giovedì 16 agosto 2012

Non siamo né Malta né Cipro


Gli euroscettici di CDU e FDP tornano ad attaccare la BCE: è in corso un finanziamento diretto degli stati e la Germania deve avere un diritto di veto. La caccia al voto euroscettico continua. Da Handelsblatt.de
La crisi dell'Euro tiene occupata la BCE. I critici la accusano di aver trasformato le operazioni per il contenimento della crisi in un vero e proprio finanziamento degli stati. E chiedono una revisione delle istituzioni UE.

Il mantenimento della stabilità dei prezzi è il compito principale della BCE. Ma la crisi Euro ha cambiato radicalmente il ruolo delle autorità monetarie. Negli ultimi mesi infatti la BCE è stata costretta ad intervenire in maniera massiccia 2 volte. La prima, per assicurare la liquidità al sistema bancario, la seconda, per ridurre i costi di finanziamento degli stati. A causa delle sue operazioni per il contenimento della crisi, il costo del denaro è ai minimi storici e le banche in difficoltà sono state inondate dalla liquidità - ma non basta, la crisi va avanti. Ed è  molto probabile che la banca centrale torni ad essere attiva, visto che il presidente Mario Draghi ha recentemente spiegato di voler difendere l'Euro a tutti i costi.

In questo quadro sorge la domanda: il ruolo che la BCE ha assunto, è ancora coperto dal proprio mandato? La Bundesbank lo ha recentemente messo in dubbio. Questo hanno lasciato intendere le parole del capo della Bundesbank Jens Weidmann, che recentemente a Berlino ha affermato: "l'obiettivo di un Euro stabile e di una Stabilitätsunion non potrà essere raggiunto, se la politica monetaria sarà sempre piu' utilizzata per scopi che non corrispondono con il mandato originario".

Anche a Berlino l'attività della BCE viene valutata in maniera sempre piu' critica. I politici della CDU e della FDP ritengono addirittura necessaria una riforma della BCE. "E' necessario, in tutti gli organi della BCE, un riequilibrio del diritto di voto basato sulla quota di responsabilità assunta", ha dichiarato ad Handelsblatt Online il deputato CDU ed esperto di bilancio Klaus-Peter Willsch. "La Germania in qualità di creditore principale, su ogni decisione deve avere un diritto di veto". Willsch motiva la sua richiesta sostenendo che la BCE sotto la presidenza di Mario Draghi si è allontanata dal suo mandato: garantire la stabilità monetaria nell'area Euro. "La BCE sotto Draghi, contrariamente ai trattati europei, si è trasformata in un finanziatore degli stati e in una bad bank".

Allo stesso modo si è espresso l'esperto finanziariao della FDP al Bundestag, Frank Schäffler.  Ad inizio 2010 nel corso del primo pacchetto di salvataggio per la Grecia, "ha avuto luogo una riforma monetaria silenziosa", da cui è emersa una diversa politica monetaria della BCE. "Le regole formali ancora non sono presenti, ma in pratica sono state alterate in maniera irrecuperabile", ha detto Schäffler ad Handelsblatt Online. La Germania dovrebbe pertanto denunciare la continua violazione delle leggi istitutive della BCE. "Allo stesso tempo è necessaria una riforma delle procedure di voto nel consiglio BCE", ha sottolineato il membro del consiglio nazionale della FDP. "Che Malta e Cipro abbiano gli stessi voti della Germania, è un grave errore di costruzione".

Anche l'esperto di politiche di bilancio SPD Carsten Schneider ha chiesto un ritorno della BCE al suo compito centrale di difesa della stabilità dei prezzi nella zona Euro. "In nessun modo dovrà farsi carico del finanziamento degli stati, come già ora accade indirettamente con l'acquisto di obbligazioni", ha detto Schneider ad Handelsblatt Online. "Nei casi di emergenza, quando i mercati non funzionano, dovranno essere disponibili dei meccanismi di salvataggio". Schneider ha inoltre escluso che la BCE possa assumere anche il compito della vigilanza bancaria. "A causa della sua attivtà di concessione di credito alle banche, non è un soggetto indipendente".

3 commenti:

  1. Oggi però leggo che la Cancelliera ha preso le difese di Draghi e della sua posizione aiuti in cambio di promesse.
    quello che non riesco a capire, da questo ed altri articoli è se questo dibattito è reale o è un gioco delle parti volto a prolungare il più possibile questa situazione di timore di rottura senza rottura che porta alla Germania tassi negativi.

    Anche ai mercati tutto sommato può andar bene, perché hanno un chiaro segnale risk on quando Draghi si muove (vedi discesa degli spreads con l'annuncio del LTRO) e risk off quando la Germania lo blocca.

    Io non credo che uccideranno o lasceranno morire davvero la gallina dalle uova d'oro se le vittime di questo gioco (cioè i paesi che con i loro tassi al 6,7,8% finanziano il gioco) non avranno niente da obiettare.....

