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domenica 1 dicembre 2019

Pronto il salvataggio di NordLB con i soldi dei contribuenti

Prosegue spedito il salvataggio di NordLB, la Landesbank pubblica di Hannover. I parlamenti regionali hanno fretta di chiudere la partita e ancor prima di aver ottenuto il via libera formale della Commissione europea, mercoledì scorso hanno presentato la proposta di legge per ricapitalizzare la banca pubblica con ben 3.6 miliardi di euro. Ne scrive Manager Magazin


I miliardi necessari per il salvataggio della dissestata Landesbank NordLB potrebbero arrivare a breve, su questo punto il ministro delle finanze della Bassa Sassonia Reinhold Hilbers è alquanto ottimista - mentre nel parlamento regionale l'opposizione mette in guardia dai rischi per i contribuenti. La portata dell'aumento di capitale sarebbe di 3,6 miliardi di euro, con i quali i Laender della Bassa Sassonia e della Sassonia-Anhalt e il gruppo delle Sparkassen intendono ricapitalizzare NordLB. Nel complesso, tuttavia, gli oneri e le garanzie, che potrebbero gravare sulla sola regione della Bassa Sassonia ammontano a circa 6,8 miliardi di euro.

Prima che la banca possa incassare il denaro, tuttavia, la Commissione europea deve decidere se il salvataggio è compatibile con il diritto della concorrenza europeo. Hilbers mercoledì ad Hannover ha detto di essere "cautamente ottimista" sulla possibilità di riuscire ad ottenere quest'approvazione. La decisione è prevista per l'inizio di dicembre. "Bruxelles non ha più domande a livello operativo, e ci è già stato chiesto di avviare la procedura formale", ha dichiarato il politico della CDU. In seguito i parlamenti regionali di Hannover e Magdeburgo dovranno concordare il piano di salvataggio.

NordLB si trova in una situazione difficile a causa delle gravi perdite dovute in particolar modo al finanziamento delle navi. Hilbers dopo la prima lettura del provvedimento nella Commissione finanze della Bassa Sassonia ha sottolineato che non si tratta di una banca qualsiasi, ma di una società di cui il Land detiene il 60 % delle azioni. Neppure una liquidazione della banca risparmierebbe le casse pubbliche regionali.

L'esperto di politiche finanziarie della FDP Christian Grascha, invece, ha messo in dubbio la sotenibilità economica di NordLB. "C'è il rischio che NordLB diventi un pozzo senza fondo", ha detto Grascha criticando anche il processo politico. "Approvare potenziali oneri aggiuntivi per il contribuente per circa 6,8 miliardi di euro in soli 14 giorni è un atto di arroganza parlamentare".

Verdi e FDP hanno richiesto l'audizione di esperti - proposta respinta dalla coalizione fra SPD e CDU, come ha spiegato il politico dei Verdi Stefan Wenzel, il quale ha definito il salvataggio di NordLB come "la decisione più costosa dell'intero periodo legislativo". Il rischio è stato scaricato sul contribuente.

Anche il movimento di cittadini Finanzwende ha criticato l'accordo miliardario. "È sbagliato che ancora una volta in Germania ci sia un'altra banca che viene salvata con il denaro dei contribuenti, questa volta la NordLB", ha dichiarato il presidente Gerhard Schick, che per 13 anni è stato deputato al Bundestag per i Verdi. "NordLB è già stata ricapitalizzata due volte dallo stato, e bisogna temere che questa non sia l'ultima"

Hilbers ha giudicato come improbabile lo scenario estremo nel quale la Bassa Sassonia dovrebbe effettivamente farsi carico di 6,8 miliardi di euro: "non è uno scenario realistico", ha detto.

