mercoledì 16 agosto 2023

Il sorpasso: l'economia russa ha superato quella tedesca (se misurata a parità di potere di acquisto)

I tedeschi amano sminuire l'economia russa sostenendo che in fondo il PIL russo è sul livello di quello italiano, ma con una popolazione chè piu' è del doppio rispetto a quella del bel paese. Ma come sta andando il PIL russo? I dati appena pubblicati dalla britannica BNE intellinews certificano il sorpasso del pil russo su quello tedesco, se misurato a parità di potere di acquisto. Un bello smacco per i tedeschi e per chi in occidente ha clamorosamente sopravvalutato l'effetto delle sanzioni. Ne scrive Junge Welt

L'economia russa supera quella tedesca in termini di pil a parità di potere di acquisto

È un movimento a forbice: mentre le istituzioni finanziarie internazionali come il FMI ridimensionano di trimestre in trimestre le loro aspettative per l'economia tedesca, l'ultima revisione è stata a meno 0,3 percento per l'intero 2023, allo stesso tempo stanno riconoscendo alla Russia una crescita economica sempre piu' sostenuta: il PIL russo dovrebbe crescere dello 0,7 percento nel corso dell'anno. Le previsioni ufficiali di Mosca sono ancora più ottimistiche, con un aumento del 2,5 percento.

Solitamente si cerca di relativizzare questa situazione osservando che il prodotto interno lordo russo equivale "soltanto" a quello dell'Italia, ma con una popolazione tre volte inferiore, quindi tutti i tassi di crescita vengono calcolati partendo da una base più bassa. Ma potrebbe anche essere che l'Occidente stia cercando di dipingere una situazione più rosea per i suoi interessi. La recente sintesi di diversi studi economici di livello accademico e di alcuni investitori riportati dall'agenzia economica britannica "BNE Intellinews" hanno attirato l'attenzione su questo fatto.

Di conseguenza, le statistiche occidentali sarebbero distorte dal fatto che registrano tutti i dati economici in prezzi nominali - convertiti in dollari statunitensi. L'economia russa quindi è già stata penalizzata dalla svalutazione della valuta nazionale, che attualmente si attesta intorno a 100 rubli per dollaro statunitense o euro, anche se la caduta del rublo è stata temporaneamente fermata dalla decisione della Banca centrale russa di vendere riserve di valuta estera per un valore di 21,5 milioni di euro al giorno - il dollaro e l'euro giovedì sono scesi  rispettivamente di oltre mezzo punto percentuale a 96,49 e 106,02 rubli.

Sarebbe più corretto, come sottolinea la BNE, utilizzare le parità di potere d'acquisto. Questo metodo di calcolo cerca di tener conto del diverso livello dei prezzi nei paesi confrontati. Un classico esempio è l'indice "Big-Mac" stilato da molti anni dalla rivista britannica The Economist. Esso confronta il costo di un "Big Mac" negli Stati Uniti e in Russia, ad esempio, prendendo in considerazione il costo di produzione e delle materie prime standardizzate. Questo confronto rivela che un "Big Mac" costa circa 5 dollari negli Stati Uniti, ma equivale a soli 2,50 dollari in Russia. In condizioni altrimenti uguali, il "valore" del PIL russo dovrebbe quindi essere rivalutato del 100 percento. 

Il punto di vista di Jacques Sapir, economista, pubblicato nella rivista American Affairs lo scorso inverno, dimostra quanto possano differire le quote di produzione di ricchezza mondiale tra le diverse economie, anche se si basano sugli stessi dati del FMI. Con i tassi di cambio, l'ordine delle economie degli Stati Uniti, della Cina, della Germania e della Russia è quello mostrato nella Tabella 1. Ma secondo le parità di potere d'acquisto, l'ordine cambia come mostrato nella Tabella 2.

L'economia russa supera quella tedesca in termini di pil a parità di potere di acquisto
Tabella 2

Mentre nel primo caso l'economia tedesca sembra almeno due volte più grande di quella russa, quando si considera il potere d'acquisto, entrambi i paesi sono praticamente alla pari, e così avviene già da anni. Attualmente il valore del prodotto interno lordo russo avrebbe già superato di poco quello tedesco, scrive la BNE: 5,32 contro 5,3 trilioni di dollari USA. Pertanto, la Russia sarebbe la quinta economia più ricca del mondo, mentre la Germania scenderebbe al sesto posto.

È possibile criticare il metodo dell'indice "Big Mac" per la sua unilateralità, poiché non tiene conto, ad esempio, dei livelli salariali, che tra gli Stati Uniti e la Russia sono certamente in rapporto diverso di 2:1. Vengono confrontati solo alcuni dei molteplici indicatori delle economie nazionali. È anche innegabile che le spese militari abbiano un effetto paradossalmente positivo sui conti economici complessivi: un carro armato costruito da Rheinmetall qui o da Uralvagonzavod là è considerato un reddito per il produttore, anche se sottrae ricchezza sociale, in quanto il suo valore consiste nel distruggere valore d'uso.

Jacques Sapir tuttavia ha indicato un vantaggio strutturale che la Russia ha effettivamente rispetto alla maggior parte delle economie occidentali: una base economica reale relativamente forte, ulteriormente incentivata dalle sanzioni occidentali, in quanto le sanzioni commerciali hanno portato a una sostituzione delle importazioni. La diagnosi generale è: l'Occidente ha nettamente sopravvalutato gli effetti delle sue sanzioni contro la Russia.

