martedì 20 agosto 2024

Heiner Flassbeck - Salvare il Clima Affondando l'Economia? L'Inganno della Decrescita

I Verdi tedeschi dicono che per salvare il clima bisogna ridimensionare l’economia, ma un esperto avverte che tornare indietro potrebbe essere catastrofico. È davvero un errore di ragionamento? Ne scrive Heiner Flassbeck su Telepolis.de

Sempre più spesso, nei circoli ambientalisti, si sente dire che le piccole iniziative nazionali per rendere l’economia più sostenibile non bastano. Secondo loro, è necessario ridurre le dimensioni dell’economia, non semplicemente modificarne la crescita.

De-growth: la via controversa per salvare il clima

Bisogna tornare a un reddito inferiore, a una vita più semplice e nel complesso a un consumo di risorse significativamente inferiore. De-growth, ovvero decrescita, è la parola chiave che si sta diffondendo sempre di più.

Ciò che suona semplice e logico quando detto in modo così generico, è semplicemente impossibile in condizioni sociali reali. L’economia non ha la retromarcia. All’indietro significa catastrofe, perché c’è sempre il pericolo che l’economia collassi, anche se i sostenitori della decrescita non lo vogliono realmente.

Ma se l’economia collassa, allora è presto finita con le aspirazioni verdi, perché il verde semplicemente non viene più votato.

Il paradosso del risparmio in un’economia in contrazione

L’idea ingenua di un’economia che potrebbe contrarsi in modo controllato e anche socialmente equilibrato, perché prima poteva crescere, è particolarmente sbagliata perché non ci sono più esattamente i comportamenti che si desiderano.

Questo è ovvio nel caso del risparmio. Chi vuole far diminuire l’economia deve invitare le persone a spendere meno del loro reddito dato, cioè a risparmiare di più. Se le famiglie risparmiano di più e nessuno si assume il debito aggiuntivo necessario in questo caso per un’economia almeno stagnante, l’economia sicuramente si contrarrà.

Il problema è che ogni politico che chiede maggior risparmio dovrebbe allo stesso tempo dire che questo risparmio è completamente inutile, anzi, che l’individuo deve presumere che non solo non riceverà interessi, ma che il denaro risparmiato perderà valore nel tempo.

Non ci sono interessi sui risparmi perché gli interessi possono essere pagati solo se l’economia cresce. Ma anche il valore assoluto dei risparmi deve diminuire se l’economia si contrae in termini assoluti. Il denaro non può mai valere più della creazione di valore reale che c’è dietro.

La politica deve quindi o mentire spudoratamente ai risparmiatori o contare sul fatto che lo stupido risparmiatore non si accorga per decenni di come viene sistematicamente ingannato dai politici che ha eletto.

Freno all’indebitamento e protezione del clima: una contraddizione?

La crisi economica che ci si può aspettare allora supera di gran lunga tutto ciò che abbiamo visto finora in termini di crisi. Dopodiché, non sarà mai più possibile convincere le persone a risparmiare di più, spenderanno immediatamente ogni euro o dollaro che gli capita tra le mani.

L’economia non può andare all’indietro. Si potrebbe reindirizzarla.

Consenso globale: la chiave per una politica climatica efficace

Ma per questo ci vorrebbe un consenso a livello globale che punti a limitare efficacemente la quantità di combustibili fossili estratti dalla terra e bruciati.

transizione energetica

La deludente realtà: emissioni di CO2 record nonostante gli sforzi

L’Energy Institute ha appena presentato il suo Statistical Review of World Energy, mostrando le emissioni globali di gas serra – principalmente associate alla combustione di combustibili fossili – per il periodo dal 1990 al 2023.

Il risultato è semplice: la transizione energetica globale è un’illusione. Nel 2023 è stato raggiunto un nuovo record di oltre 40 gigatonnellate di emissioni di gas serra. Ciò significa anche che tutti i tentativi di singoli paesi o individui di avvicinarsi alla neutralità climatica sono inutili.

Tutti gli sforzi politici devono essere diretti a livello globale. Solo quando ci sarà un accordo globale per limitare la produzione di combustibili fossili, che si noterebbe nei paesi consumatori con un netto aumento dei prezzi di queste materie prime, si potrà anche affrontare razionalmente le conseguenze economiche a livello nazionale e adattarsi. Tutto il resto è politica simbolica e fumo negli occhi.

lunedì 19 agosto 2024

Ucraina: La Pace Porterà una Nuova Guerra Economica?

Mentre la guerra in Ucraina continua a dominare le notizie, è importante chiedersi cosa succederà una volta finito il conflitto. Il periodo post-bellico potrebbe essere difficile per l’Ucraina quanto la guerra stessa, con il rischio che l’economia del paese crolli sotto il peso dei debiti accumulati e degli accordi con gli investitori internazionali. Ne scrive Julien Niemann su Makroskop.eu

I Debiti Post-Bellici: Un Peso Insostenibile?

L’amicizia finisce quando si parla di soldi, e l’Ucraina ne è un chiaro esempio. Sebbene la solidarietà internazionale verso l’Ucraina sia forte, gli investitori hanno concesso al paese enormi prestiti che ora devono essere rimborsati. Il rischio è che la “ricostruzione” economica post-bellica possa diventare un processo altrettanto distruttivo quanto il conflitto stesso.

A giugno 2024, l’Ucraina ha chiesto un rinvio del rimborso dei prestiti concessi dal 2022 e una riduzione del debito del 60%. Gli investitori, tra cui BlackRock, hanno rifiutato, acconsentendo a una riduzione di appena il 20%. Dopo lunghe negoziazioni, l’accordo raggiunto prevede una riduzione del debito del 37%, ma con tassi d’interesse che riducono effettivamente questa cifra al 25%. Questo accordo non risolve il problema, ma lo posticipa solamente, e l’Ucraina continuerà a dipendere dai prestiti per finanziare la guerra e la ricostruzione.

Le Conseguenze dei Prestiti Internazionali

L’Ucraina ha ottenuto un pacchetto di aiuti di 15,6 miliardi di euro dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel marzo 2023, ma con delle condizioni stringenti. Entro il 2033, l’Ucraina deve ridurre il suo rapporto debito/PIL al 60%. Questo significa tagli annuali di circa 6,8 miliardi di euro dal PIL ucraino, una cifra che rappresenta una sfida immensa per un paese già devastato dalla guerra.

