domenica 8 luglio 2018

Quella bomba politica da un trilione di euro

La prestigiosa Frankfurter Allgemeine Zeitung torna a pompare l'argomento dei saldi Target e del presunto trilione di euro di crediti della Bundesbank nei confronti dell'eurosistema. Lo fa anche per attaccare il ministro delle finanze Scholz, il quale non avrebbe preparato la Germania al caso dei casi, al worst-case, cioè alla fine dell'euro. La cosiddetta "stampa di qualità" cavalcando in chiave politica un argomento tecnico come quello dei saldi Target di fatto sta spianando la strada alla campagna elettorale di AfD, che ringrazia. Ne parla Manfred Schäfers sulla FAZ.net


Nel Bilancio della Bundesbank giace sopita una bomba politica - ma a Berlino non ne parla nessuno. Come è possibile? Se la tendenza dovesse continuare, sarebbe solo questione di poche settimane: il credito della Bundesbank nei confronti del sistema di pagamento Target 2 a breve supererà il trilione di euro, una somma difficile anche solo da immaginare. Perciò le domande da rivolgere al governo federale dovrebbero essere ancora piu' urgenti, dato che la Germania continua a concedere credito agli altri paesi dell'eurozona in maniera illimitata e senza interessi - e cioè senza garanzie reali.

L'ex presidente dell'Istituto Ifo, Hans-Werner Sinn, sin dall'inizio ha lanciato un segnale di allarme con il suo libro "La trappola Target: i pericoli per i nostri soldi e i nostri figli". L'allora ministro delle finanze Wolfgang Schäuble, secondo le informazioni della F.A.Z., di fronte al peggioramento degli squilibri si era fatto consigliare ripetutamente dal Prof. Sinn. Anche il successore di Schäuble, Olaf Scholz (SPD), dovrebbe essere interessato al problema. Potrà fare qualcosa in piu' rispetto al suo predecessore della CDU per cambiare le cose? E' lecito avere qualche dubbio.

Tramite il sistema Target vengono gestiti i pagamenti transfrontalieri fra le banche centrali dell'area dell'euro. In parole povere, si ha un aumento del saldo negativo quando da un paese esce piu' denaro di quanto non ne entri. Nei primi anni dell'unione monetaria i saldi Target degli euro-stati oscillavano intorno allo zero. Durante la crisi finanziaria hanno iniziato a muoversi in direzione opposta. Al culmine della crisi dell'euro, nel 2012, hanno raggiunto un primo record, poi sono tornati indietro. Con l'inizio del programma di acquisto di obbligazioni da parte della BCE, ad inizio 2015, i saldi Target hanno ripreso a divergere.

Secondo molti economisti, tuttavia, questo non sarebbe sufficiente a spiegare il rapido aumento del saldo della Bundesbank - così come gli enormi deficit delle banche centrali di Italia e Spagna. Si cerca pertanto di spiegare il fenomeno facendo riferimento alla profonda incertezza nell'Europa meridionale, incertezza che avrebbe portato alla fuga di capitali. Quanto sia importante la fiducia per lo sviluppo dei saldi target lo dimostrano gli esempi di Irlanda e Grecia. Per un periodo di tempo l'Irlanda ha avuto il maggior deficit Target in rapporto al PIL. Ora il paese ha un avanzo.

In Grecia, al culmine della crisi, quando era addirittura in discussione l'appartenenza del paese alla zona euro, un terzo dei depositi era già fuggito all'estero, con le dovute conseguenze per i saldi Target. Secondo i dati appena pubblicati dalla Bundesbank tedesca, il saldo target tedesco è salito a 976,3 miliardi di euro. A fine maggio erano 956,1 miliardi di euro. In Italia al contrario continua a crescere il saldo negativo: con 480.9 miliardi di euro, a giugno era di circa 16 miliardi superiore rispetto al mese precedente, secondo i dati forniti dalla banca centrale italiana.

Pensato tecnicamente, realizzato politicamente

Cio' che era nato come un sistema puramente tecnico per la gestione dei pagamenti fra le istituzioni finanziare dei diversi paesi della zona euro, ha evidentemente permesso agli italiani, agli spagnoli, ai greci di acquistare immobili, aziende e obbligazioni in Germania senza che a loro volta fossero stati venduti in precedenza beni o servizi al di là dei propri confini per un valore corrispondente - oppure senza ricorrere al prestito di una banca commerciale. C'è invece al loro posto un finanziamento forzoso a tasso zero garantito dal sistema della banche centrali.