Classifica pil paesi a parità di potere di acquisto

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lunedì 14 agosto 2023

Heiner Flassbeck - Inutile combattere la recessione senza aver capito le vere cause della crisi economica della Germania

Intervento molto interessante del grande economista tedesco Heiner Flassbeck il quale dalle pagine di Relevante Oekonomik ci spiega perchè non ha senso combattere la recessione tedesca senza prima aver compreso le vere cause della crisi economica. Se da un lato il governo è ostaggio dei dogmi rigoristi di Lindner, dall'altro la politica monetaria restrittiva della BCE sta portando l'economia tedesca ed europea verso la recessione. Per Flassbeck in Europa non ci sarà un soft landing, anzi, senza un drastico cambio di rotta della BCE ci andremo a schiantare. Ne scrive Heiner Flassbeck e Friederieke Spiecker su relevante-oekonomik.com/


Heiner Flassbeck
Heiner Flassbeck

Il lungo dibattito sulla "recessione invernale", la recessione "tecnica" o "lieve" in Germania, che sarebbe stata superata nel corso dell'anno, è giunto al termine. Nel frattempo, gli indicatori sono diventati troppo opprimenti e le critiche da parte degli imprenditori troppo forti, perché il declino dell'economia tedesca possa ancora essere derubricato dalle autorità responsabili della politica economica e dai media.

Questa tendenza negativa si profilava già da oltre sei mesi, come si può leggere in un articolo di inizio dicembre 2022. La recessione è basata su una carenza di domanda: la maggior parte dei cittadini - sia in Germania che in mezzo mondo - quest'anno hanno avuto meno potere d'acquisto rispetto all'anno scorso; i redditi reali sono diminuiti a causa dell'incremento dei prezzi dell'energia e di molti altri prodotti alimentari.

La perdita di potere d'acquisto è avvenuta proprio nel momento in cui l'economia aveva appena iniziato a riprendersi dagli effetti della pandemia da COVID-19. Molte aziende in diversi settori, infatti, così come la forza lavoro, avevano già attraversato un periodo difficile e non avevano accumulato riserve da un precedente boom, come invece di solito accade alla fine di un ciclo congiunturale "normale" dopo un periodo di crescita.

Tra l'inizio della flessione e l'ammissione da parte del governo che la congiuntura è debole, è trascorso molto tempo prezioso che avrebbe potuto e dovuto essere utilizzato per stimolare positivamente l'economia. Ciò che pesa particolarmente è il fatto che la politica monetaria europea sta amplificando in modo massiccio la carenza di domanda causata principalmente da fattori in gran parte esogeni legati all'aumento dei prezzi. Inoltre, in Germania si sta attuando una politica fiscale prociclica, vale a dire il tentativo dello Stato di risparmiare e spendere meno proprio quando la domanda complessiva è insufficiente. L'interazione di questi fattori ha il potenziale di trasformare una debolezza economica in una recessione duratura.

Questi due gravi errori nella politica economica devono essere identificati e corretti rapidamente se nel breve termine si vuole invertire il trend congiunturale e prevenire una spirale potenzialmente negativa. L'attuale dottrina economica mainstream, tuttavia, sembra puntare nella direzione errata.  Handelsblatt ha intervistato dieci economisti tedeschi per chiedere loro quali misure dovrebbero essere prese con urgenza. Le risposte, ad eccezione di una, non rivelano nemmeno un tentativo di analisi macroeconomica completa. Gli intervistati ignorano le ragioni centrali del peggioramento della congiuntura economica. Ciò che viene menzionato essenzialmente nei loro consigli riguarda le condizioni quadro, il cui cambiamento potrebbe non essere un errore, ma che non affrontano davvero le cause della situazione attuale e quindi non promettono una soluzione adeguata e tempestiva ai problemi.

Falsi miti sul reddito di cittadinanza tedesco (Buergergeld) pompati ad arte dalle destre

Anche in Germania il padronato e le destre prendono di mira la misura di sostegno al reddito per le persone in stato di bisogno, vale a dire il reddito di cittadinanza tedesco o Buergergeld. Su Der Freitag, l'ottima Janina Luett, percettrice di Buergergeld, ci spiega perchè gli attacchi al reddito di cittadinanza sono delle falsità strumentali alla propaganda delle destre. Da Der Freitag


Reddito di cittadinanza in Germania (Buergergeld)


La nostra autrice si irrita per l'affermazione secondo la quale le persone verrebbero in Germania solo per accomodarsi direttamente sull'amaca dello stato sociale. Secondo la sua esperienza personale, sa che le cose non sono così semplici. 

Non c'è una settimana in cui io non legga articoli sul reddito di cittadinanza (Buergergeld). Purtroppo, nei media, soprattutto a vantaggio dei populisti, c'è un diluvio di disinformazione senza precedenti. Si comincia con una serissima rivista berlinese la quale ha scritto che tutti coloro che arrivano in Germania ricevono il reddito di base. Non solo è sbagliato, ma è anche una bugia populista che cerca di creare sentimenti di risentimento contro gli immigrati.

Qual è la realtà?