Per soddisfare queste richieste, l’Ucraina sarà costretta a privatizzare le imprese pubbliche e a ridurre drasticamente le spese nei settori sociali, sanitari ed educativi. Questo tipo di “terapia d’urto” rischia di compromettere gravemente la ricostruzione del paese e la transizione verso una democrazia funzionante.

crisie UE

L’Adesione all’Unione Europea: Una Promessa Vuota?

L’adesione dell’Ucraina all’UE è vista come un segno di solidarietà, ma i requisiti economici e politici dell’Unione potrebbero aggravare ulteriormente la situazione. Le imprese ucraine dovrebbero competere con quelle francesi e tedesche in un mercato unico, ma con vincoli molto più rigidi. Inoltre, l’Ucraina sarebbe costretta a rinunciare alla sovranità monetaria, rendendo difficile adottare misure che favoriscano l’economia nazionale.

La “svalutazione interna”, che prevede massicci tagli salariali per mantenere competitiva l’economia, rischia di spingere molti ucraini al limite della sussistenza. L’integrazione nel mercato unico europeo potrebbe soffocare l’economia ucraina e causare una fuga di cervelli, con i lavoratori qualificati che lasciano il paese per cercare migliori opportunità altrove.

Conclusione: Una Lezione Non Imparata dall’UE?

Il futuro economico dell’Ucraina appare incerto e potenzialmente disastroso. L’esperienza della Grecia durante la crisi dell’euro ci offre un precedente inquietante: austerità, povertà e un sistema economico distrutto. L’Unione Europea sembra non aver imparato dagli errori passati, e l’Ucraina potrebbe affrontare un destino simile se non si trovano soluzioni sostenibili e realistiche per il suo debito e la sua ricostruzione.

domenica 18 agosto 2024

Paradosso Rifugiati: Vacanze di Lusso in Afghanistan mentre la Germania Paga

Un documentario di RTL ha svelato che i rifugiati afghani sembrano fare vacanze su larga scala nella loro vecchia patria – nonostante l’Afghanistan sia ufficialmente considerato un paese non sicuro. Questi viaggi di vacanza sono organizzati da agenzie di viaggio tedesche. La ministra degli Interni federale Faeser non si ritiene competente in merito. Ne scrive Focus.de

Paradosso Rifugiati: Vacanze di Lusso in Afghanistan mentre la Germania Paga

I rifugiati afghani, ad esempio, possono viaggiare nel loro paese d’origine solo in casi eccezionali, secondo l’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati.

Questo è comprensibile, dato che sono venuti qui proprio perché erano perseguitati e minacciati nella loro patria. L’Afghanistan è ufficialmente considerato così pericoloso che la Germania non può nemmeno rimandare indietro i criminali condannati. Chi vorrebbe andarci volontariamente in vacanza?

Il documentario mostra che persino ex collaboratori locali fanno vacanze in Afghanistan

Secondo le ricerche di RTLextra, questo accade però frequentemente: i rifugiati afghani tornano nella loro vecchia patria per controllare la situazione, visitare parenti e divertirsi. Persino i cosiddetti collaboratori locali sono tra i viaggiatori – quegli ex assistenti della Bundeswehr che la Germania aveva fatto uscire dall’Afghanistan dopo la presa del potere da parte dei talebani, perché considerati particolarmente a rischio.

Faeser non si sente responsabile e scarica la responsabilità

Diverse agenzie di viaggio aiutano i rifugiati a pianificare il viaggio illegale attraverso l’Iran verso l’Afghanistan. Il visto necessario – un cosiddetto “visto a doppia entrata” – consiste in un foglio di carta sciolto che può essere facilmente rimosso dal passaporto dopo il viaggio.

Con le vacanze a spese dello Stato la Germania si rende ridicola

Chi viaggia nel proprio paese d’origine come rifugiato senza motivi comprensibili rischia, in casi estremi, di perdere il proprio status di protezione e di soggiorno. Ma alla domanda su quante volte lo Stato abbia giocato questa carta negli ultimi anni, Thorsten Frei, vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU per gli affari interni e la politica giuridica, ha ricevuto solo la risposta che non si sa. Perché non viene tenuta alcuna statistica al riguardo.

La Germania si rende ridicola a livello internazionale con tali farse – ancora una volta. Accogliere persone che dimostrabilmente non possono più essere sicure della propria vita nella loro patria è un imperativo di umanità. Ma nonostante tutta l’empatia, bisogna aspettarsi che ci sia sempre anche una certa percentuale di opportunisti che si mettono in viaggio. E poi passano i prossimi anni a fare vacanze a spese dello Stato – sia qui che apparentemente anche nella vecchia patria. Un paese d’origine non sicuro non può essere allo stesso tempo un paradiso per le vacanze.

Come sottolinea il ricercatore sulla migrazione Ruud Koopmans: “Tutte le risorse che impieghiamo per persone che in realtà non hanno bisogno di questa protezione non possiamo più utilizzarle per persone che hanno davvero bisogno della nostra protezione.”


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6 Anni in Germania: Le Riflessioni di Due Giovani Youtuber Piemontesi a Lipsia

Oggi vorrei condividere una storia particolare: quella di due giovani youtuber piemontesi che, sei anni fa, hanno fatto le valigie per trasferirsi in Germania (Lipsia). La loro esperienza offre uno sguardo unico sulla vita di expat, sulle sfide dell’integrazione e sulle prospettive future di chi sceglie di vivere all’estero.

Un Viaggio di Crescita Personale

Per questi due giovani creator, il trasferimento in Germania è stato molto più di un semplice cambio di indirizzo. È stato un vero e proprio viaggio di scoperta personale.

La ragazza racconta: “All’inizio, la nostalgia di casa era opprimente. Mi sentivo spesso triste e depressa. Ma col tempo, ho scoperto una forza interiore che non sapevo di avere. Sono diventata più indipendente e matura, soprattutto crescendo nostro figlio lontano dalla rete di supporto familiare.”

