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venerdì 18 ottobre 2024

Commerzbank-Unicredit: la vendita a sorpresa, piu' telefonata di sempre

Nelle ultime settimane, la vendita di un pacchetto di azioni Commerzbank a Unicredit da parte del governo federale ha scatenato forti discussioni. La grande banca italiana si è ritrovata con il 9% di partecipazione in Commerzbank praticamente da un giorno all’altro, e tutti si sono chiesti: ma come è potuto succedere così in fretta e senza che il governo se ne accorgesse per tempo? In realtà si è trattato di una vendita decisamente “telefonata”, ne scrive WiWo.de

scalata unicredit a commerzbank

Prima della vendita ufficiale, diversi esponenti del governo tedesco avevano avuto ripetuti contatti con Unicredit. È quanto emerge da una lettera del Ministero delle Finanze al deputato della CDU, Matthias Hauer, che Reuters ha potuto visionare. Sorprendentemente, né il cancelliere Olaf Scholz né il ministro delle Finanze Christian Lindner hanno mai parlato direttamente con i rappresentanti della banca italiana.

Tuttavia, una delle conversazioni più rilevanti si è tenuta il 10 settembre 2024, quando il segretario di Stato delle Finanze Florian Toncar ha avuto una breve telefonata con la responsabile di Unicredit in Germania, Marion Höllinger. Durante questa chiamata, Höllinger ha informato Toncar che Unicredit possedeva già una partecipazione in Commerzbank.

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La Vendita Lampo del Pacchetto Azionario

Poche ore dopo, il governo tedesco ha venduto il 4,5% delle azioni di Commerzbank a Unicredit, che aveva presentato l’offerta più alta in un’asta pubblica. In breve tempo, la banca italiana ha raggiunto una quota del 9% nella banca tedesca. Questo sviluppo ha destato sospetti, con molti che si chiedono se il governo tedesco fosse preparato all’intera operazione.

“Telefonata molto breve”, ha dichiarato il Ministero delle Finanze in merito al colloquio tra Toncar e Höllinger, cercando di minimizzare la portata di quella conversazione. Ma ciò non ha fermato le polemiche.

Scetticismo a Berlino: Un’Acquisizione Ostile?

L’acquisizione di queste azioni da parte di Unicredit viene vista come un tentativo di consolidare il frammentato settore bancario europeo. Tuttavia, a Berlino, il comportamento di Unicredit ha generato scetticismo. Molti esponenti del governo tedesco si sono trovati sorpresi dalla rapidità con cui Unicredit ha accumulato il suo pacchetto azionario, e questo ha sollevato preoccupazioni su una possibile acquisizione ostile.

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Secondo il politico della CDU Matthias Hauer, ci sarebbe stato un “intenso scambio” tra il governo e Unicredit, nonostante la mancanza di trasparenza nel processo. Hauer ha duramente criticato la gestione della vicenda:

“Il governo ha permesso incautamente che Commerzbank fosse esposta a una possibile acquisizione ostile, sollevando numerosi interrogativi e gettando una cattiva luce sull’operato governativo”.

La Strategia di Commerzbank: Fuori Controllo?

Commerzbank, che negli ultimi anni sembrava seguire una solida strategia di rilancio, è stata travolta da questo processo di vendita. Secondo Hauer, “la banca stava seguendo una buona strategia, fino a quando il governo non ha avviato un processo di vendita che gli è completamente sfuggito di mano”.

Uno dei principali interrogativi è perché solo Unicredit sia riuscita a ottenere una partecipazione strategica, nonostante l’obiettivo della vendita fosse quello di diversificare maggiormente gli investitori.

Chi C’è Dietro: Altri Contatti con Unicredit

Il caso ha preso una piega ancora più interessante quando è emerso che anche Jörg Kukies, ex banchiere d’investimento e ora segretario di Stato alla Cancelleria, aveva avuto incontri con importanti rappresentanti di Unicredit, tra cui il presidente del consiglio di amministrazione Pier Carlo Padoan e il CEO Andrea Orcel. Nonostante ciò, il Ministero delle Finanze ha dichiarato che non c’è stato “alcun incontro bilaterale” tra Kukies e Orcel, tentando così di ridimensionare l’importanza di questi contatti.

Conclusione: Un Processo da Chiarire

L’intera vicenda della vendita delle azioni di Commerzbank lascia aperte molte domande: perché il governo non è riuscito a diversificare gli acquirenti? E perché Unicredit è riuscita ad accumulare una partecipazione così significativa con tale facilità? Queste domande richiedono risposte chiare e urgenti.

