lunedì 13 aprile 2020

Der Elefant im Raum - Voci dalla stampa tedesca sui corona-bonds

Prosegue sulla stampa tedesca il dibattito sugli Eurobonds e sui limiti della solidarietà in Europa, fra i quotidiani schierati decisamente in favore dei titoli di stato europei c'è la TAZ, di orientamento ambientalista ed europeista, che con l'ottima Petra Reski, giornalista e scrittrice italo-tedesca, si schiera a fianco dei paesi del sud e titola: "Non piantiamo in asso l'Italia".

                                                                                                                                  
Petra Reski sulla TAZ attacca duramente il fronte calvinista del nord: "Ancor più bigotto suona il fatto che nel ripugnante dibattito sui coronabond siano proprio Germania e Olanda a fare fronte comune – queste non solo sono le nazioni che, dopo l’Italia, hanno la maggiore presenza di clan sul proprio territorio, ma non prevedono neppure un tetto massimo per i pagamenti in contanti. Così facendo, praticamente, esse pubblicizzano il riciclaggio di denaro sporco nei loro Paesi. Che si tratti proprio delle nazioni che vigilano sulle finanze europee, appare come un’ironia della sorte. Un’ironia che vuole che l’Olanda interpreti il ruolo del poliziotto cattivo: sebbene il suo modello affaristico sia sostanzialmente quello del dumping fiscale, ha la sfacciataggine di tratteggiarsi come il frontman dell’austerità, tramite un ministro delle Finanze che in passato è stato un consulente aziendale e oggi pretende di esaminare i conti dei Paesi del Sud Europa per controllare se anch’essi abbiano risparmiato in modo sufficientemente rigoroso. In un’impresa come questa, senza correre il rischio di arrossire, possono riuscire solo i calvinisti."
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Posizione piu' sfumata quella di Die Zeit che con l'ottimo Mark Schieritz tesse le lodi di Christine Lagarde, l'unica che sta facendo qualcosa di concreto mentre la politica europea continua a chiacchierare, ma conferma la sua opposizione all'unione di trasferimento:


Scrive Schieritz su Die Zeit: "quindi, mentre i politici stanno ancora discutendo per trovare una risposta adeguata alla crisi, la presidente della banca centrale Christine Lagarde ha già risposto con i fatti" 


E prosegue: "l'intervento della banca centrale ha separato la dimensione finanziaria della crisi da quella istituzionale. Risolvendo il problema del finanziamento, Lagarde ha dato ai politici il tempo necessario per preparare con cura i prossimi passi. Non deve essere considerata una brutta notizia. Perché in questa crisi è giusto aiutare paesi come l'Italia, ma serebbe ugualmente problematico un automatismo che ci porta verso l'unione di trasferimento permanente, come richiesto da alcuni politici, specialmente nell'Europa del sud

Ciò richiederebbe un grado di statualità che l'Europa non ha ancora raggiunto. Se si desidera mettere in comune il debito, si dovrà anche rinunciare al controllo sui bilanci. Il trasferimento di sovranità necessario dovrà essere ottenuto attraverso lo scontro politico e in seguito imposto. In altre parole, questa crisi ha avviato un necessario dibattito sul futuro dell'unione monetaria, ma non può anticiparne il risultato."

Anche la Süddeutsche Zeitung conferma la sua linea europeista e giudica totalmente inadeguato l'accordo raggiunto la settimana scorsa dall'Eurogruppo e chiede al ministro Scholz di fare di piu':


"Il vero messaggio dei ministri delle finanze europei è quindi tra le righe. Olaf Scholz e i suoi colleghi hanno messo il destino dell'Europa nelle mani della Banca centrale europea. Alla fine, sarà lei a dover acquistare i titoli di Stato e a onorare la sua grande promessa di salvare l'euro - a qualsiasi prezzo".

Deutschlandfunk.de, importante radio pubblica, prosegue nella sua linea tendenzialmente europeista, con un'apprezzabile opera di informazione che va oltre il solito conformismo filo-governativo. 


