mercoledì 1 maggio 2019

Berlino isolata dopo la fine del matrimonio franco-tedesco

"Il discorso del presidente Macron del 25 aprile, non solo segna la fine del rapporto speciale fra Francia e Germania. Ma le conseguenze di questa rottura dell'asse europeo vanno ampiamente al di là dell'UE", scrive Uwe Schramm, un importante diplomatico tedesco, su Tichys Einblick. Mentre i pennivendoli di casa nostra ci spiegano che l'Italia in Europa sarebbe isolata ed esclusa dai tavoli che contano, scopriamo che da Parigi arrivano dei segnali molto chiari: il matrimonio franco-tedesco non è finito, ma si avvicina alla fase della separazione in casa. Commento molto interessante di Uwe Schramm su Tichys Einblick.


Alcune cose semplicemente accadono all'improvviso, anche se ad un certo punto te le saresti potute aspettare. E' successo con il discorso del presidente francese Emmanuel Macron di giovedì scorso. L'argomento più importante doveva essere la politica interna francese dopo le proteste dei Gilets Jaunes. Ma poi Macron, con una chiarezza senza precedenti, si è spostato sui crescenti conflitti fra Parigi e Berlino. Ha menzionato gli esempi nella politica energetica e climatica, le differenze in materia di politica commerciale con gli Stati Uniti e nei negoziati sulla Brexit. Avrebbe potuto elencarne di più: come le divergenze in materia di politica finanziaria e sociale nell'UE, nella difesa comune e nell'esportazione di armi. A ciò si aggiungono le delicate questioni interne in materia di politica migratoria dell'UE e la difesa delle frontiere esterne dell'UE.

Anche solo come provocazione, Macron nel suo discorso di Parigi, avrebbe potuto aggiungere altri elementi ancora piu' recenti. Come la richiesta fatta dal nuovo leader della CDU Kramp-Karrenbauer di chiudere la seconda sede del Parlamento europeo a Strasburgo, oppure la polemica inutilmente scatenata dalla parte tedesca sul seggio francese al Consiglio di Sicurezza, che a Berlino, per ovvie ragioni, si pensa debba diventare un seggio comune dell'UE. Dal punto di vista francese, c'è come l'impressione che a Berlino si voglia sminuire il ruolo di Parigi. A Parigi ovviamente la cosa non è stata presa molto bene. Non era andata diversamente in passato, come ad esempio è accaduto con le reazioni evasive arrivate da Berlino in seguito alle ripetute proposte di riforma europea lanciate da Macron.

Macron nel suo discorso ha evitato una escalation delle parole. Ha parlato di "un confronto fruttuoso" e della volontà di scendere a compromessi. Il suo discorso tuttavia conteneva un  messaggio chiaro: basta con il divertimento. Il tempo delle avances di Parigi in materia di politica europea è finito. D'ora in poi ognuno farà ciò che ritiene giusto e ciò che riesce a far rispettare. Non c'è più una corsia preferenziale franco-tedesca. D'ora in poi nell'UE ci sarà una libera scelta del partner con cui mettersi in viaggio.

Fra le righe ciò significa anche che Berlino ha perso il suo partner più importante nell'UE. Non è ancora opposizione aperta, ma si tratterà sempre di piu' di prendere decisioni sulla base degli interessi in ogni singola situazione, caso per caso. E questo accade proprio nel momento peggiore in cui la Gran Bretagna dice addio all'Unione europea, un paese che in materia di politica economica e finanziaria si era mosso quasi sempre insieme a Berlino. Londra mancherà quando si tratterà di decidere sull'appetito finanziario dei paesi del sud. Anche su altri temi, Berlino avrà il vento in faccia, all'interno dell'UE. A est, resta il gruppo di Visegrad con la Polonia, l'Ungheria e gli altri, i quali cercheranno di contrastare i diktat reali o presunti provenienti da Bruxelles o Berlino, mentre da Vienna, se sarà necessario, per questioni di pura utilità, si sceglierà un ruolo da suggeritore. Nel sud la Spagna resta vicina a Berlino, ma al momento ha altre preoccupazioni. Su dei paesi come Italia e Grecia bisogna farsi delle preoccupazioni. Berlino nell'UE nel complesso non è isolata. Ma non ha piu' amici. O piu' precisamente: ci sono dei partner con una diversa vicinanza e rilevanza e con motivazioni, obiettivi e interessi non corrispondenti.

Il discorso del presidente Macron del 25.04.2019, non solo segna la fine dello speciale rapporto franco-tedesco. Ma le conseguenze di questa rottura nell'asse europeo vanno ampiamente al di là dell'UE.

