Un blog per raccontare in italiano il dibattito tedesco sulla crisi dell'euro e le nuove ambizioni di Berlino, ma anche per mostrare qualche aspetto meno conosciuto, ma non secondario, del grande miracolo economico tedesco. Traduco in italiano articoli di economia e politica pubblicati sulle principali testate online tedesche.
lunedì 24 luglio 2023
Heiner Flassbeck - I gravi errori del governo di Berlino che stanno spingendo l'economia tedesca ed europea verso la recessione
venerdì 21 luglio 2023
Tutto quello che c'è da sapere sul salario minimo in Germania nel 2023
Chi ha diritto al salario minimo fissato dalla legge? Ci sono eccezioni? Quando è previsto il prossimo aumento? La confederazione dei sindacati tedesca (DGB, Deutsche Gewerkschatsbund) ci spiega tutto quello che c'è da sapere sul salario minimo fissato dalla legge e sugli effetti benefici che ha avuto sulla vita e la dignità di oltre 6 milioni di lavoratori. Dal sito della DGB
Qual è il salario minimo previsto dalla legge nel 2023?
Il salario minimo di legge attualmente è di 12 euro l'ora. Nessun salario orario può essere inferiore ai 12 euro: i sindacati hanno lottato a lungo e con successo per questo risultato. Dal 1° ottobre 2022, infatti, il salario minimo generale previsto dalla legge è di 12 euro l'ora. Questo salario minimo si applicherà anche a tutto il 2023.
Il salario minimo generale nel 2022 e 2023 è stato:
dal 01.01. al 30.06.2022: 9,82 euro/ora
dal 01.07. al 30.09.2022: 10,45 euro/ora
dal 01.10.2022: 12 euro/ora.
Per una settimana di 40 ore lavorative, il guadagno lordo con il salario minimo è di circa 2.080 euro al mese. Quanto rimane al netto, cioè al netto delle tasse e dei contributi sociali, varia da persona a persona e dipende da fattori come la classe fiscale, lo stato civile, il numero dei figli, l'appartenenza religiosa e lo stato federale.
Suggerimento: con il calcolatore lordo-netto della Hans Böckler Stiftung potete calcolare online il vostro guadagno netto sulla base del vostro salario lordo - ovviamente anche per il salario minimo.
>Quando sarà aumentato il salario minimo?
Il prossimo aumento del salario minimo di legge avverrà il 1° gennaio 2024. Il 26 giugno 2023, la Commissione per il salario minimo ha approvato una risoluzione sull'ammontare dell'adeguamento del salario minimo. In base a tale risoluzione, il salario minimo legale dovrà aumentare a 12,41 euro il 1° gennaio 2024 e un anno dopo, il 1° gennaio 2025, a 12,82 euro. Ciò corrisponde ad aumenti percentuali rispettivamente di appena il 3,4 e il 3,3%.
Questa decisione è assolutamente deludente dal punto di vista dei sindacati. È stata presa contro il parere dei rappresentanti sindacali. In considerazione dell'elevata inflazione e dell'aumento del costo dell'energia e dei generi alimentari, i rappresentanti dei sindacati avevano chiesto un aumento del salario minimo previsto dalla legge significativamente piu' alto.
"Non è stato possibile dare il nostro consenso nei confronti di un adeguamento del salario minimo solo nell'ordine dei centesimi. Con questa decisione, i quasi sei milioni di lavoratori che percepiscono un salario minimo subiranno un'enorme perdita in termini di salario reale. La Commissione per il salario minimo non adempie quindi al suo compito di garantire la protezione minima richiesta dalla legge nei confronti dei lavoratori.
Per ottenere questa protezione minima e per compensare l'inflazione, il salario minimo avrebbe dovuto salire almeno a 13,50 euro. I datori di lavoro e il presidente della commissione, tuttavia, si sono rifiutati di farlo.