Il suo compagno aggiunge: “Ero entusiasta del trasferimento, ma non immaginavo quanto mi avrebbe cambiato. Gestire una famiglia in un contesto straniero, affrontare sfide lavorative in una nuova lingua… tutto questo mi ha reso più resiliente e adattabile.”

La Coppia: Un’Unione Rafforzata dalle Sfide

Per i nostri youtuber piemontesi, vivere all’estero ha messo alla prova la loro relazione, ma l’ha anche rafforzata in modi inaspettati:

  • Hanno sviluppato una maggiore maturità emotiva, imparando a comunicare meglio e a sostenersi a vicenda nei momenti difficili.
  • Sono diventati più focalizzati sul futuro, pianificando insieme i loro passi successivi.
  • Le sfide affrontate hanno permesso loro di conoscersi più a fondo e di apprezzare le qualità l’uno dell’altra.

La Germania Vista dagli Occhi di Due Italiani

Dopo sei anni, la percezione che i nostri youtuber hanno della Germania è cambiata. Il paese che li ha accolti sta attraversando una fase di transizione:

  • Il periodo post-Merkel ha portato incertezze politiche ed economiche.
  • L’ascesa di movimenti di estrema destra è fonte di preoccupazione per loro.
  • La vicinanza al conflitto in Ucraina solleva questioni sulla sicurezza a lungo termine.

Nonostante queste sfide, riconoscono che la Germania offre ancora una qualità della vita elevata. Tuttavia, dopo sei anni, sentono il richiamo di nuove esperienze e la nostalgia dell’Italia si fa sentire.

youtuber italiani in germania

Guardando al Futuro: Nuovi Orizzonti?

L’atteggiamento dei nostri youtuber piemontesi verso un potenziale trasferimento è cambiato notevolmente:

Il ragazzo dice: “Non sono più categoricamente contrario. Considererei un trasferimento che ci avvicini all’Italia, mantenendo però un buon equilibrio tra lavoro e qualità della vita.”

La sua compagna aggiunge: “L’idea di una nuova avventura, più vicino a casa, mi entusiasma. Sono pronta per un nuovo capitolo.”

Riflessioni per i Lettori

L’esperienza di questi giovani creator ci offre diversi spunti di riflessione:

  1. Come si bilancia il desiderio di stabilità con quello di nuove esperienze?
  2. Quanto influiscono i cambiamenti politici e sociali di un paese sulla decisione di rimanere o trasferirsi?
  3. Come si gestisce la nostalgia di casa vivendo all’estero?

Conclusione

I sei anni in Germania hanno regalato a questi youtuber piemontesi crescita, sfide e opportunità. Mentre considerano il loro prossimo passo, sono grati per tutto ciò che hanno vissuto e imparato.

Ondata di licenziamenti di massa in Germania: cosi' i colossi tedeschi riscrivono il futuro del lavoro

Le decisioni recenti di Continental, Bosch e SAP potrebbero avere conseguenze devastanti per l’economia tedesca. Queste grandi aziende infatti stanno pianificando di licenziare migliaia di dipendenti per concentrarsi su tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la mobilità elettrica. Ne scrive la Frankfurter Rundschau

Continental: Chiusura di stabilimenti e licenziamenti di massa

Continental, uno dei principali fornitori di componenti automobilistici, ha annunciato la chiusura di diversi stabilimenti, tra cui quello di Gifhorn, fondato nel 1951. L’azienda ha dichiarato che questi impianti non sono più competitivi a causa dei costi elevati dei salari e dell’energia. In Germania, più di 2.000 dipendenti saranno direttamente interessati dalle chiusure. In totale, oltre 7.000 posti di lavoro in tutto il mondo saranno eliminati, principalmente nei settori dell’amministrazione e della ricerca.

Bosch: 15.000 posti di lavoro in pericolo

Bosch, il più grande fornitore di componenti automobilistici al mondo, ha annunciato licenziamenti di massa a causa della transizione dai motori a combustione alla mobilità elettrica. In Germania, potrebbero essere tagliati fino a 15.000 posti di lavoro. L’azienda impiega circa 1.200 dipendenti nel settore dell’elettronica e del software per la guida automatizzata, con fino a 950 di questi posti a rischio in Germania.

SAP: Un record di 10.000 licenziamenti

Anche SAP, il gigante del software, prevede di tagliare un numero record di posti di lavoro. L’azienda ha annunciato che fino a 10.000 dipendenti potrebbero perdere il lavoro, con 2.600 posti a rischio in Germania. Questi tagli sono motivati dalla necessità di creare nuovi ruoli legati all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è ridurre i costi operativi di circa 200 milioni di euro entro il 2025.

Il ruolo delle buonuscite: Esempio di VW

Alcune aziende, come VW, offrono generose buonuscite per facilitare i licenziamenti. Le buonuscite possono arrivare fino a 450.000 euro, offrendo un incentivo per i dipendenti a lasciare volontariamente l’azienda. Tuttavia, queste pratiche non sono prive di critiche. L’economista Ulrich Walwei ha definito queste strategie “una catastrofe” dal punto di vista economico, soprattutto considerando che 1,6 milioni di posti di lavoro in Germania sono vacanti e la carenza di personale qualificato costa all’economia tedesca 49 miliardi di euro all’anno.

Conclusione

Le decisioni di Continental, Bosch e SAP riflettono una tendenza crescente tra le grandi aziende di ridurre i costi e adattarsi alle nuove tecnologie, spesso a scapito dei dipendenti. Tuttavia, queste scelte potrebbero avere conseguenze negative a lungo termine per l’economia tedesca, contribuendo alla carenza di personale qualificato e aumentando i costi sociali.

sabato 17 agosto 2024

Germania al Crocevia: Sfide e Opportunità per il Futuro Economico secondo Hans Werner Sinn

La Germania, un tempo indiscusso motore economico d’Europa, si trova oggi di fronte a sfide senza precedenti. In una recente intervista, il rinomato economista Hans-Werner Sinn ha offerto un’analisi approfondita e spesso scomoda dello stato attuale dell’economia tedesca, delineando sia le criticità che le possibili vie di uscita.