I requisiti per il reddito di base sono lo stato di bisogno, la capacità lavorativa e la residenza in Germania. L'età minima per richiederlo è di 15 anni. Tuttavia, prima di poter richiedere il reddito di base, devono essere prese in considerazione tutte le altre prestazioni sociali. Queste includono: indennità di disoccupazione (ALG I), assegni familiari o assegni per bambini e sostegno per gli alimenti, assegno genitoriale (Elterngeld), indennità di maternità, pensione per invalidità, pensione di reversibilità, pensione di orfano, indennità malattia, assegno abitativo (Wohngeld) o Bafög.


Se queste risorse non sono sufficienti o non vengono approvate, è possibile richiedere il reddito di base. I pensionati non ottengono il reddito di base. Per le persone in stato di necessità che percepiscono una pensione, c'è il sostegno base per gli anziani. Inoltre, il sostegno base (Grundsicherung) è rivolto ai cittadini permanentemente malati e completamente inabili al lavoro. 

Buergergeld sostituisce Hartz IV
Buergergeld sostituisce Hartz IV


Legge sull'asilo per richiedenti asilo

I richiedenti asilo il cui status di asilo NON è ancora stato riconosciuto NON ricevono il reddito di base! Ricevono prestazioni in base alla legge sull'asilo che sono inferiori rispetto all'importo del reddito di base.

I cittadini stranieri con cittadinanza dell'UE hanno diritto se soddisfano i requisiti di accesso sopra menzionati e hanno una residenza permanente in Germania. Viene fatta un'eccezione per i Gastarbeiter europei.

Per i rifugiati dall'Ucraina, la procedura di asilo non è stata applicata per motivi amministrativi e a causa del fatto evidente che c'è una guerra in corso. Sono considerati rifugiati di guerra riconosciuti e hanno gli stessi diritti dei richiedenti asilo riconosciuti. Ciò significa che, se sono bisognosi, in grado di lavorare e hanno più di 15 anni, possono richiedere il reddito di base dopo aver esaurito tutte le altre opzioni. 

Verifica dello stato di necessità e bisogno

La richiesta di reddito di base include la cosiddetta verifica della situazione di bisogno, in cui devono essere dichiarati eventuali beni. Se il patrimonio scende al di sotto della soglia di protezione di 40.000 euro (singola persona), il reddito di base viene approvato. Nessuno in Germania riceve prestazioni sociali senza verifica! È una bugia disgustosa affermare che ai rifugiati o richiedenti asilo venga regalato TUTTO!

Faccio parte dei beneficiari del sostegno di base (Grundsicherung) perché la mia pensione non è sufficiente per vivere. Ho dovuto presentare una richiesta di assistenza per il sostentamento. Questo bisogno viene verificato annualmente mediante la presentazione dei miei estratti conto degli ultimi tre mesi. 

Per il sostegno base e il reddito di base, l'importo è lo stesso: 502 euro per una persona. A chi percepisce il reddito di base, il Jobcenter paga l'affitto dell'alloggio e i costi del riscaldamento. Anche questi costi vengono pagati solo se l'alloggio è considerato finanziariamente adeguato dall'addetto del Jobcenter. Lo stesso vale per i costi del riscaldamento. Nessuno percettore del reddito di base può vivere in un appartamento troppo grande, altrimenti i costi dell'alloggio non sarebbero coperti o sarebbero coperti solo parzialmente.

Il reddito di base porta a una spirale di povertà

Il reddito di base non significa che tutto viene automaticamente pagato. Dalla mia esperienza personale, posso confermare che viene prestata molta attenzione a ridurre al minimo i costi. La vita con il Buergergeld non è un lusso e non è qualcosa che considero auspicabile, in quanto al massimo dopo sei mesi finirai per avere i primi problemi finanziari, ad esempio se si rompe la lavatrice, il computer o l'auto. Quando le spese si accumulano, si fa il primo passo verso il basso nella spirale della povertà.

Quindi, chiunque continua a sostenere che il reddito di base è piu' che sufficiente per vivere, lo invito a viverci per un anno. La cosiddetta "amaca sociale" è un'invenzione da parte di persone che non sono mai state povere e che promuovono questa visione del mondo neoliberale. La povertà significa uno stress duraturo. La povertà è una vita con una costante esperienza di scarsità, che sia essa finanziaria, sociale o psicologica.


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domenica 13 agosto 2023

Frank Furedi - Perché non possiamo fare a meno dello Stato nazione

"Checché se ne pensi degli Stati nazionali, al di fuori dei loro confini non può esistere una vita pubblica democratica. Solo in quanto cittadini che interagiscono all'interno di un'unità geograficamente delimitata, il processo decisionale democratico può funzionare ed ottenere risultati significativi" scrive il grande intellettuale e sociologo Frank Furedi in merito all'importanza dei confini nazionali. Una riflessione domenicale di spessore da parte di un grande intellettuale contemporaneo, ne scrive Frank Furedi  su Makroskop.eu



Stiamo andando verso un'Europa senza confini o verso un'Europa delle nazioni?

La società occidentale si è allontanata sia dai confini che dalle limitazioni sociali che da secoli danno un significato all'ambiente umano. Molti commentatori all'interno dell'Unione Europea affermano che i confini sono diventati irrilevanti nell'era della migrazione di massa e della globalizzazione. Alcuni vanno persino oltre, proponendo di eliminare del tutto i confini. E non vengono attaccati solo i confini che separano le nazioni l'una dall'altra.