È inoltre del tutto assurdo che i datori di lavoro non utilizzino il salario minimo di 12 euro l'ora, attualmente fissato dal legislatore, come base per il prossimo aumento. Con l'ultima decisione, i datori di lavoro utilizzano invece il vecchio salario minimo di 10,45 euro. Ciò equivale a non rispettare il legislatore, che aveva fissato i 12 euro prima che l'inflazione salisse alle stelle, in modo da rendere il salario minimo a prova di povertà"
È vergognoso che in questa situazione di massima inflazione i datori di lavoro vogliano risparmiare proprio sui soggetti più deboli del mercato del lavoro. Dovrebbero accettare una perdita di reddito di fatto e resterebbero completamente scollegati dall'andamento generale dei salari"
Membro del Comitato esecutivo del DGB e membro della Commissione per il salario minimo Stefan Körzell, 26 giugno 2023
Premessa: la Commissione per il salario minimo è un organo indipendente composto da rappresentanti delle associazioni dei datori di lavoro, dei sindacati e del mondo accademico. Esamina l'entità del salario minimo legale nella situazione attuale, in modo da fornire, tra l'altro, un'adeguata protezione minima ai lavoratori.
Di norma, la Commissione per il salario minimo presenta una proposta di aumento del salario minimo ogni due anni. L'adeguamento a 12 euro nel 2022 è stato un aumento non programmato e una tantum concordato nell'accordo di coalizione. In seguito, si è tornati alla regolare definizione, prevista dalla legge. Ciò significa che anche nel 2023 non ci sarà alcun aumento del salario minimo previsto dalla legge.
Salario minimo di 12,41 euro dal 2024: perché i sindacati hanno votato contro?
In piena ondata inflattiva, la maggioranza della commissione per il salario minimo ha deciso di adeguare il salario minimo a soli 12,41 euro a partire dal 1° gennaio 2024 e a 12,82 euro dal 1° gennaio 2025. I tre rappresentanti sindacali della Commissione per il salario minimo hanno votato contro per questi motivi:
- I quasi 6 milioni di lavoratori con salario minimo hanno sempre meno soldi nel portafoglio: ad esempio, a maggio i prezzi dei generi alimentari sono aumentati di circa il 15% rispetto all'anno precedente. Per contro, l'aumento del salario minimo previsto per il 1° gennaio 2024 corrisponde solo a un +3,4%. La Commissione non sta quindi adempiendo al suo compito di garantire la protezione minima ai lavoratori.
- I datori di lavoro effettuano i calcoli sulla base sbagliata: non utilizzano l'attuale salario minimo di 12 euro stabilito dal legislatore, ma il vecchio salario minimo di 10,45 euro.
- la direttiva europea sui salari minimi deve essere attuata al più tardi entro la fine del 2024: In base ad essa, i salari minimi dovrebbero raggiungere almeno il 60% del salario mediano dei lavoratori a tempo pieno. In Germania, ciò corrisponderebbe a un salario minimo di circa 14 euro.
Chiediamo l'immediata attuazione della direttiva UE sul salario minimo. Secondo i calcoli attuali, il salario minimo dovrebbe essere di almeno 13,53 euro. Si tratta di oltre un euro in più rispetto a quanto attualmente previsto dall'aumento.
Chi decide il livello del salario minimo?
La commissione sul salario minimo: compiti e membri -->>
Come si è sviluppato il salario minimo legale in Germania?
Il salario minimo previsto dalla legge è stato introdotto in Germania il 1° gennaio 2015. All'epoca era di 8,50 euro lordi all'ora. Esso segna il limite salariale più basso al di sotto del quale non si può scendere. In altre parole, chiunque lavori non può guadagnare meno di 12 euro all'ora - con alcune eccezioni - e se lo fa, il datore di lavoro è perseguibile. Questo per proteggere i lavoratori dallo sfruttamento e dal dumping salariale.