Anche per quanto riguarda la possibilità che il conferimento di capitale possa non arrivare a NordLB in tempo, il Ministro delle finanze si è detto tranquillo. "In quel caso avremmo un bilancio finanziario di fine anno in cui la banca è sotto-capitalizzata, e quindi dovremmo parlarne con il supervisore bancario", ha detto. Ha poco senso discutere in chiave preventiva questo scenario con l'autorità competente - la Banca centrale europea (BCE).

Il piano di salvataggio prevede che la Bassa Sassonia, in qualità di principale azionista, si faccia carico della  parte principale dell'iniezione di capitale con circa 2,3 miliardi di euro. La Sassonia-Anhalt per la sua quota di poco inferiore al 6% vuole concedere una somma di circa 200 milioni di euro. Il gruppo della casse di risparmio dovrà sostenere la ricapitalizzazione con circa 1,1 miliardi di euro.

La scorsa settimana il governo della Bassa Sassonia ha pertanto votato due proposte di legge: una sulla nuova versione del contratto con lo stato e le altre regioni e una sulla gestione sostenibile di NordLB. Per la firma del nuovo contratto, il governo regionale ipotizza la data del 6 dicembre. Mentre il ministro delle finanze della Bassa Sassonia Hilbers sarebbe disposto a firmare il contratto, se necessario, anche prima del via libera di Bruxelles, la Sassonia-Anhalt vorrebbe attendere l'autorizzazione formale da parte della Commissione europea. Il parlamento di Magdeburgo terrà una sessione speciale a metà dicembre.

La riorganizzazione di NordLB prevede che in futuro la Banca si concentri maggiormente sulle attività regionali. Ma c'è anche il taglio di molti posti di lavoro: entro il 2024, la forza lavoro dovrà essere dimezzata. L'obiettivo è una riduzione a 2800 o 3000 occupati a tempo pieno.

"C'è ancora molto lavoro da fare per noi", ha detto Hilbers in merito alla ristrutturazione. "Ma sono sicuro che possiamo farcela."


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mercoledì 30 gennaio 2019

NordLB - Un'altra banca salvata con il denaro dei contribuenti

E' sempre piu' probabile un salvataggio con i soldi pubblici per la Landesbank di Hannover. La politica regionale preferisce un consorzio di ricapitalizzazione formato dal Land e dalle casse di risparmio del nord, e sembra voler scartare l'opzione dei fondi americani. Per ora la Bassa Sassonia si farà carico di ricapitalizzare la banca con 2.5 miliardi di euro, ma le analogie con il caso HSH Nordbank lasciano ipotizzare che anche in questo caso avremo a che fare con un altro pozzo senza fondo. Ne scrive Die Welt


Il 22 gennaio il governo regionale della Bassa Sassonia ha preso una decisione storica. A partire dal 2020, come comunicato dal Ministro delle Finanze regionale Reinhold Hilbers (CDU) subito dopo la riunione del governo rosso-nero, il cosiddetto freno all'indebitamento (Schuldenbremse) si applicherà anche alla sua regione. Entro quest'anno nella costituzione regionale verrà inserita un corrispondente articolo. 

Dopo questa modifica della costituzione, sia l'attuale che i prossimi governi della Bassa Sassonia non potranno spendere più soldi di quelli che hanno già incassato. Ma per il Land del nord, già fortemente indebitato, la situazione potrebbe diventare ancora più complessa di quanto non lo sia già ora. 

Perché sul governo della Bassa Sassonia e sui suoi contribuenti, lentamente, ma apparentemente in maniera inarrestabile, si sta formando una valanga di spesa che potrebbe gettare al vento tutta la precedente pianificazione finanziaria. La Nord/LB, la banca pubblica regionale della Bassa Sassonia, ha urgentemente bisogno di capitale fresco. 

Con molta fatica e fra tante difficoltà ha superato l'ultimo stress test della Banca centrale europea piazzandosi ultimo fra tutti gli istituti tedeschi analizzati. Nei circoli bancari si dice sia necessario un aumento di capitale di almeno 3,5 miliardi di euro - altrimenti Nord/LB rischierebbe la risoluzione. Se il nuovo capitale alla fine sarà sufficiente per rendere l'istituto in grado di affrontare il futuro, lo possono sapere solo le stelle. 

