sabato 30 giugno 2012

L'uscita temporanea

Hans Werner Sinn, ripreso da Die Welt, rilancia una sua vecchia proposta: facciamo uscire temporaneamente dall'Euro i paesi in crisi, e dopo una svalutazione, facciamoli rientrare. Ma perché dovrebbero scegliere una seconda volta il suicidio economico?
Il presidente IFO Hans Werner Sinn mette in guardia: la Germania potrebbe diventare responsabile per i debiti dei paesi in crisi. Grecia e Spagna possono recuperare competitività solo con un periodo fuori dalla moneta unica.

Il presidente dell'IFO di Monaco, Werner Sinn, propone un'uscita temporanea dall'Euro per i paesi Euro indebitati. Si potrebbe pensare ad un "centro di riabilitazione" per i paesi come Grecia e Spagna, ci dice Sinn.

"L'Euro dovrebbe essere mantenuto, ma non con tutti i paesi". I paesi in crisi devono avere la possibilità di risanarsi, cosa che non può accadere all'interno della moneta unica. La fase di riabilitazione potrebbe far tornare i prezzi e i salari competitivi: "Uscire, svalutare e tornare di nuovo dentro", dovrebbe essere il nuovo motto. L'economista ci dice: "descrivere l'uscita di un paese come una catastrofe, è un errore gigantesco".

La messa in comune dei debiti in Europa, al contrario, avrebbe conseguenze imprevedbili. Se tutti i debiti fossero messi nella stesso pentolone, e i diversi paesi non fossero piu' responsabili singolarmente per le loro passività, il massimo rating per la Germania sarebbe in pericolo.

La caduta dell'Europa

"Se accadesse saremmo risucchiati nel vortice. Allora la caduta dell'Europa sarebbe sicura". In questo senso devono essere assolutamente evitati nuovi incentivi che favoriscano un ulteriore indebitamento. Sinn appoggia la politica di Angela Merkel. Merkel si è espressa abbastanza chiaramente e su questo punto non dovrebbe fare alcun compromesso.

Sinn ci avverte anche dei pericoli di un trasferimento della responsabilità sui debiti bancari a livello europeo: quello di cui al momento si discute nella UE. Anche in questo caso gli oneri non dovrebbero essere socializzati. E nel complesso, le passività finanziarie degli istituti di credito sono circa tre volte i debiti pubblici. "Se avverrà, alla fine sarà a carico dei contribuenti". Gli istituti del sud Europa coinvolti, con i loro proprietari, dovrebbero farsi carico delle necessarie perdite. "Non c'è da girarci intorno. Si tratta di somme, che superano ampiamente le nostre capacità".

16 commenti:

  1. Qualcuno invece mesi fa aveva proposto l'uscita temporanea dall'Euro della Germania (l'idea era due o tre anni),così finalmente i tedeschi finalmente avrebbero capito tante cose...

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    1. Sottoscivo: perchè non "far uscire temporaneamente" la Germania, potrebbe così rivalutare rispetto al resto d'europa, ....e finalmente sarebbero liberi di fare tutto ciò che vogliono, ...cosa stanno aspettando? ;)

      Mi piacerebbe poi capire da dove trae il dato delle passività bancarie al triplo dei debiti pubblici nel sud-europa, e dunque anche in Italia, ...quando si indicano valori, proporzioni, cifre si citano le fonti dei dati ...altrimenti si chiama "dare i numeri"....

      MArioC

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    2. Mario, è un dato che ha citato in piu' occasioni, anche se non ho capito da dove arrivi.

      Anche in questa intervista ne parla

      http://mediathek.cesifo-group.de/player/macros/_v_f_750_de_512_288/_s_ifo/_x_s-764870657/ifo/index.html

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  2. Va benissimo l'uscita di alcuni paesi dalla dittatura dell'Euro, chiaramente per non rientrarci.
    Questo non pregiudicherebbe una Unione Europea fatta su altre basi e valori.
    Ri-appropriarsi della Sovranità Popolare Nazionale e di quella Monetaria non sono obbiettivi di poco conto, anzi.
    martelun

    www.progettoalternativo.com

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  3. Piano piano si comincia a prendere atto della realtà e si propongono soluzioni ragionevoli: la rottura della zona Euro così come é attualmente.

    Quindi Germania con altri paesi ancora relativamente sani con l'Euro come mineta comune. Gli altri fuori.

    Vediamo allora di sbrigarci a metterla in pratica.
    Tocca a te farlo frau Merkel!

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  4. ci sarebbe anche una terza via proposta dagli economisti Fantacci e Amato, ritornare alle valute nazionali solo per gli scambi interni e usare l'euro per gli scambi internazionali.