Il salario minimo viene adeguato ogni due anni. Si tiene conto, tra le altre cose, anche dello sviluppo economico. Le proposte vengono presentate dalla Commissione per il salario minimo. Il 1° ottobre 2022 c'è stato un aumento unico e non programmato a 12 euro lordi all'ora. Ciò significa che il salario è aumentato di circa il 41% dalla sua introduzione nel 2015.
Chi ha beneficiato del salario minimo |
Quali sono i risultati dell'aumento del salario minimo a 12 euro e chi ne beneficia?
Dall'aumento del salario minimo a 12 euro l'ora, 5,8 milioni di persone hanno ricevuto più soldi in busta paga. La percentuale di coloro che prima lavoravano per un basso salario dopo l'aumento è scesa dal 19 al 15,2%. È stato quindi dimostrato che il salario minimo ha raggiunto uno dei suoi obiettivi più importanti: la protezione dei lavoratori.
Sono soprattutto le donne e i lavoratori con un'occupazione marginale a beneficiare dell'aumento del salario minimo:
- 3,3 milioni di loro sono donne,
- 3 milioni hanno un'occupazione marginale (minijob)
Nonostante gli avvertimenti da parte dei datori di lavoro contro l'aumento del salario minimo e le numerose crisi in corso, i nuovi dati dell'Ufficio federale di statistica mostrano un effetto chiaramente positivo sull'economia.
"L'aumento del salario minimo ha un ulteriore effetto positivo sull'economia, in quanto il potere d'acquisto dei lavoratori è aumentato. Il rafforzamento del potere d'acquisto e l'aumento della domanda interna contribuiscono a stabilizzare l'economia nell'attuale situazione di crisi. I cosiddetti effetti negativi sull'occupazione non si sono concretizzati, come dimostrano le ricerche. Chiunque continui a sostenere che l'aumento del salario minimo comporta la perdita di posti di lavoro, vive in un mondo di favole".
Stefan Körzell, membro del Consiglio direttivo della DGB, 1 giugno 2022
A chi spetta il salario minimo?
Il salario minimo per legge è un salario minimo generale, valido per tutta la Germania. Si applica, con poche eccezioni, a tutti i lavoratori, indipendentemente dallo Stato federale in cui vivono o lavorano.
Oltre al salario minimo generale previsto dalla legge, alcuni settori hanno un proprio salario minimo, il cosiddetto salario minimo settoriale. Sono negoziati dai sindacati e dai datori di lavoro, stabiliti in un contratto collettivo e dichiarati generalmente vincolanti. Ciò significa che il salario minimo settoriale si applica a tutti i lavoratori di un settore, anche se l'azienda non è coperta da un contratto collettivo. Importante: anche nel caso di salari minimi settoriali, il salario minimo previsto dalla legge è il salario minimo assoluto.
Quali sono i salari minimi per i diversi settori industriali nel 2023?
Quali sono le eccezioni al salario minimo?
Ci sono ancora eccezioni al salario minimo nel 2023.
Non si applica ancora ai giovani di età inferiore ai 18 anni che non hanno completato la formazione professionale,
agli apprendisti - indipendentemente dall'età - in formazione professionale,
ai disoccupati di lunga durata durante i primi sei mesi di lavoro dopo la cessazione della disoccupazione,
agli stagisti, se il tirocinio è obbligatorio nell'ambito della formazione scolastica o universitaria,
ai tirocinanti, se il tirocinio serve volontariamente fino a una durata di tre mesi come orientamento per la formazione professionale o l'avvio degli studi,
ai giovani che partecipano a una qualifica introduttiva come preparazione alla formazione professionale o a un altro programma di preparazione alla formazione professionale in conformità con la legge sulla formazione professionale,
ai volontari.
Il salario minimo si applica anche ai mini-job?
