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venerdì 4 ottobre 2024

"Le bugie hanno le gambe corte": Lo scontro tra Sahra Wagenknecht e Robert Habeck continua

Nel panorama politico tedesco si è acceso uno scontro tra due figure di primo piano: Sahra Wagenknecht e Robert Habeck. E se nella prima fase la leader del BSW ha avuto la meglio, l’episodio è tutt’altro che concluso. Ne scrive il Nordkurier.de

L’accusa di corruzione: il caso BSW-Russia

Durante un evento elettorale a Dresda, il ministro dell’Economia federale, Robert Habeck, membro del partito dei Verdi, ha insinuato che il partito BSW di Sahra Wagenknecht fosse corrotto, accusandolo di ricevere finanziamenti dalla Russia. Questa dichiarazione ha scatenato un’immediata reazione legale da parte della leader del BSW.

Wagenknecht non si è limitata a respingere le accuse ma ha intrapreso un’azione legale, richiedendo che Habeck firmasse una dichiarazione di ritrattazione per ritirare le sue affermazioni. E ora, il ministro ha ceduto, correggendo così le sue parole.

Secondo una portavoce di Habeck, durante l’evento il ministro avrebbe “esagerato un po’”. Ma questa correzione tardiva non è bastata a calmare le acque.

Robert Habeck

Le dichiarazioni di Habeck a Dresda: un attacco frontale

Durante il suo discorso alla fine di agosto, Habeck aveva lanciato pesanti accuse contro il BSW. Le sue parole precise sono state:

“Farsi pagare per esprimere la propria opinione, comprare voti su Internet, creare eserciti di troll, farsi pagare un’opinione: questo è disgustoso, e non dovrebbe accadere. Sappiamo che AfD e BSW sono pagati allo stesso modo.”

Ma non si è fermato qui. In merito alla politica estera, Habeck ha aggiunto:

“Ovviamente si può avere un’opinione diversa dal governo sulla questione dell’Ucraina. Il governo federale non fa tutto bene. Ma nessuno è completamente comprato – a differenza di AfD e BSW.”

E infine, la frase più pesante:
“Tutti sanno che molti di loro sono pagati da Mosca e Pechino.”

Queste dichiarazioni hanno avuto un forte impatto mediatico, tanto che sono state riprese non solo da testate giornalistiche, ma anche da noti satirici. Tuttavia, Habeck è stato costretto a fare marcia indietro e ha ritirato le accuse.

BSW

Wagenknecht risponde: “Le bugie hanno le gambe corte”

Dopo la firma della dichiarazione di ritrattazione da parte di Habeck, Sahra Wagenknecht non ha perso tempo e ha commentato la vicenda su X (precedentemente Twitter), scrivendo:
“Le bugie hanno le gambe corte. (…) Bene che i tribunali abbiano fermato questa diffusione di fake news.”

Ma per Wagenknecht, il ritiro delle accuse non è sufficiente. Secondo lei, Habeck deve fare molto di più.


La richiesta di una pubblica scusa

La soddisfazione della leader del BSW non si ferma alla dichiarazione di cessazione firmata da Habeck. In una lettera inviata dall’avvocato di Wagenknecht al ministro, viene richiesta una pubblica scusa.

Nel documento, l’avvocato di Wagenknecht dichiara:
“Non basta la dichiarazione di ritrattazione, poiché la mia cliente ha diritto alla rimozione delle conseguenze attraverso una dichiarazione pubblica di ritrattazione per l’affermazione di fatto che sia pagata da Mosca e Pechino.”

L’avvocato continua a spiegare che né l’origine dei finanziamenti del BSW è “dubbia”, né le dichiarazioni di un vicecancelliere con accesso a informazioni riservate possono essere considerate semplici opinioni soggettive. Wagenknecht può documentare in modo completo l’origine dei suoi finanziamenti, e pretende che la verità venga chiarita pubblicamente.


Conclusione: Lo scontro è tutt’altro che finito

Nonostante la correzione da parte di Habeck, lo scontro tra questi due leader politici rimane aperto. Wagenknecht vuole una pubblica ritrattazione e una piena scusa, mentre le sue richieste legali mostrano quanto sia determinata a difendere la sua reputazione e quella del suo partito.

Questa battaglia politica non solo mette in luce le tensioni tra due dei partiti più influenti in Germania, ma evidenzia anche l’impatto che la disinformazione e le accuse infondate possono avere sul dibattito pubblico.

Come si evolverà questa situazione? Solo il tempo lo dirà.

domenica 29 settembre 2024

Sahra Wagenknecht sull'Attentato a Nord Stream: Geopolitica, Economia e grave Crisi del Governo Tedesco

Due anni fa, un attentato ha colpito una delle infrastrutture più critiche della Germania: una parte dei gasdotti nel Mar Baltico, vitali per il rifornimento energetico del paese, è stata distrutta in un’esplosione. Questo evento ha scatenato una serie di conseguenze economiche, politiche e sociali che continuano a farsi sentire oggi. Ma nonostante l’impatto devastante, le domande più importanti restano senza risposta. Chi è responsabile? E perché il governo tedesco sembra così riluttante a indagare? Di Sarah Wagenknecht

Un Attacco Terroristico o una False Flag?

Fin dal momento dell’attentato, è stato chiaro che non si trattava di un incidente. Secondo le prime indagini, si è trattato di un attacco terroristico ben pianificato, che ha richiesto conoscenze di intelligence avanzate. Un’indagine condotta dal Washington Post e dallo Spiegel nel 2023 ha rivelato che i principali sospetti non puntano alla Russia, come molti inizialmente credevano, ma all’Ucraina. Un ufficiale ucraino di alto grado, Roman Tscherwynsky, è stato indicato come il presunto coordinatore dell’attacco.

Nonostante queste rivelazioni, il governo tedesco ha mantenuto un atteggiamento silenzioso e ha continuato a suggerire che l’attacco potrebbe essere una “False Flag” russa, cioè un’operazione mascherata per dare la colpa all’Ucraina. Questa ambiguità ha sollevato domande su quanto il governo tedesco sia disposto a fare chiarezza, dato che le prove sembrano puntare altrove.

