Dopo l'annuncio di oggi, Mario Draghi torna ad essere il bersaglio della stampa euroscettica tedesca. Il tema centrale resta lo stesso: c'è bisogno di una banca centrale che sappia e possa tutelare gli interessi tedeschi. Da Welt.de, Jörg Eigendorf
La fiducia è andata e i capitali stanno fuggendo dall'Europa: la BCE rappresenta ormai un'Europa in cui il Sud ha l'ultima parola. Il risultato sarà una gigantesca redistribuzione dei costi a carico del Nord.
La BCE un tempo rappresentava una nuova Europa delle riforme, della fedeltà ai principi e della moneta stabile. La politica, si diceva, doveva seguire il suo esempio, e il processo di unificazione avrebbe avuto successo.
La BCE peggiora le cose
Oggi sappiamo che questa visione era naive. E non sarà necessario ancora molto tempo, prima che la situazione diventi chiara a tutti. Mario Draghi, il custode europeo della moneta, lo ha detto in maniera chiara, anche se ha usato termini tecnici: la BCE comprerà titoli in grande stile, se i tassi in Spagna o Italia dovessero crescere troppo. I mercati hanno reagito immediatamente nella direzione desiderata.
Ma questo non è altro che un fuoco di paglia. Gli investitori internazionali hanno già voltato le spalle alla zona Euro, e a Londra in questo momento ci si chiede quanti siano i ricchi greci che stanno comprando case di lusso. La fiducia è andata e i capitali fuggono dall'Europa.
E la BCE è già pronta a riempire i buchi nei bilanci delle banche e degli stati. Ogni volta giustifica questo comportamento sostenendo che è la sola istituzione in Europa in grado di porre fine a questa crisi di fiducia. I presunti guardiani della stabilità monetaria in questo modo però peggiorano solo le cose.
I governi possono contare sul fatto che alla fine la BCE interverrà. Ad esempio la Spagna può evitare di finire sotto la protezione del fondo di salvataggio e dover accettare condizioni spiacevoli. La BCE risolverà il problema. Perfino la cancelliera e il ministro delle finanze lo accettano tranquillamente. Per Angela Merkel è molto piu' comodo che sia la BCE a calmare le acque: sempre meglio che presentarsi di nuovo davanti al parlamento oppure dover rinunciare a miliardi di crediti.
La BCE è un cavallo di Troia.
Questa via di uscita non solo è antidemocratica, ma viola anche i trattati di Maastricht. Quanto la situazione sia assurda lo mostra la seguente possibilità teorica: se la Troika composta da EU, BCE e FMI dovesse giungere alla conclusione che la Grecia non dovrà ricevere piu' denaro, la BCE sarebbe allora pronta a fornire crediti di emergenza. A meno che non sia una maggioranza dei due terzi a votare contro il provvedimento. Ma cosa ci si deve aspettare da un consiglio in cui i rappresentanti di Cipro, Grecia e Germania hanno un voto ciascuno, mentre la Bundesbank sostiene quasi un terzo della spesa?
La BCE assomiglia sempre di piu' ad un cavallo di Troia. Non rappresenta piu' la stabilità e la fedeltà ai principi, ma un'Europa in cui il Sud ha l'ultima parola. Il risultato sarà una gigantesca redistribuzione dei costi a carico del Nord - senza aver risolto nessuno dei problemi
A Jorg direi, ma allora se già si sapeva che finiva così, perche creare tutta questa inutile recessione? Sarebbe stato sufficiente far agire la Bce fin dall'inizio, con una spesa ben minore di quella che si dovrà sostenere anche per Spagna e Italia. Ma voi tedeschi non eravate bravi a fare i conti, caro Jorg?
RispondiEliminaA prescindere che non simpatizzo per i tedeschi fin da piccolo, quando iniziavo cioè a vedere i primi filmati che documentavano ciò che erano stati capaci di fare..............l'ho scritto da giorni sul mio twitter:
RispondiEliminaSe il trattato di Maastricht fosse stato fatto sfortunatamente nel 1300, il Sole ancor oggi avrebbe girato intorno alla Terra, mentre le Americhe non sarebbero state riconosciute tali.
