giovedì 21 marzo 2013

Arrivano i russi?


Merkel e Schauble, troppo impegnati nel preparare la campagna elettorale, non hanno compreso le dimensioni della crisi cipriota. Ora entrano in scena i russi, ed inizia un braccio di ferro. Da Der Spiegel.
Cipro ha respinto il piano di salvataggio di Bruessel - ora Mosca dovrà aiutare l'isola, ormai sull'orlo della bancarotta. Ma Putin potrebbe chiedere un prezzo molto alto. 

 
Gli abitanti di Limassol chiamano la loro città la "piccola Mosca", per via dei tanti uomini d'affari russi. Nella parte sud di Cipro sono domiciliate molte holding degli oligarchi. Ora che il parlamento di Nicosia ha rifiutato il piano degli europei, il governo di Cipro cerca aiuto nella stessa direzione da cui negli anni scorsi sono arrivati sull'isola mediterranea tanti miliardi: verso est, verso la Russia.

 
Il presidente Nikos Anastasiades si tiene in contatto telefonicamente con il capo di stato russo Wladimir Putin. Il ministro delle finanze Michael Sarris martedi sera è arrivato a Mosca. Sarris sta trattando con il Cremlino e altri funzionari il sostegno russo. I vertici di uno stato membro dell'EU e dell'Eurozona vanno a Mosca per elemosinare aiuto - per il Cremlino ci sono stati sicuramente momenti peggiori.

 
Qual'è la posizione di Mosca nella crisi di Cipro?

 
Per la Russia, fra i paesi EU, Cipro e la Grecia hanno un ruolo speciale. Molti ciprioti e greci appartengono alla chiesa ortodossa, da sempre in rapporti molto stretti con il patriarca di Mosca. L'Arcivescovo di Cipro Chrysostomos ha perfino chiesto al patriarca Kirill di intercedere presso Putin in favore di Cipro.

 
I colloqui a Mosca non saranno facili, il Ministro delle Finanza russe Anton Siluanow è molto arrabbiato: Mosca è stata informata troppo tardi sui salvataggi e sulla tassa patrimoniale. Il predecessore di Siluanow, l'uomo di fiducia di Putin Alexej Kudrin, parla addirittura di "mancanza di rispetto".
 
 
La Russia deve temere la crisi di Cipro?

 
Si' e no. Insieme ai britannici, i russi sono gli investitori piu' grandi sull'Isola. Le somme esatte non le conosce nemmeno il governo di Mosca. Ma secondo le diverse stime i depositi degli investitori russi sarebbero tra i 20 e i 40 miliardi di dollari. La banca pubblica Sberbank ha stimato essere pari al 40 % la quota russa nei 5.8 miliardi di Euro da incassare con la tassa patrimoniale. I media moscoviti ipotizzano perfino un possibile contagio della crisi verso il grande paese: nel loro racconto i sistemi bancari dei due paesi sarebbero "legati come gemelli siamesi".

E' una paura esagerata. Un aggravamento della crisi cipriota o addirittura un fallimento di stato colpirebbe duramente le banche russe. Si fa il nome della banca statale VTB, a causa di una controllata cipriota. Ma considerando le riserve valutarie pari a 530 miliardi di Euro, lo stato russo e la sua economia sembrano essere abbastanza forti da poter sostenere le perdite di tutti i depositi russi a Cipro.

Che cosa vuole ottenere la Russia?

Primo: limitare i danni per gli investitori russi. A differenza del predecessore Boris Jelzin, Putin non tiene a distanza gli oligarchi. Il Cremlino prende in considerazione i loro interessi e cerca di tutelarne gli investimenti, secondo Alexej Muchin, direttore del Centro per l'Informazione politica. Putin non ha "alcun interesse a farsi nuovi nemici". 

Secondo: usare la crisi per migliorare l'immagine del paese. Il Cremlino vorrebbe dare alla Russia un'immagine di stabilità durante la crisi e proporre il paese come un sicuro rifugio finanziario, sia verso l'esterno sia verso i suoi cittadini. I media russi fanno a gara nel dare già spacciata l'Unione Europea. Si parla di "Euro-bolscevismo", perfino la columnist di opposizione Julija Latynina parla di "parassiti europei, che si nutrono di Cipro e Russia". Mentre l'Europa è schiacciata da una montagna di debiti, il Cremlino brilla per il suo successo finanziario. Grazie ai grandi introiti dovuti alla vendita di gas e petrolio, il deficit nel 2012 è rimasto all'0.8% del PIL, il debito pubblico è inferiore al 10%.