Il Silenzio della Politica Tedesca

Una delle questioni più sorprendenti è la totale mancanza di trasparenza da parte del governo tedesco. Nonostante le promesse iniziali del cancelliere Olaf Scholz di indagare e punire i responsabili, ben poco è stato fatto. Le richieste di chiarimenti parlamentari vengono sistematicamente rimandate alla Procura Generale, che è vincolata alle direttive del Ministero della Giustizia. Questa mancanza di informazioni è stata giustificata con il concetto di Staatswohl (interesse dello Stato), il che ha portato a un crescente scetticismo tra i cittadini e alcuni parlamentari.

Altrettanto sorprendente è stata la decisione di paesi come Svezia e Danimarca di interrompere le loro indagini sull’attentato, non vedendo le basi per un procedimento legale. La questione appare sempre più circondata da un alone di mistero, che contribuisce a rendere l’episodio un potenziale scandalo internazionale.

Gli Stati Uniti e l’Imbarazzante Ringraziamento Polacco

Il ruolo degli Stati Uniti in questo contesto è controverso. Secondo un’intervista, un ex ministro degli Esteri polacco ha dichiarato che gli Stati Uniti erano a conoscenza dell’attacco prima che avvenisse, e ha persino espresso gratitudine verso il governo americano per non averlo impedito. Queste dichiarazioni alimentano ulteriormente i sospetti su un coinvolgimento più ampio, che va oltre l’Ucraina, toccando interessi geopolitici globali.

Inoltre, è emerso che già prima dell’attentato, la CIA avrebbe avvertito il governo tedesco di piani per colpire i gasdotti. Tuttavia, la Germania non sembra aver agito in tempo, e la questione resta senza spiegazioni ufficiali.

Un Crimine Ignorato o Insabbiato?

L’accusa più pesante è che il governo tedesco, così come gli alleati internazionali, abbiano scelto deliberatamente di non perseguire l’indagine. Secondo un rapporto del Wall Street Journal, alcuni politici tedeschi potrebbero aver ignorato consapevolmente le prove che indicavano l’Ucraina come responsabile, temendo di compromettere il sostegno popolare verso il governo di Kiev durante la guerra contro la Russia.

Se fosse vero, questo rappresenterebbe un enorme conflitto di interessi e getterebbe un’ombra sull’integrità del governo tedesco. Un funzionario tedesco ha persino ammesso che un attacco di tale portata avrebbe giustificato l’attivazione dell’articolo 5 della NATO, che prevede la difesa collettiva. Invece, il tema è stato ampiamente ignorato.

Conseguenze Economiche Devastanti

Le implicazioni economiche dell’attentato sono altrettanto gravi. La Germania, che per decenni aveva beneficiato di contratti di fornitura di gas naturale dalla Russia, ha visto i costi energetici schizzare alle stelle. La distruzione dei gasdotti ha interrotto l’afflusso di gas a basso costo, costringendo la Germania a importare costoso gas naturale liquefatto (LNG) dagli Stati Uniti e dal Qatar, con un impatto ambientale ancora maggiore. Questo ha aumentato i costi di produzione per le imprese tedesche e ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.

sahra wagenknecht

La crisi energetica ha reso la Germania meno competitiva a livello globale. Molte aziende stanno trasferendo le loro produzioni all’estero, attratte da incentivi come quelli offerti dal Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, che mira a spostare le industrie europee verso l’America. Questo esodo industriale rappresenta una minaccia esistenziale per l’economia tedesca, già in difficoltà a causa dei costi energetici elevati.

Diplomazia o Guerra?

Un altro punto chiave è il dibattito sull’adeguatezza del continuo supporto militare alla Ucraina. Se fosse confermato il coinvolgimento di Kiev nell’attentato, il documento solleva dubbi morali sulla prosecuzione delle forniture di armi. La Germania, che ha già contribuito con miliardi di euro per sostenere l’Ucraina, si troverebbe di fronte a una grave crisi diplomatica. In questo contesto, si evidenzia la necessità di tornare alla diplomazia per evitare che l’escalation militare porti a conseguenze ancora più disastrose, come un conflitto nucleare con la Russia.

Una Chiamata all’Azione: Investigare la Verità

Wagenknecht chiede un’azione concreta: la creazione di una commissione parlamentare di inchiesta che esamini a fondo l’attentato e il suo contesto politico. Questa richiesta è vista come necessaria per ristabilire la fiducia nella democrazia tedesca e per garantire che il governo non stia nascondendo informazioni vitali alla popolazione.

Conclusione

La storia dell’attentato ai gasdotti nel Mar Baltico è più di un semplice episodio di sabotaggio. Rappresenta una crisi che mette in discussione le relazioni internazionali, la fiducia nel governo, e la stabilità economica della Germania. A due anni dall’evento, le risposte sono ancora poche, mentre le domande continuano ad aumentare. Se la verità verrà alla luce, potrebbe segnare un punto di svolta nelle relazioni internazionali e nella politica interna tedesca.

La Germania si trova a un bivio: scegliere di mantenere lo status quo o affrontare la verità, qualunque essa sia, e ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

domenica 15 settembre 2024

L'Ascesa di AfD e il Declino della Democrazia: Un Futuro Preoccupante per la Germania?

Nei due Laender orientali della Germania, Turingia e Sassonia, dove si è votato il 1º settembre, l’estrema destra di Alternativa per la Germania (AfD) ha conquistato oltre il 30% dei consensi con un’affluenza del 73,5%. Una sconfitta netta, invece, per i partiti della coalizione di governo (socialdemocratici, verdi e liberali) e la Linke Spicca però il successo dell’alleanza di Sahra Wagenknecht, che ha ottenuto un risultato sorprendente.

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Intervista a Reto Thumiger di Anna Polo


Anna Polo: Come ti spieghi questo risultato elettorale?