    Ma per obiettare ci vuol altro che Monti ochiunque gli possa succedere; o Samaras o Rajoy o Hollande,per cui, se ho letto bene la situazione assisteremo ad altre scene della commedia e continueremo a pagare il biglietto per stare nel teatro.

    Grazie per le traduzioni e per l'ospitalità, se qualcuno trovasse che la mia lettura è troppo pessimista sarei lietissimo di venir confutato
    franco

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    1. Anacleto, sono d'accordo, il discorso è abbastanza complesso ma a me pare abbastanza chiaro che il mondo finanziario, industriale e politico tedesco spingano in direzione del piu' Europa. Perchè i vantaggi sono al momento piu' degli svantaggi, e perchè probabilmente, come ci spiegava quarantotto qualche post indietro, l'Euro è lo strumento delle ambizioni egemoniche tedesche. Egemonia in Europa, che abbiamo già visto in atto dall'inizio della crisi Euro, ed un nuovo ruolo mondiale per Berlino.
      E poi la Germania, dopo aver causato 2 guerre mondiali, perchè dovrebbe prendersi la responsabilità storica di far affondare una terza volta l'europa?

      Ci sarà poi da capire qual'è la posizione americana su questi piani molto ambiziosi. Ma forse dopo le elezioni sarà piu' chiaro.

      Il dibattito sui salvataggi Euro è molto piu' di facciata che di sostanza, c'è un gioco delle parti finalizzato a posizionarsi in vista delle elezioni del 2013. L'obiettivo è l'elettorato euroscettico, soprattutto la FDP si muove in questa direzione, visto che rischia di restare fuori dal Bundestag. Tutto a spese degli eurodeboli.

      Questo non significa automaticamente che la moneta unica vivrà a lungo, perchè come ci dicono altri blog, non si può fermare il vento con le mani. I saldi target della BCE sono lo specchio della dimensione che la crisi ha ormai raggiunto. La politica dovrebbe intervenire e creare le strutture per una nuova unione politica, monetaria, bancaria e fiscale, ma questo non accade. E il futuro resta molto incerto.

      E poi nel nuovo strumento per i salvataggi Euro, il fondo ESM, la Germania si è già assicurata un diritto di veto, e quindi le decisioni principali passeranno nel campo della politica, tedesca ovviamente.

      La Germania, come tutte le società occidentali è molto articolata, e al proprio interno ha grandi resistenze agli eurosalvataggi: politici ribelli, professori, associazioni, cittadini etc etc. Il dibattito è reale, piu' profondo di quello italiano, sicuramente piu' pragmatico e meno romantico rispetto all'europeismo italiano. La stampa euroscettica e conservatrice a volte poi è davvero illeggibile.



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    2. Certo, non si può fermare il vento con le mani, ma la BCE con la sua possibilità di liquidità illimitata (se la mettesse in campo,cosa che alla fine, obtorto collo,non si esimerà dal fare,magari compensandola con feroci condizionalità)può costruire un bel muro, e tra il vento e un muro il match si fa interessante!

      Ho l'impressione che la rottura dell'euro sarebbe troppo disastrosa per l'economia tedesca perchè alla fine il suo governo vi consenta : la perdita dei crediti TARGET2, di buona parte del mercato intraeuropeo, la nascita di pericolosi concorrenti con moneta svalutata(Italia), la rivalutazione della sua nuova moneta sarebbero esiziali,
      specie in un contesto di economia mondiale in crisi.

      Io penso che la Cancelliera dovendo scegliere tra un possibile insuccesso elettorale e la possibile rottura dell'euro preferirebbe la prima alternativa perchè altrimenti si troverebbe a governare un paese in crisi gravissima.E nel conflitto potenziale tra il Cancelliere e la Bundesbank in passato nelle decisioni cruciali si è sempre imposto il primo(vedi cambio 1/1 con l'Ostmark).

      La spinta alla rottura dell'euro potrebbe venire solo da chi ci ha da guadagnare, cioè i paesi della periferia, ma con i governi che ci sono e ci saranno....

      Pensare che l'Italia avrebbe la possibilità, con l'avanzo primario che ha, con la bilancia commerciale quasi in pareggio, di prospettare una sua uscita unilaterale, con annessa ristrutturazione del debito pubblico, e a quel punto voglio vedere se a Berlino non si sentirebbero gelare il sangue!Di fronte ad una prospettiva così disastrosa il governo tedesco potrebbe mostrare uno spirito collaborativo(monetizzazione dei debiti pubblici con condizionalità "sostenibili") che potrebbe perfino rendere sostenibile la moneta unica.

      Ma occorrerebbe non solo un altro governo, ma anche una diversa opinione pubblica e una differente classe dirigente,insomma un altro film!

      grazie ancora per l'ospitalità
      franco



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