Saranno i contribuenti a dover pagare per la mancanza di capitale 

Tuttavia c'è la volontà di andare avanti ad ogni costo. La mancanza di capitale di Nord/LB, se possibile, dovrà essere coperta con dei fondi pubblici. E questo nonostante il fatto che due investitori finanziari statunitensi nel fine settimana si siano dichiarati interessati. Secondo gli ambienti bancari, le holding finanziarie Cerberus e Centrebridge sarebbero interessate alla Landesbank. Cerberus controlla già HSH Nordbank insieme a un gruppo di investitori. 

Secondo i piani della Cancelleria di Stato di Maschsee, il Land, di gran lunga il maggiore azionista con il 59 % dell'Istituto, nelle operazioni di salvataggio farà la parte del leone e dovrà sborsare 2,5 miliardi di euro. E con esso anche i contribuenti della Bassa Sassonia. Due miliardi e mezzo sono una bella somma di denaro, con la quale, come calcolato dall'opposizione della FDP, si potrebbero sanare i bagni di tutte le scuole della Bassa Sassonia almeno 20 volte. E a dire il vero i contribuenti tedeschi non sarebbero mai piu’ dovuti passare dalla cassa per salvare una banca. 

La Sassonia-Anhalt, che ha il 5% del capitale di Nord/LB, come l’Associazione delle Casse di risparmio della Bassa Sassonia, della Sassonia-Anhalt e del Meclemburgo-Vorpommern (insieme hanno il 35 per cento) dovrebbero partecipare all’aumento di capitale con diverse centinaia di milioni. Alla manovra di salvataggio dovrebbero partecipare anche i fondi per la tutela del risparmio delle casse di risparmio e di altre Landesbank. Secondo il piano architettato la scorsa settimana sotto la supervisione della BCE, il pacchetto di salvataggio dovrà essere completato entro febbraio. 

Ma la partecipazione diretta degli investitori privati in Nord/LB tuttavia sarebbe teoricamente ancora possibile. I fondi di private equity Cerberus e Centerbridge sabato mattina hanno presentato un'offerta per rilevare il 49,8% degli attivi della Landesbank. La proposta include, tra le altre cose, che i due investitori mettano più di un miliardo di euro in NordLB, mentre il Land Bassa Sassonia, l'azionista di controllo, dovrebbe mettere a disposizione una parte del capitale necessario, almeno cosi’ si dice negli ambienti finanziari. In ogni caso, le opportunità, ma anche i rischi associati all'operazione sulla dissestata Nord/LB, rimarranno in capo al contribuente. 

La risanamento di una Landesbank in passato è già fallito 

Secondo Hilbers, l'offerta degli investitori privati sarebbe la conferma che la banca ha ancora buone potenzialità. L'offerta sarà valutata alla svelta e discussa con le parti interessate, il ministro delle Finanze tuttavia ha dichiarato: "contemporaneamente sto spingendo per i colloqui con il settore pubblico". Per lui è importante raggiungere una soluzione di lungo periodo sostenibile e praticabile e con una struttura redditizia. "Non si potrà semplicemente andare avanti come si è fatto fino ad ora" e non ci sarà nemmeno "una soluzione di breve termine", ha detto durante il fine settimana. 

Il pubblico, secondo il governo di Hannover, dovrà avere pazienza fino a quando l'accordo - sia esso con le casse di risparmio e le banche pubbliche, oppure con gli investitori privati - sarà concluso. I Verdi e la FDP avrebbero voluto una sessione speciale del parlamento regionale sul tema Nord/LB, ma a causa dei rapporti di forza nel parlamento regionale dovranno fare affidamento sulla buona volontà della Groko della Bassa Sassonia. 