Questo per i tedeschi ovviamente
In venti anni, vorrei dire a questi finti economisti, che la Finanza e il Mondo in generale hanno fatto passi da gigante, nel male ma anche nel bene, e per questo i trattati devono rispondere ai cambiamenti dell'intera società.
Io comunque i tedeschi non ce li voglio. Da giorni ho deciso di comprare solo prodotti italiani, tanto ho visto che in molti casi non c'è tutta questa differenza, sia in termini di prezzo che di qualità.....anzi.
Così questi economisti si divertiranno a spiegarsi il motivo della più grande deflazione mai esistita, dopo aver avuto l'inflazione degli anni 20/30.
L'unica ECB buona è quella morta!
RispondiEliminaIl grande valore di questo blog non è (credo dichiaratamente) il "merito" economico-scientifico delle tesi riportate, ma la documentazione diretta e cronologica del punto di vista diffuso dalla propaganda bancario finanziaria di quel (grande) paese che è la germania, per "orientare" e condizionare la visione dei propri cittadini (neo sudditi, in termini di informazione controllata anche lì, come in USA e UK, in Italia and so on, quando si scende alla "versione" nazionale, pro domo propria, del "fattaccio").
RispondiEliminaDa un punto di vista "ecoomico" la tesi riportata è in realtà "comica" e risibile: la sola esistenza dell'euro e quindi della BCE senza un governo e un bilanco federale è una garanzia della posizione tedesca. Un'OCA imperfetta crea automaticamente una posizione di forza del deflazionante a tassi di cambo reali più bassi e massimizza col tempo INEVITABILMENTE questo ruolo idi "incumbent". E gli economisti bundesbank lo sanno benissimo.
Alzare il prezzo (come in origine, nella mente dei negoziatori promananti da bundesbank) è solo tattica: anzi, la ripetizione della tattica già con successo utilizzata al momento dell'avvio della UEM (e gli italiani non ce li vogliamo e dopo ci rimettiamo, quando invece vincolare il tasso nominale era l'arma definitiva...e giù, il povero tedesco "medio" che crede, nè più nè meno come qualunque altro citaddino occidentale a quello che "dicono la tv-i giornali" a illivorirsi contro i mangiaspaghetti).
2 notazioni:
- ma se l'euro è stata tanto una forzatura mal digerita (seeee!) perchè non si avviano a uscirsene? Perchè far rodere il fegato al cittadino medio quando uscire significherebbe la fine dei loro (presunti) intollerabili sacrifici a causa dei PIGS? Ci sono metodi negoziabili che potrebbero evitare il temuto sboom dei bilanci bancari tedeschi;
- al di là di tutto, è proprio vero che l'euro ha distrutto l'armonia europea e ripiombato i tedeschi in una pessima luce (e se ne fregano? Sì, perchè ri-pensano ora in termini di "forza-vittoria", cosa che non gli porta mai fortuna).
Ante euro, Klingsmann, Voeller, Rumenigge, per dire, erano amatissimi dagli italiani (tra i più amati tra gli stranieri e persino gli Yankees avevano perso fascino allora) e simbolo di una teutonicità forte ma "leggera" e credibile, senza trucchi e senza ipocrisie, che si propagava a tutti i fratelli di germania...
Ma ora sono discorsi che, purtroppo, sono del tutto inutili....
"Allora certo, una volta che viene l'inverno, è dura rientrare, dirsi che è finita, ammetterlo. Si resterebbe lo stesso lì, nel freddo..."
RispondiElimina48 hai perfettamente ragione e condivido tutto quel hai scritto.