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  5. l'ondata di caldo si e' abbattuta sull'italia e sul sud della germania. speriamo torni presto il fresco e i cervelli ricomincino a funzionare.

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    1. Pilger, devo dire che fa molto caldo anche nella valle del Reno ;)

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    2. sentivo che ci sono gruppi di preghiera che si riuniscono regolarmente per pregare per lo spread e l'Europa. Quando l'ho sentito ho riso forte, ma adesso magari un rosario me lo procuro pure io.

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  6. per i germanofoni segnalo questa intervista a Sinn:

    http://mediathek.cesifo-group.de/player/macros/_v_f_750_de_512_288/_s_ifo/_x_s-764870657/ifo/index.html

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  7. Oltre alla crisi c'e' anche tanta confusione nella leadership europea. Secondo me prima andava fatta una integrazione politica, cosa non facile perche' il continente e' stato diviso per centinaia o migliaia di anni, e anche perche' ci sono circa 20 lingue differenti e 27 stati.
    Comunque la confederazione elvetica potrebbe essere un esempio in scala minore.

    Bisogna ricordare una cosa, l'Europa sara' un progetto politico molto variabile, se i tedeschi sperano in un'Europa fatta ad immagine e somiglianza della Germania si sbagliano.
    Essendo la Germania il paese piu' grande, saranno in grado di dare una leadership per 450 milioni di persone?

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  8. se solo li si ascoltasse questi benedetti tedeschi...

    la germania, per questioni storiche, politiche, sociali e oserei dire anche psicologiche non sono assolutamente in grado di guidare l'europa o di fare da "nucleo di condensazione" per una europa tedesca. E' (anche) per questo motivo che la germania e' il paese che piu' ha investito nell'integrazione europea.
    Certo 80 milioni di persone e un'economia solida hanno la loro influenza, la tentazione di applicare il modello tedesco al resto dei paesi e' forte, e il complesso da "primi della classe" e' duro da vincere, ma i tedeschi si rendono ben conto del loro nanismo politico, ma nonostante questo il resto d'europa (e del mondo) fanno aumentare ai tedeschi la gia' galoppante nevrosi: se prendete l'iniziativa siete i soliti (!) prepotenti, ma se non muovete un dito la storia vi riterra' responsabili del crollo europeo.
    Dal mio punto di vista di osservatore la frustrazione e' che i tedeschi queste cose le dicono, ma nessuno vuole ascoltare...forse perche' vengono dette in tedesco?! mah.

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  9. Ho trovato un articolo di Paul Krugman sul NY, niente affatto ottimista:

    Europe’s Great Illusion
    By PAUL KRUGMAN
    Published: July 1, 2012

    http://www.nytimes.com/2012/07/02/opinion/krugman-europes-great-illusion.html?_r=3&hp

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    1. me l'hanno passato ieri e mi sono venuti i brividi.

      ero in italia per il weekend e ho percepito cose brutte. non ero piu' abituato a veder sventolare bandiere naziste in piazza (in germania e' reato) e non ero pronto a sentire commenti che a dire euroscettici e' poco.
      l'incertezza e la paura fanno dire cose assurde, come il ritorno alla lira e il ritorno agli stati nazionali, con sempre meno voglia d'europa.
      piu' che di economisti in questo momento abbiamo bisogno di esorcisti.

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    2. Ma forse il problema è proprio questo. Nella DDR si insegnava il russo, e si studiava poco l'inglese. Merkel e Gauck potrebbero avere difficoltà nel capire cosa stanno cercando di dirci gli economisti americani, quelli veri, non quelli alla Sinn. Continuare a curare una recessione continentale con piu' austerity è pura follia. Lo dicono tutti, lo sanno tutti. L'Euro a breve non sarà piu' politicamente sostenibile nel sud-Europa, e allora altro che bandiere naziste in piazza...

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  10. la classe dirigente tedesca poteva essere adatta per guidare la barca germanica sul placido reno, ma decisamente non adatta per affrontare una tempesta nell'atlantico.
    la attuale classe dirigente, per puri calcoli elettorali (peraltro sbagliati) sta cercando di non far pagare ai tedeschi le conseguenze di un disastro finanziario europeo e la situazione di indebitamento delle banche.
    sulla aberrante situazione finanziaria ci hanno marciato tutte le classi politiche europee, quella tedesca ha avuto solo meno mano libera rispetto a quelle del resto d'europa.

    come non si sa ancora perche' sia scoppiata la prima guerra mondiale, cosi' non si sapra' chi avra' causato il crollo dell'Euro e come capro espiatorio ci si accontentera' di un anarchico serbo per la prima guerra mondiale e di 80 milioni di tedeschi per il crollo dell'europa.
    Amen.

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