Le tradizionali distinzioni che separano gli adulti dai bambini, gli uomini dalle donne, gli esseri umani dagli animali, i cittadini dai non cittadini o il privato dal pubblico, vengono sempre più denunciate come arbitrarie, innaturali e ingiuste. La controversia sulla migrazione di massa e sui confini fisici procede di pari passo. È strettamente legata al dibattito sulle distinzioni simboliche di cui le persone hanno bisogno per orientarsi nella vita quotidiana.

In modo paradossale, il tentativo di modificare o abolire i confini tradizionali va di pari passo con l'obbligo di creare nuovi confini. Gli attivisti No-Border chiedono spazi sicuri per i rifugiati, gli oppositori dell'"appropriazione culturale" chiedono controlli sulla lingua, e i sostenitori dell'identità politica si impegnano a separare le minoranze dalla società maggioritaria.

Frank Furedi
Frank Furedi



L'alienazione della società

La società contemporanea, in particolare le sue élite culturali e politiche, faticano a dare un significato alle distinzioni simboliche. Nella letteratura accademica e nelle pagine dei media si enfatizza sempre di più il carattere arbitrario e sfumato dei confini e si mette implicitamente o esplicitamente in discussione il loro status morale e la loro legittimità. Spesso, sotto l'influenza delle teorie postmoderne, in particolare dei lavori del filosofo francese Gilles Deleuze, i confini vengono rappresentati come costruzioni indefinite e artificiali. Ad esempio, si fa riferimento all'artificialità del confine tra Est e Ovest, civilizzato e non civilizzato, o Europa e Asia.


Questa tendenza a vedere i confini - così come altre distinzioni e separazioni fortemente delineate - solo in una luce negativa è diffusa anche nella cultura popolare contemporanea. Questa agenda post-border, o l'identificazione con uno stato fluido che va oltre i confini, vengono presentate come una virtù positiva. Nell'economia, nelle relazioni pubbliche e nella pubblicità, l'entusiasmo per la dimensione "senza confini" è un'espressione di audacia, spirito pionieristico ed esplorazione dell'ignoto.

Sarebbe davvero ispirante se ci fosse un ritorno al concetto illuminista kantiano di cosmopolitismo. Purtroppo, la negazione culturale dei confini è guidata da numerosi impulsi contraddittori. La forza trainante dominante è la paura di assumersi la responsabilità delle distinzioni simboliche e delle chiare delineazioni. E questo si applica sia alla politica che all'educazione dei bambini. Negli ultimi tempi, ad esempio, genitori e insegnanti si sforzano di essere amici dei giovani piuttosto che modelli morali e mentori.

Ovviamente, è difficile contestare l'affermazione secondo la quale i confini sono costruzioni sociali, sia arbitrarie che artificiali. Chiunque guardi una mappa del mondo ne sarà colpito dal suo carattere arbitrario. Molte delle frontiere africane sono tracciate in linee rette e testimoniano la mancanza di immaginazione delle potenze coloniali. Il confine tra un bambino e un adulto viene sempre attraversato dai giovani durante l'adolescenza. Le frontiere tra nazioni sono costantemente messe alla prova da politici, eserciti, fornitori di servizi Internet, aziende, contrabbandieri e migranti. Nessun confine è intoccabile.

Tuttavia, i confini non sono solo costruzioni artificiali. Sono l'espressione fisica o simbolica di un bisogno sociale. Non si può pretendere che a tutti piaccia un certo confine, ma questo mezzo di separazione e distinzione esprime bisogni ed aspettative radicati nella società.

I confini contano



In difesa dei confini

Dato il legame stretto ed evidente tra chiari confini e sovranità nazionale, non sorprende che quest'ultima sia anch'essa diventata un bersaglio di una visione del mondo senza confini. La sovranità nazionale è considerata un'idea superata, che non solo divide le persone e spinge le nazioni l'una contro l'altra, ma che è anche divenuta obsoleta in un mondo globalizzato. Questa critica è accompagnata da una svalutazione della cittadinanza nazionale, che è considerata discriminatoria in quanto non conferisce alle persone che vivono in altre parti del mondo lo stesso status e gli stessi diritti.

La filosofa politica Hannah Arendt, d'altra parte, ha argomentato con forza che "un cittadino è per definizione un membro di una comunità specifica". Ha spiegato che i "doveri di un cittadino devono essere definiti e limitati non solo dai doveri verso i propri simili, ma anche dai confini di un territorio", concludendo:

"La filosofia può immaginare la Terra come patria dell'umanità e come una legge unica, eterna e valida per tutti. La politica, tuttavia, ha a che fare con persone che sono cittadini di molte nazioni ed eredi di molte storie passate: le loro leggi sono le recinzioni costruite positivamente che proteggono e delimitano lo spazio in cui la libertà è una realtà politica viva, non un concetto".



Gli antichi greci e successivamente Arendt usavano la metafora dei muri cittadini per illustrare la delimitazione dello spazio pubblico della Polis. "Un popolo dovrebbe combattere per le leggi della città come se fossero le sue mura", disse Eraclito.

Arendt sviluppò una teoria immaginativa in cui l'emergere dei confini era espresso dal "Nomos", le leggi delle città-stato greche. È solo attraverso la solidificazione dei confini che il Nomos crea le condizioni per uno spazio pubblico e politico duraturo: "La legislazione crea inizialmente uno spazio all'interno del quale è valida e questo spazio è il mondo in cui possiamo muoverci liberamente". In altre parole, la libertà politica e la sua esercitazione non sono pensabili senza l'istituzionalizzazione spaziale della vita pubblica.