C'è una spiegazione a questa situazione. La geometria della politica estera tedesca può essere descritta con tre cerchi. Tre cerchi che corrispondono agli ambiti più importanti per la sicurezza del paese, e non solo per gli interessi economici. Si potrebbe anche parlare di tre dimensioni della politica estera: l'Europa, l'Atlantico e l'Oriente. Il problema ora è che dopo la correzione di rotta di Macron, nessuno di questi tre cerchi può ancora essere considerato intatto.

La dimensione europea ha il suo centro nell'UE, integrata da vari strumenti formali come il Consiglio d'Europa e un gran numero di meccanismi e istituzioni informali. Ma il centro di questo nucleo era costituito dal tandem franco-tedesco. Se questo asse soffre una perdita di qualità, come sta accadendo ora, ci saranno delle conseguenze per l'intero cerchio europeo della nostra geometria di politica estera. Il cuore continua a battere, ma sta soffrendo.

La seconda dimensione della nostra geometria di politica estera sono le relazioni transatlantiche; prima di tutto con gli Stati Uniti, che per la nostra sicurezza ancora oggi restano essenziali come lo sono sempre stati. Sfortunatamente la nostra politica e la stampa di casa nostra non hanno ancora capito che il presidente Donald Trump è tutt'altro che un imbarazzante incidente di percorso della politica americana. Berlino senza dubbio resta una voce importante nel bilancio della politica estera degli Stati Uniti. In queste circostanze, tuttavia, essere scivolati quasi in fondo alla classifica delle simpatie americane deve essere considerato un notevole svarione. Ciò puo' essere spiegato non solo con gli egoismi rabbiosi della politica americana, ma anche dal comportamento di Berlino e da altre questioni sostanziali come il non rispetto degli impegni tedeschi nel settore della difesa, o dal bigottismo di carattere guglielmino della stampa tedesca, e da certe dichiarazioni pubbliche, anche a livello politico. È così mentre il presidente Macron e sua moglie invitano la coppia Trump per un'elegante cena nel ristorante della Torre Eiffel, alla parte tedesca spesso, in materia di decenza civile, manca l'essenziale. Ciò trova vendetta nel fatto che la dimensione emotiva continua ad influenzare gli aspetti piu' fattuali. Inoltre, ciò non sembra essere d'aiuto anche nell'interpretazione delle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti sugli impegni dell'Alleanza NATO. 

Nel terzo cerchio della nostra architettura di politica estera, quello della politica orientale, senza peraltro averne molta colpa, ci troviamo di fronte alle macerie della politica di distensione, nella sua formulazione finale, contenuta negli Accordi di Helsinki del 1975, i quali poi dal 1989 avevano reso possibile il processo di riunificazione tedesco. Per molti di noi si tratta di un addio difficile, che non viene accettato ovunque. Il ricordo di Willy Brandt è indimenticabile. Persino l'attuale presidente federale Steinmeier nei suoi anni da Ministro degli Esteri ha cercato di salvare ciò che sembrava possibile, e forse ha  tentato di tornare ai buoni propositi iniziali. Ma era come voler guidare alla massima velocità sull'autostrada orientandosi solo con lo specchietto retrovisore. Il suo successore Heiko Maas invece sembra essere in procinto di  tornare a separare un'altra volta i desideri dalla realtà.

Tornando a Emmanuel Macron e al suo discorso del 25.04.2019: non porterà al divorzio definitivo della coppia franco-tedesca, ma piuttosto ad una vita da separati in casa.

Con questa decisione del presidente francese, Berlino si trova ora in una situazione in cui nessuno dei tre ambiti della geometria della politica estera tedesca resta completamente intatto. La rottura dell'asse franco-tedesco ha colpito la dimensione europea sia nella sua qualità, che nella sua efficacia. Anche il rapporto con Washington sta soffrendo, ma non si può dire quale delle 2 parti abbia la responsabilità maggiore. Sarebbe molto bello, tuttavia, se sul lato tedesco, almeno per un po' si riuscisse a spegnere gli altoparlanti. La terza, vale a dire la dimensione della politica orientale, a causa della condotta russa in Crimea e in Ucraina orientale e di altri spiacevoli inconvenienti, non ha più alcuna valenza pacificatrice, come era accaduto sotto Brandt, Schmidt e Kohl, ma si è trasformata invece in un fattore di rischio, purtroppo con una tendenza crescente.

Se si confronta la situazione attuale con quella della politica estera sotto il cancelliere Helmuth Kohl, quando tutte e tre le dimensioni erano stabili, allora la Repubblica federale  odierna è messa molto peggio. Non c'è ragione per drammatizzare. Ma ci stiamo dirigendo verso una situazione di politica estera che in caso di shock interni o esterni imprevisti  potrebbe diventare problematica.