Ciò che è certo è che la vendita ha creato un terremoto politico ed economico in Germania, e il futuro della Commerzbank è ora più incerto che mai.

giovedì 3 ottobre 2024

Germania Blocca UniCredit su CommerzBank: Il Doppio Standard di Berlino nell’UE

Berlino ha sollevato un’ondata di malcontento in Italia e in altri paesi europei con la sua decisione di bloccare l’acquisizione di Commerzbank da parte della grande banca italiana UniCredit. Il cancelliere Olaf Scholz ha definito l’operazione un “attacco ostile” e il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha intensificato la pressione sul suo omologo italiano per impedire l’espansione di UniCredit in Commerzbank. Roma, invece, parla di un chiaro esempio di doppio standard, sottolineando come la Germania approvi acquisizioni solo quando sono a suo favore. Questo rifiuto arriva poco dopo che Lufthansa ha acquisito una partecipazione di controllo in ITA Airways, la principale compagnia aerea italiana. Ne scrive il sempre ben informato German Foreign Policy

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Il Caso UniCredit e Commerzbank

Il processo di acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit ha preso piede a settembre 2024, quando il governo federale tedesco ha deciso di ridurre ulteriormente la sua partecipazione nella banca. La Germania aveva acquisito una quota del 25% di Commerzbank nel 2008 per stabilizzare l’istituto durante la crisi finanziaria globale. Con la riduzione della partecipazione al 12%, UniCredit ha acquistato una parte significativa delle azioni, portando il suo possesso al 9%. UniCredit ha poi chiesto ufficialmente alla BCE l’autorizzazione per acquisire fino al 29,9% delle azioni di Commerzbank, segnando chiaramente la sua intenzione di prendere una posizione dominante.

Berlino Accusa: “Attacco Ostile”

La reazione del governo tedesco non si è fatta attendere. Scholz ha etichettato l’operazione come una “scalata ostile”, e Christian Lindner ha fatto pressioni per impedire che l’acquisizione prosegua. Tuttavia, le opzioni legali per bloccare l’operazione non sono molte, poiché la Banca Centrale Europea, sotto la guida di Christine Lagarde, ha da sempre incoraggiato le fusioni bancarie nell’Eurozona. In questo contesto, la Germania sembra più incline a usare la leva politica piuttosto che misure normative, rendendo chiaro il suo atteggiamento difensivo nei confronti della scalata di UniCredit.

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Lufthansa e ITA Airways: Il Doppio Standard

Il governo italiano ha risposto con fermezza alle critiche tedesche, facendo notare un evidente doppio standard. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato: “Quando qualcuno compra un’azienda italiana, si parla di mercato unico europeo. Ma quando un italiano acquista all’estero, il mercato unico non esiste più.” Queste parole si riferiscono direttamente all’acquisizione da parte di Lufthansa di ITA Airways, approvata dalla Commissione Europea nel luglio 2024. Con un accordo che consente a Lufthansa di acquisire fino al 100% delle azioni della compagnia italiana entro il 2033, l’operazione ha rafforzato la posizione di leadership di Lufthansa nel mercato aereo europeo.

Declino delle Banche Tedesche e il Futuro dell’UE

David Marsh, esperto dell’OMFIF di Londra, ha sottolineato come le banche tedesche abbiano perso rilevanza negli ultimi decenni, mentre il settore bancario dell’UE è rimasto indietro rispetto agli Stati Uniti. L’ingresso di UniCredit in Commerzbank potrebbe rappresentare un’opportunità per rafforzare il settore bancario europeo, creando istituti più competitivi a livello internazionale. Tuttavia, Berlino sembra volere l’integrazione bancaria europea solo alle sue condizioni, bloccando fusioni che non le garantiscono un ruolo di leadership.

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Un’UE che Parla Tedesco

Il comportamento della Germania non sorprende, dato che si riflette in precedenti storici. Già con l’introduzione dell’euro, l’allora ministro delle finanze tedesco Theo Waigel dichiarò che “l’euro parla tedesco”, riferendosi alla forte influenza della Germania nella definizione della politica monetaria europea. Lo stesso schema si ripete nelle fusioni aziendali. In settori strategici come l’aviazione e la cantieristica navale, la Germania ha sempre cercato di mantenere una posizione dominante, impedendo fusioni quando non poteva garantirsi un ruolo di leadership.