Arendt non è stata l'unica filosofa a sottolineare l'importanza della delimitazione territoriale per la prosperità della vita politica. John Locke, insieme a Jean Jacques Rousseau e Immanuel Kant, uno dei fondatori della filosofia liberale, concepì la delimitazione spaziale come base della sovranità politica e requisito per il mantenimento dell'ordine politico.

L'attacco alla sovranità nazionale e allo status della cittadinanza si basa sulla presunta superiorità dei valori universali e umanitari. Tuttavia, l'universalismo diventa una caricatura di se stesso quando si trasforma in una forza metafisica che sta sopra le istituzioni nazionali prevalenti. Il tentativo di deterritorializzare la sovranità e i diritti dei cittadini riducono le persone alle loro caratteristiche individuali più astratte. Proprio come la cittadinanza viene privata del suo contenuto ideale e immateriale, le persone perdono la capacità di pensare e agire come comunità politica.

Per questo motivo, Arendt ha argomentato:

"L'istituzione di uno stato mondiale sovrano non sarebbe affatto una condizione preliminare per una cittadinanza mondiale, ma la fine di ogni la cittadinanza. Non sarebbe l'apice della politica mondiale, ma letteralmente la sua fine."

Tirannia globale

Qualunque sia il motivo per una deterritorializzazione della cittadinanza e un indebolimento della sovranità nazionale, rappresenta una sfida diretta alla democrazia e alla vita pubblica. E checché se ne pensi degli Stati nazionali, al di fuori dei loro confini non può esistere una vita pubblica democratica. Solo come cittadini che interagiscono all'interno di un'unità geograficamente delimitata, il processo decisionale democratico può funzionare ed ottenere risultati significativi.

L'idea del "diritto cosmopolita", sviluppata da Kant nel suo saggio "Per la pace perpetua" (1795), afferma che gli stranieri che entrano nel territorio di uno Stato straniero non devono essere trattati con ostilità. Kant chiamò questa richiesta il "diritto naturale dell'ospitalità". Tuttavia, il concetto kantiano del diritto di ospitalità non implicava il diritto di stabilirsi. E non metteva affatto in discussione la legittimità dei confini territoriali. Kant si opponeva a un mondo senza confini, poiché un governo mondiale porterebbe a una tirannia globale.

Invece, Kant sosteneva un'associazione federale di comunità libere e indipendenti, preferibile a un'unione di nazioni sotto un'unica autorità che prevale sulle altre. La visione di Kant, secondo la quale alle leggi sovranazionali manca la profondità morale necessaria per esercitare l'autorità, ricorda i dibattiti attuali sulla giurisprudenza dell'UE: secondo Kant, infatti, le leggi perdono progressivamente il loro effetto quando il governo allarga la sua sfera d'influenza. La sua visione del cosmopolitismo è quindi fondamentalmente diversa dalla prospettiva dell'attuale cosmopolitismo senza confini.

L'identificazione con le persone nate in un mondo comune è il modo principale in cui la solidarietà interpersonale può acquisire un carattere politico dinamico. Le persone che esercitano i loro diritti di cittadinanza hanno interessi specifici che costituiscono la base della loro solidarietà. Privarli di questi interessi significherebbe compromettere la loro capacità di agire come cittadini consapevoli. E senza cittadini consapevoli, non c'è democrazia. Questa è una lezione che anche l'UE deve imparare.


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sabato 12 agosto 2023

Perché AfD nella Germania dell'est è cosi' forte?

Gli ultimi sondaggi danno AfD in forte ascesa, intorno al 20% dei consensi e anche oltre, ma perché AfD è cosi' forte nell'est del paese? Ce lo spiega un articolo molto interessante di Gerd Grozinger, professore di economia all'università di Flensburg. Da Makroskop.eu

Le 'aree abbandonate' rivestono un ruolo di grande importanza nell'ascesa dei partiti di destra o populisti. Dove il prodotto interno lordo stenta a crescere o diminuisce, è facile che emergano sentimenti di rancore a livello regionale.

La Germania è scossa dall'attuale ascesa di AfD. Secondo i sondaggi, ha raggiunto il 20% e sarebbe quindi il secondo partito più forte dopo la CDU/CSU. Resta valida la regola generale secondo la quale nell'Est prende circa il doppio dei voti che nell'Ovest. Nel frattempo, nel distretto di Sonneberg in Turingia, un candidato di AfD ha vinto per la prima volta in Germania il ballottaggio per la carica di presidente di distretto. E nella città di Raguhn-Jeßnitz in Sassonia-Anhalt, un membro di AfD è stato eletto al ballottaggio primo sindaco per questa partito. Bodo Ramelow, il primo ministro (ancora in carica) della Turingia per la Linke, ha commentato così: "Non ogni elettore di AfD è un nazista". Anzi, il partito è molto abile: "AfD aggrega paure, pregiudizi e aggressioni, il che funziona soprattutto nella Germania dell'Est".

Ma nell'Est tedesco qual è il terreno fertile per queste 'paure, pregiudizi e aggressioni'? In generale, il successo dei partiti di destra è spiegato con due paradigmi diversi (spesso anche combinati): spiegazioni culturali Vs spiegazioni economiche. O, per semplificare, una forma di esclusione motivata dal razzismo Vs la deprivazione sociale. Tuttavia, entrambi spesso condividono un metodo: cercano di trovare spiegazioni a livello individuale e si basano su sondaggi o risultati elettorali corrispondenti.