L'opposizione al Bundestag nel frattempo ha aumentato la pressione politica. "Con la nuova coalizione di governo italiana, sul tema dei saldi Target il governo federale dovrà prepararsi anche allo scenario peggiore", ha detto il vicepresidente del gruppo parlamentare della FDP Christian Dürr alla FAZ. Olaf Scholz davanti a ciò purtroppo preferisce chiudere gli occhi. Dietro l'avvertimento di Dürr ci sono gli iniziali vagheggiamenti dei partiti della coalizione populista di Roma in merito all'uscita dell'Italia dall'area dell'euro.

E se dovesse esserci l'uscita dall'euro?

Con l'uscita dall'unione monetaria i crediti diverrebbero esigibili. Ma cio' supererebbe di gran lunga le riserve della banca centrale di Roma. Il nuovo ministro degli affari europei Paolo Savona aveva detto che l'Italia in caso di uscita dall'euro non avrebbe rimborsato i suoi saldi Target. In effetti nel caso peggiore difficilmente sarebbero recuperabili. "Se a minacciare il contribuente tedesco ci fosse una perdita miliardaria, per il ministro delle finanze tedesco sarebbe allora arrivato il momento di inserire il tema nell'agenda politica", avverte Dürr. Quando e in quale misura si verificherebbe esattamente un danno finanziario diretto per la Germania, fra gli esperti tuttavia è oggetto di discussione.

A metà maggio il parlamentare AfD Peter Boehringer nel dibattito al Bundestag sul bilancio del 2018 aveva criticato il fatto che il ministro delle finanze non avesse ancora preso alcuna misura preventiva in caso di inadempimento sui crediti Target. Il presidente della commissione bilancio al Bundestag ha definito i crediti Target della Bundesbank come irrecuperabili. La Bundesbank e quindi il contribuente tedesco semplicemente un giorno dovranno depennarli. Nel gruppo parlamentare dell'Unione tuttavia non ne vogliono sentire parlare. Nel loro ambiente si preferisce fare riferimento ad una prevedibile fine degli acquisti di obbligazioni da parte della BCE. E cio' avrà un effetto positivo sui saldi. A cio' dovrebbe aggiungersi un miglioramento del ciclo economico. Con il ritorno della fiducia nei paesi periferici, la situazione dovrebbe migliorare in maniera corrispondente.

Ma è sufficiente questo principio? O forse non sarebbe il caso di muoversi attivamente? E' sicuramente piu' facile a dirsi che a farsi. Sarebbe piuttosto ipotizzabile coprire i crediti con delle garanzie oppure corrispondere degli interessi. Ma le riserve auree e le altre riserve della banca centrale italiana sono tutt'altro che sufficienti per coprire i crediti tedeschi. La divergenza dei saldi attualmente è cosi' ampia che una compensazione dei crediti a fine anno è del tutto irrealistica. E con un tasso di interesse negativo all'interno dell'eurosistema, una valutazione dei crediti non è cosi' facile.

Oltre a queste domande tecniche ci sono ulteriori problemi. Puo' la politica intervenire nel sistema europeo delle banche centrali dopo averlo creato e avergli garantito il sigillo dell' indipendenza? Anche solo sollevare la questione, e cioè se i trattati su questo punto devono essere modificati, potrebbe causare delle tensioni sui mercati. Un vero dilemma per il ministro delle finanze. Se non fa nulla, i crediti Target della Bundesbank continueranno a crescere oltre il trilione di euro. E se nelle riunioni con i colleghi degli altri paesi dovesse anche solo porre la domanda su cosa si puo' fare per contrastarne la crescita, e se il tema diventasse di dominio pubblico - come sicuramente accadrebbe - ci sarebbe un uragano a minacciare i mercati finanziari.

14 commenti:

  1. Sono quello che ha insultato i suini tedeschi e non chi traduce gli articoli dei suini stessi, ah, ricordatevi che non esiste alcun Credito tra stato italiano e tedesco e leggetevi un blog fatto bene quello di Marco Cattaneo economista, imprenditore italiano che v'insegna come rialzare l'economia italiana tra l'altro non solo l'Italia ( come Stato )non ha debiti con la Germania ma la stessa dovrebbe occuparsi delle sue banche piene di titoli tossici, DERIVATI solo Deutschbank ne ha per 45.000 miliardi € altro che i saldi Target 2, 3, 4 o 5 :)
    Ah, io mi chiamo Luca il KAKAKATSO PATRIOTA !!!!!

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  2. Cioè se un italiano acquista BUND tedeschi a tasso negativo, cioè pagando, allora la Banca d'Itlaia ha un debito con la Bundesbank ?. E se a fare l'operazione è un fondo inglese od americano succede la stessa cosa ?