Ma proprio quello che in questi giorni il governo regionale sta cercando di fare, solo 160 chilometri più a nord in passato è già finito male una volta. Esattamente ad Amburgo, dove la città anseatica e la regione dello Schleswig-Holstein quasi dieci anni fa hanno assicurato la sopravvivenza della loro Landesbank con i soldi del contribuente. Nel 2008 e nel 2009, le due regioni avevano anche versato tre miliardi di euro nella loro Landesbank in crisi, ed emesso garanzie per altri dieci miliardi di euro. 

I politici ne avevano sottolineato "la grande importanza" per la regione 

L'allora senatore delle finanze di Amburgo, Michael Freytag, e il ministro delle finanze di Kiel, Rainer Wiegard (entrambi CDU), all'epoca si erano mostrati fiduciosi come fa oggi, dieci anni dopo, il loro collega di partito della Bassa Sassonia, Reinhold Hilbers. Con quelle stesse iniezioni di risorse finanziarie negoziate a porte chiuse, secondo il duo Freytag/Wiegard, sarebbe stato tracciato "un sentiero decisivo per la capacità di HSH Nordbank di sopravvivere". 

Entrambi avevano giustificato la loro decisione con la "grande importanza" che HSH rivestiva per l’area economica e con il fatto che praticamente la banca sarebbe indispensabile per la crescita e la prosperità della Germania del nord. Quanto sia costato il risultato di questa requisitoria è ben noto. 

Poco più di 16 miliardi di euro è la somma che i cittadini di Amburgo e dello Schleswig-Holstein nei prossimi anni dovranno pagare per aver deciso di salvare la loro Landesbank, almeno secondo i calcoli fatti dalla "Hamburger Abendblatt". L'elenco delle promesse secondo le quali il governo regionale non sarebbe mai piu' dovuto intervenire nel settore bancario è così lungo che potrebbe essere usato per tappezzare di carta le pareti di vetro del parlamento di Kiel o i rivestimenti in legno del Parlamento di Amburgo. 

La stessa HSH a dicembre è stata venduta ad un prezzo da saldo al gruppo finanziario internazionale creatosi intorno al gigante degli investimenti statunitense Cerberus. Ed è proprio questa società che ora sarebbe interessata ad investire in Nord/LB. Probabilmente Cerberus finirà per acquistare solo alcuni crediti incagliati, a causa dei quali Nord/LB rischia di finire sotto la linea di galleggiamento, come accaduto a suo tempo alla HSH. 

La situazione per anni è stata minimizzata 

Come all'epoca di Freytag e Wiegard in questi ultimi due anni anche i ministri delle finanze della Bassa Sassonia hanno continuato a minimizzare la situazione della banca della regione. In primo luogo Peter-Juergen Schneider della SPD, il quale all’epoca aveva dichiarato che l'acquisizione della dissestata Bremer Landesbank, avvenuta nel 2016, non avrebbe mai potuto danneggiare la Nord/LB. 

In seguito alle elezioni regionali del 2018, Hilbers è diventato il successore di Schneider ed è lui che ora ad Hannover vorrebbe fare quello che i colleghi di Amburgo e Kiel non sono riusciti a fare: nel ruolo di presidente e capo negoziatore usare il denaro dei contribuenti per stabilizzare una Landesbank allo sbando. 

I motivi di Hilber sono altrettanto onorevoli di quelli dei suoi amici di partito di Amburgo e Kiel. Anche lui considera la banca "un partner importante" dell'economia della Bassa Sassonia e un importante datore di lavoro della regione. Stando alle dichiarazioni rilasciate la scorsa estate dal ministro delle Finanze al "Weser-Kurier" di Brema, il governo della regione si impegna per "continuare ad avere un'influenza decisiva sulle sorti di questa banca". 