1. Il Declino Industriale e la Politica Energetica

Secondo Sinn, la Germania sta attraversando una fase di deindustrializzazione. Le politiche energetiche e climatiche, pur mosse da nobili intenzioni, stanno erodendo la competitività dell’industria tedesca. L’abbandono del nucleare e la forte dipendenza da fonti rinnovabili intermittenti hanno portato a costi energetici elevati, minando la base industriale del paese che rappresenta il 20% del PIL.

2. L’Esodo dei Talenti

Un segnale allarmante è l’emigrazione di professionisti altamente qualificati, con circa 35.000 tedeschi che si trasferiscono ogni anno in Svizzera. Questo “brain drain” rappresenta una perdita significativa per l’economia tedesca e segnala una crescente sfiducia nelle prospettive future del paese.

3. Burocrazia Soffocante e Centralismo

Sinn critica l’eccesso di regolamentazione e burocrazia che sta “strangolando” l’economia. Le imprese si trovano intrappolate in una rete di norme e regolamenti che ne limitano la flessibilità e la capacità di innovare. Inoltre, l’economista sottolinea come la concentrazione di politica e media a Berlino abbia creato una sorta di “bolla” distaccata dalla realtà economica del paese.

hans werner sinn

4. Politica Climatica: Efficacia Globale in Dubbio

L’economista mette in discussione l’efficacia delle politiche climatiche unilaterali della Germania. Sinn argomenta che i combustibili fossili non utilizzati dalla Germania vengono semplicemente consumati altrove, rendendo gli sforzi tedeschi inefficaci per il clima globale mentre danneggiano la competitività nazionale.

5. Il Ritorno al Nucleare come Possibile Soluzione

Una delle proposte più controverse di Sinn è il ritorno all’energia nucleare, incluse le nuove tecnologie come i reattori a sali fusi. Mentre la Germania ha abbandonato questa fonte energetica, altri paesi come la Francia stanno investendo pesantemente in nuove centrali nucleari.

6. Necessità di Riforme Strutturali

Sinn sottolinea l’urgenza di riforme strutturali, simili a quelle attuate dall’ex cancelliere Gerhard Schröder nei primi anni 2000. Queste dovrebbero mirare a liberare le forze del mercato, ridurre la dipendenza dai sussidi statali e promuovere l’innovazione.

7. Sfide Demografiche e Educative

Il paese deve affrontare una sfida demografica, con l’invecchiamento della popolazione che richiede un afflusso di giovani talenti qualificati. Inoltre, Sinn menziona il declino della Germania nelle classifiche PISA, sottolineando la necessità di migliorare il sistema educativo.

8. Mercati dei Capitali e Innovazione

Viene evidenziata la necessità di sviluppare mercati dei capitali più robusti in Germania per sostenere le start-up e l’innovazione, un’area in cui il paese è in ritardo rispetto ad altre economie avanzate.

9. Digitalizzazione: Un Ritardo da Colmare

Sinn menziona la necessità di accelerare la digitalizzazione in Germania, un’area critica per la competitività futura del paese.

disuguaglianza sociale germania

10. Lezioni da Altri Paesi Europei

L’economista fa paragoni interessanti con altri paesi europei. Cita la Svezia come esempio positivo di riduzione del settore pubblico nell’economia, mentre critica il modello dirigista francese che la Germania sembra voler emulare.

Conclusione:

Nonostante il quadro a tinte fosche, Sinn rimane cautamente ottimista. Il pessimismo record tra i tedeschi potrebbe fungere da catalizzatore per un cambiamento necessario. La chiave, secondo l’economista, sta nel ritorno ai principi della social market economy che hanno reso la Germania una potenza economica nel dopoguerra.

Il messaggio di Sinn è chiaro: la Germania ha bisogno di un ritorno alle radici dell’economia di mercato, di una riduzione dell’intervento statale e di un rinnovato focus sull’innovazione e la competitività. Solo così il paese potrà superare le sfide attuali e riconquistare il suo ruolo di leader economico in Europa.

La strada da percorrere è lunga e complessa, ma il dibattito avviato da economisti come Sinn è cruciale per stimolare una riflessione profonda sul futuro economico della Germania e, per estensione, dell’Europa intera.

Crolla il settore edilizio in Germania: i numeri del primo semestre 2024

Il mercato immobiliare tedesco sta attraversando una fase di forte contrazione, come dimostrano i dati recentemente pubblicati dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis). Analizziamo insieme le cifre più significative e le loro implicazioni.

Un crollo generalizzato

Nel primo semestre del 2024, il numero di permessi di costruzione rilasciati in Germania ha subito un drastico calo:

  • Case unifamiliari: -30,9%
  • Case bifamiliari: -14,9%
  • Edifici multifamiliari: -20,8%

Questi dati allarmanti riflettono una tendenza negativa che coinvolge tutte le tipologie abitative.

I numeri di giugno 2024

Concentrandoci sul mese di giugno 2024, la situazione non migliora:

  • Autorizzati 17.600 appartamenti
  • Diminuzione del 19% rispetto a giugno 2023
  • Calo del 42,1% rispetto a giugno 2022

Questi numeri evidenziano un declino accelerato del settore negli ultimi due anni.

crisi immobiliare germania

Il bilancio semestrale

Nel complesso, il primo semestre del 2024 ha visto:

  • 106.700 appartamenti autorizzati
  • Una diminuzione del 21,1% (28.500 unità) rispetto allo stesso periodo del 2023

Di questi, 85.300 riguardano nuove costruzioni, con un calo del 23,5% rispetto all’anno precedente.

Analisi per tipologia abitativa

Esaminando più nel dettaglio i dati relativi alle nuove costruzioni:

  • Case unifamiliari: 18.600 unità (-30,9%)
  • Case bifamiliari: 6.600 unità (-14,9%)
  • Edifici multifamiliari: 57.300 unità (-20,8%)

Gli edifici multifamiliari, pur subendo un forte calo, rimangono la tipologia più richiesta.

mercato immobiliare germania

Conclusioni

Questi dati dipingono un quadro preoccupante per il settore edilizio tedesco. Le cause di questo declino potrebbero essere molteplici: dall’aumento dei tassi di interesse all’incremento dei costi delle materie prime, passando per l’incertezza economica generale.

