martedì 12 marzo 2019

L'europeismo tiepido di AKK

Qual'è la posizione di Annegret Kramp-Karrenbauer sull'Europa? A giudicare dalla risposta al manifesto di Macron, secondo Der Spiegel, quello di AKK è un europeismo tiepido, lontano dai temi sociali e che soprattutto non prende in considerazione la possibilità di mettere in comune con gli altri paesi una parte del benessere tedesco. Ne scrive Stefan Kuzmany su Der Spiegel


Annegret Kramp-Karrenbauer è già una quasi Cancelliera. Sebbene Angela Merkel  continui a mantenere calda la sedia della Cancelleria di Berlino, non passerà molto tempo prima che il nuovo leader della CDU prenda il controllo anche del governo. Se fosse per la oscura "Werteunion" della CDU, Merkel avrebbe già dovuto lasciare il suo posto alla donna della Saarland.

Non è un caso che sia proprio questo raggruppamento conservatore di politici dell'Unione, tra i quali c’è il conoscitore dei Pegida Werner Patzelt e  l'intimo nemico di Merkel Hans-Georg Maassen, a pronunciarsi apertamente per Kramp-Karrenbauer. Se ai tempi della campagna elettorale per la segreteria del partito c'era ancora il sospetto che si trattasse di una mini-Merkel, e cioè solo di una copia in dimensione ridotta di una Cancelliera ormai troppo progressista, ora tutti i dubbi si sono dissipati: questa donna vuole tornare al passato.

Salario minimo? Sicurezza di base? Non con AKK

Ci è voluto un po' per rendersene conto, perché non è sempre facile capire quello che Annegret Kramp-Karrenbauer vorrebbe dirci quando parla a ruota libera. Questa volta per fortuna ha commentato per iscritto. Nel fine settimana la quasi Cancelliera ha risposto sulla "Welt am Sonntag” all'appello pro-Europa del presidente francese Emmanuel Macron.

Mentre Angela Merkel con i suoi silenzi eloquenti non faceva capire se intendeva o meno sostenere i francesi nella loro missione di riorganizzare e riavvicinare l'Europa, con Kramp-Karrenbauer a capo del governo la posizione della Repubblica Federale sarebbe decisamente piu' chiara. E anche se ha ricoperto la sua risposta con una retorica europeista che almeno superficialmente suona melodiosa, il senso è chiaro: no, lei non vuole.

Macron propone un sistema sociale comune in cui tutti in Europa abbiano diritto alla sicurezza sociale di base, alla stessa retribuzione nello stesso luogo di lavoro e in ogni paese ad un salario minimo adeguato. Kramp-Karrenbauer senza troppi indugi toglie la polvere da queste proposte: per lei sono "la strada sbagliata".

Un “consiglio di sicurezza nazionale” su carta europea

Macron vorrebbe ridurre a zero le emissioni di CO2 entro il 2050 e ridurre del 50% l’uso dei pesticidi entro il 2025. Annegret Kramp-Karrenbauer non ha una grande considerazione di queste proposte: "nulla è stato raggiunto con una definizione ambiziosa degli obiettivi europei e dei valori limite". Bene e allora in che modo? Mentre Macron vorrebbe subordinare tutti gli sforzi politici e tutte le istituzioni dell'UE all'obiettivo della protezione del clima, Kramp-Karrenbauer ha in mente soprattutto la protezione dell'economia. Macron ha compreso che senza una seria difesa del clima, presto non ci saranno piu’ le condizioni di base per avere un’economia di successo. Kramp-Karrenbauer apparentemente no.

Se Macron enfatizza l'idea di un consiglio di sicurezza europeo, all’interno del quale organizzare la difesa comune dell'Europa, Kramp-Karrenbauer argomenta che anche un "consiglio di sicurezza nazionale" in Germania sarebbe "un’idea degna di essere presa in considerazione”.

Il francese vorrebbe mettere più cose in comune, la tedesca difficilmente riesce a scrivere "Europa" senza immediatamente dover puntualizzare che "se manca lo Stato nazionale" nulla può funzionare.