E qui sembra che l'approccio economico spesso abbia scarso successo. Perché l'elettore medio di AfD nelle regioni particolarmente vulnerabili dei nuovi Länder molto spesso non è piu' quello particolarmente svantaggiato. Sono piuttosto i gruppi medi, con una posizione lavorativa di relativo successo, di età media, che preferiscono votare per questo partito, non quelli minacciati dalla disoccupazione giovanile o dalla povertà in età avanzata. E sono anche quelli con un diploma di scuola media superiore, che non hanno abbandonato la scuola precocemente. E in media, non guadagnano meno, almeno rispetto all'ambiente in cui vivono.

Quindi, quale potrebbe essere la spiegazione se non si vuole attribuire tutto prematuramente a una ragione culturale? Un approccio fruttuoso potrebbe essere quello di esaminare più attentamente le strutture regionali. Perché non è così raro che la propria situazione personale venga vista in maniera diversa rispetto alla valutazione della situazione complessiva. Di recente, una notizia dall'Austria riportava: "Le persone sono soddisfatte di sé stesse, ma non della politica". E negli Stati Uniti, addirittura ci sono quattro volte più intervistati che ritengono la loro situazione piuttosto buona, ma non quella del paese nel suo complesso. Una discrepanza del genere può applicarsi non solo allo Stato nel suo insieme, ma anche a singole aree.

Un'analisi economica orientata regionalmente cerca quindi di individuare quali ragioni strutturali possano essere responsabili di queste insoddisfazioni regionali, invece di basare la spiegazione del successo elettorale dei populisti di destra su aspetti psicologici.

Nel 2017, ho esaminato le elezioni del Bundestag di allora con un modello statistico regionale per vedere se i risultati sorprendentemente alti dei voti di secondo grado di AfD in 299 collegi elettorali potessero essere spiegati in questo modo. Era una sfida metodologica, poiché est e ovest mostravano sia somiglianze che differenze. Ad esempio, un maggiore numero di stranieri nel collegio elettorale aumentava il sostegno ad AfD nell'ovest, ma lo riduceva nell'est. Il risultato dell'approccio è stato molto soddisfacente, poiché gran parte delle differenze regionali nei voti ad AfD poteva essere spiegata in questo modo. Un aggiornamento appena completato (non ancora pubblicato) sulle elezioni del Bundestag del 2021 conferma sostanzialmente i risultati di allora.

Sondaggi elettorali agosto 2023
Ultimi sondaggi elettorali danno AfD sopra il 20%

Nel frattempo, sono stati pubblicati una serie di studi statistici simili sulle elezioni per il Bundestag del 2017. Nel complesso, sostengono in gran parte quanto scoperto in precedenza: le regioni 'abbandonate', soprattutto nei nuovi Länder, restano la principale ragione del successo di AfD nelle nuove regioni. Non si tratta quindi delle aree con un'alta disoccupazione o con molti beneficiari di SGBII, ma regioni con residenti che hanno un reddito familiare relativamente accettabile e che percepiscono le condizioni generali del loro ambiente come relativamente peggiorate e soprattutto vedono che non c'è nessun miglioramento in vista.

Come prova aneddotica di ciò, si può prendere in considerazione la discussione mediatica sulle elezioni del parlamento regionale a Sonneberg. Spesso si fa notare con stupore che il distretto ha una delle più basse percentuali di disoccupazione in Turingia, solo il 5,1%. Solo lentamente, e quasi solo nei media dell'est, emerge però un altro aspetto. Cioè che Sonneberg è effettivamente il campione nazionale su di un dato: il 44% dei dipendenti li' lavora per un salario minimo. In generale, sono circa il 16% nell'ovest e quasi il 30% nell'est. Questo quadra piuttosto bene con la distribuzione dei voti di preferenza ad AfD alle ultime elezioni del Bundestag: nell'est, il doppio rispetto all'ovest.

Vittoria di AfD nel distretto di Sonneberg


Geografia politico-economica

Cercheremo di rappresentare sistematicamente la relazione con pochi esempi cartografici. Iniziamo con la rappresentazione della quota di voti di preferenza di AfD alle ultime elezioni del Bundestag nel 2021, la cui rappresentazione cartografica è dovuta a uno dei primi studi sistematici su questo nuovo evento. Si possono chiaramente riconoscere le concentrazioni dei voti dati ad AfD nei nuovi Länder.

preferenze per AfD elezioni federali 2021
Preferenze per AfD, elezioni federali 2021


Successivamente, diamo uno sguardo alla situazione economica. Nel 2022, l'Ufficio federale di statistica ha calcolato che nel settore manifatturiero e nei servizi (il servizio pubblico ha condizioni diverse) nell'est, il divario salariale annuo tra est e ovest ammonta a oltre 12.000 euro. E questo divario non è in diminuzione, ma in aumento. Questi dati non sono facilmente reperibili nelle pagine piuttosto vaste di Destatis; provengono da una risposta a una piccola interrogazione parlamentare da parte della frazione Die Linke al governo federale. Forse molte persone fanno i pendolari con le zone occidentali, dove vengono pagati salari più elevati? No, perché il reddito mediano (2019) nell'est è riconoscibilmente inferiore rispetto all'ovest, ad eccezione di poche grandi città.

reddito mediano in Germania 2022
Reddito mediano in Germania 2022


Questo non significa che le condizioni di reddito relativamente basse portino sempre al successo dei partiti di destra. Lo faranno con alta probabilità solo se si aggiunge la prospettiva di un declino. Nell'equazione di regressione menzionata sopra, la quota di persone di 60 anni o più ha aumentato notevolmente la percentuale di voto per AfD sia nell'ovest che nell'est. E per ricordare: le persone più anziane votano meno spesso per AfD. La variabile è quindi solo un indicatore, e cioè che la regione ha un problema strutturale legato alla demografia, associato a prospettive economiche cupe.