Conclusione

L’opposizione della Germania all’acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit mette in luce il doppio standard di Berlino nelle politiche economiche dell’UE. Se da un lato la Germania promuove il mercato unico e l’integrazione europea, dall’altro lo fa solo quando le condizioni sono a suo vantaggio. Questo atteggiamento non solo crea tensioni con altri paesi membri come l’Italia, ma solleva anche interrogativi sul futuro dell’integrazione economica e finanziaria dell’UE.

sabato 28 settembre 2024

La scalata a Commerzbank da Parte di Unicredit: Cosa Significa per il Futuro della Germania?

Il recente tentativo di acquisizione della Commerzbank da parte di Unicredit ha suscitato un notevole scalpore nel panorama finanziario. Veit Etzold, speaker di professione, ci guida attraverso i retroscena di questa operazione e le sue possibili implicazioni future. Ne scrive Veit Etzold su Focus.de

La Storia dell’Acquisizione

L’italiana Unicredit, sotto la guida del CEO Andrea Orcel, ha acquistato l’11,5% delle azioni di Commerzbank dal governo federale tedesco, con l’intenzione di aumentare la sua partecipazione al 21%. Così, Unicredit, già proprietaria della HypoVereinsbank bavarese, diventa il maggiore azionista di Commerzbank, superando lo Stato tedesco.

Ricordiamo che nel 2008, dopo il fallimento dell’acquisizione della Dresdner Bank, Commerzbank fu “salvata” e parzialmente nazionalizzata dal governo tedesco. Questo avvenne sotto il motto: “Nel socialismo le banche vengono nazionalizzate e poi falliscono; nel capitalismo è l’opposto.”

A differenza di quanto accaduto con la Lufthansa, dove lo Stato ha potuto rapidamente monetizzare la sua partecipazione post-COVID, il governo tedesco è ancora in attesa di un acquirente per le azioni di Commerzbank. Questo acquirente è finalmente arrivato, ma il governo tedesco non sembra essere soddisfatto. Lavare la pelliccia, sì, ma senza bagnarsi: perché?

La Storia della Repubblica Federale come Maggiore Azionista

La Repubblica Federale, rappresentata dal cancelliere Olaf Scholz, ha reagito con un certo risentimento. Per placare i sindacati, preoccupati per la possibile perdita di posti di lavoro, Scholz ha immediatamente respinto l’acquisizione, definendola una “scalata ostile”.

Qui emerge la contraddizione nella narrativa del cancelliere e della sua SPD: promuovere una maggiore integrazione economica nell’UE e una possibile unione bancaria, ma ritirarsi non appena la situazione diventa concreta.

La reazione di Scholz rispecchia il suo stile di comunicazione, spesso vago e reattivo. Quando si tratta di storytelling, qualsiasi sforzo con Scholz sembra vano: non sembra volere o essere in grado di apprendere.

Ma non è solo una questione di Scholz; anche il Ministero delle Finanze non ha brillato. Avremmo potuto aspettarci di più da Christian Lindner, che avrebbe dovuto comprendere che un investitore strategico come Unicredit avrebbe dovuto pagare un sovrapprezzo per le azioni.

La Storia di Andrea Orcel, CEO di Unicredit

Andrea Orcel, a capo di Unicredit, ha una carriera da investment banker e nel 2007 orchestrò una delle più grandi fusioni bancarie in Europa, l’acquisizione di ABN Amro da parte della Royal Bank of Scotland. Tuttavia, la crisi finanziaria costrinse l’uso di ingenti somme di denaro pubblico per salvare l’operazione, che si rivelò meno brillante del previsto.

Cosa significa tutto ciò per Orcel? Potrebbe desiderare di realizzare una fusione di successo questa volta, non come consulente, ma come CEO di una grande banca. In finanza, un’operazione di riscatto, o “redemption trade”, è quando si cerca di recuperare un precedente investimento perduto. Forse è proprio questo il desiderio di Orcel.

Quale Storia per Bettina Orlopp, Nuova CEO di Commerzbank?

Commerzbank deve decidere quale strada intraprendere: diventare un partner junior di Unicredit o restare una banca autonoma con una partecipazione statale. Bettina Orlopp ha l’opportunità di dare una nuova narrativa alla banca, conoscendola bene e arrivando al momento giusto.

Potrebbe raccontare una storia di Davide contro Golia, oppure posizionarsi come la salvatrice del Mittelstand tedesco, mostrando che si prende cura delle aziende tedesche meglio di una banca italiana.

È cruciale che Commerzbank prenda il controllo della propria narrazione. Altrimenti, saranno altri a raccontarla.


La fusione tra Commerzbank e Unicredit rappresenta un momento cruciale nel settore bancario europeo, e le storie dei protagonisti in gioco possono influenzare significativamente il futuro di queste istituzioni. Come si svilupperanno gli eventi? Solo il tempo lo dirà.