Reto Thumiger:

Il risultato elettorale in Turingia e Sassonia è finora la manifestazione più evidente dell’insoddisfazione crescente tra gli elettori in Germania. La deindustrializzazione in atto, l’aumento vertiginoso del costo della vita e dei prezzi dell’energia, lo stato precario del sistema educativo e sanitario, e il deterioramento delle infrastrutture del paese sono tutti segnali di un malessere diffuso. Questo quadro si aggiunge alla crescente disuguaglianza sociale e al crollo della classe media, in netto contrasto con i miliardi che vengono investiti in armamenti e forniture di armi.

Non è un caso che tutto ciò generi timori: da una parte, la paura del declino economico, dall’altra il timore di un coinvolgimento diretto della Germania in un conflitto armato. L’umore nell’Est del paese, specialmente nelle regioni dell’ex DDR, è particolarmente cupo. Qui, le persone si sentono trattate come cittadini di seconda classe e si considerano tra i più colpiti da questa situazione. Tuttavia, questo risultato elettorale non è un’eccezione isolata, ma rappresenta una tendenza che era già visibile durante le elezioni europee, e anche i sondaggi per le prossime elezioni federali confermano una direzione simile, sebbene non con la stessa intensità di quanto visto in Sassonia e Turingia.

afd bsw germania dell'est

Il voto di protesta contro le politiche attuali

Il voto in Sassonia e Turingia è un segnale chiaro di protesta sia contro i governi regionali che contro la coalizione “semaforo” a livello federale. Consideriamo i dati: in Sassonia, i tre partiti di governo insieme raggiungono appena il 12,7%, mentre in Turingia solo il 10,4%. L’FDP è stata letteralmente spazzata via, e insieme ai Verdi, non è più rappresentata nei parlamenti regionali di entrambi i Länder. Solo i socialdemocratici sono riusciti a malapena a superare la soglia del 5%.

Anche i cristiano-democratici (CDU) hanno subito delle perdite. In Sassonia sono riusciti a mantenere di poco la leadership davanti all’AfD, mentre in Turingia sono scivolati al secondo posto, con un distacco di 10 punti percentuali rispetto all’AfD. È interessante notare che, nonostante la CDU abbia governato per 16 anni con Angela Merkel ed è quindi in gran parte responsabile dell’attuale crisi, è riuscita comunque a cavarsela con un danno relativamente contenuto.

La strategia dei partiti tradizionali di contenere l’AfD è chiaramente fallita. Soprattutto nell’est del paese, la gente ne ha abbastanza del costante ricorso alla scelta del “male minore”, con lo slogan: “Dateci il vostro voto, altrimenti sarà ancora peggio”.


Quanto è pericolosa l’AfD?

L’AfD copre un ampio spettro politico, che va dalle posizioni conservatrici di destra fino a quelle dell’estrema destra. Semplicemente definirla un partito nazista sarebbe riduttivo. Tuttavia, la leadership è chiaramente legata all’ala più estrema, e molti dei suoi esponenti sono veri maestri nell’esplorare i confini di ciò che è considerato accettabile in Germania.

Il più noto tra loro è Alexander Gauland, presidente onorario dell’AfD e deputato al Bundestag, famoso per aver dichiarato: “Hitler e i nazisti sono solo un escremento di uccello in oltre 1000 anni di storia di successo della Germania”. Un altro personaggio di spicco, Björn Höcke, una delle figure più influenti e radicali del partito, ha mostrato apertamente le sue idee. Ad esempio, ha affermato che “Il problema è che Hitler viene rappresentato come assolutamente malvagio” e nel suo libro sostiene la necessità di “un grande progetto di rimigrazione” oltre alla protezione delle frontiere nazionali ed europee.

Questo tipo di retorica ha portato all’esclusione dell’AfD da parte di Marine Le Pen nel Parlamento Europeo, e persino Giorgia Meloni ha rifiutato qualsiasi collaborazione con il partito. Perfino movimenti politici di estrema destra come il Front National e i Fratelli d’Italia, che hanno radici postfasciste, prendono le distanze dall’AfD tedesca.

L’Ascesa dell’AfD e il Futuro della Democrazia in Germania: Un’Analisi Preoccupante

È difficile prevedere con certezza come si comporterà l’AfD e quale corrente prevarrà all’interno del partito. Potrebbe emergere come forza dominante nel caso in cui superasse la cosiddetta “barriera del fuoco” e fosse coinvolta in un governo o, peggio ancora, raggiungesse la maggioranza assoluta. Questo scenario, per quanto inquietante, non è così remoto come potremmo sperare, e dovremo purtroppo affrontarlo.

successo afd

Uno sguardo più approfondito al programma dell’AfD rivela la sua natura di partito bellicoso. Nonostante le dichiarazioni a favore di una pace negoziata nel conflitto in Ucraina, il partito sostiene l’obiettivo del due per cento della NATO, che implica il finanziamento di un massiccio riarmo e un ulteriore aumento del bilancio della difesa. Il risultato? Meno fondi per abitazioni, scuole, ospedali, infrastrutture e servizi sociali. Inoltre, l’AfD appoggia l’espansione della NATO a est e a nord, oltre alle forniture di armi a Israele. Qui, sembra che l’islamofobia del partito superi l’antisemitismo.

Ma c’è di più: l’AfD è anche un partito neoliberale. Non propone cambiamenti alla politica fiscale, non supporta una tassa di successione o sul patrimonio, e non chiede una maggiore tassazione dei redditi più alti. Quando si tratta di salari e pensioni, non rappresenta gli interessi della maggioranza della popolazione. Eppure, molti elettori votano per l’AfD senza considerare queste contraddizioni, forse a causa di un’epoca caratterizzata da irrazionalità e dissonanza cognitiva.

BSW

L’Affermarsi dell’Estrema Destra

Stiamo assistendo a uno sviluppo molto pericoloso in cui l’AfD trae vantaggio – o forse ne è solo un sintomo. Quando la CDU e l’AfD insieme raggiungono il 62,5% dei voti in Sassonia e il 56,4% in Turingia, non possiamo ignorare un massiccio spostamento a destra nella popolazione tedesca. Se un tempo partiti di sinistra come i socialdemocratici (SPD) e i Verdi erano baluardi di progresso e pacifismo, oggi sono tra i più grandi sostenitori della guerra e fedeli esecutori del neoliberismo. Questo ci porta verso un sistema politico simile a quello statunitense, in cui la scelta è limitata a partiti che offrono solo politiche di destra, neoliberali e militariste – ma con cinque partiti invece di due.