Il pericolo che anche Nord/LB per la Bassa Sassonia possa diventare un pozzo senza fondo come lo è stata la HSH per Amburgo e Brema, secondo il cristiano-democratico, sempre molto sicuro di sé, non esiste. Secondo quanto dichiarato da Hilbers alla WELT AM SONNTAG l'obiettivo delle sue negoziazioni sarebbe quello di "rafforzare i coefficienti patrimoniali della Nord/LB e rendere la banca in grado di affrontare il futuro". 

Fusione in una Megasparkasse? 

Un obiettivo che il ministro delle finanze della Bassa Sassonia condivide con Helmut Schleweis, il presidente dell'associazione delle Sparkasse tedesche. Egli tuttavia ritiene che la Landesbank dovrebbe cambiare radicalmente - e nel lungo periodo non dovrebbe restare indipendente. Egli ha in mente - diversamente da una Nord/LB autonoma e alla connessa influenza esercitata dalla regione della Bassa Sassonia - una Megasparkasse, un'associazione di banche regionali sul modello delle banche cooperative. 

Da anni ormai le numerose Landesbank sono una spina nel fianco delle casse di risparmio. Sebbene dopo la crisi finanziaria il loro numero sia diminuito drasticamente, i cinque istituti restanti cercano ancora una loro legittimazione. Le banche spesso si portano via i clienti fra di loro. Ma nonostante l'apparente inefficienza, l'ostinazione dei rispettivi signorotti regionali è grande. 

Anche la crisi di Nord/LB per il momento non cambierà molto. I negoziati per una fusione con la Landesbank dell'Assia sono miseramente falliti. E dato che la risoluzione della Nord/LB per le casse di risparmio sarebbe anche piu’ costosa rispetto all’invio di capitale fresco in Bassa Sassonia, probabilmente per loro non resterà altra scelta che mettersi un’altra volta le mani in tasca - almeno se l'accordo con gli investitori privati dovesse fallire. Alcune casse di risparmio continuano ancora oggi a soffrire per la megalomania di WestLB, la cui eredità si cerca di smaltire sin dal 2012. 

Anche la Commissione europea vuole esaminare attentamente l'accordo raggiunto dalla Bassa Sassonia. Per le autorità garanti della concorrenza di Bruxelles, le iniezioni di capitale fatte con il denaro dei contribuenti non rappresentano certo una soluzione auspicabile. Chi conosce la materia ipotizza quindi che l'operazione di salvataggio pubblico dell'Istituto sarà soggetta a delle condizioni, che probabilmente richiederebbero una ristrutturazione della banca, combinata con una cura dimagrante. Uno scenario possibile è che la Braunschweigische Landessparkasse, controllata da Nord/LB, venga sciolta. Di fatto un assist al grande fan del consolidamento Schleweis.


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sabato 26 gennaio 2019

NordLB, ovvero la prossima fornace di denaro pubblico

Dopo il disastro finanziario di HSH Nordbank - la Landesbank di Amburgo - la prossima fornace di soldi pubblici sarà la Landesbank della Bassa Sassonia e del Sachsen-Anhalt, cioè la Norddeutsche Landesbank (NordLB). La banca pubblica di Hannover deve trovare alla svelta 3.5 miliardi di euro di capitale e anche se nella banca dovessero entrare i fondi privati, il conto per il contribuente tedesco alla fine sarà molto alto. Ne scrive N-TV


“Non useremo mai piu' i soldi dei contribuenti per salvare le banche”, era la promessa che la politica aveva fatto dopo la crisi finanziaria. Ma dopo la debàcle causata dalle perdite di HSH Nordbank, una minaccia identica arriva ancora una volta proprio dal nord della repubblica federale.

Se la Bassa Sassonia dovesse indire un concorso per scegliere chi è piu' bravo a raccontare balle, Peter-Jürgen Schneider e Reinhold Hilbers avrebbero delle ottime possibilità di vincere. Uno è stato ministro delle finanze regionale fino a novembre 2017, l'altro gli è subentrato subito dopo. Ed entrambi si sono dati molto da fare per minimizzare agli occhi del pubblico la disastrosa situazione finanziaria della Norddeutsche Landesbank (NordLB).