Dlf.de riporta un importante passaggio di Eckard Rehberg, portavoce in materia di politica di bilancio del gruppo parlamentare dell'Unione al Bundestag, senza dubbio uno dei falchi dell'Unione:

“Consiglio vivamente a tutti coloro che hanno in mente i corona-bonds di leggere l'articolo 125 dei trattati UE, che esclude la responsabilità condivisa. E in Germania consiglio a tutti i politici di esaminare la Legge fondamentale e di esaminare le sentenze della Corte costituzionale federale. Chiunque parli di Eurobond in Germania sta mettendo in discussione la sovranità del Bundestag in materia di bilancio - e ciò non è conforme con la nostra Costituzione"

Sempre DLF intervista Elmar Brok uno dei pochi ribelli, forse l'unico, che dalle file della CDU ha il coraggio di chiedere un maggiore impegno della Germania in favore dei corona-bonds:


"Brok: Sì, credo che la decisione dei ministri delle finanze sia un passo importante, dal momento che la Banca centrale europea ha già adottato le misure necessarie per manifestare la solidarietà europea, ma allo stesso tempo bisogna mettere in chiaro che è anche nell'interesse della Germania uscire insieme agli altri paesi da una crisi di cui nessuno è responsabile. Anche in Germania ci sarà una ripresa economica se  i paesi in cui esportiamo gran parte dei nostri beni torneranno a funzionare, se resteranno in funzione le catene di approvvigionamento, se resteranno in piedi le catene di creazione del valore. Una ripresa tedesca dopo la crisi sarà possibile solo con l'Europa." (...)

"Brok: No, i corona-bonds hanno un obiettivo specifico, e sono per un tempo limitato e non servono a mettere in comune dei vecchi debiti già contratti. Gli Eurobond fanno in modo che l'intero debito venga messo in comune e reso unitario e fanno in modo che ciò avvenga anche in futuro senza alcuna limitazione. Ma questo non è il caso, in quanto i corona-bonds sarebbero una misura unica e limitata nel tempo per raggiungere un obiettivo, come lo era stato il piano Marshall all'epoca. E qui, per esempio, dobbiamo anche riflettere se questo denaro può essere dato solo agli stati, oppure anche alle istituzioni e alle aziende, e in alcuni casi possa funzionare come un revolving fund, in modo che le società o coloro che presentano le domande di aiuto in seguito possano rimborsare, in questo modo, non considerandolo unicamente come denaro regalato. E soprattutto, dobbiamo anche vedere che questo non è qualcosa dal quale solo gli altri paesi attingerebbero. Chi sa in Germania, ad esempio, che l'Italia è un contribuente netto all'interno dell'UE? Chi lo sa che la Francia dà un contributo netto all'UE? In Germania l'impressione è che a pagare siamo solo noi, che paghiamo tutto da soli. Questa è solo una sciocchezza e dobbiamo vederne le connessioni. L'Italia dodici anni fa non è stata coinvolta nella crisi finanziaria perché, a differenza delle banche tedesche, le banche italiane non avevano partecipato a questo rally finanziario. Allora non hanno chiesto denaro. L'Italia e la Francia non hanno ricevuto aiuti europei. Anche questo deve essere ricordato".

Toni invece molto diversi sull'altra corazzata pubblica dell'informazione filo-governativa totalmente appiattita sulla linea dettata da Berlino, la Deutsche Welle, vale a dire la centrale del conformismo mediatico Made in Berlin. Per la commentatrice i paesi del sud sarebbero troppo pressanti e in questo modo danneggerebbero la posizione tedesca nel negoziato.


Scrive infatti la commentatrice: "Ma la solidarietà, come la definisce il sud, non può essere forzata e può danneggiare il nord". 

E prosegue: "Il ricatto non è un mezzo. Questo tentativo è comprensibile, ma il piede di porco politico utilizzato è sbagliato. Minacciare la caduta immediata dell'UE se non arriveranno immediatamente miliardi di euro di debiti condivisi per aiutare l'Italia e la Spagna è una mossa rozza e pericolosa. Ciò metterà i paesi del nord con le spalle al muro, risveglierà i riflessi difensivi tra i loro elettori e alla fine metterà in pericolo la stabilità dei paesi più forti. Questa non è persuasione, ma ricatto.

