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sabato 17 dicembre 2016

Der Spiegel: Tsipras è di nuovo Tsipras

Si riaccende la crisi greca e la cosiddetta "stampa di qualità" ci propone un racconto filo-governativo degli eventi: secondo Der Spiegel il primo ministro Tsipras è tornato ad essere il leader anti-austerità di un tempo pronto ad andare alle elezioni dopo aver regalato qualche mancia elettorale. Da Der Spiegel


Il dramma del debito greco rischia una nuova escalation. Il premier Tsipras non ha piu' voglia di interpretare il ruolo del bravo riformatore e torna ad alimentare lo scontro.

A Berlino la cancellazione improvvisa di una conferenza stampa non è insolita. Se pero' un'uscita pubblica nel giro di poche ore viene prima cancellata e poi di nuovo convocata, allora significa che dietro le quinte i rumori sono molto forti. Cosi' è stato anche per la conferenza del Ministro delle Finanze greco Euklidis Tsakalotos di giovedì scorso presso la fondazione Rosa-Luxemburg.

Alla fine Tsakalotos non è stato scoraggiato da un atterraggio di emergenza del suo aereo, e a differenza di quanto in programma ha portato con sé anche il Ministro del Lavoro Eftychia Achtzioglou. C'era bisogno di dare delle spiegazioni. Perché le relazioni fra la Grecia e il resto dell'Eurozona sono tornate ad essere tempestose.

Il motivo è un improvviso cambio di direzione politica ad Atene: alla fine della scorsa settimana il primo ministro Alexis Tsipras ha sorprendentemente annunciato che il suo governo pagherà a crica 1.6 milioni di pensionati un bonus di Natale pari a 617 milioni di Euro - in media circa 380 € a persona, giovedì sera il Parlamento ha approvato il provvedimento. Inoltre il previsto aumento dell'Iva, in alcune isole greche, è stato sospeso fino a quando queste dovranno sopportare il peso della crisi dei profughi. 

La questione dell'esenzione fiscale riguarda solo poche isole, prova a spiegare Tsakalotos nella sua conferenza a Berlino. E sul pagamento del bonus ai pensionati dice: "abbiamo pensato fosse una buona idea". Alla fine la Grecia ha raggiunto un surplus di bilancio superiore a quello concordato con i creditori esteri. E giusto che ad approfittare di questo risultato sia chi in questi anni ha dovuto sopportare il peso delle riforme. Gli obiettivi di bilancio "non sono a rischio".

Potrebbe anche essere vero. Ma tali decisioni in realtà dovrebbero essere prima concordate con i creditori esteri. Al Ministero delle Finanze tedesco sono alquanto seccati. "Si tratta di una modifica degli accordi", si commenta in casa di Wolfgang Schäuble. "La scorsa settimana nell'Euro-gruppo non ne abbiamo parlato". Anche gli altri ministri delle finanze sono scontenti. Per alcuni membri sarebbe uno strappo agli accordi con la Grecia, l'Euro-gruppo ha quindi deciso di bloccare la riduzione del debito da poco accordata.

Soddisfatto in maniera bizzarra

Considerando la situazione, il primo ministro greco sembra tuttavia essere alquanto soddisfatto. Durante una visita al suo ufficio di Salonicco mercoledi scorso ha annunciato la prossima opera buona: circa 30.000 scolari nelle aree piu' povere della città avranno a breve un pasto gratuito al refettorio. Tsipras era allegro e ha intrattenuto i presenti con perle di saggezza del tipo: "per un uomo è piu' facile cambiare moglie, che squadra di calcio".

Sembra quasi che sia tornato il vecchio Tsipras: un comunicatore carismatico che riesce a dare il meglio di sé solo nelle fasi di scontro. Non chiederemo a nessuno "il permesso di dare questi soldi ai piu' bisognosi", ha affermato. Ognuno deve riconoscere che la Grecia "ha fatto dei sacrifici in nome dell'Europa".

Cosi' sicuro di sé Tsipras fino ad ora lo era stato solo una volta - nella primavera del 2015. Allora da solo aveva scatenato una lotta fra poteri, che si stava per concludere con il fallimento della Grecia.

Da allora il premier si era trasformato in un prigioniero di quell'austerità che la Grecia ha dovuto accettare per accedere al terzo programma di aiuti. Ma il ruolo di fedele esecutore delle richieste dei creditori esteri stava spegnendo Tsipras. Era spesso lunatico, amareggiato e impaziente.

Tornato nel suo vecchio ruolo, Tsipras sembra essersi liberato. Secondo i suoi calcoli puo' solo vincere. O i creditori si arrendono alle sue richieste e accettano un'austerità mitigata. E questo potrebbe aumentare la popolarità di Tsipras e quindi le possibilità di essere rieletto. Oppure, in alternativa, se i creditori non dovessero stare al gioco, Tsipras potrebbe cercare una rielezione - anche se Tsakalotos a Berlino lo ha smentito. Invece di passare come un riformatore titubante, si presenterebbe come un coraggioso avversario dei creditori esteri che non ha avuto successo.