Il salario minimo generale previsto dalla legge si applica indipendentemente dalla frequenza e dal numero di ore di lavoro, quindi anche ai mini-jobber
Per il 2023, ciò significa che il salario fissato dalla legge è di 12 euro lordi all'ora e il limite di reddito per i mini-job è di 520 euro. Chi riceve il salario minimo generale può quindi lavorare fino a 43 ore al mese - o dieci ore a settimana - in un mini-job. Se viene pagato un salario superiore al salario minimo fissato dalla legge, il numero di ore di lavoro possibili nell'ambito del mini-job diminuisce di conseguenza.
Esiste un salario minimo per gli apprendisti?
Gli apprendisti non ricevono un salario minimo, ma un'indennità di formazione minima. Spesso viene chiamato colloquialmente "salario minimo per gli apprendisti", ma non deve essere confuso con il salario minimo legale.
Nel 2023, l'indennità minima di formazione è di:
620 euro nel 1° anno di formazione,
731,60 euro nel 2° anno di formazione,
837 euro nel 3° anno di formazione,
868 euro nel 4° anno di formazione.
Cosa succede in caso di violazione della legge sul salario minimo?
Gli ispettori del lavoro (Finanzkontrolle Schwarzarbeit) dell'Amministrazione federale delle dogane (FKS) sono responsabili del monitoraggio del salario minimo. Tra le altre cose, controllano se i datori di lavoro pagano il salario minimo concordato per legge o il salario minimo settoriale applicabile e se rispettano gli obblighi di documentazione previsti
Per i lavoratori con un'occupazione ad orario ridotto (minijobber) e nei settori in cui c'è molto lavoro nero - come l'edilizia o la ristorazione, la logistica o la pulizia degli edifici - è obbligatorio per i datori di lavoro registrare il numero di ore di lavoro dei propri dipendenti. Se non rispettano questo obbligo, sono previste multe fino a 30.000 euro. La violazione del pagamento del salario minimo può comportare multe fino a 500.000 euro.
Importante: se un'azienda ingaggia altre aziende per la fornitura di un lavoro o di un servizio, è responsabile, in base alla responsabilità del committente, di garantire che il subappaltatore rispetti la legge sul salario minimo.
Cosa posso fare se il mio datore di lavoro imbroglia?
Se un datore di lavoro si rifiuta di pagare il salario minimo, si tratta di una chiara violazione della legge. Questo vale anche per le truffe relative alle ore di lavoro, ad esempio se vengono pagate meno rispetto a quelle lavorate e quindi il salario minimo viene pagato solo in termini puramente aritmetici, ma non di fatto.
In caso di frode di questo tipo, bisogna innanzitutto informare il superiore della violazione del salario minimo, preferibilmente per iscritto. Purtroppo, quando si arriva al dunque, ogni singolo lavoratore interessato deve fare causa al datore di lavoro per ottenere il pagamento del salario minimo. Gli iscritti ai sindacati possono ottenere consulenza legale gratuita dal proprio sindacato e protezione legale in caso di emergenza.
Il Ministero federale del Lavoro e degli Affari sociali (BMAS) mette a disposizione informazioni e una linea telefonica gratuita per i cittadini. Linea diretta: 030/60 28 00 28 (da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 17.00, venerdì dalle 8.00 alle 12.00).
Altri articoli sul salario minimo in Germania -->
mercoledì 19 luglio 2023
Perchè il salario minimo in Germania è stato di fondamentale importanza per oltre 6 milioni di lavoratori
"Ecco perché il salario minimo è così importante: ha un forte impatto su tutti gli altri salari. Se aumenta, aumenta anche il reddito complessivo dei lavoratori. Pertanto, è nell'interesse dei capitalisti mantenerlo basso, mentre è nell'interesse dei lavoratori aumentarlo", scrive Perspektive. L'introduzione del salario minimo in Germania ha dato dignità a oltre 6 milioni di lavoratori, vale a dire al 16% di tutti i lavoratori del paese che grazie al minimo salariale da ottobre 2022 hanno una retribuzione dignitosa di almeno 12 euro lordi l'ora, vale a dire 2.000 euro lordi al mese per un full time da 40 ore. Una riflessione molto interessante di Enver Liria su Perspektive
Nell'anno in corso non è previsto alcun aumento del salario minimo in Germania, e nei prossimi due anni ci saranno solamente aumenti minimi. Nel frattempo, l'inflazione sta erodendo per intero questo aumento e sta facendo anche di più. Un commento di Enver Liria sui calcoli alla base di questa situazione e su come stiamo mettendo il bastone fra le ruote ai governanti.
