritardo e sovraffollati, nelle metropolitane o negli ingorghi. Da oggi sapranno dal signor Habeck, che per il loro pendolarismo vengono "premiati". Chi l'avrebbe mai pensato? C'è anche una ricompensa per fare quello che ti piace. Il lavoro svolto in pessime condizioni viene reinterpretato come se fosse un piacere, proprio da chi la mattina non si è mai alzato per andare  in fabbrica e vive con i soldi del contribuente.

E si va avanti in questo modo - un passo avanti e poi uno molto costoso indietro, e alla fine è tutto sempre piu' caro. Oltre ad una quota fissa per le auto elettriche, secondo il progetto di legge, verrà ulteriormente ridotta la tassa sulle auto aziendali elettriche in modo da dare una spinta alla domanda ancora molto debole. La costruzione di un milione di punti di ricarica pubblici entro il 2030 dovrebbe aiutare le persone a non aver paura di non poter ricaricare le batterie.

Gli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici, inoltre, dovrebbero essere incrementati, in particolare per i veicoli più piccoli, quelli che costano fino a 30.000 euro. Diciamo quindi addio alla sovranità dei consumatori, lo stato sa cosa è piu' conveniente, conta solo l'eco-bilancio delle auto elettriche. Per le auto più economiche, unicamente a batteria, lo stato dal 2021 al 2022 dovrebbe versare 2.000 euro e in seguito 4.000 euro, a ciò si aggiunge lo sconto del produttore di 2.000 euro. Sconto del produttore? Il prezzo viene prima aumentato dal produttore, e poi ridotto con uno sconto.

Il prezzo pianificato dalla Grosse Koalition per l'aumento della benzina, del diesel, dell'olio combustibile e del gas naturale dovrebbe iniziare nel 2021 con un costo fisso per i diritti di inquinamento di 10 euro per tonnellata di anidride carbonica (CO2). Entro il 2025, il prezzo dovrebbe salire gradualmente fino a 35 euro. Ciò si rifletterà alla stazione di servizio con 9-15 centesimi di aumento per ogni litro - denaro che mancherà al consumatore e in qualche modo dovrà essere ridistribuito. 

Il fascino dei grandi numeri

Si dovranno costruire un milione di punti di ricarica per le auto elettriche. È il fascino dei grandi numeri, che in qualche modo suona molto bene - deve succedere e probabilmente succederà quello che il sindaco di Tubinga, Boris Palmer, teme già da tempo: le strade e le piazze delle città verranno sventrare per posare i cavi di alimentazione, perché altrimenti, quando viene attaccato il nuovo cavo per la ricarica rapida dell'ultimo modello di Porsche, si potrebbe oscurare l'intero quartiere. Lo sventramento delle città aiuterà il clima? Bisognerebbe investire in azioni di società di costruzioni e di produttori di rame, perché avranno molto da fare e molto da sotterrare. Questo è ciò che il leader della CSU Markus Söder definisce un "salto tecnologico": cavi elettrici nel terreno per trasportare energia prodotta con il carbone. 

Volare diventerà sempre più costoso e sarà ridotta l'iva sui biglietti del treno: la ferrovia è davvero l'alternativa per chi ha bisogno di viaggiare per lavoro da Berlino a Bruxelles o per la famiglia che vuole trascorrere le vacanze a Maiorca o in Grecia? Parlano della svolta nel trasporto ma gestiscono una ferrovia di stato dove solo il 70 % dei treni arriva puntuale - senza contare i ritardi causati dai treni persi per aver mancato una coincidenza o dai treni che non partono nemmeno: i collegamenti cancellati sono il segno distintivo di un'azienda che ha fallito in tutti i suoi obiettivi, ma che resta molto costosa. Il treno è il simbolo della grande coalizione: il blocco nelle stazioni.

E così si danno una pacca sulla spalla per il loro teatrino delle marionette. Söder vede una grande interesse internazionale per il pacchetto di misure; dopo tutto, il paese in cui i collegamenti Internet funzionano peggio che in Albania ora si è messo in testa di salvare il clima globale.

"Dimensione globale"

Nonostante ciò si danno una pacca sulla spalla e si stringono le mani a vicenda, mentre mettono le mani nella tasca sinistra dei cittadini per poi rimettere qualche centesimo in quella destra, perché è chiaro: la maggior parte dei 50 miliardi resterà attaccata alle loro dita golose. 

Le regole di efficacia ed efficienza si applicano anche alla protezione del clima. (...)

Ma è proprio su questo concetto di efficienza che fallisce il pacchetto: si rende omaggio all'isolamento degli edifici, che di fatto consuma il doppio dell'energia di quella che dovrebbe risparmiare.

Spegnendo le centrali nucleari si sono aumentate le emissioni di CO2 di 18 punti percentuali  - ciò ha un senso? Con le centrali nucleari, anche la piu' piccola delle misure attuali sarebbe stata semplicemente inutile. Puoi correggere una decisione sbagliata, ma solo se non sei la GroKo. E si va avanti allo stesso modo

Una somma tra i 40 e gli 80 miliardi viene investita nella fine della lignite - tra i 2 e i 4 milioni di euro pro-capite per ognuno dei 20.000 posti di lavoro. Per fare ciò saranno le centrali a carbone ad alimentare l'elettricità; sono più costose e solo leggermente più pulite, calcolando anche il percorso di consegna complessivo.

E così continua: qui un sussidio e là una tassa, c'è prima un divieto e poi  un bonus. Il tutto si aggiunge a un volume di ridistribuzione di circa 50 miliardi, l'unica domanda è la seguente: con quale obiettivo? Possono davvero esserci così tanti piccoli interventi insignificanti per raggiungere una somma del genere?

Lo spettacolo sonnolento della GroKo viene mostrato come se fosse una prova delle loro capacità, ma è solo la prova che non serve, se non per fare cassa. E' sempre possibile incassare. Aumentare le tasse va sempre bene.

E mentre cercano di scrollarsi di dosso la sonnolenza, diventa sempre piu' chiaro che la disoccupazione nei prossimi mesi aumenterà rapidamente.

L'ex ministro dell'ambiente danese ed eco-attivista, Ida Auken, ha dichiarato in questi giorni che per le società europee il pericolo non arriva solo dai gilet gialli che protestano, come accade in Francia, contro la distruzione dei loro mezzi di sussistenza. Ci sono anche i "gilet verdi", e sono ancora più pericolosi, e sono quelli che in Germania vengono chiamati "Khmer Verdi".

Questi gilet verdi, con la loro protesta frutto di esaltazione, minacciano di distruggere le basi economiche della nostra società. Per paura dei gilet verdi, la GroKo ha messo insieme un pacchetto di misure che fa arrabbiare i gilet di ogni colore: per i gilet verdi i palliativi messi in campo dal governo non saranno mai abbastanza. I gilet gialli si renderanno conto che per questo pagano le tasse e che per questo rischiano la disoccupazione.


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