Nel giugno 2016, in merito all'acquisizione da parte di NordLB della dissestata Bremer Landesbank, l'uomo della SPD Schneider dichiarava ad "Handelsblatt": "possiamo farlo in maniera amichevole". Esiste la minaccia di un significativo deterioramento del coefficiente patrimoniale di NordLB? "No, la dimensione dell’acquisizione è sopportabile." Un errore fatale. Soprattutto a causa dei crediti verso le compagnie navali che la banca di Brema ha portato con sé nel nuovo gruppo, problema che NordLB ha dovuto affrontare nel 2016 facendosi carico di una perdita di quasi due miliardi di euro.

Hilbers, all'epoca ancora vice capo-gruppo della CDU nel parlamento regionale, si lamentava per la politica della “scatola nera” di Schneider. Sei mesi prima delle elezioni dell'ottobre 2017 affermava infatti che il parlamento e l'opinione pubblica avevano il diritto di sapere "quale avrebbe dovuto essere l'adeguamento del valore per poter portare a termine il negoziato per l'acquisizione". Pochi giorni dopo le elezioni con le quali la coalizione rosso-verde era stata sostituita da una Große Koalition sono subito comparse le prime speculazioni su una presunta iniezione di liquidità necessaria. All'epoca si parlava ancora di un miliardo di euro. Schneider dichiarava: "Al momento non c'è bisogno di capitale aggiuntivo". Al momento, naturalmente.

"Sempre più nuvoloso"

All'epoca Hilbers riteneva che per la Landesbank sarebbe stato "molto ambizioso" riuscire a raccogliere almeno un miliardo di euro con le proprie risorse. Il cristiano-democratico non aveva ancora sostituito il suo collega della SPD nel ruolo di Ministro delle finanze e capo del consiglio di sorveglianza di NordLB, che già iniziava ad abbellire la situazione e a cercare di prendere tempo. C'è sempre stata molta insoddisfazione nel parlamento regionale in merito alla sua politica di comunicazione sulla reale condizione della banca. Christian Grascha, esperto finanziario della FDP, affermava: "L'informazione ai deputati da parte del governo è scarsa e la gravità della situazione continua ad essere minimizzata". La sua controparte nei Verdi, Stefan Wenzel, descriveva le dichiarazioni pubbliche di Hilbers come "sempre più nebulose".

Hilbers nel febbraio 2018 aveva dichiarato alla "Braunschweiger Zeitung": "la questione di un aumento di capitale da parte dei proprietari al momento non si pone". La situazione della banca è "stabile". In realtà da tempo era ormai chiaro quanto la situazione della banca fosse pessima. Si dice che Thomas Bürkle, il capo della banca, già nel dicembre 2017 avesse chiesto nuovi soldi alla tesoreria della regione. All'improvviso Hilbers ha annunciato: "La NordLB non dispone di capitale proprio a sufficienza". I suoi esperti hanno avviato ogni sorta di considerazione sul modo in cui si poteva rafforzare finanziariamente il gruppo bancario. Ma molte di queste simulazioni sono state affondate perché legalmente, politicamente oppure per via di Bruxelles apparivano come impraticabili

Nel frattempo dal tetto della banca i passeri hanno iniziato a cantare: mancano 3,5 miliardi di euro. E questo nonostante tutti i progressi fatti nella ristrutturazione. Dopotutto nel 2017 la banca aveva di nuovo registrato un utile di 195 milioni di euro. Lo stock di prestiti alle compagnie navali, crediti particolarmente vulnerabili, era sceso a 7,3 miliardi di euro. Nonostante ciò lo scorso autunno il gruppo ha ottenuto il peggiore risultato nello stress test della vigilanza bancaria europea fra tutte le otto principali banche tedesche controllate. Per il 2018 NordLB registrerà un altro esercizio in perdita, dovuto proprio alla sua riorganizzazione: vuole tagliare 1.250 posti di lavoro entro la fine del prossimo anno e per questo sta accantonando denaro.