Molte persone si sono rallegrate quando è stato annunciato il progetto di aumentare il salario minimo a 12 euro l'ora. Dopo tutto, prima dell'introduzione di questo salario minimo, quasi sei milioni di persone avevano una retribuzione oraria inferiore, il che corrisponde a circa il 16% di tutti i lavoratori del paese, ovvero un lavoratore su sei. Tuttavia, la realtà dei fatti ha portato rapidamente ad una forte delusione.
Evoluzione del salario minimo in Germania |
Quando il salario minimo è stato introdotto in Germania nel 2015, ammontava a 8,50 euro l'ora. Un lavoro a tempo pieno, di conseguenza, forniva un salario di poco meno di 1.450 euro al mese. Il salario minimo è rimasto a questo livello cosi' basso per molto tempo, con solo alcuni piccoli aumenti. A partire da ottobre 2022, tuttavia, è stato incrementato a 12 euro l'ora, corrispondenti a circa 2.000 euro lordi al mese.
A prima vista, questo aumento potrebbe sembrare un grande passo in avanti, ma il salario è rimasto indietro rispetto all'aumento dei prezzi. Il tasso di inflazione ufficiale è rimato a una cifra, ma la cosiddetta "inflazione percepita", ovvero l'aumento effettivo dei prezzi che i lavoratori sperimentano quotidianamente, è molto più alto. Nel mese di maggio, l'inflazione percepita è stata del 18%, ovvero tre volte superiore rispetto all'inflazione ufficialmente dichiarata del 6,1%.
Ora è stato annunciato un ulteriore "aumento" del salario minimo, praticamente insignificante rispetto all'inflazione. All'inizio dell'anno prossimo, il salario minimo sarà aumentato a 12,41 euro, e un anno dopo raggiungerà i 12,82 euro.
Questa situazione non solo impoverisce ulteriormente le persone più povere, ma colpisce anche gli apprendisti che non hanno ricevuto aumenti salariali da molto tempo o che, come accade nelle attuali trattative contrattuali, sono costretti ad accettare riduzioni salariali reali.
Quanti hanno beneficiato del salario minimo |
Un'analisi delle diverse categorie salariali evidenzia il problema: ad esempio, un panettiere attualmente guadagna 14,70 euro all'ora nella fascia salariale media, che corrisponde a un reddito mensile di 2.426 euro. Oppure, un commesso al dettaglio in Nord Reno-Westfalia inizia con soli 13,50 euro l'ora. È difficile giustificare perché il salario di un lavoratore qualificato debba essere appena superiore al salario minimo.
Ecco perché il salario minimo è così importante: ha un forte impatto su tutti gli altri salari. Se aumenta, aumenta anche il reddito complessivo dei lavoratori. Pertanto, è nell'interesse dei capitalisti mantenerlo basso, mentre è nell'interesse dei lavoratori aumentarlo. Questo stato mette in evidenza la contraddizione fondamentale fra le 2 parti: noi lavoratori dobbiamo vendere la nostra forza lavoro per pagare il cibo, l'affitto, partecipare alla vita culturale e soddisfare tutte le altre esigenze, mentre i datori di lavoro vogliono mantenere i salari piu' bassi possibile, pagando anche meno ciò di cui i loro lavoratori hanno bisogno per soddisfare i loro bisogni primari.