Resta da vedere se nei prossimi mesi il governo tedesco adotterà misure per stimolare il settore e invertire questa tendenza negativa. Nel frattempo, il mercato immobiliare tedesco si trova di fronte a sfide significative che richiederanno soluzioni innovative e politiche mirate per essere superate.


venerdì 16 agosto 2024

Germania e Ucraina: La Controversia sui Passaporti che Mette in Difficoltà Migliaia Uomini ucraini

Negli ultimi mesi, le autorità tedesche sono state al centro di un dibattito acceso riguardo al trattamento degli uomini ucraini in età militare presenti nel paese. Sembra che la Germania abbia preso una posizione che, se da un lato è in linea con la legge, dall’altro suscita non poche controversie. Ne scrive Junge Welt

La Decisione delle Autorità Tedesche

Le autorità tedesche, infatti, sembrano considerare come loro compito quello di garantire che nuovi soldati ucraini siano inviati al fronte. Questo è emerso chiaramente da un sondaggio del Servizio Stampa Evangelico (epd), che ha intervistato diversi ministeri competenti. Il risultato? Gli uffici tedeschi rilasciano raramente documenti di viaggio sostitutivi agli uomini ucraini senza un passaporto valido, lasciando così molti di loro in una situazione di stallo.

I rappresentanti dei Länder hanno sottolineato che per gli uomini ucraini soggetti alla leva è ragionevole recarsi in patria per ottenere un passaporto e adempiere agli obblighi di leva. Ad esempio, il Ministero dell’Interno dell’Assia ha dichiarato che le autorità applicano rigorosamente la legge federale, non rilasciando “in linea di principio documenti di viaggio sostitutivi agli uomini ucraini in età militare”. La responsabilità per il rilascio dei passaporti spetta agli Stati di origine, come l’Ucraina.

Le Regole in Germania e il Contesto Ucraino

In Germania, secondo la legge, un documento sostitutivo può essere rilasciato a uno straniero privo di passaporto valido solo se non può ottenere un passaporto dal proprio paese d’origine in modo ragionevole. Tuttavia, l’adempimento della leva militare è generalmente considerato dalle autorità tedesche come una ragione valida per non rilasciare un documento sostitutivo.

Ad esempio, il Ministero dell’Interno della Sassonia-Anhalt ha chiarito che il semplice sospetto che un richiedente possa essere arruolato non è sufficiente per considerare “irragionevole” l’ottenimento di un passaporto nel paese d’origine. Inoltre, le autorità tedesche decidono caso per caso in merito a possibili eccezioni, come la necessità di cure mediche o l’assistenza a familiari stretti in Germania. L’amministrazione del Senato di Berlino ha sottolineato che non vi è alcuna distinzione tra cittadini ucraini e altri cittadini “anche in materia di leva obbligatoria”.

giovane ragazzo ucraino in germania

Il Contesto di Kiev e la Risposta delle Autorità Tedesche

Nel frattempo, Kiev sta affrontando una grave carenza di soldati. A tal fine, alla fine di aprile, il parlamento ucraino ha approvato una severa legge sulla mobilitazione. Secondo questa legge, l’invio di passaporti alle rappresentanze diplomatiche ucraine all’estero “non sarà più praticato”. Di conseguenza, i passaporti degli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni non vengono più rinnovati nei consolati, obbligandoli a tornare in patria, dove rischiano l’immediato reclutamento per il fronte.

Questa scelta delle autorità tedesche ha ricevuto il sostegno di alcuni esponenti politici. Ad esempio, Joe Weingarten, politico della SPD, ha elogiato l’operato delle autorità dell’Assia, affermando che “non può essere che alcuni ucraini mettano la loro vita in gioco in una dura battaglia difensiva mentre altri sfuggano a questo dovere qui in Germania”. Thorsten Frei, esponente della CDU, ha aggiunto che se l’Ucraina vuole difendersi con successo contro la Russia, “ha bisogno di questi uomini in età militare”. A luglio, Markus Söder, capo della CSU, ha dichiarato apertamente che, se la sua formazione politica fosse al governo, su richiesta di Kiev, rimanderebbe in Ucraina gli uomini soggetti a leva.

Considerazioni Finali

La situazione in Germania per gli uomini ucraini in età militare è complessa. Secondo il Ministero dell’Interno tedesco, attualmente vivono in Germania 268.176 uomini ucraini in età militare. Sebbene la legge tedesca al momento non preveda l’espulsione per coloro che non hanno un passaporto valido, la mancanza di documenti ufficiali può rappresentare un grave ostacolo nella vita quotidiana. Documenti come il passaporto sono necessari, ad esempio, per registrare la nascita di un figlio o per aprire un conto bancario.

In sintesi, la politica tedesca in materia di rilascio di documenti di viaggio per gli uomini ucraini riflette una linea dura, che sembra favorire gli interessi di difesa dell’Ucraina, ma che allo stesso tempo mette molti individui in una situazione difficile e incerta.

Ringraziamo in anticipo chi vuole sostenere il progetto Voci dalla Germania!

Sabotaggio Nord Stream: forti Dubbi sulla Credibilità delle Indagini Tedesche

Quasi due anni dopo l’attacco ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, il mistero su chi sia il responsabile persiste. Recentemente, tuttavia, gli investigatori tedeschi hanno annunciato una svolta in quello che è stato definito come “uno dei casi più spettacolari degli ultimi decenni”. Nonostante ciò, emergono crescenti dubbi sulla credibilità delle indagini. Ne scrive la Berliner Zeitung


La Svolta nelle Indagini: Un Mandato di Arresto

Gli investigatori tedeschi hanno emesso un mandato di arresto contro un cittadino ucraino, che però non è ancora stato catturato. Secondo quanto riportato dal Berliner Zeitung, l’uomo sembra essere fuggito in Ucraina attraverso la Polonia.

Nonostante questa fuga, diversi esponenti politici hanno elogiato le forze dell’ordine per questo “successo investigativo”. Ralf Stegner, politico della SPD, ha dichiarato alla taz: “È gratificante che finalmente ci siano i primi risultati delle indagini e un mandato di arresto per quanto riguarda l’attacco alla pipeline Nord Stream. Ci è voluto abbastanza tempo.” Irene Mihalic, capogruppo dei Verdi, ha aggiunto: “Se i rapporti sono veri, si tratta di un grande successo per le nostre forze dell’ordine.”

censura in germania

Critiche alle Indagini: Un Teatro dell’Assurdo?