La Russia aiuterà Cipro?

Piu' si' che no. Mosca ha già concesso a Nicosia lo scorso anno 2.5 miliardi di Euro di credito. Cipro spera di posticipare la scadenza al 2021 e di aumentare l'importo fino a 5 miliardi di Euro. Mosca pero' vuole concedere l'aiuto solo a determinate condizioni.

Gli obiettivi di Mosca

Piu' trasparenza: Mosca vuole avere piu' informazioni sul denaro russo e sulle aziende russe nell'isola. Cipro è una sorta di lavatrice per il denaro russo. Anno dopo anno vengono trasferiti sull'isola decine di miliardi, che poi sono reinvistiti subito dopo nella stessa Russia. Nel 2010 Cipro è stato il piu' grande investitore estero in Russia con oltre 50 miliardi di dollari. Gli investimenti dalla Germania sono stati solo 21 miliardi di Euro.

I criminali e gli oligarchi amano Cipro perché permette loro di risparmiare tasse e ripulire il denaro. Numerose grandi aziende russe appartengono formalmente a piccole società con sede a Cipro. Il Cremlino vuole cambiare queste regole.

Gas: in cambio del sostegne russo, Cipro potrebbe dare la priorità al colosso del gas russo Gazprom nello sfruttamento dei giacimenti davanti alla costa.

Controllo sulle società cipriote: le imprese russe, in caso di privatizzazione delle imprese statali cipriote, potrebbero essere favorite. 

Presenza militare: la Russia ha piani ambiziosi per la creazione di una flotta del Mediterraneo. Nel Mediterraneo pero' dispone solo di un porto: una piccola base navale marina nella città siriana di Tartus. Non è da escludere che in cambio di auti finanziari la Russia possa pretendere una cooperazione militare piu' stretta. 

8 commenti:

  1. Non ho ancora ben capito cosa intendano i tedeschi quando parlano di oligarchi russi.
    E' una delle tante parole magiche con cui i media bombardano i cittadini:
    Die russischen Oligarchen.
    Die deutschen Investoren und Sparer.
    Die hochverschuldeten Staaten Südeuropas.
    Die benötigten Strukturreformen.
    Der deutsche Haushalt.
    Usw und so fort...
    I russi sarebbero oligarchi, mentre tedeschi e inglesi investitori? (a tal proposito, cfr. http://www.nachdenkseiten.de/?p=16578)
    E.D. Duesseldorf

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    1. Sono d'accordo, il governo è rimasto prigioniero della sua politica leghista nei confronti della periferia. A forza di usare la crisi Euro per fini politici interni, dovrà perdere la faccia e arrivare a qualche forma di compromesso.

      Visto il comportamento della banca centrale europea (se non accettate il ns. piano vi tagliamo fuori dal rifinanziamento bancario), sarebbe interessante sapere perché ancora non si è lamentato nessuno per la mancanza di indipendenza della BCE sull'intera vicenda.

      Nachdenkseiten resta il miglior sito...ohne zweifel!



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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Da Twitter:

    "bookmakers: uscita di #cipro da #euro come primopaese cade da 21 a 1,5 (quanto vittoria della juventus in casa)...fonte agipronews"

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    1. sarebbero in troppi a restare con il cerino in mano, non ci credo ad un'uscita...

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    2. Non ci ho riflettuto. Probabilmente hai ragione, quelli col cerino in mano non sono ancora riusciti a passarlo, definitivamente.

      Però, spesso la conclusione logica si verifica attraverso un atto illogico, almeno apparentemente.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Per riprendere il discorso sui luoghi comuni e la propaganda a buon mercato: ecco il commento passato oggi sulla radio pubblica Deutschlandfunk:
    http://www.dradio.de/dlf/sendungen/kommentar/2050464/
    Nel finale da Risiko si mette in guardia da una possibile uscita di Cipro dall'Euro: sarebbe costretta a svendersi ai cattivissimi russi e ad aderire ad una presunta lega centro-asiatica con Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirgistan, Tagikistan...
    E.D. Duesseldorf

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