La creazione di un fondo per la ricostruzione finanziato con il debito comune come se fosse una fonte di denaro inesauribile e quasi incontrollabile è uno strumento pericoloso. Qualcosa del genere deve essere attentamente considerato e progettato. Chi dovrebbe controllarne l'utilizzo? Chi si occuperà del rimborso? E l'UE potrebbe impedire a un primo ministro italiano di nome Salvini di finanziare il suo stato populista? Una volta che i debiti comuni sono stati fatti il divieto sarebbe comunque infranto. Il nord potrebbe quindi effettivamente trovarsi nella condizione di dover finanziare le finanze pubbliche del sud su base permanente - fatto che prima o poi finirebbe per fare a pezzi l'Unione europea." (...)

"I paesi più ricchi, nel loro interesse, non si rifiuteranno di contribuire ad un fondo per la ricostruzione dopo il corona-virus. Ma bisogna arrivare ad un accordo secondo il libero arbitrio, per questo Italia e Spagna dovrebbero abbassare i toni. Perché puntare la pistola sul petto dei partner e chiedere: "Ora, per favore, sii solidale!" minaccia la coesione dell'UE, esattamente come una mancanza di solidarietà."



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11 commenti:

  1. È un errore equiparare i coronabond o più in generale gli eurobond alla solidarietà. Qui non si è in presenza di un versamento a fondo perduto contro prestito ma prestito contro prestito. Le obbligazioni emesse dal fondo ESM sono a tutti gli effetti eurobond. L'opposizione a questo strumento è puramente ideologica, pregiudizievole.

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    1. Tedeschi, olandesi, austriaci e finlandesi non vedono l'ora di commissariare le finanze italiane, ci stavano provando con la riforma del mes e la ristrutturazione ordinata del debito pubblico tramite le single limb CACs, progetto al momento arenato. Ci stanno riprovando ora con i crediti non condizionati del MES che saranno il cavallo di troia per commissariare passo dopo passo le finanze italiane, percorso che porterà alla patrimoniale e poi alla ristrutturazione ordinata del debito pubblico, ma solo dopo aver messo in sicurezza le banche e le assicurazioni, cioè quando avranno scaricato i btp italiani e saranno pronte per fare l'unione bancaria a guida franco-tedesca. Dall'altro lato bisognerebbe fare un'opera di chiarezza e di grande onestà intellettuale, e cioè prendere atto che se stai nell'euro con i paesi del nord, e questo vale per italiani, francesi e spagnoli, non puoi pensare di continuare a fare debito all'infinito, perchè l'euro è un progetto che nasce anche e soprattutto per disciplinare la finanza pubblica al di fuori del processo democratico, almeno nella sua interpretazione piu' economicista, quindi non si può stare nel limbo all'infinito, cioè resto nella moneta unica e continuo a fare debito, perché purtroppo non può funzionare, bisogna trarne le conclusioni politiche, come sempre IMHO

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    2. Da oggi imprese e autonomi possono richiedere prestiti alla banca, prestiti garantiti dallo Stato anche se dietro c'è la Banca Europea di Investimenti perché da soli non saremmo in condizioni di mettere in campo nemmeno la metà di quello che possiamo grazie alla partecipazione all'Unione Europea. Questi prestiti a imprese e autonomi sono una possibilità, non si è obbligati a richiederli, esattamente come quelli del fondo ESM. Ora, se ci si rifiuta di indebitarsi è un conto, rifiutare quelli dal fondo ESM per averli da altro fondo pensando che in quel caso non ci siano condizionalità è da fuori dal mondo.

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    3. Che i prestiti alle imprese attualmente disponibili siano garantiti dalla BEI mi sembra tanto una fake news, visto che a me risulta la garanzia di SACE, controllata da CdP, e del Fondo di garanzia, ma può darsi che mi sia sfuggito qualcosa, quindi se hai altre informazioni faccele pure conoscere, grazie.

      Quello che accadrebbe all'Italia senza la partecipazione all'UE e senza l'euro non lo sa nessuno, quindi si tratta della solita speculazione utilizzata a fini politici.

      Per quanto riguarda il ricorso al fondo ESM, ovviamente ci sono varie posizioni in campo, ad esempio Marattin da settimane ripete che l'Italia deve chiedere il sostegno dell'ESM. E' una posizione legittima, che io non condivido, ma ha una sua logica, soprattutto se a dirlo è l'economista di un partito centrista che vuole conquistare l'elettorato moderato di centro-destra, peccato che quel partito nei sondagi sia sotto il 2%. Comunque far finta che il ricorso al fondo ESM non nasconda un tentativo di commissariare le finanze italiane significa essere in malafede, mi dispiace....

