Non si tratta di un documento uscito da un collettivo di sinistra né da una cellula di estrema destra dell'est, ma di una presa di posizione del Ministero dell'Economia tedesco sul tema della disuguaglianza sociale in Germania. La forbice retributiva continua a crescere, una larga parte dei lavoratori è rimasta esclusa dal boom degli ultimi anni. La Süddeutsche Zeitung fa riferimento ad un documento ufficiale del Ministero dell'Economia.
L'economia tedesca continua a crescere, le esportazioni anno dopo anno raggiungono nuovi record e la disoccupazione è cosi' bassa come non accadeva da anni. La ripresa è arrivata anche per i lavoratori, questo almeno suggeriscono le statistiche ufficiali. Nel 2016 secondo l'Ufficio di Statistica i salari nominali sono cresciuti del 2.3 %. Documenti interni al Ministero dell'Economia guidato da Brigitte Zypries (SPD) tuttavia indicano che al ministero si teme che il divario fra i redditi possa continuare ad aumentare. "La disuguaglianza salariale resta ad un livello storicamente molto elevato", cosi' almeno è scritto in un documento informativo uscito dal Ministero dell'Economia.
"Tutto cio' oltre ad essere profondamente ingiusto, rappresenta un serio pericolo per la coesione sociale in Germania", dice il sottosegretario all'economica Matthias Machnig alla Süddeutsche Zeitung. Al Ministero dell'Economia, anche dopo la recente ripresa dei salari in termini reali, non vedono alcuna ragione per far rientrare il segnale di allarme. "La Germania continua ad avere un problema salariale", è scritto nel documento. Soprattutto i percettori di un basso salario o di un salario medio, per un lungo periodo di tempo non hanno tratto alcun beneficio dalla crescita economica. "Nel 2015 i salari reali del 40% dei lavoratori situati nella parte piu' bassa della distribuzione erano significativamente piu' bassi rispetto al 1995", è scritto nel documento. Oggi la loro retribuzione ha un potere d'acquisto inferiore rispetto a quello di 20 anni fa. Cio' significa che una "gran parte della popolazione nel nostro paese non sta facendo passi avanti" avverte Machning. "La situazione dei figli è decisamente peggiore rispetto a quella dei loro genitori".
Al contrario il 60% dei lavoratori collocati nella parte piu' alta della distribuzione dei salari ha potuto registrare un miglioramento significativo. "La forbice nelle retribuzioni ha continuato ad ampliarsi", osservano gli esperti del Ministero. Senza dubbio i salari reali in Germania dal 2013 ad oggi sono cresciuti in media dell'1.8%, tuttavia "resta immutata la necessità di recuperare in termini di aumenti salariali".
Con questa presa di posizione anche il Ministero dell'Economia, in piena campagna elettorale, fa il suo ingresso nel dibattito sulla redistribuzione del reddito e chiede un ripensamento sul tema. "Ci sono spazi per un miglioramento salariale. E devono essere utilizzati", dice Machnig. "La tassazione sui redditi piu' bassi deve diminuire. Per le donne deve finalmente valere il principio dello stesso salario per lo stesso lavoro. Ci sono ancora troppe persone, in un paese benestante come il nostro, a cui le cose vanno molto peggio di come dovrebbero andare". I miglioramenti salariali per i lavoratori dipendenti in realtà sono stati molto meno positivi rispetto a quanto lascerebbero ipotizzare gli elevati aumenti salariali ottenuti nelle contrattazioni collettive. Nella chimica le retribuzioni previste dai contratti collettivi sono salite di oltre il 5%, nella meccanica i lavoratori hanno ottenuto un 4.8% di aumento. Poichè il mercato del lavoro per i lavoratori specializzati in molti casi è caratterizzato dalla carenza di figure professionali, i lavoratori si sono trovati in una posizione contrattuale decisamente migliore.
Che la situazione retributiva non sia buona per tutti è dovuto soprattutto al fatto che sempre meno lavoratori beneficiano della protezione dei contratti collettivi. L'arretramento della percentuale di lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva continua da anni e oggi questa percentuale ha raggiunto il 56%. Inoltre è continuata la crescita dei lavori a tempo determinato e dei cosiddetti minijob. Una quota sempre maggiore di lavoratori in Germania ha un basso salario.