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9 commenti:

  1. La Germania è una potenza economica mondiale, seconda solo agli USA (che sono un continente) rispetto alla popolazione, a cui non corrisponde una pari influenza diplomatica. La Francia è speculare, gode di notevole riconoscimento politico a livello internazionale ma lo è meno dal punto di vista economico sebbene appartenga a pieno titolo ai 7 Grandi. Il sodalizio tra i due Paesi è forte e tale rimarrà, al di là di alcune divergenze di vedute, soprattutto perché alla Germania fa comodo avere un partner in ambito UE per condividere la leadership per evitare di attirarsi troppe critiche in merito alle politiche alle quale si affida oltre al fatto che storicamente i tedeschi sono sempre stati restii ad egemonizzare l'Europa. I tedeschi sono orientati a primeggiare in ambito economico essendo fondamentalmente un popolo di commercianti, ma politicamente non hanno mai avuto mire particolari. E' un peccato che la nostra classe politica non abbia mai mostrato interesse per un ruolo di leadership partecipando assieme a Francia e Germania. Eppure la cancelliera Merkel era favorevole ad una terna quando Renzi andò al governo, poi però egli stesso ha fatto più palco che fatti. Peccato, perché così proseguiremo ad accogliere quanto altri già preparano e che per l'appunto derivano il più delle volte da accordo franco-tedesco.

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    1. Sono moderatamente d’accordo sul fatto che il “Il sodalizio tra i due Paesi è forte e tale rimarrà”. E' senza dubbio vero che per mandare avanti il carrozzone europeo Germania e Francia devono sempre dare l'impressione di stare dalla stessa parte, anche quando non lo sono. Ma è altrettanto vero che un paese creditore e campione dell'export con una demografia asfittica ha interessi molto diversi da un paese indebitato con l'estero, importatore e con una demografia scoppiettante. Per non parlare di tutte le altre profonde differenze che restano fra i 2 paesi, diciamo che cercheranno di mantenere un'impressione di unità anche se spenti i riflettori dietro le quinte continueranno a menarsi colpi fraterni. Quanto a Renzi non mi esprimo, visto che ormai la sua attività principale è piazzare querele civili a destra e sinistra, non vorrei correre il rischio di dover pagare migliaia di euro per qualche insulto amichevole.

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    2. "I tedeschi sono orientati a primeggiare in ambito economico essendo fondamentalmente un popolo di commercianti, ma politicamente non hanno mai avuto mire particolari"
      Direi che questa frase si commenta da sola e dimostra senza spendere ulteriori parole a che livelli sia la mancanza di obiettività del Sig. Cocucci...
      Senza contare che i tedeschi si potrebbero meglio definire dei "manifattori", più che dei commercianti. I nordafricani hanno lo spirito da commercianti, ma è tutta un'altra cosa.

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    3. Oggi mi è capitato di venire a conoscenza di una particolare riguardante il Reddito di Cittadinanza che mi conferma quanto i tedeschi siano culturalmente superiori per non dire il contrario per amor di Patria e cioè quanto siamo inferiori noi, ma non solo ai tedeschi! Ho letto da un quotidiano che con l'importo del Reddito di Cittadinanza sono ammessi acquisti di soli generi alimentari, farmaceutici, pagamento di bollette e per chi ha mutui o affitti anche questi. Questo blog si è occupato spesso del famigerato Hartz IV, che avrà i suoi limiti ma dato che i nostri connazionali lo hanno preso come riferimento si vede come he sia venuta fuori una cosa del tipo Hartz IV all'amatriciana, cioè una schifezza! L'indennità Hartz IV si basa su alcune categorie merceologiche essenziali dove per ognuna stima un importo medio (o medio-basso) per giungere quindi ad un valore che oggi se non euro è di 416 euro. Il Reddito di Cittadinanza, mutuo/affitto esclusi, arriva a 500 euro, quindi sulla carta più generoso, ma con la differenza che in Germania l'importo viene accreditato sul conto corrente e puoi spenderlo come ti pare: il mix e i generi li decide il percettore mentre da noi colui che ha la card del Reddito di Cittadinanza può spenderli solo per le voci sopra riportate. Se vuole comperare un paio di scarpe perché le sue hanno le suole consumate non può farlo. Se vuole fare anche solo 10 euro di carburante al mese non può. E non può nemmeno acquistare che so un abbonamento al trasporto pubblico urbano. Deve spendere tutto, pena il taglio dell'indennità il mese successivo (altra genialata!) in alimenti che se ha la fortuna di godere di buono stato di salute significa 500 euro di generi vari. Devi sperare di aver bisogno di qualche farmaco (!) altrimenti il mese seguente quello non speso te lo tolgono. Ora Christian, già di vedo gonfiare il petto e il fumo uscirti dalle orecchie ma anziché replicare con il tuo 'sovranismo' caciottaro spiega ai poveracci che confidavano in questo sostegno che non possono nemmeno comprare un paio di pantaloni o una camicia! Spiega a loro quanto bravi siamo noi italiani. A me fallo presente quanto saremo in grado di fare finalmente leggi da nazione seria.