Non c’è nemmeno bisogno dell’AfD per vedere la democrazia minacciata. Il crollo delle istituzioni democratiche, la concentrazione dei media nelle mani di poche aziende, la limitazione della libertà di stampa e una governance sempre più autoritaria mostrano chiaramente che il capitalismo finanziario globale sta lasciando indietro la democrazia rappresentativa, sostituendola con un nuovo autoritarismo. Decisioni politiche sono sempre più dettate dalle élite economiche e dalle multinazionali, mentre la partecipazione dei cittadini viene ridotta. In questo contesto, la democrazia diventa una facciata che nasconde strutture di potere basate sul controllo economico e sulla disuguaglianza globale. Il capitalismo ha dimostrato già nel secolo scorso di poter convivere tranquillamente con governi fascisti o di estrema destra. L’AfD, a quanto pare, non manca di generosi donatori: il capitalismo ha sempre molte carte da giocare.

Sahra Wagenknecht e il Futuro della Sinistra

Di fronte a questo scenario, emerge una nuova forza politica: l’alleanza di Sahra Wagenknecht. Descritta come “conservatrice di sinistra”, la nuova formazione ha avuto un esordio fulminante. Lo scorso ottobre, Wagenknecht e altri parlamentari hanno lasciato il partito DIE LINKE, stanchi delle continue lotte interne. Dopo nove mesi dalla fondazione, senza strutture nazionali solide, il nuovo partito ha ottenuto il 6,2% dei voti alle elezioni europee e ha raggiunto risultati a due cifre nelle elezioni statali, diventando subito la terza forza politica. Si tratta del più rapido successo di un nuovo partito nella storia della Repubblica Federale.

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Per alcuni, l’alleanza rappresenta la speranza di fermare l’ascesa dell’AfD e la deriva a destra, riportando le politiche di sinistra al centro del dibattito pubblico. “Sinistra” qui intesa nel senso di sociale, progressista, internazionalista e pacifista. Tuttavia, il partito sostiene anche una politica migratoria molto restrittiva. Chiede la fine della cultura dell’accoglienza, rifiuta i sussidi per i richiedenti asilo respinti e propone che le procedure di asilo siano svolte in paesi terzi. Queste posizioni sono in netto contrasto con altri principi sostenuti dal partito e contraddicono quanto difeso per anni da figure importanti come Sevim Dağdelen, Andrej Hunko e Fabio De Masi. Questo potrebbe essere interpretato come pragmatismo elettorale, ma non rende la cosa più accettabile. Per questo motivo, il partito è stato accusato di populismo e retorica di destra.

La Migrazione e il Vero Problema

L’immigrazione sembra essere diventata improvvisamente la “madre di tutti i problemi”, una visione condivisa da una crescente maggioranza della popolazione e accolta con gratitudine da sempre più partiti. Tuttavia, questa prospettiva è del tutto fuorviante. Il declino economico, la crescente concentrazione della ricchezza e la riduzione dei servizi pubblici come sanità e istruzione non hanno nulla a che fare con la migrazione. La mancanza di fondi non è dovuta alla cosiddetta “cultura dell’accoglienza”. Queste argomentazioni non fanno altro che distogliere l’attenzione dai veri responsabili: il fallimento dei governi e il loro tradimento degli interessi degli elettori.

immigrazione in germania

Allo stesso tempo, le cause reali della migrazione vengono ignorate. Lo sfruttamento economico e ambientale del Sud globale, a cui la Germania ha contribuito come campione mondiale delle esportazioni, e una società dei consumi che consuma risorse in eccesso, sono fattori centrali. A ciò si aggiungono la partecipazione militare ai conflitti internazionali e le forniture di armi a zone di crisi. Questi fattori causano instabilità e spingono molte persone a fuggire dai loro paesi d’origine.

Preoccupante a livello esistenziale è la crescente retorica di guerra e i passi verso un’escalation con la Russia nella guerra in Ucraina, in cui la Germania è ormai da tempo diventata una parte in conflitto. Nessun altro Paese europeo sembra così deciso a essere coinvolto in una guerra come la Germania, guidata dai Verdi, che insieme agli altri due partiti di governo promuovono la militarizzazione. Che i Verdi siano nati dalle proteste contro il dispiegamento dei missili Pershing come partito pacifista appartiene ormai a un passato dimenticato. La LINKE e la BSW sono gli unici partiti nel Bundestag che si battono coerentemente per la pace e il disarmo, ma rappresentano solo una piccola minoranza. Frasi come “Mai più guerra”, che in Germania sono diventate espressione centrale del rifiuto del militarismo e del nazionalsocialismo, o la citazione di Willy Brandt: “La pace non è tutto, ma senza pace tutto è nulla”, stanno cadendo sempre più nel dimenticatoio e, invece, il ministro della Difesa Pistorius chiede ai tedeschi di imparare di nuovo la guerra.

Il fatto che il cancelliere Scholz abbia accettato la richiesta di Washington di dispiegare missili a medio raggio in Germania senza alcun dibattito pubblico, né in Parlamento né all’interno del proprio partito, è il prossimo passo in una politica estremamente pericolosa. Il dispiegamento di questi missili così vicini al confine russo lascia alla Russia praticamente nessun tempo di preavviso, avvicinando il mondo a un ulteriore passo verso una guerra nucleare. Inoltre, aumenta il rischio di un malinteso che potrebbe portare all’uso di armi nucleari.

Su questa questione, la chiara maggioranza della popolazione in Germania è contraria al dispiegamento dei missili e sostiene un cessate il fuoco e negoziati per la pace in Ucraina. Tuttavia, la volontà degli elettori, ampiamente ignorata dai partiti consolidati, non si riflette in proteste di strada o manifestazioni per la pace. La guerra in Ucraina ha giocato un ruolo importante nella campagna elettorale, accanto alla questione della migrazione. L’aumento dei voti per l’AfD e la BSW potrebbe essere interpretato come un voto per la pace, ma nel caso dell’AfD è completamente fuori luogo. Anche se il partito di estrema destra, per opportunismo elettorale in relazione alla guerra in Ucraina, si presenta come una colomba della pace, in realtà rimane un partito guerrafondaio.