In concreto, questa politica salariale da povertà comporta una riduzione della qualità della vita dei lavoratori: si può acquistare meno cibo di qualità e sano, si rinuncia ad andare al cinema optando per un video su YouTube, le vacanze in Italia vengono cancellate e sostituite con delle brevi uscite sul balcone, nel caso in cui almeno ce ne sia uno.
Al di là di questa disputa, sorge una domanda: quanto poco può guadagnare una persona? Quando la povertà è così scandalosamente diffusa che i lavoratori non possono essere ulteriormente spremuti? È evidente che la coalizione di governo attuale, con la sua facciata pseudo-progressista, non sta facendo nulla per invertire questa spirale negativa, anzi la sta aggravando ulteriormente. È urgente un cambio di rotta! Un movimento operaio autentico e forte deve prendere in mano la questione e ricorrere a scioperi per ottenere salari adeguati, cioè più elevati. Da tempo è necessaria anche una riduzione dell'orario di lavoro.
lunedì 17 luglio 2023
Michael Every - "La Germania è sulla buona strada per diventare un'economia in via di sviluppo"
In una recente intervista pubblicata sulla Berliner Zeitung l'economista olandese Michael Every arriva ad affermare che fra inflazione, crisi energetica, crollo dell'export e i tanti problemi che affliggono l'economia tedesca "la Germania sarebbe sulla buona strada per diventare un'economia in via di sviluppo". Probabilmente un giudizio severo ma che sicuramente contiene importanti spunti di riflessione, ne scrive Sven Brajer su Manova.news, dato che l'intervista originale a Michael Every sulla Berliner Zeitung è dietro paywall.
Amministrazione, infrastrutture e sicurezza pubblica si trovano in una situazione difficile. L'esproprio causato dall'inflazione a danno di impiegati, lavoratori, risparmiatori e contribuenti tedeschi nel corso del 2023 è entrato nel vivo. E non a caso, l'esperto finanziario Michael Every ha recentemente affermato: "La Germania è sulla buona strada per diventare un'economia in via di sviluppo".
5 euro per una birra alla spina nella provincia della Germania dell'Est, 50 euro per un biglietto ferroviario a lunga percorrenza che l'anno scorso costava 30 euro. "Prosperità per tutti" - il credo dell'ex cancelliere Ludwig Erhard nel 1957 - ma era un'altra epoca. Proprio come l'affermazione di Norbert Blüm del 1997: "La pensione è sicura", oggi sembra una battutaccia.
Dall'inizio della "crisi dei rifugiati" del 2015, dall'improvvisa apparizione di una Giovanna d'Arco climatica svedese nel 2018, dalla "crisi pandemica" nel 2020 e dalla svolta di Scholz nel 2022, la maggioranza dei tedeschi si è abituata a fare da ufficiale pagatore per tutto e tutti. Con un ditino sempre puntato, una cricca di politici, che sembrano essere controllati da altri, governa dall'alto verso il basso, presumibilmente senza alcuna alternativa.
Nulla viene più spiegato in modo oggettivo, il motto per il cittadino è: mangia questa minestra o muori. Chi non sta al gioco viene considerato un pazzo, un "negazionista" o nel peggiore dei casi - a volte a ragione, a volte a torto - viene etichettato come nazista.
Tuttavia, questa situazione sembra spaventare un numero sempre minore di persone, perché in ogni momento vale il detto dell'ex presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln:
"Puoi ingannare alcune persone per sempre e tutte le persone per un certo periodo; ma non puoi ingannare tutte le persone per tutto il tempo".
Nell'est del Paese - a causa della diversa esperienza storica e di un materialismo piu' spinto - questo stato di cose attualmente sembra ancora più evidente che nel resto del Paese, che si è nutrito con il transatlantismo per piu' di quarant'anni. Ma anche lì si sta entrando nel vivo. Il vassallaggio della Germania nei confronti degli Stati Uniti, in difficoltà economiche e in politica estera, ora si sta vendicando aspramente.
