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venerdì 12 aprile 2019

"Il tasso di disoccupazione tedesco è troppo bello per essere vero"

Secondo la Linke e i sindacati tedeschi, dalle statistiche ufficiali sulla disoccupazione, ai minimi storici, mancherebbero circa 900.000 persone, sistematicamente ignorate dai dati ufficiali. Ne scrive MDR


Il tasso di disoccupazione tedesco è troppo bello per essere vero - afferma Matthias W. Birkwald, capogruppo della Linke in Commissione Lavoro e affari sociali al Bundestag. Dalle statistiche mancano infatti i disoccupati di lunga durata con piu' di 58 anni, i lavoratori in formazione e gli occupati a un euro l'ora.

"La cosa piu' assurda è che quando un disoccupato la mattina va al centro per l'impiego e si mette in malattia, allora scompare anche dalle statistiche sulla disoccupazione. Cioè, se uno è malato, ufficialmente non è più disoccupato. Lo trovo assolutamente sbagliato"


Matthias W. Birkwald, della Linke

Birkwald ha rifatto il calcolo. Il numero dei disoccupati, dice, è di circa 900.000 persone piu' alto rispetto al numero dichiarato ufficialmente. Di fatto, i diversi governi federali hanno rimosso molti gruppi di persone dalle statistiche.

La sottoccupazione inserita nelle statistiche

L'arbeitsamt nelle sue pubblicazioni è vincolato dalle direttive della politica. Nonostante ciò, ogni mese, fra le cifre pubblicate, fa intravedere che ci sono più disoccupati rispetto al numero ufficiale, come spiega la portavoce Susanne Eikemeier. Negli anni si è capito che le persone desideravano avere un'immagine più chiara della disoccupazione. "Abbiamo voluto soddisfare questa richiesta e dal 2010, abbiamo quindi iniziato a indicare la cosiddetta sottoccupazione", spiega Eikemeier.

Questa cosiddetta sottoccupazione riguarda anche le persone coinvolte nelle misure per il reinserimento nel mercato del lavoro. Vengono calcolati allo stesso modo anche i lavoratori con orario ridotto e i lavoratori autonomi che vivono con i sussidi pubblici per la creazione d'impresa.

Anche i sindacati chiedono un tasso di disoccupazione più trasparente

Per il presidente della DGB (confederazione sindacale) della Sassonia, Markus Schlimbach, questo numero non viene calcolato in maniera sufficientemente ampia da mostrare il tasso di disoccupazione reale. Egli chiede infatti che il dato ufficiale venga integrato con determinati gruppi. 

Ad esempio, per Schlimbach le cifre sulla disoccupazione sarebbero più realistiche se coloro che sono coinvolti in una misura di formazione fossero inclusi nelle statistiche. Perché anche loro sono in cerca di un lavoro e avrebbero il diritto di apparire nelle statistiche sulla disoccupazione. Per Schlimbach si tratta di una questione di trasparenza.

Linke: le statistiche sulla disoccupazione dovrebbero essere più comprensive

Il politico della Linke Matthias W. Birkwald, chiede invece che le statistiche sulla disoccupazione siano redatte nella maniera piu' ampia possibile. Bisognerebbe inoltre menzionare quante sono le persone che lavorano involontariamente solo part-time.

"È il momento di agire invece di usare i soliti trucchetti. Tutti i disoccupati non ancora conteggiati devono essere inclusi nelle statistiche ufficiali sulla disoccupazione in modo che questi dati possano indicare la disoccupazione reale"

Matthias W. Birkwald della Linke

Se si chiede ai partiti di governo cosa ne pensano, rispondono con il silenzio. Diversi politici dell'Unione e della SPD non hanno voluto commentare una riforma dei metodi di calcolo.

L'ultima volta in cui c'è stata un po' di onestà fu nel 2005. Il governo di Gerhard Schröder incluse centinaia di migliaia di beneficiari di welfare nelle statistiche. Per la sua SPD fu uno smacco, perché sulla carta il numero ufficiale dei disoccupati fece da un giorno all'altro un balzo enorme.