Grande interesse per la prima uscita pubblica di „Alternative für Deutschland“, il partito Eurocritico che si oppone agli Eurosalvataggi e propone di inserire nei trattati europei una clausola per l'uscita dalla moneta unica. Da FAZ.net
La prima uscita pubblica di „Alternative für Deutschland“ attira oltre 1200 persone. Con la loro critica i professori di economia hanno toccato un nervo scoperto nell'insoddisfazione del ceto medio.
Prima che il pubblico si riversasse nella sala comunale di Oberursel, i fondatori del nuovo partito hanno tenuto una conferenza stampa. Per un movimento che ha un sito internet da appena una settimana, l'interesse è grande. Circa due dozzine di giornalisti sono qui per sapere qualcosa in piu' sul nuovo partito „Alternative für Deutschland“. Davanti alla porta c'è una troupe televisiva italiana a fare le riprese. Nella sala rivestita di legno ci sono altre troupe televisive, i radioreporter tengono i loro registratori sotto il naso di Bernd Lucke. Lo snello professore di economia di Amburgo, che nonostante i suoi 50 anni ha ancora il viso di un ragazzino, risponde con pazienza alle domande.
Il vostro partito non danneggia l'ideale europeo? "L'Europa sta affondando", ha risposto. E l'Euro ne è responsabile. La moneta unica non è un fattore di pace, piuttosto un elemento di divisione. Nell'Europa del sud ha rovinato l'economia, perché i paesi non piu' competitivi non possono svalutare. Nel nord, soprattutto alla Germania, sono stati imposti enormi rischi per i programmi di aiuto miliardari. "A questa moneta e a questa Europa non c'è alcuna alternativa, dicono i governi e le opposizioni, che su questo tema hanno una politica unica. Ma un'alternativa c'è sempre" secondo Lucke: la dissoluzione dell'Euro e il ritorno alle monete nazionali, o a zone monetarie piu' piccole.
Il giornalista Konrad Adam, co-fondatore del partito, ha attaccato la presunta mancanza di alternative: "Pensiamo che la mancanza di alternative sia falsa e pericolosa, perché ci priva dei nostri diritti". L'ex capo della Cancelleria di stato nel Land Hessen, Alexander Gauland, come Lucke dopo molti anni ha lasciato la CDU, attacca: "Chi parla di "Euro come una comunità di destini", cerca solo di tenere in piedi una valuta che non funziona".
Il partito è ancora piccolo e giovane, ma Lucke è sorprendentemente fiducioso. "Le leggi devono essere rispettate, ma dobbiamo inserire un diritto di uscita nei trattati EU". Questa modifica "dovrebbe essere negoziata con i partner europei". E' innegabile: "se l'Euro dovesse dissolversi ci sarebbero delle turbolenze economiche, queste potrebbero anche costarci care". Si dovrebbe "discutere di una suddivisione solidale dei costi fra i partner". Ma se i "leader politici europei decidono di restare testardamente nell'Euro, gli squilibri continueranno a crescere e si arriverà ad una rottura disordinata". In questo modo anche il mercato unico potrebbe essere a rischio, se alcuni stati decidessero di alzare di nuovo le barriere doganali. "Sarebbe sicuramente peggio di un'uscita ordinata", secondo Lucke, il quale riesce ad affrontare ipotesi cosi' difficili con grande calma e cortesia tipicamente anseatica.
Il suo collega Joachim Starbatty, professore di economia, assiste invece con piu' temperamento. L'uscita dall'Euro renderà solamente visibili i costi per l'indebitamento già accumulati. Con gli Eurosalvataggi non si stanno salvando i paesi, ma le banche. La Grecia è in recessione da 6 anni, Italia e Spagna da 3 anni. "Dobbiamo passare dai salvataggi bancari a quelli statali". E la fine dell'Euro con una svalutazione sarebbe la sola possibilità. Sul fatto che una rivalutazione della valuta tedesca non danneggi l'export, insiste la giornalista del „Wall Street Journal“. Una rivalutazione non sarebbe un grande problema, aggiunge Starbatty. "La Germania è da sempre un paese con una valuta orientata all'apprezzamento". Dopo la guerra erano necessari 4.2 marchi per un dollaro, negli ultimi tempi il cambio era sceso a 1.3 dollari.
Per l'economia tedesca i forti apprezzamenti del Marco non sono mai stati un problema, ci spingevano verso l'innovazione. Per la popolazione una rivalutazione significava un guadagno in termini di potere di acquisto. "L'ex ministro dell'economia Karl Schiller lo chiamava dividendo sociale". Dal 2000 il potere di acquisto delle masse non è cresciuto, al contrario i profitti delle aziende del Dax sono cresciuti enormemente. L'economista di Tubingen con cio' vuole dire che l'Euro ha aiutato enormemente l'industria dell'export, ma non ha promosso il benessere generale. "Guardate alla Svizzera, nonostante un forte apprezzamento l'economia è in espansione e la quota dei disoccupati è vicina al 2.5 %", ha esclamato Starbatty.
A tratti la conferenza stampa è sembrata un seminario teorico di politica monetaria all'Università. In politica Lucke non ha molta esperienza, per sua stessa ammissione. Ma il sostegno dei cittadini gli dà coraggio. "Siamo un movimento di base", dice. Il partito ha iniziato con 55 sostenitori, di cui oltre la metà hanno un titolo di professore. Nel frattempo i membri sono già oltre 2000, dopo appena una settimana dall'annuncio pubblico.
Il programma di „Alternative für Deutschland“ ha 3 punti fondamentali: chiede di fermare gli Eurosalvataggi, critica "l'eccessiva burocrazia e il deficit democratico dell'EU" e infine intende "fermare la degenerazione e il declino del parlamentarismo e della cultura democratica". Dato che i parlamenti europei in seguito agli Eurosalvataggi sono stati privati dei loro poteri e ridotti a pure comparse. Un ulteriore punto programmatico di cui Lucke ha parlato è la semplificazione "dell'ipercomplicato diritto tributario tedesco".
C'è ancora un certo scetticismo sulla possibilità per il nuovo e piccolo partito di partecipare alle elezioni federali di settembre. Lucke vorrebbe raccogliere in 2 mesi in ogni Land 2000 firme per poter essere ammesso alle elezioni. "Riusciremo con il vostro lavoro. Qui ci sono già 1200 persone, con voi otterremo le firme necessarie".
Il team televisivo italiano osserva con grande attenzione che cosa sta nascendo. L'Euroscetticismo è arrivato da tempo anche nei paesi core.