Niente di meglio che far credere di far un favore a qualcuno mentre invece lo fai a te stesso, si può pure tirar sul prezzo...adesso poi probabilmente stanno anche prolungando il più possibile la situazione attuale per cercare di portarsi via più "grasso che cola" possibile, finchè dura...questa germania, per certi versi, ricorda la svolta guglielmina prima del primo conflitto mondiale quando gli indirizzi in politica estera ed economica di Bismarck furono rigettati per seguire le smanie egemoniche del kaiser.
Poi più si va avanti in questa situazione, più i loro concorrenti (principalmente noi) compromettono da soli il loro sistema sociale e manifatturiero diventando molto più "comprabili"...
eccomi qua con un po' più di tempo .
RispondiEliminaHo dato una risposta frettolosa al dotto Dott.Zeno e credo sia giusto dedicargli un po' di spazio, visto la calorosa accoglienza che mi ha riservato.
Dico subito che apprezzo ironia e humor ,ritenendoli figli di raffinata intelligenza, meno il sarcasmo che a volte lo è di tronfia supponenza, a sua volta figlia di smisurata sovrastima malriposta.
A volte
Intanto chiedo scusa per essere entrato a gamba tesa senza neanche salutare, ma il blog e le argomentazioni così ben esposte mi hanno subito catturato.
Chiarisco meglio il mio pensiero
. La Storia , a mio avviso, ha necessità di tempi lunghi per essere assimilata e condivisa dagli attori.
L'euro è stata un'invenzione cadutaci sulla testa senza spiegazioni,come cominciare una casa dal tetto
.Da qui la confusione e l'affanno.I cambiamenti rapidi sono tipici delle guerre e sono accettati "obtorto collo" .
La rapidità anche stavolta è dovuta in qualche modo ad una guerra.
Perchè se non ce ne siamo accorti siamo entrati nella terza guerra mondiale già da un po', solo che questa è una guerra anomala.
Una guerra valutaria.
Niente botti ,niente incendi, ma non per questo meno incline a lasciare dietro se lacrime e miserie.
Le guerre per essere vinte o almeno "pareggiate" ,in modo da poter godere di tregue soddisfacenti, hanno necessità di forze soverchianti.
L'euro credo sia stata un'idea per avere in fretta e furia, se non una forza soverchiante ,almeno una forza pari.
Ecco spiegato il mio riferimento alle armi pensando in piccolo.
L'interlocutore degli USA, della Cina e domani di altri Gruppi di nazioni come il Sud america , non possono più essere microeconomie di piccoli Stati, per quanto forti in quel momento.
L'Africa con i suoi cannoncini montati sui pick up, ed un tizio dietro con la fascia di De Niro che mostra le dita nel segno di Churchill, è li a ricordarcelo.
Spero che questo appaghi la richiesta di riscontri storici richiesta da Zeno, ma se non bastasse basta pensare a Afghanistan, Pakistan ,Irak ecc. dove il divide ed impera produce tutti i giorni i suoi effetti.
Quel divide et impera che scorgo ,non senza timore, anche in alcuni interventi qui
Ma con tutti i suoi disastri l'euro ha avuto un pregio.
RispondiEliminaQuello di far conoscere ai Popoli che unirsi è possibile e vantaggioso.
Rinunciare ai campanilismi non vuol dire rinunciare alle proprie tradizioni, alla propria storia ,alla propria lingua.
Vuol dire unirsi a creare un Europa che io preferisco chiamare Unica, piuttosto che Unita
Possiamo farlo anche coon le Macroregioni che sono già li belle e pronte piene di tradizioni condivise, basta amalgamarle guardando alla realtà dei Popoli, non inventandole di sana pianta tracciando righe su una carta.
L'Occitania ne è un esempio, ma ce ne sono altri
.Ed ecco qui il perchè del mio riferimento ai pochi anni che la vita ha destinato ad ognuno di noi.
La Storia ha bisogno di tempo, quel tempo che noi non abbiamo perchè vogliamo risolti i problemi nell'arco della NOSTRA vita.
Peccato che la Storia di noi se ne freghi !
Mi è piaciuto l'accenno di qualcuno alla scuola.