Di tutt’altro avviso è Jessica Tatti, deputata del BSW, che esprime forti dubbi sulla gestione delle indagini. “Le indagini sul devastante attacco alla nostra infrastruttura energetica nazionale somigliano sempre più a una storia improbabile”, ha dichiarato Tatti alla Berliner Zeitung. “Ora si cerca un istruttore di sub ucraino con un mandato di arresto europeo.”

Tatti aveva già chiesto al governo, lo scorso luglio, aggiornamenti sullo stato delle indagini condotte dal Procuratore Generale, ricevendo però risposte vaghe e insoddisfacenti. In particolare, Tatti voleva chiarimenti sulle possibili interferenze di servizi segreti stranieri e sulla proposta cinese di un’inchiesta internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite. La risposta del Ministero dell’Interno? “Il governo federale non ha informazioni rilevanti ai fini della domanda.” Anche il Ministero della Giustizia ha risposto brevemente: “Il governo federale non sostiene la proposta di un’inchiesta internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite.”

Il Silenzio del Governo e le Teorie Alternative

A sollevare ulteriori interrogativi è il rifiuto del governo di pubblicare i risultati preliminari delle indagini. In risposta a un’interrogazione presentata dall’AfD lo scorso aprile, il governo ha dichiarato che non intende divulgare informazioni che potrebbero compromettere l’inchiesta.

Jessica Tatti, tuttavia, ritiene che la pista seguita dagli investigatori tedeschi sia poco credibile. Secondo lei, l’idea che un istruttore di sub e una coppia, proprietaria di una scuola di sub in Ucraina, abbiano potuto distruggere le pipeline con precisione militare e senza alcun collegamento con l’esercito ucraino o i servizi segreti, è difficilmente plausibile. Tatti trova più convincente la teoria del giornalista investigativo americano Seymour Hersh, secondo cui sarebbero stati i sub della Marina degli Stati Uniti a far esplodere le pipeline.

“È difficile immaginare che, dopo quasi due anni di indagini, il Procuratore Generale non abbia scoperto di più”, ha aggiunto Tatti. “Ci troviamo di fronte a una mancanza di volontà di lavorare o a un’osservanza delle direttive dall’alto?”

La (IN)Giustizia sociale dell'Istruzione in Germania: Un'Analisi Critica

Conclusione: Un Mistero Ancora Irrisolto

La mancanza di chiarezza e trasparenza nelle indagini lascia molti interrogativi aperti. L’idea che un “istruttore di sub” sia il responsabile del più grande atto di sabotaggio nella storia europea del dopoguerra appare poco credibile, e il silenzio del governo federale non fa che alimentare ulteriori speculazioni.


Il caso Nord Stream rimane un enigma. Man mano che emergono nuovi dettagli, sarà interessante vedere se le risposte ufficiali saranno in grado di dissipare i dubbi o se continueranno a sollevare nuove domande.

martedì 13 agosto 2024

Crisi Finanziaria estrema nei Distretti Tedeschi

Negli ultimi mesi, la crisi finanziaria ha messo in ginocchio un quarto dei distretti tedeschi, che ora non riescono più a liberarsi dai debiti senza aiuto esterno. Le entrate sono in calo a causa della debole congiuntura economica, mentre le spese sociali, come quelle per il reddito di cittadinanza, aumentano vertiginosamente. Il Congresso dei Distretti fa appello al governo federale e ai Länder per chiedere assistenza, avvertendo che altrimenti i cittadini potrebbero affrontare una “situazione fatale”. Ne scrive Welt

povertà fra gli anziani in germania

Le Trattative Sulla Finanza Federale

Da settimane, i partiti della coalizione semaforo stanno discutendo su come colmare i buchi nel bilancio federale. Ogni dettaglio delle lunghe e complesse trattative è sotto osservazione, ma nel frattempo la maggior parte dei comuni sta vivendo una crisi grave, sia a livello operativo che finanziario. Molti distretti sono ora in una situazione drammatica.

Reinhard Sager, presidente del Congresso dei Distretti Tedeschi, descrive la situazione: “Siamo sempre più confrontati con crisi che dobbiamo affrontare. Ci riusciamo, ma il punto è: ai distretti vengono continuamente affidati nuovi compiti e le norme aumentano.” Sager, ex amministratore del distretto di Ostholstein, aggiunge che “Siamo soffocati dalla burocrazia, e questo rallenta le decisioni nelle amministrazioni distrettuali, come per le approvazioni edilizie o le politiche climatiche.”

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Un Bilancio Sempre Più Preoccupante

Attualmente, 57 milioni di persone, ovvero la maggior parte dei cittadini tedeschi, vivono in uno dei 294 distretti, mentre gli altri abitano in una delle 106 città indipendenti. I distretti gestiscono i compiti che i comuni e le città non possono affrontare da soli, ma sempre più spesso mancano i fondi anche per i compiti obbligatori.

Nel 2022, i distretti avevano registrato un surplus di 600 milioni di euro, ma un anno dopo il deficit è salito a 1,83 miliardi di euro. La situazione è peggiorata rapidamente, e le prospettive per il futuro sono altrettanto allarmanti. Nel 2024 e negli anni successivi, la maggior parte dei presidenti dei distretti dovrà attingere ulteriormente alle riserve e contrarre nuovi prestiti. Secondo le previsioni, a fine anno il deficit complessivo dei livelli comunali potrebbe raggiungere i 13,2 miliardi di euro.

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La Necessità di Una Nuova Distribuzione dei Fondi

I comuni sono abituati a gestire bilanci ristretti, ma i distretti sono stati relativamente stabili negli ultimi decenni. Tuttavia, la situazione attuale è senza precedenti e le prospettive sono pessime. Sager chiede un finanziamento adeguato alle necessità, sostenendo che “con i compiti crescenti, aumentano anche i costi. Solo i costi di alloggio per il reddito di cittadinanza rappresentano un onere enorme e crescente”.

