Mentre i greci e i polacchi continuano a chiedere un risarcimento per i danni di guerra causati dalla furia distruttrice dei nazisti, i tedeschi scelgono una strategia finalizzata a distogliere l'attenzione: spedire i loro politici di alto livello in giro per l'Europa a celebrare e commemorare le vittime del nazismo, negando tuttavia ogni forma di risarcimento. Da un lato Berlino chiede piu' responsabilità ai governi del sud, dall'altro si rifiuta di assumere ogni responsabilità per i crimini commessi dai nazisti tra il 1939 e il 1945. Ne parla il sempre ben informato German Foreign Policy
Prestiti UE come un bavaglio
Il rapporto della commissione bipartisan del Parlamento greco che stima in 288 miliardi di euro le riparazioni di guerra che la Germania deve alla Grecia - e a cui si aggiungono gli undici miliardi di euro di un prestito forzoso fatto ai nazisti e mai rimborsato - è stato completato nel mese di agosto del 2016. Come confermato da Kostas Douzinas, professore di diritto presso il London Birkbeck University e presidente del Comitato parlamentare di Atene per gli Affari Esteri e la Difesa, il governo di Atene negli ultimi due anni non ha potuto trarre le dovute conseguenze dal rapporto e quindi ottenere da Berlino le riparazioni spettanti, in quanto la Grecia fino ad agosto 2018 "ha continuato a ricevere prestiti dall'UE". [1] Bruxelles pertanto grazie ai cosiddetti "aiuti finanziari" ha contribuito a far risparmiare alla potenza egemone dell'UE il pagamento delle riparazioni previste dalla normale giurisprudenza in riferimento alle peggiori devastazioni di guerra causate dall'occupazione nazista negli anni fra il 1941 e il 1944. Poco dopo la fine del "programma di aiuti" il Presidente del parlamento greco, Nikos Voutsis, ha annunciato che Atene già quest'anno intende prendere le misure necessarie per chiedere e ottenere i risarcimenti dovuti. [2] Nel mese di ottobre, il presidente greco Prokopis Pavlopoulos durante la visita del suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier ha confermato che il governo greco intende portare avanti le sue legittime richieste. [3] A breve sono quindi attesi i primi passi della parte greca.
Lo sviluppo impedito
Allo stesso tempo i politici ateniesi sottolineano che il danno di guerra causato dalla Germania ha contribuito in maniera significativa a rallentare lo sviluppo economico greco. Secondo le stime degli esperti durante l'occupazione tedesca a causa della malnutrizione sono morti circa un quarto di milione di greci. Circa 60.000 greci ebrei sono stati deportati nei campi di sterminio tedeschi e lì sono deceduti; almeno 30.000 greci sono stati invece uccisi nei massacri compiuti dalle SS e dalla Wehrmacht. Il danno materiale è "difficile da calcolare", scrive lo storico Hagen Fleischer, un esperto di storia della Grecia sotto l'occupazione tedesca. [4] Subito dopo l'invasione gli occupanti hanno razziato materie prime e generi alimentari in enormi quantità; non hanno solo sottratto il sostentamento alla popolazione, ma hanno anche distrutto le basi dell'artigianato greco e della già debole industria. A ciò si aggiungono, come sostenuto da Fleischer, "le perdite causate dall'iperinflazione e dalla distruzione delle infrastrutture in seguito allo sfruttamento economico da rapina (miniere, foreste, ecc) e la distruzione sistematica durante la ritirata: la maggior parte dei ponti ferroviari abbattuti, ben oltre l'80% del materiale rotabile distrutto, il 73% delle navi commerciali affondate, quasi 200.000 case totalmente o parzialmente distrutte". La distruzione è stata "così profonda", riassume il giornalista ed europarlamentare greco Stelios Kouloglou "che ha avuto un ruolo significativo nel ritardare lo sviluppo e la trasformazione del nostro paese in uno stato europeo moderno." [5]
Politica della terra bruciata
Secondo un verdetto unanime, al di fuori del mondo slavo la Grecia è stato il paese ad aver sofferto piu' di ogni altro sotto il regno del terrore tedesco. Fra i paesi del mondo slavo ad essere colpiti in maniera ancora piu' terribile dalla guerra di sterminio tedesca c'è sicuramente la Polonia. La guerra di annientamento e il terrore durante l'occupazione hanno causato la morte di circa sei milioni di polacchi. Senza precedenti sono anche i danni materiali causati dagli occupanti tedeschi con la loro "politica della terra bruciata" nelle azioni di guerra, nella guerra contro i partigiani, nei massacri oppure durante la ritirata. L'esempio più noto è la distruzione per oltre il 90% della capitale Varsavia. Come quello greco, anche il parlamento polacco ha voluto quantificare il danno causato dagli occupanti tedeschi. I danni ammonterebbero a 840 miliardi di euro. [6] Anche a Varsavia si prepara una richiesta di risarcimento da presentare alla Germania e, se possibile, se ne verifica la fattibilità. "A mio avviso, le riparazioni di guerra non sono un problema risolto" ha infatti recentemente dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda in occasione delle consultazioni governative fra tedeschi e polacchi. [7]
