giovedì 9 luglio 2020

I crediti Target della Bundesbank a un passo dal trilione di euro

I crediti Target della Bundesbank e i debiti Target di Banca d'Italia continuano a crescere senza sosta e se è vero, come molti sostengono, che i saldi Target dell'eurosistema possono essere considerati il termometro in grado di misurare la febbre dell'eurozona, allora è anche probabile che la moneta unica non goda di ottima salute. Ne scrive Tichys Einblick


A giugno, il cosiddetto saldo Target-2 della Bundesbank ha raggiunto i 995 miliardi di euro - una crescita molto forte nel giro di pochi mesi. Il 30 giugno 2020 il saldo si è attestato esattamente a 995.082.753.544 euro.

Ancora a marzo il conto di compensazione all'interno dell'eurosistema denominato Target 2 registrava per la Germania un saldo a credito di 935 miliardi di euro. I saldi Target (Trans-European Automated Real-time Gross Settlement Express Transfer System) sono un sistema per il regolamento delle operazioni di pagamento tra le banche centrali dell'Eurosistema. Se, ad esempio, un cliente in Italia acquista un macchinario da un produttore tedesco, il denaro per il pagamento passa dalla Bundesbank tedesca alla banca del produttore del macchinario; in cambio, la Bundesbank crea un credito nei confronti della banca centrale italiana, che sarà poi liquidato quando il cliente pagherà. Quando si esporta dall'Italia alla Germania, avviene lo stesso processo, ma con il segno opposto. Quando il sistema Target fu istituito, sistema peraltro non menzionato nel Trattato di Maastricht, la maggior parte degli economisti non si aspettava dei saldi cosi' elevati, ma si supponeva che ci sarebbe stato un riequilibrio costante attraverso dei flussi di pagamento reciproci. In realtà, invece, la Bundesbank ha accumulato molto rapidamente un saldo sotto forma di crediti nei confronti delle altre banche centrali. La Bundesbank di fatto ha concesso alle altre banche centrali dell'eurozona una linea di credito senza interessi e senza limiti di scoperto.

"Il sistema Target è un accordo tra le banche centrali e per la sua istituzione non sono mai stati sottoscritti dei trattati internazionali nei quali siano stati coinvolti anche i parlamenti nazionali", critica l'economista Hans-Werner Sinn, che da anni chiede un limite ai saldi Target 2 e una corrispondente collateralizzazione.



A giugno non è cresciuto solo il saldo Target 2 della Bundesbank, sfiorando il trilione di euro. Anche il passivo della banca centrale italiana ha raggiunto i 537 miliardi di euro. La banca centrale italiana, nell'ambito del sistema Target 2, ormai è il principale debitore della Bundesbank .

Nel 2019 il saldo Target-2 tedesco era addirittura sceso in modo significativo fino a toccare gli 837 miliardi di euro nell'ottobre di quell'anno. Il motivo non era stato un miglioramento dei flussi di capitale verso l'Italia, ma un afflusso di denaro dalle banche commerciali tedesche verso l'Italia - anche se la causa di fondo non era quella di un'ambiente attraente per gli investimenti internazionali. Il motivo era stato piuttosto il cosiddetto tiering della Banca centrale europea: la BCE non imponeva interessi negativi su tutte le eccedenze di liquidità delle banche commerciali, ma consentiva una franchigia fino ad una certa somma. Poiché le grandi banche tedesche avevano esaurito la loro franchigia a causa delle elevate eccedenze, e molte banche italiane invece non si trovavano nella stessa situazione, gli istituti di credito tedeschi avevano depositato denaro in Italia per evitare di pagare degli interessi negativi. Questo flusso di denaro ha portato ad una riduzione puramente aritmetica dei crediti tedeschi.

Ancora più degno di nota è il forte aumento del saldo Target della Bundesbank nel 2020, che nell'arco di soli sei mesi è salito di diverse centinaia di miliardi di euro. Evidentemente questo andamento riflette anche il calo di produzione e la riduzione della forza dell'export di molte aziende italiane durante la crisi causata dal Coronavirus.

Sinn, ma anche altri economisti come Marcel Fratzscher del DIW, sottolineano che i rischi finanziari per la Germania aumentano al crescere degli importi dei saldi Target della Bundesbank: se l'Italia dovesse uscire dall'euro, i crediti Target andrebbero quasi certamente perduti.


4 commenti:

  1. "Ancora più degno di nota è il forte aumento del saldo Target della Bundesbank nel 2020, che nell'arco di soli sei mesi è salito di diverse centinaia di miliardi di euro. Evidentemente questo andamento riflette anche il calo di produzione e la riduzione della forza dell'export di molte aziende italiane durante la crisi causata dal Coronavirus." Puttanata! La parte che riguarda gli scambi commerciali incide poco sul saldo Target. Altrimenti come è possibile che l'Italia che ha un saldo negativo delle partite correnti con la Germania di circa 10 miliardi o poco più all'anno (!) vede incrementare quello passivo Target di dozzine al mese? E come da la Francia che ha un saldo passivo delle stesse partite correnti 4 volte l'Italia ha un saldo Target irrisorio? Infine le passività ed i crediti non sono tra banche centrali, bensì con la BCE. Ciò significa che se l'Italia uscisse dall'euro (follia) e la Banca d'Italia non regolasse la passività Target (follia inimmaginabile) la perdita graverebbe sulla BCE e a seguire ripartita sulle rimanenti banche centrali secondo la rispettiva quota nella BCE aggiornata.

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    1. L'articolo sicuramente non è il massimo della precisione, ma è quello che si trova sulla stampa a gratis, il resto è dietro paywall. Secondo la mia modestissima opionione si aprirebbe una lunga conferenza internazionale fra creditori e debitori, magari a Basilea o Ginevra, e lì si cercherebbe un accordo piu' o meno pacifico fra le parti. Saremmo comunque in acque inesplorate, e il sistema Target resta un argomento molto fumoso, difficile da comprendere e da descrivere, che si presta molto bene per un uso politico. Ci sarebbero fior fior di giuristi ed economisti a cercare di dirimere la questione. Scenari che sicuramente non possono essere esclusi, ma nemmeno cosi' probabili, IMHO

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    2. è un'interpretazione tutta nordica e sbagliata di T2: non sono debiti, sono solo la misura contabile dei movimenti finanziari all'interno della zona. Per l'Italia sono essenzialmente fughe di capitali. In caso di dissoluzione dell'euro, i capitali andati in Germania sarebbero rimpatriati con cambio marco-lira.Vorrei allora vedere la faccia degli economisti della propaganda tedesca!(vedere De Grauwe per interpretazione più corretta)

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  2. Poiche' i saldi target sono poco correlati alle merci e molto ai capitali io , che non sono capitalista, sono favorevole alle due follie di cui una inimmaginabile.
    Il buon dio ha messo le Alpi fra noi e loro: vediamo di non unire cio' che Dio ha diviso.
    Uscire da euro e da trattati e' l'unica via che ci rimane per tornare ad essere un paese reale .

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