Inoltre, i recenti aumenti dei costi del personale hanno aggravato ulteriormente la situazione. Attualmente, i comuni ricevono solo il 2,2% dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), mentre il resto va al governo federale e ai Länder. Sager richiede una redistribuzione di questi fondi, suggerendo che i distretti dovrebbero essere direttamente coinvolti nell’allocazione dell’IVA. La redistribuzione dovrebbe considerare non solo la forza economica ma anche la popolazione, in modo che i distretti più deboli possano beneficiare maggiormente.

Le Conseguenze per i Servizi Locali

Se la situazione finanziaria non migliora, i distretti potrebbero essere costretti a ridurre o eliminare i sussidi per associazioni sportive, musei, biblioteche, scuole di musica e vigili del fuoco. Questo impatterebbe direttamente i cittadini, e Sager avverte che, vista la situazione tesa nel paese, tale scenario sarebbe “fatale”.

lunedì 12 agosto 2024

Chi Finanzia l'UE? La Germania in Testa mentre gli italiani fanno cassa con il NextGenEU

L’istituto di economia tedesca (iw) svela i retroscena del bilancio ue: pubblicato ad agosto 2024 il rapporto “Nettozahler und Nettoempfänger in der EU” che fotografa la realtà del 2023 – chi mette la mano al portafoglio e chi ride sotto i baffi? ecco chi contribuisce di più e chi si gode i frutti dell’unione – le risorse finanziarie e le priorità politiche dell’ue sotto la lente: cosa bolle in pentola a Bruxelles?

Il Bilancio dell’UE e la Redistribuzione delle Risorse

Nel 2023, il bilancio dell’UE ammontava a 173,1 miliardi di euro, con 143,4 miliardi di euro redistribuiti tra gli Stati membri e altri 66,1 miliardi di euro stanziati attraverso il programma NextGenerationEU (NGEU). Il rapporto IW evidenzia che la Germania è rimasta il maggiore contribuente netto, con un saldo negativo di 17,4 miliardi di euro. Questo importo è quasi il doppio rispetto al contributo netto della Francia, che si è attestato a circa 9 miliardi di euro. Dall’altro lato dello spettro, la Polonia è emersa come il principale beneficiario netto, ricevendo circa 8 miliardi di euro in più di quanto ha contribuito.

Il Ruolo di Germania e Francia nel Bilancio dell’UE

La Germania, con la sua economia robusta e la sua posizione centrale all’interno dell’UE, continua a sostenere il peso maggiore nel finanziamento delle attività dell’Unione. Tuttavia, a causa della recente debolezza economica, la posizione netta della Germania è diminuita rispetto al 2022, quando il suo contributo netto era di 19,7 miliardi di euro. Questa riduzione riflette non solo le difficoltà economiche interne, ma anche un cambiamento nella distribuzione delle risorse all’interno dell’UE. Mentre il contributo della Germania diminuisce, il peso finanziario si sta spostando su altri paesi, come la Spagna e il Portogallo, che stanno vivendo una crescita economica più forte.

L’Impatto di NextGenerationEU

Un elemento chiave del rapporto è l’analisi del programma NextGenerationEU (NGEU), concepito per stimolare la ripresa economica post-pandemia. Questo programma ha alterato temporaneamente le dinamiche tradizionali dei flussi finanziari all’interno dell’UE, favorendo paesi come la Grecia e il Portogallo, che hanno ricevuto significativi aumenti nelle risorse grazie a NGEU. Ad esempio, la Grecia ha beneficiato di un supporto finanziario pari all’1,31% del suo Reddito Nazionale Lordo (RNL) attraverso NGEU, evidenziando l’importanza di questo strumento nel sostenere le economie più fragili.

Confronto con il Passato e Lezioni dal Futuro

Un confronto con i dati degli anni precedenti offre spunti interessanti su come le posizioni nette dei paesi siano cambiate nel tempo. La diminuzione della posizione netta della Germania nel 2023, rispetto al 2022, è significativa e solleva domande su come l’UE potrebbe dover adattare le sue politiche finanziarie in risposta a cambiamenti economici interni e globali. Questa evoluzione riflette non solo le sfide economiche che il paese sta affrontando, ma anche la necessità di un riequilibrio all’interno dell’UE.

Disparità tra Politiche Agricole e di Coesione

Il rapporto distingue chiaramente tra i benefici derivanti dalle politiche agricole e quelli derivanti dalle politiche di coesione. Mentre la Grecia, la Bulgaria e la Lituania traggono maggiori vantaggi dalle politiche agricole, paesi come la Croazia, la Slovacchia e l’Ungheria beneficiano principalmente dei fondi di coesione. Questa disparità suggerisce la necessità di rivedere e potenzialmente semplificare le regole di allocazione dei fondi, in modo che possano essere erogati più rapidamente e in modo più mirato, specialmente in vista di una possibile futura espansione dell’UE.

Possibili Conseguenze dell’Allargamento dell’UE

Un altro tema importante sollevato dal rapporto riguarda l’impatto potenziale dell’allargamento dell’UE, in particolare in considerazione delle discussioni in corso sull’adesione dell’Ucraina e di altri paesi. L’ingresso di nuovi membri richiederebbe non solo riforme nei processi decisionali dell’UE, ma anche un adattamento del bilancio dell’Unione. In particolare, sarebbe necessario concentrarsi nuovamente sui paesi più poveri, assicurando che le risorse di coesione siano distribuite in modo da favorire uno sviluppo equilibrato.

Effetto a Lungo Termine delle Politiche di Coesione

Le politiche di coesione mirano a ridurre le disparità economiche tra le regioni dell’UE, e il fatto che i paesi dell’Europa dell’Est siano i principali beneficiari suggerisce un possibile percorso verso la convergenza economica con l’Europa occidentale. Tuttavia, la sostenibilità di questa convergenza resta incerta. Sarà interessante osservare se, nel lungo termine, queste regioni riusciranno a diventare più indipendenti dai fondi UE o se emergeranno nuove forme di dipendenza economica.

Implicazioni Politiche e Futuri Sviluppi

I risultati del rapporto IW potrebbero avere importanti implicazioni politiche. Paesi come la Germania, in qualità di principali contributori, potrebbero chiedere una revisione delle politiche di spesa dell’UE, soprattutto se ritengono che i benefici non siano equamente distribuiti. D’altra parte, i beneficiari netti avranno un forte incentivo a difendere lo status quo, evidenziando l’importanza delle politiche di coesione per la stabilità dell’UE.