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    4. I dati sui presunti 'bassi investimenti con ponti e strade che crollano' lì avrai letti su qualche blog 'caciottaro'. Chissà poi che treno avrai visto, sei mai salito su un ICE? Io non ho bisogno di emigrare, guadagno più che bene stando qui e collaborando con chiunque senza preclusioni. Chiedi semmai all'amministratore di questo blog se si trova meglio in Germania o se è disposto a rientrare in Italia. :)

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    5. Cristo Santo, che la Germania sia in coda per il livello di investimenti pubblici negli anni dopo il 2000 è assodato e confermato da tutti gli studi e tutte le statistiche. Hai proprio il paraocchi...
      Quanto ai treni tedeschi, ho visto coi miei occhi la foto postata dall'utente che vive a Zurigo, che non credo avesse alcun interesse a mostrare la foto di un treno del Burundi.
      Caso isolato? Sicuramente! Diciamo che "spicca molto bene"!

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    6. L'emigrazione nel tuo caso non dovrebbe essere un atto finalizzato alla ricerca di una "vita migliore", ma per una volta di rispetto verso un paese (l'Italia) verso il quale non mostri alcun amore o quantomeno equidistanza, vista la narrativa a senso unico, completamente tendenziosa e spesso svincolata dai dati di fatto (nella tua "visione" scompaiono le statistiche, di pubblico dominio ovunque, sui bassi investimenti in Germania, tanto per fare un esempio. Guardati questo, pescato a caso: https://www.confartigianato.it/2018/12/studi-la-caduta-degli-investimenti-pubblici-lo-spread-con-leuropa-vale-171-miliardi-di-euro-effetti-pesanti-su-occupazione-con-mancati-investimenti-persi-122-mila-posti-di-lavoro-in-edi/).
      Un sontuoso complesso di inferiorità da servo secolare. L'unità d'Italia però data 150 anni fa, sei un po' fuori tempo massimo, per questi "servizi" (non richiesti) da cicisbeo.

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    7. Dati Eurostat 2017 https://tinyurl.com/yym26kxu (quello che non capisci te lo spiego lunedì. Anzi, martedì perché lunedì è prevista la distribuzione della ricchezza).
      Io amo il Paese dove sono nato e cresciuto. Tu no! Se non lo amassi me ne infischierei di come è, invece a differenza dei 'sovranisti caciottari' che si riempiono la bocca di luoghi comuni per poi protestare un giorno sì e l'altro pure per quello che non va, io che avendo girato tutta l'Europa so che i servizi possono essere di gran lunga migliorati senza spendere un solo euro in più. Tu, come altri come te, stai a fare tante affermazioni a vanvera per poi imprecare ogni volta che hai a che fare con il settore pubblico. Una cosa è sicura: non hai una attività di impresa e se ti chiedono quanto guadagni rispondi come (quasi) tutti citando ilo compenso netto e lamentando che quello è quanto ti dà l'azienda e pensi che se guadagni poco è proprio perché è l'azienda a sfruttarti. Continua(te) pure così.

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  2. Cocucci, "sovranismo" è una parola idiota e priva di significato coniata dal potere mediatico globalista per affossare qualunque voce contraria alle politiche economiche e sociali elitariste e antidemocratiche, che a quanto vedo dominano alla grande nella meravigliosa e civilissima Germania, in cui mi risulta che grazie agli investimenti più bassi d'Europa le strade e i ponti caschino a pezzi, i treni oltre a non essere più in orario siano fatiscenti e penosamente in degrado (ho appena visto la foto di un treno tedesco giunto a Zurigo in condizioni scandalose), e in cui sia certificata la sperequazione nella distribuzione delle ricchezze (vedi ultimo articolo proprio qui, ma Voci dalla Germania è "tendenzioso", no?).
    Ti suggerisco di usare un frasario e una terminologia meno "caciottara", se mi consenti l'emulazione del tuo meraviglioso lessico. La parola sovranismo va bene giusto al bar. E comunque il mio "petto gonfio" direi che fa perfettamente il paio, sebbene di segno totalmente contrario, con la tua lingua penzoloni, che ti lascio tutta e sto volentieri con l'Italia "caciottara". Tu puoi sempre emigrare nella crante Cermania, non sentiremo particolarmente la tua mancanza, temo, ma credo nemmeno tu di noi, giusto?
    Quanto ai poveri usufruenti del reddito di cittadinanza, le scarpe e i pantaloni li compreranno coi soldi che risparmieranno non dovendo pagare l'affitto.
    Altre considerazioni intelligenti?

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