Ecco perché, come terza e ultima immagine è opportuno mostrare la previsione demografica attuale del BBSR. Ad eccezione dell'area metropolitana di Berlino e di poche singole città come Lipsia o Dresda, i nuovi Länder stanno vivendo un declino demografico, spesso persino fino alla perdita potenziale di un quinto della popolazione. E questa è addirittura una rappresentazione ottimistica, come si può vedere confrontando le previsioni leggermente più vecchie. Infatti, l'attuale base di riferimento del 2017 nasconde il fatto che si è già verificata una notevole diminuzione nei decenni precedenti.

Previsioni demografia Germania
Previsioni demografia Germania


Non è solo un fenomeno di 'riunificazione' tedesca

L'importanza delle 'aree abbandonate' per l'ascesa dei partiti di destra o populisti sta diventando sempre più discussa, almeno a livello scientifico. Il principale rappresentante in Europa è Andrés Rodríguez-Pose. In un articolo dal titolo suggestivo "L'ascesa del populismo e la vendetta delle regioni secondarie", ha riassunto la discussione e dimostrato che questo non è solo un problema tedesco di 'riunificazione'. Si tratta invece di un fenomeno osservabile in tutto il mondo occidentale, da Brexit a Trump, passando per l'Italia e così via. In un'intervista recente, ha spiegato ulteriormente come si sviluppano i risentimenti regionali:

"Supponiamo che tu viva in una regione intrappolata in un circolo vizioso, con produttività e PIL in calo rispetto ad altre aree. Il primo anno pensi: bene, l'anno prossimo andrà meglio. Dopo cinque anni pensi che la politica dovrebbe trovare una soluzione. Dopo dieci anni, inizi ad arrabbiarti. Dopo vent'anni, ne hai abbastanza.

Ciò di cui hai bisogno in aggiunta è un evento scatenante. In Europa, è stata la crisi finanziaria del 2008. Solo pochi anni dopo, i partiti euroscettici hanno iniziato a ottenere grandi successi. Io e il mio team abbiamo analizzato le elezioni nazionali in tutta Europa. Prima della crisi, questi partiti avevano una media di circa il 5%, dopo la crisi erano al 15%".

La sua proposta pratica è quindi di non puntare più su "investimenti luccicanti", che spesso alla fine non si rivelano redditizi. Bisogna invece allargare l'orizzonte e rafforzare il potenziale di sviluppo locale.

Tuttavia, al momento, la politica sembra ancora voller favorire l'aspetto appariscente e sta sovvenzionando l'impianto di produzione di Intel a Magdeburgo, la cui produzione di chip è prevista trasferirsi interamente in Asia, con 9,9 miliardi di euro. E, in modo ironico, proprio un giorno dopo l'elezione del primo presidente di circoscrizione di AfD eletto in un distretto con il 44% dei lavoratori dipendenti che lavora per il salario minimo, la commissione per il salario minimo annuncia la sua decisione di aumentarlo solo di pochi centesimi, nonostante l'alta inflazione.

Ma cosa dicono i due partiti di governo, che si impegnano, almeno ufficialmente, per una politica sociale più forte? Promettono miglioramenti? Non proprio. Il gruppo parlamentare dei Verdi al Bundestag afferma tiepidamente che in futuro "i criteri per l'adattamento dovranno essere affinati". E il gruppo parlamentare della SPD va oltre: "Il salario minimo è un progetto di successo. L'aumento proposto rappresenta un ulteriore aumento del salario per milioni di lavoratori".

Cosa si può fare a livello di politica regionale, oltre a una diversa politica sociale che sosterrebbe anche la domanda locale, invece di puntare su pochi investimenti "luccicanti"?

Una soluzione ragionevole sarebbe finanziare le università e la creazione di università in aree in declino nei nuovi Länder con finanziamenti sostanziali da parte del governo federale, che in realtà non è responsabile per questo settore. Infatti, l'est rispetto all'ovest ha meno studenti in proporzione alla popolazione. Questo porterà a future carenze in un mercato del lavoro sempre più influenzato dall'istruzione superiore. Le università spesso portano anche a spin-off e in generale molti dopo la laurea decidono di rimanere nella regione per motivi personali.

La correlazione regionale tra la quota di studenti e lo sviluppo demografico nei nuovi Länder è positiva. E molti studenti provenienti dall'ovest sarebbero probabilmente disposti a trasferirsi lì, anche solo per le condizioni abitative molto migliori. E se questo non basta, perché non pensare a un "bonus di benvenuto"?

Naturalmente, si può anche optare per una politica dell'inerzia e lamentarsi di fronte a ogni nuovo successo di AfD nell'est, chiedendosi perché queste persone dell'est continuino ad essere così testarde."