L'uomo nero in questa situazione sarebbe il Ministro delle Finanze tedesco. "O con la società o con Schäuble", titolava il giornale di partito di Tsipras, Syriza, giovedì scorso. Tsipras ha scelto di andare allo scontro anche con il Fondo monetario internazionale (FMI), fino ad ora presente in tutti i piani di salvataggio per la Grecia. Li ha accusati di essere "dei folli che non riescono ad avere i loro numeri sotto controllo".

"Il FMI sembra un gattino"

Sembra che la Grecia sia tornata ad essere sola contro il resto del mondo. Di fatto i fronti nel dramma del debito sono molto piu' complessi. Il FMI infatti da molto tempo chiede di ridurre l'onere del debito greco e ne ha fatto una pre-condizione per la partecipazione ad un nuovo programma di aiuti. Un atteggiamento che di fatto cerca di andare incontro al governo greco.

"Il FMI non chiede piu' austerità alla Grecia", è il titolo di un documento redatto dal capo del FMI europeo Poul Thomsen e dal capo-economista Maurice Obstfeld e pubblicato all'inizio di questa settimana. In esso gli autori descrivono chiaramente quello che fino ad ora era emerso solo nei protocolli di wikileaks: il FMI ritiene non credibili gli obiettivi di bilancio fissati per la Grecia. Invece di un avanzo primario di bilancio del 3.5 %, gli autori si limitano a chiedere un avanzo dell'1.5%.

Schäuble e il suo staff non sembrano essere impressionati da queste critiche. "Potrebbero avere la stessa impressione di un automobilista che viaggia contromano, e che invece pensa ci siano centinaia di auto che stanno andando nella direzione sbagliata", racconta qualcuno ben informato dopo aver parlato del caso greco con i rappresentanti di alto livello del Ministero delle Finanze tedesco. 

Ma perché i greci attaccano un'istituzione che per loro in Europa sta chiedendo condizioni piu' miti rispetto ai partner europei? La risposta arriva verso la fine del documento: gli autori del FMI constatano il "rifiuto degli stati membri" nei confronti della loro proposta. Se gli obiettivi dovessero restare invariati, "sarebbero necessarie ulteriori misure restrittive, che ancora non sono state adottate", e "che dovrebbero essere definite per via legislativa". In altre parole: i greci devono fare ulteriori tagli e riforme.

Al premier greco e al suo ministro delle finanze tutto cio' evidentemente non sta bene: "Sono molto deluso dal FMI", ha detto Tsakalotos a Berlino. Il FMI per un lungo periodo si è presentato come un leone che voleva dettare condizioni migliori per la Grecia. Alla prova dei fatti il FMI "si è rivelato un gattino": non ha esercitato una reale pressione sull'Euro-gruppo.

Obstfeld e Thomsen nel loro documento propongono ulteriori riforme che potrebbero minacciare i greci nel caso in cui i paesi dell'Euro intendano restare fedeli agli attuali obiettivi di risparmio: ad esempio le esenzioni alle imposte sul reddito dovrebbero sparire. Fino ad ora la metà delle famiglie greche ne ha potuto usufruire. Inoltre il paese avrebbe ancora un "sistema pensionistico generoso" che grava sul bilancio pubblico per quasi l'11%, mentre negli altri paesi europei raggiunge in media del 2.25%.

"Politica post-verità"

Tsipras vuole evitare in qualsiasi modo ogni ulteriore riforma. Preferirebbe fare affidamento su qualche concessione dei partner europei. E in parte ha già ricevuto un segnale in questa direzione: il commissario UE Pierre Moscovici, un socialista francese, ha criticato lo stop alla riduzione del debito e ha messo in dubbio l'analisi del FMI sulla sostenibilità del debito e del sistema pensionistico. "In questa epoca di politica post-verità è piu' che mai necessario che certe affermazioni non restino senza una smentita", scriveva Moscovici sul Financia Times.

Nel caso in cui Tsipras abbia deciso di portare ad una conclusione finale il lungo ed irrisolto conflitto con i creditori, questa potrebbe essere la volta buona. Dovrebbe farlo ancora una volta da solo'? Tsipras non si sta forse comportando come un guidatore che imbocca l'autostrada contromano e che a tutta velocità vuole tornare indietro verso la crisi?

Come era da aspettarsi, Tsakalotos la vede in maniera completamente diversa. Nonostante il programma di aiuti, non si deve dare l'impressione che il suo governo non sia piu' in grado di prendere decisioni autonome, ha detto a Berlino. "Sarebbe terribile se gli europei dessero questo segnale".