La deindustrializzazione come un incubo |
In un'intervista alla Berliner Zeitung, l'esperto di finanza Michael Every sottolinea che la malattia del sistema economico mondiale internazionale, dominato dal dollaro, che si trascina dalla crisi bancaria del decennio scorso, ora sta per scoppiare di nuovo. I sintomi sono stati curati, ma le cause della malattia si sono intensificate:
"Ciò che sta accadendo negli Stati Uniti con la crisi bancaria non può essere visto separatamente dall'intera struttura dell'economia mondiale.(...) Nelle economie occidentali sono stati offerti tassi di interesse incredibilmente bassi per 15 anni e improvvisamente nel giro di un anno i tassi di interesse vengono aumentati in modo molto aggressivo. Questo ha causato immediatamente dei problemi. Ma è miopia intellettuale pensare che gli eventi attuali siano una sorpresa o uno shock.
Si tratta piuttosto di un graduale calo della domanda e di un graduale inasprimento degli standard legati ai prestiti. Se i tassi di interesse rimarranno così alti, l'economia potrebbe superare un punto di svolta. La struttura economica che abbiamo conosciuto dopo la crisi finanziaria del 2008 è stata costruita su una struttura economica molto inefficiente e iniqua. Si è sviluppata una forma economica costruita sulla sabbia, e le fondamenta stanno diventando sempre più fragili".
Questo tuttavia non è vero per tutte le regioni e gli Stati del mondo. Se non ci credete, date un'occhiata a Cina, Vietnam, Uruguay, Nigeria o Emirati Arabi Uniti (EAU). I "partner" europei degli Stati Uniti nell'UE invece sembrano esserne stati colpiti in maniera molto dura. In prima linea: la Repubblica Federale, sempre più deindustrializzata e senile, che ha perso i suoi grandi poeti e pensatori di un tempo.
La massiccia dipendenza politica ed economica rispettivamente dagli Stati Uniti e dalla Cina, nonché l'improvviso prosciugamento dell'afflusso di materie prime russe - per motivi ideologici - e gli anni in cui è stata accumulata una gigantesca montagna di debiti a causa di una politica da primo della classe di stampo tedesco, che si preoccupa essenzialmente di salvare il mondo, hanno portato il Paese sull'orlo dell'abisso economico.
Every afferma senza mezzi termini che:
"La Germania dipende dalle esportazioni verso la Cina, dalle importazioni dalla Russia e per le armi dall'America. Se la Germania continuerà a dipendere dagli Stati Uniti, è destinata a fallire perché l'economia americana non può reggere il ritmo delle spese militari necessarie per difendere l'Europa dalla Russia e mantenere la sua presa sulla Germania e sull'Asia. L'America non ha più la base industriale per poterlo fare".
Se l'Europa ha bisogno di essere "difesa" dalla Russia è un'altra questione, ma ciò che è certo è che il periodo in cui la Germania era campione del mondo dell'export sembra appartenere per sempre al passato:
"Per quanto riguarda le esportazioni verso la Cina, la Germania ha sbagliato a fare i conti. L'economia politica del Paese è stata valutata in maniera completamente sbagliata. I dati commerciali attuali lasciano già presagire che le esportazioni tedesche non faranno più grandi balzi in avanti e si ridurranno nel prossimo futuro. Le aziende tedesche invece venderanno prodotti cinesi, entrando così in conflitto con gli Stati Uniti, subendo sanzioni, ecc. La Cina ha già superato la Germania come maggiore esportatore di automobili. Questo sviluppo era prevedibile da anni e ho cercato di spiegarlo ai miei clienti in Germania. Ma loro si sono limitati a sorridere e a dire: "Siamo imprenditori tedeschi, sappiamo cosa è meglio".