Quale spazio possono occupare in questa situazione i movimenti pacifisti, ecologisti e di solidarietà con i migranti?

Tutte le forze progressiste e umaniste non devono cedere nella loro presenza e attivismo. I movimenti ambientalisti, pacifisti, di solidarietà e per i diritti umani devono, insieme alle parti progressiste dei sindacati, opporsi allo sviluppo disumanizzante e sprezzante dell’umanità, e affrontare le grandi crisi che minacciano l’umanità: la distruzione dell’ambiente, il rischio di una guerra mondiale e la divisione e desolidarizzazione della società. Non basta combattere solo i sintomi: è necessario tenere d’occhio le radici dei problemi, anche se le azioni si concentrano su singoli temi.

I movimenti devono risvegliare le persone dalla loro rassegnazione e paralisi di paura e suscitare la speranza che un cambiamento dal basso verso un mondo migliore e più umano per tutti sia possibile. In questo, i media svolgono un ruolo particolare. Tutti soffriamo di un isolamento crescente e di un senso di alienazione. Non ci sentiamo più legati a nulla, e tutti gli sforzi sembrano sempre più inutili.

L’unico rimedio è connettersi con il meglio di noi stessi e degli altri, e impegnarsi per il bene comune di tutti. In questo modo possiamo anche affrontare fallimenti e sconfitte. In altre parole: dobbiamo dare alla nostra esistenza un senso e uno scopo che vada oltre il nostro io.

E questo senza essere ingenui, perché non abbiamo ancora raggiunto il punto più basso, e dobbiamo prepararci a tempi tempestosi.

“La realtà non è minacciata dalle persone cattive, ma da quelle che permettono il male.” (Albert Einstein)

Ora è il momento di agire. Se non ora, quando?

lunedì 2 settembre 2024

CDU e BSW: L'Alleanza Inaspettata che Potrebbe Cambiare la Germania

Dopo queste elezioni in Sassonia e Turingia non può esserci una formazione di una coalizione come le altre. Trattare il BSW come come se fosse AfD sarebbe un errore. Un appello per un’alleanza tra CDU e BSW, ne scrive Martin Mechowecs su Die Zeit


Quando è esattamente arrivato il momento in cui un risultato elettorale non è più semplicemente un risultato elettorale, ma qualcosa di più? Una svolta epocale, un taglio netto, una cesura? Quando arriva il punto in cui non si dovrebbe più discutere chi è il più grande perdente, chi il secondo più grande vincitore, ma si dovrebbe iniziare a riflettere seriamente?

Forse quando in un Land tedesco l’AfD ha vinto un’elezione regionale, un partito decisamente di estrema destra è arrivato al primo posto. Ciò che stiamo vivendo qui è un momento di crisi politica. Questa è una serata importante, una serata particolare per la Germania. E non bisogna essere un tedesco orientale che si chiede cosa stia diventando la sua patria per avere questa sensazione.

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L’AfD è diventata la forza più potente in Turingia. L’AfD ha probabilmente mancato di un soffio il primo posto in Sassonia. Un secondo partito, anch’esso capace di toccare tasti populisti, l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), ha ottenuto un’ampia percentuale a due cifre in entrambi i Länder, in Turingia arriva addirittura a quasi il 16%. Tutti quei partiti che hanno segnato la storia della Repubblica per decenni sono stati più o meno duramente puniti.

Questo significa qualcosa: la formazione di un governo non può più avvenire come in passato. Il parlamento di Erfurt e Dresda non sarà più come prima. Il lunedì successivo a queste elezioni sarà un lunedì diverso rispetto ad altre elezioni. E bisogna riflettere se – per ragioni molto comprensibili si esclude l’AfD da qualsiasi partecipazione al governo – ci si possa permettere di fare lo stesso con il BSW.

sahra wagenknecht

La Germania ha un grosso problema

L’ascesa dell’AfD al vertice in pochi anni e l’ascesa del BSW ora dimostrano che in Germania c’è un grosso, doloroso problema: fondamentalmente con la fiducia, con la convinzione che i partiti tradizionali, dalla CDU ai Verdi, siano ancora in grado di risolvere quei problemi che gli elettori in Sassonia e Turingia ritengono ancora i più importanti, soprattutto la migrazione. Fondamentalmente con la speranza che nelle centrali dei partiti a Berlino si ascolti ancora ciò che a Gera o Görlitz si considera politicamente importante. Fondamentalmente anche con l’estremismo di destra; che è, in Sassonia, in Turingia e anche in altri luoghi in Germania, un fenomeno di una portata che pochi anni fa si riteneva inimmaginabile nella Germania post-bellica e post-riunificazione.

Il problema più grande però è forse che non c’è più fiducia nella versione della Germania che sembrava essere per decenni – un paese molto orgoglioso, innovativo, progressista. I treni non funzionano, la transizione energetica è un disastro moderato, le aziende siderurgiche si ritirano. Non basta più dirlo semplicemente. Questo risultato elettorale lo dimostra. L’ottimismo del progresso è scomparso. E i tedeschi orientali trovano tradizionalmente questo particolarmente preoccupante.

La colpa della situazione non è solo del governo semaforo, la CDU ha governato per decenni prima. Ma come si dovrebbe interpretare, se non come un certificato di fallimento per uno dei peggiori governi federali nella storia di questa Repubblica, il fatto che i partiti del semaforo insieme – in entrambi i Länder – abbiano ottenuto appena percentuali a due cifre, quindi siano diventati praticamente irrilevanti per la scena politica in Sassonia e Turingia nei prossimi cinque anni?