Ecco, si deve partire da li, dall'Insegnamento, dalla condivisione e dall'educazione civica , tutta roba da nuove generazioni.
Certamente non da piccoli uomini che vogliono tutto subito e che si dichiarano europeisti, ma con se e con ma, e che ancora oggi esibiscono dubbi circa " le storielle delle formichine teutoniche e delle cicale mediterranee" come se non fossero vere.
Direi che dopo il 45 siamo ripartiti tutti da zero, e la Germania magari da meno uno.
Se oggi ci vendono le Mercedes BMW ,Audi ,Porsche,e mettiamoci anche Mini, magari qualche numero in più di noi che riusciamo a mettere sul bancone la Thema, qualche merito ce l'avranno o no?
E io quando trovo uno più bravo di me, lo copio, cerco di superarlo, e se non ci riesco mi alleo.
Leggo che sono bravi, perchè noi paghiamo.
Embe?sono stati più bravi di noi a farsi pagare
Prendiamo la loro bravura ed usiamola tutti insieme contro il nemico vero .
Non urliamo soddisfatti alla Maestra che il primo della Classe ha messo le dita nel naso.
Perchè il nemico vero esiste, ed è dall'altra parte degli oceani
Parliamo pure di liberismo, ma con regole pari, troppo facile fare i liberisti coi paletti .
Se faccio una corsa la voglio fare con le scarpe da joggin tutti e due, e non io con gli scaponi da sci ai piedi.
Eccomi allora pronto a parlare di dazi e di pratiche antidumping, ma abbiamo qualche chance solo se mettiamo in campo pari forze.
Altrimenti i maestri del liberismo ci fanno sentire peones retrogradi, che ancora non hanno capito quanto sia buono il formaggio con le pere
Bene, spero con questa lenzuolata ,di cui mi scuso ,di aver chiarito il mio pensiero
Sottolineo il mio, con tutti i limiti della cosa, se vorrete prenderlo in considerazione e metabolizzarlo ,bene, in caso contario nessun problema .
Non ho velleità di cambiare il mondo, ma solo quella di potermi esprimere liberamente senza essere sospettato di avere attinto a Frate Indovino o ai Baci Perugina
"c'è bisogno di una banca centrale che sappia e possa tutelare gli interessi tedeschi"...perchè fino ad oggi la BCE cosa ha fatto? Ha sempre e solo tutelato gli interessi tedeschi e si vede!
RispondiEliminaP.S. Come si traduce in tedesco "faccia come il cul@"?
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RispondiElimina“Sappiate avere torto, il mondo è pieno di gente che ha ragione. È per questo che marcisce.”
RispondiEliminaYuma non era mia intenzione esser caloroso (anche perché visto il clima non ce ne sarebbe proprio bisogno), la mia temperatura ovviamente dipende dagli argomenti in questione e da quel che è in gioco. Non riesco più a sopportare pazientemente luoghi comuni e “idee” che fanno strame della verità, non mi riferisco in particolare a te, quanto piuttosto alle visioni ed alle correnti di opinione che vengono veicolate spesso dai mass media allo scopo di influenzare la gente e formare punti di vista pregiudizievoli. Dove trovo tracce di questo o un’eco, dove mi pare di scorgere una cassa di risonanza vado giù pesante. Scusami per questo, ma sono tempi duri. Niente di personale quindi, ed infatti ho criticato ed ironizzato su alcune cose che hai scritto e non su di te…. Fra l’altro, credimi, non mi ritengo affatto dotto e non sono neppur tronfio di supponenza ed egotico. Detto questo, mi tranquillizzo se mi dici che non hai attinto dal lunario di Frate Indovino e neppure dai baci Perugina (non sarebbe poi un peccato così grave comunque…son buonissimi i baci) però scusami se devo di nuovo esser pungente ma mi pare che tu ogni tanto veda delle marmotte che fanno la cioccolata…
