Un altro caso di dumping salariale in Germania, questa volta fra i corrieri dei pizza-service nel nord-est. Il modello è sempre lo stesso: quando il salario è da fame è lo stato a dover intervenire (Hartz IV) e ad usare il denaro dei contribuenti per garantire i margini di profitto dei datori di lavoro. Anche la stampa conservatrice non puo' far finta di nulla. Da FAZ.net
Un tedesco su cinque lavora con un basso salario. I Jobcenter aiutano i lavoratori, e se ce n'è bisogno vanno fino in tribunale.
Nella lotta contro i salari immorali i lavoratori non dovranno piu' presentarsi da soli in tribunale. Sempre piu' spesso questo compito viene svolto dalle agenzie per il lavoro: recentemente il Jobcenter di Uckermark è riuscito ad avere successo davanti al giudice. "L'azione offensiva contro il dumping salariale è un segnale importante, serve a far capire che cosa deve essere considerato illecito" ci dice Heinrich Alt, responsabile dell'Agenzia per il lavoro. I funzionari pubblici hanno l'obbligo di garantire un uso responsabile del denaro dei contribuenti utilizzato per finanziare il sistema di sussidi pubblici (Hartz IV), e il compito di proteggere i datori di lavoro che pagano salari onesti.
Secondo i calcoli fatti da diversi istituti, piu' di un tedesco su cinque lavora nel cosiddetto settore a basso salario (Niedriglohnsektor). Una definizione generale non esiste. Il limite nella maggior parte delle ricerche è fissato a circa 9 € lordi l'ora. L'Institut Arbeit und Qualifikation (IAQ) arriva a contare 1.4 milioni di occupati che guadagnano meno di 5 € lordi l'ora. Di per sé stipendi cosi' bassi non sono illegali. Secondo la giurisprudenza della Corte Federale per il Lavoro un salario puo' essere considerato immorale "quando c'è una evidente disparità fra prestazione e ricompensa", cioe' quando il salario non raggiunge i due terzi del salario abituale applicato in quel settore e in quella regione.
Il Jobcenter chiede il rimborso dei sussidi pubblici
I Jobcenter di solito possono facilmente notare il basso salario quando il beneficiario si presenta per richiedere un sussidio pubblico (Arbeitslosengeld II o Hartz IV) necessario a raggiungere il livello minimo di sussistenza: una pratica conosciuta come "aufstocken". Quando il datore di lavoro viene condannato in tribunale, il centro per l'impiego gli chiede di passare alla cassa. L'ultimo esempio è stato un giudizio del tribunale del lavoro di Eberswalde, che a metà settembre ha dichiarato immorali i salari orari inferiori ai 3 € lordi l'ora pagati nel Brandeburgo ai corrieri dei pizza express (Az.: 2 Ca 428/13). Ad iniziare l'azione legale non sono stati i lavoratori, ma il Jobcenter di Uckermark. Con l'azione legale è stato richiesto un rimborso di 11.000 €, equivalente alla somma con la quale il magro salario era stato portato al livello minimo stabilito da Hartz-IV. I destinatari dell'Arbeitslosengeldes II (Hartz IV) ricevono attualmente 382 € al mese piu' il rimborso per l'affitto e le bollette. I datori di lavoro che pagano un salario inferiore a questo livello possono chiedere una sovvenzione da parte dello stato.
Il Pizza-service impiegava lavoratori che con un orario lavorativo settimanale di 14 ore guadagnavano dai 100 ai 165 € lordi mensili. I dipendenti a tempo pieno con una settimana lavorativa di 40 ore ricevevano 430 € lordi mensili. Il proprietario del pizza service pagava quindi un salario lordo di 1.59 € , 1.65 € e 2.72 € per ora. Per otto di questi lavoratori il Jobcenter aveva garantito i sussidi necessari al raggiungimento del minimo previsto da Hartz IV. I salari erano inferiori alla metà del salario medio previsto per lo stesso lavoro in quella zona, quindi evidentemente immorali.
"I salari immorali non sono un fenomeno di massa"
Casi come questo alimentano la proposta di un salario minimo garantito dalla legge come richiesto dalla SPD. Anche in campagna elettorale il dibattito sui salari minimi ha avuto un ruolo importante. Cifre esatte sulle dimensioni del fenomeno non esistono. "I salari immorali non sono un fenomeno di massa", chiarisce Heinrich Alt della Agenzia per il lavoro. "Parliamo di casi limitati", soprattutto nella Germania dell'est.
Non a caso 3 anni fa il Jobcenter di Stralsund è stato il primo a percorrere questa strada insolita, quando ha chiesto un rimborso per i 6.000 € erogati come sussidio aggiuntivo per un salario definito immorale. Anche allora si trattava di un Pizza-service che pagava i suoi dipendenti 1.32 € lordi all'ora. Anche l'Agenzia per il lavoro si è mossa in questa direzione e nella sua "guida contro lo sfruttamento" ha spiegato ai suoi uffici regionali come procedere contro i salari troppo bassi. Ha messo a disposizione anche un modello per un'azione legale nei casi di sfruttamento.