Jens Berger - Niente di nuovo sul fronte orientale

Sassonia e Turingia sono andate al voto, e i risultati hanno sorpreso molti osservatori politici. SPIEGEL parla addirittura di una crisi della democrazia liberale. Tuttavia, questo esito era prevedibile e conferma una tendenza che dura da circa dieci anni. Le campagne contro AfD e, più di recente, contro il BSW non hanno avuto l’effetto sperato. Anzi, AfD è diventato il partito dei lavoratori in entrambi i Länder, ruolo che un tempo apparteneva alla Linke nell’Est e alla SPD nell’Ovest. I successi del BSW sono legati soprattutto, ma non solo, alla politica di guerra e al riarmo. Quindi, non è una rottura drastica, e se i partiti liberali non capiscono il messaggio, questa nuova realtà non cambierà presto. Ne scrive l’ottimo Jens Berger sulle Nachdenkseiten.de

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Con il 49% dei voti, ieri quasi un operaio su due in Turingia ha votato per l’AfD. In Sassonia sono stati il 45%. Il successo dell’AfD è stato ancora maggiore tra gli elettori che valutano la loro situazione finanziaria come “cattiva” – in Turingia il 51% e in Sassonia il 49% hanno votato per l’AfD. L’AfD è quindi, almeno nell’est del paese, senza dubbio il partito dei “piccoli”. Questo non è nuovo. Anche nelle ultime elezioni regionali, l’AfD in Sassonia, ad esempio, ha ottenuto il 41% dei voti tra i lavoratori, più del doppio dei voti del cosiddetto “campo di sinistra” composto da SPD, Verdi e Linke. Ieri l’AfD ha ottenuto tra i lavoratori più di cinque volte i voti di questi tre partiti messi insieme. Anche in Turingia, dove la Linke ha ancora alcune roccaforti, l’AfD ha ottenuto tra i lavoratori più del triplo dei voti rispetto a SPD, Verdi e Linke combinati.

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Già nel 2019 le NachDenkSeiten avevano avvertito di questa evoluzione. È evidente che è un controsenso che un partito fondamentalmente neoliberale venga percepito come il rappresentante degli interessi dei lavoratori e dei meno privilegiati economicamente. Questa potrebbe essere già la conclusione dell’analisi. L’AfD è riuscita – con l’aiuto della concorrenza politica e dei media – a far sì che la migrazione e la criminalità siano diventati i temi soggettivamente più importanti nella decisione di voto in queste fasce di elettorato, e dato che i partiti tradizionali e anche la Linke hanno da tempo smussato il loro profilo socioeconomico, non c’è da meravigliarsi se gli elettori si allontanano da loro.

sahra wagenknecht

Solo il BSW è riuscito a ottenere successo sul tema della “sicurezza sociale” – secondo infratest dimap, la sicurezza sociale era il tema più importante per gli elettori del BSW, persino prima della questione Ucraina e Russia, sia in Sassonia che in Turingia.

Il fatto che la Germania sia sempre più coinvolta nella guerra in Ucraina era, ad esempio in Turingia, la seconda preoccupazione più grande degli elettori dopo la paura per l’aumento della criminalità. Chi si stupisce del risultato rispettabile del BSW soprattutto in Turingia, trova qui la risposta. La politica di guerra e riarmo del governo Ampel è vista con sempre maggiore criticità da molte persone, e la CDU non è percepita come un’alternativa valida, soprattutto su questo tema.

Di cosa si meravigliano i commentatori politici? Le preoccupazioni degli elettori erano chiare già prima delle elezioni. Si tratta dei complessi tematici di criminalità e migrazione, guerra e pace, e paure socioeconomiche. Per quanto riguarda la criminalità e la migrazione, gli elettori sembrano preferire l’originale AfD alle copie di CDU e Ampel, mentre sul tema della guerra e della pace il BSW ha attualmente un vero e proprio elemento distintivo, e anche sulle paure socioeconomiche le risposte del BSW sembrano essere state più convincenti per gli elettori dell’Est rispetto a quelle della concorrenza politica. Come ultimo punto si potrebbe menzionare il complesso tematico del Covid e della sua gestione, ma sorprendentemente non è stato preso in considerazione nelle interviste post-elettorali, quindi ci si può basare solo sull’istinto e non sui numeri. Comunque sia, si possono criticare le decisioni soggettive degli elettori, specialmente per quanto riguarda l’AfD, ma non sorprendersene.

In questo senso, i successi dell’AfD e del BSW in Sassonia e Turingia non rappresentano una cesura, ma una prevedibile continuazione di una lunga evoluzione. Se si dovesse riassumere il risultato elettorale in una frase, si potrebbe dire che i partiti dell’Ampel più la Linke hanno ottenuto la ricevuta per aver ignorato a lungo le preoccupazioni degli elettori e per essere stati in grado di offrire solo “soluzioni” che non convincono.

Il vincitore di questa crisi di credibilità è la CDU, che sorprendentemente riesce a sottrarsi almeno verbalmente alla responsabilità del fallimento dei partiti tradizionali come opposizione a livello federale, anche se su tutti i temi decisivi per il voto non ha risposte reali o – come sul tema della guerra e della pace – ha risposte persino peggiori rispetto ai partiti dell’Ampel. Tuttavia, la CDU è riuscita a segnare punti come “prevenzione dell’AfD” – in Turingia, un elettore su due della CDU ha votato per la CDU non per il suo programma, ma unicamente per impedire una maggioranza di AfD.

A parte questo, le campagne contro l’AfD e recentemente anche contro il BSW sembrano essersi esaurite. Con isteria e costanti avvertimenti contro i “populisti” non sembra che gli elettori siano stati particolarmente colpiti. Ma anche qui si può dire: niente di nuovo ad est. In realtà, i portavoce di tali campagne nei media e nella politica dovrebbero ormai aver capito che con le loro campagne al massimo non ottengono nulla, nel peggiore dei casi ottengono l’esatto contrario.

E così nell’est tutto rimane sostanzialmente invariato. In Sassonia la coalizione Kenya (CDU/SPD/Verdi) sarà probabilmente sostituita da una nuova coalizione composta da CDU, SPD e BSW, e sarà interessante vedere quali accenti il BSW porterà in questa coalizione. In Turingia non è possibile, ancora una volta, alcuna vera coalizione, poiché la CDU considera non solo l’AfD ma anche la Linke non idonea a coalizzarsi a causa di una risoluzione di incompatibilità – questa risoluzione potrebbe essere revocata o si potrebbe governare, come ha fatto la Linke negli ultimi anni, con un governo di minoranza.