Le storielle delle formichine teutoniche e delle cicale mediterranee….beh, mi dispiace deluderti ma è veramente una gran bella bufala che ci vien propinata da tempo ed è una favola per molti motivi, ma visto che li ho già descritti in altri post (e non l’ho fatto solo io ma anche altri e pure meglio di me) non mi va di ripetermi…ne aggiungo solo un altro en passant…pensa per un attimo al tasso di risparmio delle famiglie italiane prima del tuo amatissimo euro…
Grazie poi di queste considerazioni illuminanti sulla storia che ha tempi lunghi, che ha bisogno di tempo e che di noi se ne frega, la rapidità dei cambiamenti, l’affanno, le nuove generazioni, la scuola…di tutto questo non ce ne eravamo accorti, mi si è aperto un mondo davanti ora…altro che Osho…
Voglio sottolineare che hai ragione sul fatto della guerra, ma i contendenti principali non sono macro-aree o nazioni mi spiace deluderti. La vera guerra è fra sfruttati e sfruttatori…ha un sapore antico vero? Un po’ demode…ma come dicevi prima tu la storia ha tempi lunghi, molto lunghi, e certe cose poi sembra non cambino mai…a questo punto dovrei ripetere cose già scritte in altri “post-fiume” e non lo voglio fare. Scrivo solo che sono circa 30 anni che è iniziata la rivoluzione-restaurazione neoliberista che in tutte le nazioni dell’occidente, con più o meno successo, sta progressivamente distruggendo tutti i diritti di lavoratori e cittadini, sta facendo regredire le libertà, le condizioni e il livello di vita di decine di milioni di persone, erodendo salari e stipendi, cancellando tutele, distruggendo lo stato sociale, limitando sempre di più la presenza dello stato nei servizi essenziali ed in quelli fondamentali (pensioni, sanità, istruzione) e divorando le ricchezze e le proprietà di tutti, all’insegna del motto “privatizzare gli utili, socializzare le perdite”, il “nuovo” (nuovo???) avanza…questa è la guerra in atto Yuma, e mi permetterai di non esser proprio contento di quel che sta succedendo…l’euro è uno strumento usato come una clava contro le classi subalterne e i modi e i tempi e tutto quanto non ho proprio voglia di riscriverlo ancora, l’ho già fatto in altri post. Detto questo, è pur vero che ci sono altri conflitti competitivi nel mondo…fra nord e sud del mondo, fra brics e “the others”, fra USA e UE ecc…ma il vero problema per i popoli è l’altro conflitto. Poi, si, è vero che il problema della guerra e della crisi attuale non è certo solo valutario ma anche commerciale ma qui entreremmo in un altro, lungo, discorso.
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Riguardo le dimensioni di stati, rapporti fra aree, competizione, concorsi di dressage e gare di lancio del formaggio….ma la Svizzera allora, tanto per fare un esempio, sul piano economico ha il destino segnato? e l’Inghilterra? E la Danimarca? L’elenco potrebbe proseguire molto…e poi se l’Italia non fosse nell’euro rischieremmo di essere invasi da decine di divisioni corazzate cinesi o indiane? Io avrei qualche dubbio in proposito…ricordo fra l’altro che siamo la seconda manifattura d’Europa e la decima economia nel mondo, e che non molti anni fa (prima delle privatizzazioni che hanno distrutto e regalato fette enormi della nostra economia più redditizia e competitiva) siamo stati la quinta economia…Quindi?
