venerdì 6 dicembre 2019

La resistenza contro Berlino

Per German Foreign Policy il recente avvicinamento fra Macron e Putin sarebbe il tentativo del presidente francese di organizzare una resistenza anti-tedesca a livello continentale. Lo schema sarebbe lo stesso della prima e della seconda guerra mondiale: aprire contemporaneamente un fronte occidentale e uno orientale in modo da disorientare e indebolire i tedeschi, troppo presi dalle loro ambizioni egemoniche continentali e mondiali. Una riflessione molto interessante del direttore di German Foreign Policy, Hans-Rüdiger Minow


Dolcemente, con cortesia e con un sorriso amichevole, ma in maniera precisa e solo indirettamente minacciosa, a Berlino è tornato a suonare l'appello per avere piu' potere. Il mondo deve sentire che la "lingua del potere" ormai riguarda l'intera Europa, è il messaggio lanciato dalle élite tedesche e dal loro inviato di Bruxelles, il presidente della commissione europea. Per lei si tratta di riuscire ad affermarsi nel mondo ricorrendo alla "lingua del potere".

La signora von der Leyen (capo della commissione UE) ha detto:

"L'Europa deve anche imparare la lingua del potere // da un lato, ciò significa allenare i propri muscoli per poter fare ciò che per lungo tempo abbiamo affidato agli altri, ad esempio nella politica di sicurezza, e più specificamente nel dispiegamento della forza quando si tratta di difendere gli interessi europei".

L'impressione data da Bruxelles è quella di una "Europa" che chiede con urgenza più potere e più "muscoli" - più forze militari, ma ciò non corrisponde alla realtà. Perché la maggioranza delle persone non vuole più potere e più spese militari, ma vuole più soldi per le questioni sociali. L'impressione data da Bruxelles non riflette l'Europa. Questa idea arriva da Berlino, come il presidente della commissione, e riflette l'ambizione di una nazione con una notevole forza economica. Più potere ha bisogno di violenza.

A Bruxelles, Berlino sta spingendo per ottenere un comitato direttivo civile-militare, denominato Consiglio di sicurezza europeo, che funzioni da guscio esterno per un nucleo interno: il Consiglio di sicurezza nazionale tedesco. Dovrebbe avere lo scopo di riunire l'economia e le forze armate, lo stato e la società in modo tale da creare uno stato maggiore politico - a Berlino e a Potsdam.

Uno stato maggiore come questo ha già fallito 2 volte nel tentativo di prendere il potere su scala mondiale - in due guerre catastrofiche. Il "Consiglio di sicurezza", sia in caso di crisi che di guerra, copia questo modello ben collaudato di chiara origine tedesca.

Sul fatto che nella selezione degli avversari ora ci si rivolga alla Russia, come era accaduto nel primo tentativo di raggiungere lo status di potenza mondiale, e che nel mirino del militarismo da tempo sia finita anche la Cina, a Berlino non vi è alcun dubbio. I leader diplomatici della Germania riunificata stanno seriamente pensando di fermare con delle sanzioni l'uscita della Cina dalla schiavitù coloniale. Già al primo tentativo di impadronirsi a livello mondiale del potere, Berlino era andata oltre le proprie possibilità mentre combatteva contro la Cina. Al secondo tentativo, quando i carri armati tedeschi sono entrati sul suolo russo, la "lingua del potere" e il suo tessuto muscolare sono morti su milioni di tombe.

Poca attenzione ha ricevuto anche il fatto che al fronte orientale se ne è aggiunto uno ad ovest. L'incommensurabile pretesa delle élite tedesche di implementare la "lingua del potere" in nome dell'Europa causa subbuglio  - anche nel territorio della stessa alleanza occidentale. La storica sfiducia che accompagna la Germania da quando per ben 2 volte ha tentato di raggiungere il potere globale scatenando 2 guerre mondiali, è la ragione più profonda dei dubbi britannici sull'UE.

Il rapporto con la Francia ha raggiunto il punto piu' basso. Berlino non è disposta a frenare il surplus delle esportazioni della sua economia e a scendere almeno a compromessi politici. Le conseguenze restano immutate: indebitamento per finanziare le importazioni dalla Germania - accade ovunque nell'Europa meridionale. Parigi sta cercando di stringere un'alleanza con i paesi del Mediterraneo per formare una resistenza a Berlino: Italia, Spagna e Grecia.

Questo fronte occidentale, in caso di successo, sarà integrato - da una maggiore vicinanza a Mosca. Parigi sta esplorando il suo strumento diplomatico più difficile: un patto tattico tra Francia e Russia per scavalcare Berlino e regalare due fronti fra loro interconnessi alla frivola pretesa delle élite tedesche; ad ovest sul Reno, ad est sul Bug. Il patto del salto, se dovesse concludersi, si ricollega a quello dei suoi precursori.

Lo zar russo e il presidente Poincaré, infatti, conclusero lo stesso patto all'epoca in cui l'imperatore Guglielmo II intendeva riorganizzare l'Europa secondo la "lingua del potere". Poco dopo iniziava la prima  guerra mondiale...

Nella guerra successiva, sotto de Gaulle, mentre i carri armati tedeschi stavano affondando sul suolo russo, la Francia rinnovò questo patto per bypassare la Germania. Francia libera (France libre) cercava a Mosca un partner per la sicurezza allo scopo di arginare Berlino - nel 1944 e forse per sempre.

Il patto, concluso per una durata di 20 anni, ha mantenuto il suo effetto anche quando è iniziata la guerra fredda. Sicuramente le ferite causate in tutta Europa dal "linguaggio del potere" sono guarite. Ma non sono state dimenticate, nemmeno le vittorie.

La stazione della metropolitana, che a Parigi ricorda le vittorie, ha ancora il suo nome: "Stalingrado".

Parigi non ha mai perso quando si è alleata con Mosca. Nell'alleanza con la Germania, invece, tra il regime di Hitler e i collaborazionisti francesi, il regime di Vichy, si è quasi annullato.



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1 commento:

  1. 'Sti tedeschi appaiono come degli appestati.
    In effetti visti i precedenti a partire dal Sacro Impero Germanico, di cui la UE riprende in toto l'organizzazione, non è che di quelli ci si può fidare troppo.

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