mercoledì 27 maggio 2020

Cosa dicono le statistiche tedesche sui decessi da coronavirus?

In Germania ci sono stati piu' decessi per l'ondata di influenza del 2018 che per la pandemia da coronavirus del 2020. Non siamo su un blog complottista o negazionista, ma dati alla mano è quello che emerge dalle rilevazioni preliminari diffuse pochi giorni fa dall'Ufficio federale di statistica . 


-->

L'Ufficio di statistica tedesco il 22 maggio ha pubblicato i dati sui decessi avvenuti in Germania fino alla fine di aprile. Secondo quanto dichiarato dall'istituto di statistica si tratta di dati non definitivi e quindi non necessariamente completi.

Dai dati (preliminari) emerge che l'ondata di coronavirus ha causato delle fluttuazioni diverse rispetto alla mortalità registrata negli anni precedenti.

Nel 2020 fino alla 17a settimana di calendario, infatti, sono morte 328.209 persone, vale a dire 1.250 persone in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (326.963). Nello stesso periodo del 2018 i deceduti in totale erano stati 354.924, nel 2017 339.910 e 312.246 nel 2016.

Scrive l'ufficio tedesco di statistica a proposito: 

"Quando nelle statistiche si considera l'andamento della mortalità, è necessario prendere in considerazione le tipiche fluttuazioni legate al periodo dell'influenza che va da metà dicembre a metà aprile. Ciò diventa chiaro quando si osservano i dati degli anni precedenti: a marzo 2019, ad esempio, sono morte circa 86.400 persone. Nel marzo 2018, cioè in un anno in cui l'influenza è stata particolarmente grave, i decessi erano stati 107.100. Anche senza la pandemia causata dal coronavirus, nel tipico periodo dell'influenza, il numero dei decessi può variare in maniera notevole. Il numero dei decessi nella fascia d'età oltre i 65  anni è particolarmente influenzato da queste fluttuazioni.

Secondo i dati preliminari sulla mortalità, gli effetti dell'ondata di influenza nel 2020 sono stati molto lievi rispetto agli anni precedenti. Secondo il conteggio preliminare, infatti, nel gennaio 2020 sono morte circa 85.150 persone. Nel febbraio 2020 ci sono stati 79.600 decessi. Anche nel marzo 2020 con un totale di almeno 86.600 decessi, l'aumento mensile mostra che non vi è stata una crescita notevole del numero di morti rispetto agli anni precedenti.

A partire dall'ultima settimana di marzo, tuttavia, i numeri dei decessi sono stati superiori rispetto alla media relativa agli anni che vanno dal 2016 al 2019. Questa deviazione verso l'alto ha raggiunto il picco nella 15a settimana di calendario (dal 6 al 12 aprile). Nella sedicesima e diciassettesima settimana di calendario, tuttavia, il numero dei decessi è diminuito in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti, i decessi sono rimasti comunque superiori rispetto alla media degli anni precedenti.


Kalenderwoche Media 2016 - 2019 2018 2020 Differenza 2020/Media 2016-19
KW1 19339 19342 18845 -494
KW2 19593 18770 19394 -199
KW3 19524 19187 19119 -405
KW4 19855 19171 18896 -959
KW5 20366 19558 19716 -650
KW6 20319 20086 18944 -1375
KW7 20636 21254 19541 -1095
KW8 20988 22888 18850 -2138
KW9 21532 25535 19345 -2187
KW10 21288 26777 19501 -1787
KW11 20440 24385 19695 -745
KW12 19555 22777 19527 -28
KW13 18939 20906 19494 555
KW14 18480 20038 20368 1888
KW15 17893 19165 20144 2251
KW16 17357 17992 18856 1499
KW17 17407 17093 17974 567
Totale 333511 354924 328209 -5302



5 commenti:

  1. È la conferma che i dati riguardo il numero di decessi riferiti al Covid-19 sono attendibili e non sono stati nascosti o manipolati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono dati parziali e non definitivi e comunque l'epidemia non è ancora terminata, e il virus c'è ancora. Su questo blog avevamo scritto, infatti, che bisognava aspettare i dati sull'andamento della mortalità pubblicati dai vari istituti di statistica. Ribadisco il mio modestissimo punto di vista: nessuno mette in dubbio la validità del sistema sanitario tedesco, ma hanno avuto 2-3 settimane di vantaggio sull'Italia, e i dati ufficiali sulla mortalità lo confermano: già nella settimana 10 e 11 l'Italia era in piena emergenza, in Germania i decessi crescono sensibilmente solo dalla settimana 13. Come sempre mix di virtu' e fortuna, hanno avuto 3 settimane in piu' per prepararsi al peggio, e poi il peggio non è arrivato...

      Elimina
    2. Cosa intendi per "vantaggio"? Sì sapeva già a gennaio guardando le immagini da Wuhan di cosa si trattava. A fine gennaio c'è stata una videoconferenza tra i ministri della Salute UE per discutere del possibile arrivo e verificare la disponibilità di mezzi di protezione. Unico assente: Italia! Il governo tedesco aveva già predisposto le misure di intervento poi applicate con tipica efficienza. Qui confusione, confusione e confusione con tanta incapacità!

      Elimina
  2. Bisogna considerare alcuni ulteriori elementi. La curva media 2016-2019 è viziata dall’impennata del 2018, quindi in circostanze normali la mortalità sarebbe stata al di sotto di quella curva. In secondo luogo il lockdown ha l’effetto di ridurre la mortalità per incidenti stradali e sul lavoro (ad esempio a Roma la mortalità è stata -10%). Quindi i decessi da Covid19 sono probabilmente di più delle “excess deaths”

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono pienamente d'accordo, infatti sulla stampa tedesca circolano già i numeri relativi alla mortalità sulle strade di marzo, numeri decisamente piu' bassi rispetto a quella degli anni precedenti. Immagino il discorso valga anche per la mortalità sul lavoro, visto che molte fabbriche e molti cantieri sono rimasti chiusi sia a marzo che ad aprile. In generale non possiamo sapere cosa sarebbe successo senza il lockdown, che peraltro in Germania non è mai stato severo come in Italia, quindi questi confronti restano strumentali.
      Lo scopo del post, oltre a fare traffico ovviamente, non era quello di difendere l'operato del governo tedesco, ma semplicemente dare un contributo alla discussione sulla pericolosità del coronavirus, che senz'altro resta una minaccia seria e molto concreta, ma con la quale si può anche convivere. Nel senso, se prima di uscire aspettiamo di arrivare al rischio zero, dovremmo restare chiusi in casa per altri 12 mesi, se va bene, ma la vita non è fatta per essere vissuta in una tana come fanno i topi, nella vita c'è sempre il rischio di incorrere in un incidente nel traffico o sul lavoro, la vita è lotta contro la natura e lotta sociale.

      Elimina