RispondiEliminaBeh, sull’affermazione che l’euro ha avuto il pregio di far conoscere ai popoli che unirsi è vantaggioso mi vien da dire che proverei ad andarlo a chiedere a greci, spagnoli, portoghesi, irlandesi, italiani…
Europa Unica scrivi…..mi viene da pensare all’Unico anello di tolkeiniana memoria…e non è un bel pensare…le macroregioni, l’Occitania e poi la Contea e Paperopoli, magari anche il principato di Seborga e, quando riemerge, l’isola Ferdinandea...ma perché poi (e soprattutto a cosa???) servirebbero in questa situazione? Perché sinceramente me lo chiedo ma non riesco a trovare una risposta soddisfacente. Dovrebbero risolvere il problema dei campanilismi e dei nazionalismi e alimentare l’europeismo? I veri problemi sono altri, bastava non costruire un’Europa in modo antidemocratico sulla testa dei cittadini e fare scelte in politica sociale ed economica rivolte al loro benessere ed a tutelare le loro condizioni di vita. Il federalismo, più o meno, esiste già in molte nazioni europee. L’Europa non è il Medio Oriente o l’Africa, dove i confini li han tracciati con riga e squadra non molto tempo fa. Le nazioni europee sono figlie di lunghi e tormentati processi storici. (Se si volessero aggiustare i piccoli particolari che non van bene è sufficiente restituire il sud tirolo all’austria, gibilterra alla spagna, e via di seguito. Non sono poi tanti i casi così – ma vorrei proprio vederli sti stati che rinunciano a pezzi di territorio-).
Guarda, sulla Germania e su come ci ha “fregato” sul piano finanziario e commerciale è già stato detto tutto e anche di più…non riscrivo tutto quel che è stato scritto in post precedenti, solo aggiungo che almeno l’ipocrisia in malafede di far la morale agli altri è veramente rivoltante se penso anche solo alle condizioni della Grecia e del suo popolo. E aggiungo che la Germania non è che faccia molto meglio di noi sui mercati internazionali…se si va poi a vedere il percorso storico delle nostre esportazioni ci si può accorgere della forza della nostra economia anche con una moneta come l’euro (ma con la lira svalutabile quanto avremmo esportato in questi anni??) Nota: le attuali presunte divergenze fra frau Merkel e la Buba e all’interno del governo tedesco mi ricordano tanto il giochino dei due poliziotti, quello buono e quello cattivo….a buon intenditor poche parole.
segue...
Citi il nemico vero oltre l’oceano…Questo nemico vero che esiste dall’altra parte degli oceani può anche esser pericoloso (ma intanto vorrei venisse chiamato col suo nome…USA? Cina? Chi sarebbe?), ma mi pare che per come si stanno evolvendo le cose facciano più danni i cosiddetti amici, o no? Se poi si parla di dazi e dumping eccetera, eccetera, dobbiamo ricordarci però quel che è stato scritto nei trattati europei, l’Unica Europa (;-) è stata costruita in modo paternalistico su liberismo e liberoscambismo ed è dominata dalle lobby. E l’euro è uno strumento costruito in gran parte contro le classi lavoratrici. Questi sono i suoi peccati originali purtroppo, e non sono peccati veniali ma tare genetiche devastanti. E dobbiamo ricordarci che questo rientra anche nella guerra trentennale di cui si parlava sopra…Poi la prospettiva della discussione si può anche allargare oltre tutto questo, ma resta il fatto che non è questione di dimensione di stati ma anche di volontà politiche, di schieramenti contrapposti, di ideologie e interessi di classi in conflitto fra loro. L’apertura dei mercati e la circolazione delle merci è certamente uno degli aspetti da considerare. Ma non è una novità comunque, l’Ottocento è un discreto esempio di tutto questo (sviluppo industriale, trattati di liberoscambio, crescenti conflitti sociali fra classi, crisi finanziarie, Grande Depressione). C’è sempre qualche nazione con una struttura economica e industriale divenuta molto forte grazie ad un periodo di protezionismo (i Navigation Acts inglesi da Cromwell in avanti lo mostrano per benino come si fa), che poi diventa liberoscambista perché sa che avrà tutto da guadagnare (mentre gli altri ci perdono). Non ci sono mai regole pari in questo tipo di gioco. Fra gli stati la competizione è durissima da sempre nella storia. E fra le classi è più o meno lo stesso. Le regole in questo tipo di cose spesso esistono solo per chi non ha la forza di infrangerle….(qualcuno si ricorda di come la Germania non molto tempo fa non ha rispettato i parametri stupidi da lei stessa voluti? O di come gli USA pratichino con regolarità il protezionismo a casa loro, mentre propugnano in giro per il mondo il contrario? Tanto per fare un paio di esempi).