Una cosa è certa: la società non sarà in grado di soddisfare le aspettative dell'Autorità Bancaria Europea con le proprie forze, vale a dire trovare i miliardi necessari nei primi tre mesi del 2019. Le autorità di Bruxelles infatti prestano molta attenzione alla provenienza dei soldi. Se sospettassero dei sussidi nascosti, potrebbero intervenire vigorosamente come è già accaduto con la WestLB.

Il problema dovrà essere risolto prima di tutto dalla regione della Bassa Sassonia, che possiede il 60 % della banca. Le Casse di Risparmio partecipano con un buon 26 %, la Sassonia-Anhalt con poco meno del 6 %. Il Ministro delle finanze ha teoricamente due opzioni: versare denaro dei contribuenti proveniente dalle casse dello stato oppure far salire a bordo dei finanziatori privati.

Cerberus è interessato

In effetti gli investitori privati hanno bussato alla porta di Hilbers già a metà del 2018. I cristiano-democratici sono piu' aperti nei confronti di una partecipazione del capitale privato rispetto a quanto non lo sia la SPD, con la quale la CDU governa la Bassa Sassonia. Il sindacato Ver.di. boccia senza appello la privatizzazione: "le banche private sono essenzialmente interessate ai guadagni di breve termine, mentre NordLB intende sostenere l'economia della Germania settentrionale nel lungo periodo", dichiara Ver.di. L'esperto finanziario di Ver.di. Wenzel afferma: "la banca minaccia di entrare in una situazione di dipendenza problematica nei confronti di alcuni hedge fund".

Eppure tutto sembra portare a questa strada: Commerzbank, che sorprendentemente - e probabilmente mai seriamente - si era candidata per rilevare NordLB, è sparita altrettanto rapidamente dalla gara, come del resto ha fatto la Landesbank Hessen-Thüringen (Helaba). In corsa restano i fondi statunitensi Cerberus, Centerbridge e Apollo. Cerberus è uno degli acquirenti di HSH Nordbank, che i Laender  Amburgo e Schleswig-Holstein dopo le ingenti perdite causate dai prestiti navali e sotto pressione di Bruxelles hanno dovuto vendere.

Le società di private equity come Cerberus sono dei freddi calcolatori e dei duri negoziatori. Come è già accaduto con HSH difficilmente oseranno entrare in NordLB senza avere una copertura pubblica sui rischi nascosti nel bilancio. Potrebbero pertanto chiedere garanzie allo stato nel caso in cui i prestiti navali tossici diventassero inesigibili. Questo crea un senso di allarme tra le casse di risparmio, le quali dovrebbero prendere in considerazione un possibile ricorso al loro fondo di tutela. Secondo un rapporto del "Börsen-Zeitung", non commentato ufficialmente, le casse di risparmio della Bassa Sassonia hanno completamente cancellato il valore contabile in bilancio della loro quota in NordLB. Costo: 400 milioni di euro.

L'esperto finanziario della FDP Grascha è alquanto arrabbiato per "l'assenza di qualsiasi piano da parte del governo regionale e del ministro delle Finanze", fatto che ci ha portati in un vicolo cieco: "e ora ci saranno miliardi di euro di oneri aggiuntivi per i contribuenti della Bassa Sassonia". Hilbers dovrebbe premere "reset" e avviare un nuovo processo con chiari obiettivi strategici. Grascha ricorda ai politici la promessa fatta dopo la crisi finanziaria globale di dieci anni fa: non salveremo mai piu' le banche con i miliardi provenienti dalle tasse. "E' finita quell'epoca", dice, aggiungendo: "speriamo."

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