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    1. Chi è membro del "club euro" mette in conto, chi non lo è paga alla cassa (vedi esempio sotto). :)

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    2. Capisco Maurizio... Quindi mio stai raccontando che se io compro un bund tedesco non lo pago perchè metto in conto alla Banca d'Italia ed essa alla Bundesbank! Una pacchia!
      Credo che tu debba spiegarti meglio... Non trovi?

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  3. https://bastaconleurocrisi.blogspot.com/2018/04/target2-la-germania-che-chiede-i-soldi.html?m=0 ....come valutate queste considerazioni di Marco Cattaneo?

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    1. Marco Cattaneo scrive cose interessanti e leggo spesso il suo blog, in questo caso mi sembra tuttavia una spiegazione molto mediterranea, nel senso che è possibile che presso la Bundesbank ci siano depositi delle banche tedesche per un valore pari o superiore al saldo target tedesco, bisognerebbe andare a controllare sul sito di Bundesbank, ma la questione non cambierebbe. E' evidente che tramite i saldi target sono stati riacquistati titoli di stato europei dalle banche centrali, a trarne maggiore vantaggio sono stati i paesi con spread piu' alto, scrive Sinn: "la nuova crescita dei saldi Target è il risultato di un gigantesco programma di ristrutturazione del debito in cui i creditori privati sono stati sostituiti dalle banche centrali degli altri paesi". Ed è altrettantto evidente che i saldi Target hanno coperto i disavanzi commerciali dei sud europei nei confronti della Germania: un credito senza scadenza, remunerato a tasso zero e di natura contabile, in cambio delle Mercedes e delle BMW. Per i tedeschi non è stato un grande affare.

      L'articolo in questione poi si sofferma sugli aspetti politici dei saldi target, una vera e propria bomba ad orologeria destinata a scoppiare, possiamo starne certi.

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    2. Sinn è ossessionato da questo 'nulla', perché di nulla si tratta. All'interno di una unica area valutaria è il minimo sindacale sempre che non prosegui verso gli Stati Uniti d'Europa e allora fai sparire le singole banche centrali e semmai lasci qualche succursale come negli USA ma fino a quando non è così è naturale che le cose vadano in questo modo. L'esempio delle auto è una stupidaggine colossale. Sinn dovrebbe sapere che il divario è conseguente al programma di acquisto di titoli pubblici deciso dal Consiglio Direttivo della BCE e operato sia dalla BCE stessa per il 10% e sia dalle singole banche centrali nazionali per il 90%, programma di acquisto che terminerà a fine anno e da quel momento i divari non aumenteranno così sensibilmente. Anzi, per l'Italia potrebbe anche ridursi se il saldo delle partite correnti all'interno dell'eurozona fosse positivo. Con buona pace di Sinn.

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    3. Senza l'esplosione dei crediti Target il lavoro degli importatori sarebbe stato molto piu' difficile...a parte gl scherzi, scrive correttamente il sig. Sinn: "la Germania è il negozio nel quale il mondo si rifornisce di merci, dove pero' solo la metà delle merci viene pagata, perché la Bundesbank finanzia l'altra metà". E tutto cio' non è sostenibile."

      Mi sembra abbastanza chiaro il ruolo dei saldi Target nel finanziare l'export verso il resto dell'eurzona.

      Altro passaggio importante sugli effetti del QE:

      "Non c'è dubbio che il debito pubblico spagnolo in quanto tale in questa transazione resta completamente invariato. Tuttavia il reddito da interessi generato dal titolo ed incassato dalla banca centrale sarà poi trasferito allo stato spagnolo. Se la mettiamo cosi' possiamo dire che il debito pubblico da un punto di vista economico è scomparso ed è stato trasformato in un debito contabile della banca centrale spagnola verso l'estero. In Germania l'assicuratore sulla vita ora avrà del denaro invece del titolo spagnolo, ma in realtà questo denaro è un credito nei confronti della BCE, garantito solamente da un credito all'interno del sistema Target. La Bundesbank è stata obbligata a finanziare in maniera retroattiva i precedenti disavanzi correnti della Spagna nei confronti della Germania."

      La traduzione completa:
      http://vocidallagermania.blogspot.com/search/label/Hans%20Werner%20Sinn

      Se poi invece vogliamo aspettare che le partite correnti all'interno dell'eurozona tornino in equilibrio allora se ne riparla nel giorno di poi dell'anno di mai.

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    4. Davvero ha scritto o detto una scemenza del genere? overo Sinn...però la mia opinione è che la sua fissazione sia il solo timore che in caso di dissoluzione dell'eurozona oppure di fuoriuscita di un Paese debitore la sua banca centrale non saldi la posizione. Le operazioni estero su estero all'interno dell'eurozona non danno luogo a crediti se non alla banca centrale del compratore ma la banca centrale non compra beni o servizi quindi certe uscite non le capisco.