La AfD ha ora, in entrambi i parlamenti regionali, la possibilità di bloccare le votazioni che richiedono una maggioranza di due terzi, avendo più di un terzo dei deputati. Ma anche questo non farà crollare l’Occidente. L’attuale isteria nei media si calmerà e tutto continuerà come prima.

Oppure no? Si sveglierà finalmente la SPD, rendendosi conto che una politica di pace credibile potrebbe farle vincere le elezioni? Prenderanno sul serio le preoccupazioni degli elettori su criminalità e migrazione, sottraendo voti all’AfD? O continueranno a seguire la stessa linea politica, indignandosi senza sosta, evocando lo spettro di un futuro Quarto Reich, e finiranno per rendere l’AfD la forza politica più potente alle elezioni federali del prossimo anno?

sabato 27 luglio 2024

Marcel Fratzscher - Vi spiego l'ascesa di AfD e BSW nella Germania dell'Est

Un Malcontento che va Oltre la Migrazione

Alle recenti elezioni europee, molti tedeschi hanno scelto di votare per AfD e il BSW. Se fino a poco tempo fa si credeva che questo fosse dovuto principalmente all’insoddisfazione per la politica migratoria, uno studio condotto presso l’Istituto Tedesco di Ricerca Economica (DIW) a Berlino offre una nuova prospettiva. I risultati indicano che la demografia è la spiegazione più importante per la forza di questi partiti, mentre la migrazione gioca un ruolo minore, soprattutto in Germania dell’Est. Questo studio contraddice quindi il racconto comune che vede nella migrazione il problema principale e la spiegazione più significativa per l’ascesa di AfD e BSW. Ne scrive Marcel Fratzscher su Die Zeit

Un’Analisi più Approfondita

Secondo i sondaggi del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere, il 29% dei tedeschi vede nella migrazione il problema più grande. Questo dato è unico in Europa. In Germania, più persone considerano la migrazione un problema maggiore rispetto al cambiamento climatico, ai conflitti geopolitici, alla futura situazione economica o alla sicurezza sociale. Di conseguenza, è comprensibile che molti attribuiscano i successi elettorali di AfD e BSW a una presunta opposizione alla politica migratoria dei partiti democratici.

Tuttavia, seguendo questa logica, ci si aspetterebbe che nelle aree con una maggiore presenza di immigrati o rifugiati, si voti più frequentemente per l’AfD e il BSW. Ma i dati rivelano una realtà diversa.

Marcel Fratszcher – Presidente del DIW

Disparità Geografiche

Il nostro studio mostra che una percentuale più alta di immigrati rispetto alla popolazione totale in una circoscrizione porta a un aumento dei voti per l’AfD e il BSW, ma questo fenomeno è limitato alla Germania Ovest. In Germania dell’Est, dove i voti per AfD e BSW sono fino a tre volte più alti che nell’Ovest, questo risultato non si applica.

La Demografia Come Fattore Chiave

Il nostro studio suggerisce che la demografia è la spiegazione più significativa per i voti elevati per l’AfD, con una rilevanza minore per il BSW. La percentuale di persone sopra i 60 anni è la variabile più importante per entrambi i partiti. Anche una minore percentuale di giovani con diploma di scuola superiore ha un’influenza: meno giovani ben istruiti vivono in un distretto, più alti sono i risultati elettorali per l’AfD.

L’AfD è particolarmente forte nelle aree dove molti giovani qualificati emigrano, sia per migliori opportunità di lavoro altrove, sia perché non vogliono vivere dove sono cresciuti. Non sappiamo se i giovani emigrati votano sproporzionatamente per l’AfD o il BSW, ma il saldo della migrazione interna in Germania non mostra un’influenza significativa sui risultati elettorali di questi partiti. Sembrano essere soprattutto i genitori e altre persone nei distretti da cui i giovani emigrano a votare maggiormente per l’AfD e il BSW.

afd bsw germania dell'est

Un Confronto tra Est e Ovest

Lo sviluppo demografico in Germania dell’Est è una spiegazione molto più importante per la forza dell’AfD e del BSW rispetto alla Germania dell’Ovest. Nell’Est, l’effetto è circa doppio. Anche la forza economica e la vulnerabilità economica dei distretti sono spiegazioni rilevanti per i risultati elettorali dell’AfD e del BSW, ma principalmente in Germania dell’Ovest.

Riflessioni Finali

In sintesi, l’insoddisfazione per la politica migratoria non è l’unico fattore che porta le persone a votare per l’AfD o il BSW. Le ragioni più significative sono le preoccupazioni per il futuro in aree dove i giovani emigrano, i servizi essenziali sono indeboliti e la situazione economica è incerta. Le strategie politiche che si concentrano solo sulla migrazione falliranno nel rispondere a queste preoccupazioni. Per affrontare la polarizzazione politica e la forza dei partiti antidemocratici, sono necessari investimenti per il futuro che migliorino la competitività economica delle regioni più deboli e una politica economica e sociale che sostenga meglio queste regioni.

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Sondaggio-bomba per Sahra Wagenknecht, BSW al 10%!

L’ultimo sondaggio della domenica condotto dall’istituto di ricerca d’opinione INSA per BamS ha scosso il panorama politico tedesco: l’alleanza Sahra Wagenknecht (BSW) ha raggiunto il 10%, segnando un record per il partito di Wagenknecht. Questo risultato la colloca appena dietro i Verdi, che sono al 11%. È la prima volta che il BSW ottiene valori a doppia cifra in questo tipo di sondaggio.

Nel frattempo, la Linke, il partito di Wagenknecht da cui si è distaccata, non mostra segni di ripresa e, con solo il 3% dei consensi, risulterebbe escluso dal Bundestag se le elezioni si tenessero oggi.

