giovedì 7 giugno 2012

Verso l'unione di trasferimento


Dopo il mantra anti-inflazione e quello anti Euro-bond, continua su Handelsblatt.de il coro di "nein" alla proposta di unione bancaria: stiamo andando verso la temuta Transferunion. Sven Afhüppe, capo redattore di Handelsblatt.
L'assicurazione comune sui risparmi europei, proposta dal presidente della commissione Barroso, sarebbe un passo ulteriore verso la Transferunion. In particolare, gli effetti per la Germania sarebbero molto negativi.

L'Europa discute di una nuova formula magica per il salvataggio della zona Euro: l'unione bancaria. Dietro il neologismo c'è un piano per una sorveglianza bancaria unificata, un sistema comune di assicurazione dei depositi e un fondo di salvataggio europeo per le banche in difficoltà. L'idea l'ha avuta il presidente della commissione EU José Manuel Barroso, lo stesso che ha proposto gli Eurobond come soluzione per tutti i mali. 

Sarebbe quindi necessaria un po' di cautela. Invece la proposta ha ricevuto un certo sostegno: perfino la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble hanno elogiato il piano. Come spesso accade nei tempi di crisi, i politici nascondono gli effetti collaterali che una tale operazione avrebbe.

Ma i piani  per l'unificazione del sistema europeo di garanzie e la creazione di un fondo europeo di salvataggio portano l'Europa verso una unione di trasferimento. 

Alla fine le ragioni per le difficoltà di una banca possono essere molto diverse. Può scoppiare una bolla immobiliare, gli investment banker possono aver preso dei rischi eccessivi, oppure le imprese a causa di un crollo dell'economia non sono in grado di ripagare i loro debiti.

Perché i paesi con banche stabili e con un solido modello di business dovrebbero garantire per le banche in difficoltà dei paesi vicini? Perchè i risparmiatori di Deutsche Bank, Commerzbank, o di Sparkasse dovrebbero pagare per la spagnola Bankia attraverso un sistema di garanzia europeo? 

E' chiaro che il desiderio dei politici e dei banchieri centrali è ridurre il rischio di un assalto alle banche: con una garanzia europea i risparmiatori riterrebbero i loro risparmi sicuri.  Ma questo approccio determina degli incentivi sbagliati, perchè il fallimento di una banca non resterebbe un problema nazionale, ma diverrebbe un problema europeo.

Durante i periodi di crisi questi comportamenti opportunistici non sono da sottovalutare. La suddivisione fra banche buone e cattive non sembra essere di interesse europeo. E in questo contesto non è un caso che in Germania accanto al fondo di tutela obbligatorio per legge, esistono diversi sistemi volontari di difesa delle banche.

Le casse di risparmio e le banche cooperative fino ad ora hanno bloccato ogni tentativo di costruire con le banche private una rete di sicurezza comune. Anche dopo l'escalation della crisi finanziaria internazionale dovuta al fallimento di Lehman Brothers, l'allora ministro delle finanze Peer Steinbruck  con una proposta simile non c'è riuscito.

Fino a quando i modelli di business e i profili di rischio delle banche in Germania come in Europa saranno così diversi e in parte poco trasparenti come oggi,  a ragione, non potrà esserci alcun fondo di garanzia dei depositi comune. In ogni caso, attraverso il fondo EFSF e ESM sono disponibili strumenti, che a certe condizioni permettono di richiedere denaro per la ricapitalizzazione delle banche.

Il contribuente tedesco già ora deve sostenere grossi rischi per gli altri paesi. E adesso i risparmiatori tedeschi non possono farsi carico indirettamente anche delle banche. Gli stati europei dovrebbero invece concentrarsi sul miglioramento delle autorità europee di vigilanza bancaria.

L'autorità bancaria europa (EBA) creata un anno fa è rimasta una tigre senza zanne, perché gli stati nazionali non sono pronti a concedere diritti esecutivi alla nuova istituzione. Il risultato è che la tanto desiderata armonizzazione del controllo bancario non si è ancora vista.

Sull'applicazone concreta dei diritti di vigilanza decidono ancora le autorità di controllo nazionali. La fiducia nel controllo bancario resta intatta quando le autorità riescono ad imporre decisioni fondamentali come le multe o gli aumenti di capitale, oppure quando hanno la forza di costringere una banca perfino alla chiusura. Un quadro normativo efficace è molto piu' importante di una una garanzia bancaria europea.

2 commenti:

  1. Il problema e’ politico prima di tutto e poi economico/finanziario. Prima andava portata avanti l’integrazione politica e poi quella economica, partendo da basi realistiche nel senso che in qualsiasi sistema federale le differenze tra gruppi etnici ed aree economiche ci saranno sempre.

    Questa crisi economica e’ partita dalle banche USA, ma anche le banche tedesche hanno la loro responsabilita’, investire pesantemente nei paesi deboli come Grecia e Spagna e’ stato da irresponsabili. Se poi si aggiunge che la BCE ha fatto poco o niente per proteggere le economie piu’ deboli pur di salvaguardare il principio di non compratore di ultima istanza, mentre la FED faceva tutto il contrario, Bernake anche oggi ha detto che fara’ di tutto per salvare l’economia USA da contagio. Quando l’eurozona e’ in difficolta’ per attacchi speculativi, principalmente da parte del dollaro, bisognava salvare il salvabile e poi discutere del resto, anche perche’ una moneta alterantiva al dollaro crea parecchio malcontento a Wall Street e alla City.

    Essendo la Germania il primo paese come importanza relativa in seno all’EU, sara’ in grado di convivere in un contesto di tipo federativo? Il primo problema dell’Europa sono la leadership e governance, quello che lascia perplessi e’ la Germania stessa. L’Europa e’ stato un continente diviso per secoli e milenni, piuttosto di un cattivo assemblamento, meglio ognuno per conto proprio.

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  2. "Perchè i risparmiatori di Deutsche Bank, Commerzbank, o di Sparkasse dovrebbero pagare per la spagnola Bankia attraverso un sistema di garanzia europeo?"

    mah... la butto lì: perchè le loro filiali iberiche si sono comportate alla stessa stregua degli istituti autocnoni e perchè hanno usato la loro presenza li per accedere agli ltro e portarsi via dalla Spagna pure quei soldi? ....

    MarioC.

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