RispondiEliminaPerdonami poi, ma faccio un po’ fatica a seguirti…se pensi che io abbia una qualsiasi simpatia per il liberismo, sbagli di grosso. Dal mio punto di vista quando diventa assolutista come in questa fase storica è una visione del mondo ottusa e dannosa per le popolazioni. È una “ideologia” che guarda agli interessi di pochi, intrisa di superficialità che ha fatto danni in giro per il mondo da molto tempo e che non ama poi troppo (per usare un eufemismo) il concetto di regole e paletti. Le pari opportunità sono solo una formula vuota o non ce ne siamo accorti? Se portata all’estremo è l’antitesi dell’uguaglianza e della libertà.
Sul mio europeismo gradirei venissero espressi pochi dubbi, sono sempre stato un convintissimo sostenitore dell’Europa unita, e lo sono ancora. Ma si è sbagliato moltissimo (o non sono stati errori??) in tanti modi e i trattati contengono indirizzi sociali ed economici che sono un incubo. Le conseguenze sono che adesso si rischia veramente di veder saltare per aria tutto.
Yuma, non mi sognerei mai di mettere in discussione la tua possibilità di esprimerti liberamente…ho solo scritto quello che pensavo sulle tue affermazioni. Si può attingere dal lunario di Frate Indovino, dai baci Perugina o anche trovare spunti di riflessione nella rubrica “Lo sapevi che…” della Settimana Enigmistica, basterebbe non prendersela più di tanto quando qualcuno lo fa notare…
Comincio dalla fine. Non era naturalmente il cosa...ma il come.
RispondiEliminaDetto questo credo che ci si sia chiariti e va bene così. Grazie per l'articolata risposta.
Il bello è che siamo sostanzialmente in linea, a parte qualche concetto qua e la come svalutazioni competitive ecc., e paragoni di Regioni che andavano dai Pirenei alla pianura Padana alla Contea di Paperopoli.( ma era poi una contea?)
Ma non è mia intenzione polemizzare perchè voglio credere che l'utilità di questo blog ( e di pochi altri per la verità) possa essere quella di fornire elementi per possibili cambiamenti
Il mio intervento è stato volutamente più di approccio "notarile", nel senso di cercare di analizzare in modo neutro situazioni e loro genesi , per avere la mente più libera e meno preconcetti, che credo deleteri per porre le basi di un eventuale Nuovo
Stavo cercando di metter insieme quelle parole, quando ho trovato la pappa bella e pronta QUI
In effetti al di la delle validissime argomentazioni che porti, comprese quelle che non ho letto in quanto già precedentemente da te postate , mi sto chiedendo se hai delle proposte e quali potrebbero essere per te le soluzioni . Praticabili naturalmente.
Grazie
La soluzione praticabilissima e urgente è uscire dall'euro prima che la nostra economia sia distrutta (fior di economisti hanno già affrontato la questione e descritto quello che succederebbe e i provvedimenti da prendere, e non sarebbe drammatico come viene propagandato, molto peggio per noi continuare in questa agonia). Ed eventualmente trattare con la Germania usando l'arma dell'uscita anche dal mercato comune europeo. Poi si può ricominciare di parlare di Europa Unita ma ripartendo in un altro modo. Coinvolgendo i cittadini, uniformando iul welfare, la legislazione sul lavoro, la scuola ecc. E mettendo al centro del progetto e nella costituzione vera dell'Europa la socialdemocrazia, non un liberismo fanatico. Lo stato sociale deve essere il fondamento dell'unione se lo si vuole fare accettare e amare dai popoli, la giustizia sociale, la libertà vera, la redistribuzione della ricchezza, le pari opportunità, il lavoro, le tutele eccetera eccetera sono inmprescindibili...
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