In Germania, inoltre, non avrebbero mai potuto immaginare che la fornitura di gas dalla Russia potesse crollare - ma è successo. E ora l'America ha messo all'angolo la Germania. I tedeschi devono acquistare gas naturale liquefatto molto costoso dall'America e spendere di più per la difesa. Questa è la dura verità".
Infine, Every descrive l'inizio della fine, cioè la situazione attuale, rispetto alla quale la politica federale sembra non avere più nulla in mano e si limita ad affidarsi al "business as usual":
"Ma il punto è che la Germania sta vendendo beni che non possiede nemmeno più, perché è stata privata dell'energia a basso costo. Allo stesso tempo, gli altri Stati imporranno dei dazi se ritengono che l'euro sia sottovalutato, e alla fine acquisteranno meno beni dalla Germania. In definitiva, l'euro si indebolirà e l'inflazione aumenterà. Per combattere l'inflazione, sarà necessario aumentare i tassi d'interesse di riferimento e la società ne risentirà. L'aumento delle esportazioni, inoltre, non sarà più in grado di generare ulteriori entrate. La Germania sarà declassata a economia in via di sviluppo".
Naturalmente, questa può essere una diagnosi shock solo per chi si fida degli economisti filo-governativi che da anni cercano di minimizzare la crisi permanente, sbagliando quasi sempre le loro previsioni, ma che non hanno più alcun nuovo concetto economico. Non sono in grado di impegnarsi in un nuovo ordine mondiale multipolare e di liberarsi dalle catene transatlantiche.
Pertanto, come spesso accade nella storia, le cose devono andare molto male prima di poter andare meglio.
Tuttavia, si pone la questione di quali basi politiche ed economiche debbano essere ricostruite, perché un nuovo "grande fratello" non sembra essere più in vista.
Sempre sul tema della deindustrializzazione tedesca:
E' l'inizio della deindustrializzazione?
mercoledì 12 luglio 2023
Oskar Lafontaine - Cosa dovrebbe fare la Ampelkoalition per fermare l'avanzata di AfD
"Per fermare l'impennata di AfD nei sondaggi, i partiti della Ampelkoalition dovrebbero tornare a fare una politica per la maggioranza mentre quello che resta della Linke, che vorrebbe diventare più verde dei Verdi, dovrebbe invece prendere atto della scoperta dello scienziato sociale Klaus Dörre, e cioè: i Verdi sono decisamente odiati dai lavoratori." Oskar Lafontaine, il leader storico della sinistra tedesca, ci spiega cosa dovrebbe fare il governo di Berlino per fermare l'avanzata di AfD. Dalle Nachdenkseiten.de
Ultimi sondaggi elettorali con AfD seconda forza politica davanti alla SPD |
lunedì 10 luglio 2023
In Germania c'è stato un eccesso di mortalità causato anche dalla campagna di vaccinazione?
Il vaccino contro il Covid 19 ha causato un eccesso di mortalità? |
giovedì 6 luglio 2023
E' L'inizio della deindustrializzazione della Germania?
Secondo i dati appena pubblicati dal prestigioso Institut der deutschen Wirtschaft (IW) il 2022 registra un crollo degli investimenti diretti verso la Germania e un boom degli investimenti tedeschi in altri paesi. Diversi segnali lasciano ipotizzare l'inizio della deindustrializzazione della Germania. Ne scrive Business Insider facendo riferimento ad uno studio dell'IW
- Sovvenzioni all'estero: programmi come l'Inflation Reduction Act negli Stati Uniti hanno reso più interessanti gli investimenti fuori dalla Germania. Con iniziative europee simili, come il programma Next Generation EU, la maggior parte dei fondi non è arrivata in Germania.
- Industria automobilistica: "Con la scomparsa del motore a combustione, l'economia tedesca sta perdendo un importante punto di forza nel suo settore chiave", avverte l'IW.