Macron sta lavorando a una vera integrazione europea. Kramp-Karrenbauer sembra voler fare un passo indietro: verso una cooperazione prevalentemente economica e con una difesa comune delle frontiere. Un ritorno alla CEE ma con una difesa comune, senza avere in mente il grande progetto di riconciliazione e di pace europea, come faceva Kohl, e senza la volontà di mettere in comune la prosperità tedesca. La parola "solidarietà" nella sua risposta non si trova da nessuna parte, preferisce parlare di un "mercato unico per le banche".

ll braccio destro dello stato

La politologa Ulrike Guérot ha giustamente osservato che Kramp-Karrenbauer sembra guardare all'UE in maniera unilaterale: fondamentalmente in Europa “vorrebbe il braccio destro dello Stato (la sicurezza, le frontiere, il controlli, i militari), ma non quello sinistro (solidarietà, sicurezza sociale, responsabilità)". Questo approccio esclusivamente orientato agli interessi economici e alla sicurezza non crea un'identità europea, ma mira semplicemente alla cooperazione interessata fra Stati nazionali. Kramp-Karrenbauer tutt'al più ha un'idea tiepida e poco entusiasta dell'Europa.

Bisogna tuttavia essere grati ad Annegret Kramp-Karrenbauer: a differenza di Merkel ci spiega chiaramente dove lei e dove una CDU sotto la sua guida si posizionerebbero. Una SPD che dovesse appoggiarla come Cancelliera non solo si sarebbe completamente arresa, ma avrebbe anche abbandonato l'obiettivo di un'Europa sociale e solidale.




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3 commenti:

  1. Questo pezzo purtroppo è un mero attacco politico a un personaggio che non piace. Ed è pericoloso perché pur di screditare l'evidentemente odiata AKK, sbandiera falsità.

    Marcon non ha affatto proposto un Europa unita e solidale. Un'Europa unita e solidale ha come obiettivo quello di non lasciare indietro nessuno, non quello di garantire l'elemosina ai cittadini che evidentemente DEVONO rimanere indietro. Ne subordinerebbe i diritti sociali a una crociata dogmatica per l'ambiente (tipico artificio retorico, tiro in mezzo l'assoluto è il "bene" per giustificare qualunque cosa) ma li metterebbe sullo stesso piano. Parla di sussidi ma non di ridiscutere le regole, che devono rimanere le stesse, mantenendo di conseguenza gli esiti. Insomma, più che auspicare un'Europa migliore, il messaggio di Macron sembra dire al mondo globalista "ragazzi, stiamo un po' esagerando, diamo due briciole a 'sti qua almeno la smettono di spaccarmi le vetrine sugli Champs Elysee".
    Per non parlare poi della SPD che sognerebbe un'Europa solidale: sono stati i più feroci calunniatori del sud Europa, fomentando con ferocia la bufala del debito della periferia che ha causato la crisi.
    Lo scenario tedesco è abbastanza omogeneo dal punto di vista "europeo". Tutte le forze politiche tedesche ritengono l'UE come il bastone con cui correggere le presunte storture morali degli altri. Che sentono quasi come una missione. La storia si ripete.

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  2. Sono d'accordo e dovrei chiedere scusa per aver utilizzato nel titolo del post il termine europeismo che di fatto non vuol dire nulla ed è una truffa intellettuale a prescindere, tuttavia a volte certe semplificazioni sono necessarie per non dilungarsi troppo, e questo resta un umile blog di provincia.

    Conosciamo l'orientamento liberal di Der Spiegel e alla luce dei recenti scandali sulle fake news non meriterebbe neanche di essere letto, tuttavia è bene che gli amici di +Europa e i piddini di spiccata fede europeista inizino a capire a cosa vanno incontro con i loro messaggi filo-europeisti.

    Tenendo inoltre conto che siamo ormai in piena campagna elettorale per le europee, è probabile che AKK sul mercato elettorale sta cercando di posizionarsi come un leader di destra, per non regalare troppi argomenti ad AfD e alla FDP, in considerazione del fatto che Merkel, dato il suo ruolo, cercherà di presidiare l'area piu' centrista dell'elettorato CDU. Anche il giovane Macron del resto è in aperta campagna elettorale e di solito le promesse e i manifesti delle campagne elettorali non valgono nemmeno l'inchiostro e la carta su cui sono stampati. Grazie per il commento e per l'interesse, Voci

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  3. Certo che 'sta AKK è bruttina forte. Ma cari tedeschi una mezza Claudia Shiffer proprio non l'avete per sostituire la Merkel?

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