Guardando al futuro, l’UE dovrà affrontare nuove sfide, come la transizione verde, la digitalizzazione e la crescente disparità economica tra i suoi Stati membri. Questi temi potrebbero richiedere un ripensamento delle modalità di finanziamento dell’Unione e delle sue priorità di spesa. La capacità dell’UE di adattarsi e rispondere a queste sfide determinerà in gran parte la sua capacità di mantenere la coesione tra i suoi membri e di garantire una crescita sostenibile per tutti.

Conclusione

Il rapporto IW 2024 offre un quadro chiaro delle attuali dinamiche finanziarie all’interno dell’UE, mostrando come le risorse siano distribuite tra i vari Stati membri e quali siano le implicazioni di tali dinamiche. Esso non solo aiuta a comprendere meglio il presente, ma fornisce anche spunti cruciali per riflettere sul futuro dell’Unione. In un’epoca in cui la solidarietà europea è più che mai necessaria, queste analisi diventano fondamentali per orientare le politiche future e garantire che l’UE possa continuare a prosperare come un’entità coesa e dinamica.

domenica 11 agosto 2024

Amore Senza Frontiere: Come Superare Le Differenze Culturali Nelle Relazioni Italia-Germania

Nel mondo globalizzato di oggi, le relazioni interculturali sono sempre più comuni, offrendo opportunità uniche di crescita personale e arricchimento culturale. Tuttavia, costruire un rapporto di coppia tra persone di diverse nazionalità può presentare sfide significative, soprattutto quando le differenze culturali e linguistiche sono profonde. Questo articolo esplora le dinamiche delle relazioni tra italiani e tedeschi, basandosi su osservazioni personali di un noto YouTuber italiano e su una più ampia analisi delle differenze culturali.

Differenze Culturali: Un Dualismo tra Italia e Germania

Quando si parla di relazioni tra italiani e tedeschi, emergono immediatamente alcune differenze culturali marcate. Da un lato, la cultura italiana è spesso associata a una grande passionalità, spontaneità e calore umano. Gli italiani sono noti per il loro romanticismo, la loro gestualità e la loro predisposizione a esprimere apertamente le emozioni. Dall’altro lato, la cultura tedesca è percepita come più strutturata, razionale e talvolta “fredda”. I tedeschi sono visti come persone riservate, che pongono un forte accento sulla puntualità, l’efficienza e il rispetto delle regole.

Queste differenze possono influenzare significativamente le dinamiche di coppia. Ad esempio, un uomo italiano potrebbe percepire la sua partner tedesca come distante o poco affettuosa, mentre una donna tedesca potrebbe trovare il suo compagno italiano troppo esuberante o invadente. Comprendere e rispettare queste differenze è il primo passo per costruire una relazione interculturale solida.

Il Ruolo della Lingua: Uno Strumento di Connessione

Un aspetto cruciale nelle relazioni interculturali è la lingua. La padronanza della lingua del partner non è solo una questione pratica di comunicazione, ma anche un modo per avvicinarsi alla sua cultura e comprendere meglio il suo modo di pensare. In particolare, per gli italiani che vivono in Germania, imparare il tedesco è fondamentale non solo per integrarsi nella società, ma anche per costruire un legame più profondo e significativo con il partner.

come si fa ad imparare il tedesco
Youtuber italiano in Germania

Tuttavia, la lingua può essere anche una barriera. Senza una buona conoscenza del tedesco, gli italiani potrebbero sentirsi esclusi o fraintesi, e questo potrebbe creare tensioni nella relazione. È importante quindi dedicare tempo e sforzi all’apprendimento della lingua, vedendola come un investimento nel rapporto.

Stereotipi e Realtà: Superare i Preconcetti

Un altro elemento che spesso emerge nelle relazioni interculturali sono gli stereotipi. Il noto YouTuber italiano, autore di un video su questo tema, evidenzia come gli italiani tendano a vedere le donne tedesche come meno femminili e più fredde rispetto alle italiane. Allo stesso modo, i tedeschi possono avere preconcetti sugli italiani, considerandoli eccessivamente emotivi o poco affidabili. Questi stereotipi, se non affrontati, possono influenzare negativamente la relazione.

È fondamentale riconoscere che ogni persona è unica e che gli stereotipi non riflettono necessariamente la realtà. Le esperienze personali di coppie interculturali di successo mostrano che è possibile superare questi preconcetti, costruendo un rapporto basato sulla comprensione reciproca e sull’accettazione delle differenze.

Integrazione e Opportunità: Un Viaggio di Crescita Reciproca

Le relazioni interculturali offrono anche grandi opportunità di crescita personale e di arricchimento culturale. Vivere a contatto con una cultura diversa permette di allargare i propri orizzonti, di imparare nuove prospettive e di sviluppare una maggiore empatia. Tuttavia, l’integrazione non è sempre facile. Richiede impegno, pazienza e la volontà di adattarsi a nuove abitudini e valori.

Per gli italiani in Germania, l’integrazione può significare affrontare sfide come l’apprendimento della lingua, l’accettazione delle differenze culturali e la costruzione di una rete sociale in un ambiente a volte percepito come “freddo”. Tuttavia, queste sfide possono essere superate con una mentalità aperta e con la voglia di imparare e crescere insieme al partner.

Conclusioni: Costruire un Ponte tra Due Mondi

In conclusione, le relazioni interculturali tra italiani e tedeschi, come tra qualsiasi altra combinazione di nazionalità, richiedono un lavoro costante di comprensione, rispetto e adattamento. Le differenze culturali e linguistiche possono rappresentare una sfida, ma anche una straordinaria opportunità di arricchimento reciproco. Superare gli stereotipi, apprendere la lingua del partner e integrarsi nella sua cultura sono passi fondamentali per costruire un rapporto solido e duraturo. Come sottolinea il nostro YouTuber italiano, ciò che conta davvero è la capacità di vedere oltre le differenze, costruendo un ponte tra due mondi che, seppur diversi, possono incontrarsi e arricchirsi reciprocamente.