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    4. Tra l'altro vedo che i BTP lunghi sono già da qualche giorno in discesa quindi immagino che alla BCE stiano già rallentando gli acquisti per convincere "con le buone" i riottosi italiani a richiedere l'intervento del MES, questa è l'UE, fatevene una ragione...

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    5. Un ultimo commento e poi mi fermo, a Trump tutta questa arroganza dei tedeschi in Europa sicuramente non va giu', ora è preso anche lui dal picco dell'epidema in America, ma quando si saranno calmate le acque mi aspetto un'offensiva tedesca contro l'arroganza dei tedeschi in Europa, speriamo ci dia una mano l'ottimo Donald...

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    6. Dici che è una fake news?
      https://www.eib.org/de/about/initiatives/covid-19-response/index.htm
      Trump è finito, a fine anno sloggia. Con la Germania è stato "tutto chiacchiere e distintivo" (cit.). La forza della Germania sta paradossalmente nelle aziende USA, informati sul loro fatturato in Germania. L'anno prossimo sarà sicuramente Joe Biden Il neo presidente e sarà un bene soprattutto per gli statunitensi. Su cosa avrebbe potuto fare l'Italia da sola puoi trovare risposta nei 'gloriosi' anni della lira al capitolo 'oro dato in pegno alla Bundesbank'. E i malpensanti aggiungono pure il 'rilascio' del criminale Herbert Kappler.

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  2. Sono assolutamente d'accordo su quanto lei dice riguardo all'euro come strumento di disciplina delle finanze pubbliche ecc .Vedo però molto difficile trarre conclusioni politiche se la nostra classe dirigente vive e racconta cose dalla propria realtà parallela, non so se abbia letto i titoli e gli articoli di Corriere,Repubblica , Fatto Quot, Sole24ore dopo la debacle totale di Gualtieri della settimana scorsa. A questo si aggiunge il problema dell'uscita , anche qui vedo problemi altrettanto insormontabili rispetto al rimanere, cioè siamo in un vicolo cieco a tutti gli effetti. C'è poi un aspetto altrettanto importante rispetto al tema della disciplina finanziaria che l'eterno focus sui debiti pubblici ci fa ignorare , con l'euro la Germania ha finalmente realizzato un obbiettivo che ha inseguito fin dalla fine di Bretton Woods, e che aveva già parzialmente realizzato con l'Ecu , cioè continuare nel proprio mercantilismo impedendo contemporaneamente l'apprezzamento che ne deriverebbe alla propria valuta. Per un gustoso esempio di questa logica, vedesi l' ultimo paragrafo di
    https://www.institutionalinvestor.com/article/b14zpp76bdh8bp/esm-chief-regling-has-bailout-fund-ready-to-go

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  3. bon, e a questo punto cosa consigliate?

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  4. Vorrei chiedere a Cocucci se può illustrarci quali sono le condizionalità inserite nel nuovo MES o nei Coronabond-MES.

    Inoltre chiedo, se non fosse possibile da parte della BCE, della BEI o di qualsiasi altro organismo, concedere un importante prestito al nostro Paese (diciamo circa 150 miliardi creati dal nulla), a tassi irrisori, da restituire in 50 anni e senza chiedere come fare a restituirli (d'altronde le banche non suggeriscono di vendere un rene quando concedono un prestito).

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    1. Non so cosa si intenda con "nuovo MES". Le obbligazioni emesse dal fondo sono eurobond a tutti gli effetti, che i nostri politici facciano credere che siano altra cosa è fuorviante. Semmai si può pensare che le obbligazioni le possa emettere una istituzione UE come la Commissione paragonandola ad un normale governo (praticamente come avviene negli USA da parte del governo federale) ma per questo è necessario che divenga un governo a tutti gli effetti con tanto di potere di tassazione fiscale, con un bilancio più ampio e trasferimento di competenze di alcuni settori dagli Stati. Sulla parte successiva, certo è possibile, così come è possibile che una banca mi conceda un milione di euro alle medesime condizioni.

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