Perdono gratuito
Berlino ha scelto di dare la sua consueta risposta sia alle richieste della Grecia che a quelle della Polonia: diniego e distrazione. Ad essere negati non sono i crimini tedeschi, ma il fatto che ad essi debbano seguire degli obblighi di risarcimento e di indennizzo definiti giuridicamente: Berlino continua a sostenere che in primo luogo avrebbe già pagato un risarcimento piu' che sufficiente e che in secondo luogo non è obbligata a pagare altri soldi. Entrambe le argomentazioni non sembrano essere vere, nonostante tutti gli sforzi fatti dal governo di Berlino, mediante diversi trucchi legali, per evitare le pretese delle numerose vittime del nazismo (german-foreign-policy.com riportato [8]). Le autorità tedesche cercano infatti di distrarre l'attenzione dalla crescente insoddisfazione presente nei paesi colpiti, partecipando incessantemente a una commemorazione dietro l'altra; fatto che suggerisce un apprezzamento simbolico per le vittime, ma che allo stesso tempo implica un rigoroso rifiuto di qualsiasi compensazione materiale. Recentemente il presidente della repubblica Steinmeier ha voluto celebrare questo concetto durante la sua visita in Grecia. Steinmeier in una cerimonia commemorativa di metà ottobre ha detto: "Ci inchiniamo alle vittime, e soprattutto chiediamo perdono per quello che è successo in Grecia". [9] Il "perdono" tuttavia dovrebbe essere concesso gratuitamente. Steinmeier intende visitare il prossimo primo settembre la Polonia in occasione dell'ottantesimo anniversario dell'invasione tedesca. Dal punto di vista di Berlino, dovranno essere presentate formulazioni simili a quelle proposte durante la visita del presidente federale in Grecia.
La responsabilità della Germania
Chi dalla Grecia critica il rifiuto tedesco di pagare un risarcimento fa ricorso a un termine che anche al governo tedesco spesso piace usare: "responsabilità". Nel gergo di Berlino viene spesso usato per descrivere la nuova ambizione egemonica globale tedesca: poiché la Germania ha concquistato un "nuovo potere", ora deve farsi carico anche di una "nuova responsabilità", almeno cosi' era scritto già diversi anni fa in maniera esemplare in un lavoro programmatico della Berliner Stiftung Wissenschaft und Politik ( SWP), che in questo modo cercava di legittimare l'offensiva politica a livello mondiale della Repubblica Federale. [10] Più di recente, tra gli altri, anche il Ministro degli Esteri Heiko Maas, ha postulato una "crescente responsabilità del nostro Paese" - "ai tavoli negoziali di Minsk, Vienna e Losanna, Bruxelles e New York": bisogna "accettare la responsabilità, dove ci viene chiesto di farlo" ha detto Maas. [11] "La Germania", dice il deputato greco Koúloglou, "non ha mai assunto la sua storica responsabilità per aver completamente distrutto il nostro paese" [12]. Questo vale non solo per la Grecia, ma anche per la Polonia e per tutti gli altri paesi invasi dal terrore nazista nel continente europeo.
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[1] Helena Smith: Greece reiterates claim of €288bn for damages under Nazi occupation. theguardian.com 29.10.2018.
[2] German war reparations report to come to House this year, Parl't speaker says. ekathimerini.com 12.09.2018.
[3] Greece broaches war reparations issue again. ekathimerini.com 11.10.2018.
[4] Hagen Fleischer: Die deutsche Besatzung(spolitik) in Griechenland und ihre "Bewältigung". sogde.org, Dezember 2013.
[5] Helena Smith: Greece reiterates claim of €288bn for damages under Nazi occupation. theguardian.com 29.10.2018.
[6] Jan Puhl: Muss Deutschland jetzt Milliarden an Polen zahlen? spiegel.de 11.09.2017.
[7] "Kein erledigtes Thema". tagesschau.de 28.10.2018.
[8] S. dazu Die Regelung der Reparationsfrage und Die Reparationsfrage.
[9] Steinmeier bittet Griechen um Verzeihung. zeit.de 11.10.2018.
[10] Neue Macht - Neue Verantwortung. Elemente einer deutschen Außen- und Sicherheitspolitik für eine Welt im Umbruch. Ein Papier der Stiftung Wissenschaft und Politik (SWP) und des German Marshall Fund of the United States (GMF). Berlin, Oktober 2013. S. dazu Die Neuvermessung der deutschen Weltpolitik.
[11] Rede zum Amtsantritt von Bundesaußenminister Heiko Maas. auswaertiges-amt.de 14.03.2018.
[12] Helena Smith: Greece reiterates claim of €288bn for damages under Nazi occupation. theguardian.com 29.10.2018.