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    5. Concordo ed invito a leggere il libro di Giovanni Siciliano, responsabile divisioen studi della Consob, che ha scritto un libro "Vivere e morire di euro" in cui contesta che i saldi target 2 siano dei reali debiti fra le Banche centrali, ma afferma che sono soltanto delle poste contabili. Peraltro il legame tra disavanzi commerciali e terget 2 non è corretto per la Spagna e l'Italia che, pur avendo una bilancia commerciale in attivo, hanno un saldo negativo di target 2 verso la BB. La spiegazione è che il target 2 non rappresenta un finanziamento dei nostri debiti ma piuttosto rappresenta una fuga di capitali dalle banche italiane a quelle tedesche che si è accentuato negli ultimi anni. Una lenta emorragia che dimostra come il sistema Euro non possa reggere nel M/L periodo..

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    6. Il sistema di pagamenti TARGET registra semplicemente i flussi finanziari a prescindere dalle motivazioni. E' come se ad una mega rotatoria con 19 uscite mettessimo un vigile che registrasse il numero di veicoli che passano nei due sensi e in tempo reale vedessimo i 'saldi' per ciascuna uscita. Che poi i singoli veicoli transitino perché ci si reca al lavoro, al bar, al centro commerciale o semplicemente per farsi un giro non fa differenza così come non fa differenza per quale ragione somme di denaro vengono registrate in uscita da una banca centrale ed entrano in un'altra. Possono rappresentare il controvalore di compravendita di beni e servizi, di beni mobili (azioni, obbligazioni etc...) o anche semplicemente spostamenti di denaro da una banca all'altra in Paesi differenti.

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  4. L'assurdità delle pretese tedesche è ben evidenziata dalla pagina web di spiegazione del Target 2
    https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me/html/target2.it.html
    in cui si mette bene in evidenza come funziona il Target 2:
    ---------------------------------------------------------------
    La banca A e la banca B hanno entrambe un conto presso la banca centrale
    Un pagamento in euro deve essere effettuato dalla banca A alla banca B
    La banca A immette le istruzioni di pagamento in Target2
    Il pagamento è regolato mediante un addebito sul conto della banca A e un accredito su quello della
    banca B
    Target2 trasferisce le informazioni sul pagamento alla banca B
    ---------------------------------------------------------
    E' ovvio che si tratta solo di una scrittura contabile se no la
    banca A che ha PAGATO con i suoi soldi la banca B andrebbe avanti a ripagarlo all'infinito questo cosiddetto "addebito".

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    1. Ma anche al sottoscritto che é un deficiente in materia economica pare che 'sto Target2 sia solo un parametro che misura l'efficienza relativa tra economie di Paesi dell'area Euro.

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  5. Perché la fate così difficile? Il sistema di pagamenti all'interno dell'eurozona diversamente da quelli con altre (banche centrali di altre) nazioni è come andare al supermercato e anziché pagare alla cassa come avviene usualmente questa mette in conto il dovuto. Se immaginate di essere anche fornitori del supermercato stesso una volta che consegnate la merce anziché venire pagati ricevete una scrittura di credito e in tempo reale sussiste sia per voi che per il supermercato in questo esempio la situazione a saldo (chi è a credito e chi a debito). Questa posizione nell'eurozona non viene mai portata a chiudersi e riguarda SOLAMENTE LE BANCHE CENTRALI, non il governo, non le banche commerciali, non i cittadini. Diversamente verso tutte le altre nazioni si provvede alla regolazione periodicamente dove il soggetto (la banca centrale) in passivo acquista valuta del creditore e salda la posizione. Le implicazioni? Se a bilancio le banche centrali dell'eurozona hanno attivo maggiore del passivo non ci sono allarmismi (e la Banca d'Italia è ben in attivo), come se noi fossimo a debito con il supermercato per che so 300 euro e avessimo sul conto corrente 500 euro. Alcuni tedeschi si lagnano perché temono che chi è a debito non onori la posizione se dovesse lasciare l'eurozona, ma perché dovrebbe farlo se tale posizione è coperta? Mistero. E poi è situazione prettamente contabile che riguarda le banche centrali le quali sono soggetti del tutto particolari impossibilitati per definizione a fallire quindi anche fosse vorrà dire che la Bundesbank nella peggiore delle ipotesi opererà con bilancio in passivo ma il Paese non rischia alcunché. Insomma, tanto clamore per nulla.

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