Anche l’AfD si distingue per un guadagno significativo, salendo di un punto percentuale fino al 18%. Se si sommano i risultati dell’AfD e del BSW, otteniamo un totale del 28% dei voti, che corrisponderebbe al 31% dei seggi nel Bundestag – quasi un terzo. Questo scenario suggerisce una notevole influenza di questi partiti nel futuro assetto del parlamento tedesco.

Nel frattempo, la CDU/CSU rimane stabile al 30%, consolidandosi come il partito più forte. La cosiddetta “coalizione semaforo”, composta da SPD (15%), Verdi (11%) e FDP (5%), rimane ferma al 31% dei consensi.

Per ottenere una maggioranza dei seggi, un governo avrebbe bisogno di almeno il 45% dei voti. Tra le possibili alleanze, ci sono la coalizione tra CDU/CSU e SPD con il 45% e una coalizione Giamaica (CDU/CSU, Verdi, FDP) che raggiungerebbe il 46%.

L’insoddisfazione generale verso l’attuale governo semaforo è evidente anche nei dati di gradimento. Secondo il sondaggio flash di INSA (con 1003 intervistati), il 73% degli intervistati si dichiara insoddisfatto del lavoro del governo semaforo, con un incremento dell’1% rispetto al mese scorso. Solo il 20% degli intervistati esprime soddisfazione, anch’esso in aumento dell’1% rispetto al mese precedente.

lunedì 8 luglio 2024

Il BSW di Sahra Wagenknecht vola al 9% e ormai tallona i Verdi

Nella “Sonntagstrend” della Bild am Sonntag, condotto dall’istituto di ricerca INSA, il divario questa settimana tra BSW e Grünen a livello federale è sceso a soli due punti percentuali. I Grünen perdono un punto, arrivando questa settimana all’11%. “Il BSW rimane stabile e forte, ottenendo come la settimana precedente il 9%. Die Linke scivola al limite della misurabilità, ottenendo solo il 2%”, riporta Bild.de.

Secondo il sondaggio, la CDU/CSU otterrebbe invariabilmente il 30%, la FDP il 5%, l’AfD il 18% e l’SPD il 15%.

InstitutVeröffentl.CDU/CSUSPDGRÜNEFDPDIE LINKEAfDFWBSWSonstige
Allensbach20.06.202432 %16 %13 %6 %3 %15 %7 %8 %
Emnid12.06.202430 %16 %13 %5 %3 %17 %3 %6 %7 %
Forsa02.07.202431 %15 %11 %6 %16 %7 %14 %
Forschungsgruppe Wahlen28.06.202431 %14 %13 %4 %3 %17 %7 %11 %
GMS18.06.202431 %14 %14 %5 %3 %18 %2 %6 %7 %
Infratest dimap04.07.202431 %14 %13 %5 %3 %17 %8 %9 %
INSA08.07.202430.5 %15 %11 %5.5%3 %17.5%1.5%8 %7.5 %
Yougov05.07.202430 %14 %12 %6 %3 %19 %2 %9 %6 %
Bundestagswahl26.09.202124.1 %25.7%14.8%11.5%4.9 %10.3%2.4%

Il dodici percento dei voti andrebbe probabilmente a partiti che non supererebbero la soglia del cinque percento. Questo significa: “Le maggioranze parlamentari si ottengono con più del 44 percento.”

Le seguenti coalizioni sarebbero possibili ad oggi: una coalizione Giamaica composta da CDU/CSU, Grünen e FDP, e una coalizione nero-rossa composta da CDU/CSU e SPD.

lunedì 1 luglio 2024

Sahra Wagenknecht - Nützliche Idioten der Waffenindustrie

Oggi parliamo del recente discorso tenuto da Sahra Wagenknecht, leader del BSW e figura politica di spicco in Germania. In questo intervento al Bundestag, Wagenknecht affronta alcune delle questioni più urgenti che il Paese sta affrontando, criticando le decisioni del governo e proponendo soluzioni. Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme cosa ha detto:

Video – Nützliche Idioten der Waffenindustrie

La Critica di Sahra Wagenknecht

Sahra Wagenknecht non le manda a dire! Nel suo discorso, ha puntato il dito contro il Presidente, i colleghi e il Cancelliere, accusandoli di non avere alcun rispetto per la volontà degli elettori. Secondo la Wagenknecht, il governo sta ignorando completamente il messaggio chiaro dei cittadini: basta con queste politiche fallimentari!

Wagenknecht ha toccato vari punti caldi:

  • Industria in Crisi: Sta perdendo terreno e nessuno sembra preoccuparsene.
  • Sistema Educativo: Sempre peggio, con problemi che diventano sempre più gravi.
  • Contributi Sanitari: In continuo aumento, gravando sulle tasche dei cittadini.
  • Migrazione Incontrollata: Costa fino a 50 miliardi di euro all’anno!

Fondi per la Guerra e Non per i Problemi Interni?

Una delle critiche più forti di Wagenknecht riguarda la gestione dei fondi pubblici. Secondo lei, il governo non riesce a coprire i buchi di bilancio ma sembra avere soldi infiniti per finanziare nuovi armamenti per l’Ucraina e contratti di difesa giganteschi. Questo non fa che aumentare il malcontento tra la popolazione, già preoccupata per la situazione economica interna.

La Chiamata ai Negoziati

Wagenknecht ha poi affrontato un tema molto delicato: la guerra in Ucraina. Ha criticato la posizione del governo, che sostiene le richieste massimaliste del Presidente Zelensky, come il ritiro delle truppe russe dalla Crimea e dal Donbas. Invece, propone una soluzione più pragmatica: un cessate il fuoco lungo le linee del fronte attuali come punto di partenza per i colloqui di pace.

Conclusione

In conclusione, Sahra Wagenknecht ha lanciato un appello forte e chiaro al governo: ascoltate i cittadini, correggete la rotta e cercate soluzioni realistiche per i problemi che affliggono il Paese. La fiducia degli elettori è in calo e le conseguenze potrebbero essere gravi se non si interviene subito.

Che ne pensate delle sue parole? Fatemelo sapere nei commenti!

Grazie per aver letto e alla prossima,