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Marcel Fratzscher - Il livello di concentrazione della ricchezza privata in Germania è intollerabile

"L'1% più ricco della popolazione tedesca possiede oltre 3.600 miliardi di euro, vale a dire il 35% della ricchezza privata totale in Germania. E questa cifra supera anche quella posseduta dal 90% della popolazione." scrive il grande economista tedesco Marcel Fratzscher. Il livello di concentrazione della ricchezza privata in Germania secondo Fratzscher ha raggiunto livelli intollerabili ed è pertanto necessario che intervenga lo Stato tedesco aumentando la tassazione sui capitali e sui redditi da capitale, che in Germania resta scandalosamente bassa. Ne scrive Marcel Fratzscher su Die Zeit


ricchezza in Germania


Un'approfondita analisi condotta dall'Economist mette in luce un notevole aumento del patrimonio dei miliardari, non solo durante la pandemia, ma in maniera costante sin dagli anni '90. In netto contrasto tuttavia con il fatto che negli ultimi duecento anni gli Stati non hanno mai raggiunto un livello di indebitamento così elevato come quello attuale. Questa situazione ha portato a una carenza di risorse fondamentali per settori vitali come l'istruzione, la sanità, la creazione di infrastrutture efficienti e la tutela dell'ambiente, e per molti altri obiettivi a lungo termine. Fino ad ora, i leader politici si sono mostrati riluttanti a risolvere questa contraddizione evidente tra l'aumento del deficit nei servizi di interesse generale, da un lato, e l'enorme concentrazione di ricchezza, dall'altro. È giunto il momento che i politici affrontino questa sfida con determinazione.

Secondo i risultati dell'analisi condotta dall'Economist, negli ultimi 25 anni si è assistito a un notevole incremento nella quota di ricchezza detenuta dai miliardari. Nel 1998, la somma totale delle fortune dei miliardari mondiali ammontava a 315 miliardi di dollari, corrispondenti all'1% del totale del PIL mondiale dell'epoca. Nel 2022, tale cifra aveva già raggiunto i 3.000 miliardi di dollari (ossia il 3% del Prodotto Interno Lordo mondiale).

Questo fenomeno è stato particolarmente evidente nei Paesi a regime autocratico e nei settori economici noti per la corruzione, come il settore bancario, le costruzioni, gli immobili e le materie prime. Tuttavia, la quota di ricchezza detenuta dai miliardari è cresciuta anche all'interno delle democrazie, passando dallo 0,5% al 2,5% del PIL. In altre parole, tale incremento è stato di cinque volte.

Il contesto tedesco: scarsa tassazione dei beni e elevata tassazione del lavoro

Rispetto ad altri Paesi democratici, la Germania si distingue per una quota di ricchezza dei super-ricchi rispetto alla produzione economica particolarmente elevata. Questa percentuale si attesta al 13% del Prodotto Interno Lordo, corrispondenti a quasi 500 miliardi di euro. È interessante notare che questa quota non proviene prevalentemente da settori soggetti a frequenti casi di corruzione, in parte grazie all'efficace stato di diritto, ma anche perché la Germania ha una minore presenza di risorse naturali, come le materie prime.

Marcel Fratzscher
Marcel Fratzscher


D'altro canto, la Germania non è altrettanto efficace nel gestire l'origine della ricchezza miliardaria: il 70% di tale ricchezza non è originata dal lavoro, ma è frutto di eredità e donazioni. L'idea che la ricchezza sia principalmente il risultato del successo economico trova fondamento solo in misura limitata, persino nelle democrazie, e tende a perdere di rilevanza nel tempo. Inoltre, questa quota è in aumento a causa di un cambiamento generazionale, in cui le generazioni successive stanno ereditando le sostanze accumulate da uomini e donne che hanno prosperato, specialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Di conseguenza, ogni anno in Germania si verificano trasferimenti patrimoniali o eredità che ammontano fino a 400 miliardi di euro.

Un ulteriore motivo fondamentale dei patrimoni straordinariamente elevati in Germania risiede nel fatto che pochissimi altri Paesi applicano una tassazione così leggera sulla ricchezza e, allo stesso tempo, gravano in maniera cosi' pesante sul lavoro.

Allo stesso tempo, si è dimostrato che i miliardari traggono vantaggio dalle crisi e riescono ad accrescere ulteriormente le loro fortune, soprattutto grazie alla crescita dei mercati azionari e immobiliari. Secondo le analisi condotte da Financial Times e J.P. Morgan, il 2020 è stato uno degli anni di maggiore successo finanziario per le donne miliardarie in tutto il mondo: il loro numero è aumentato di 700 unità, raggiungendo quota 2.700 nel 2020. Tuttavia, nello stesso periodo, più di 100 milioni di persone sono cadute nella povertà assoluta, ovvero devono vivere con meno di 1,80 dollari o 1,60 euro al giorno. La Germania non fa eccezione: nel 2020, il numero di miliardari è aumentato di 29 unità, portando il totale a 136, e il loro patrimonio è cresciuto di 100 miliardi di euro.

Uno studio del 2020 condotto dal DIW di Berlino, basato sui dati SOEP relativi agli individui con patrimonio elevato (inclusi miliardari e milionari), ha rivelato che l'1% più ricco della popolazione tedesca (l'1,5% della popolazione con un patrimonio elevato) possiede oltre 3.600 miliardi di euro, equivalente al 35% della ricchezza privata totale in Germania. Questa cifra supera leggermente quella posseduta dal 90% della popolazione.

Un milionario medio ha un patrimonio netto di tre milioni di euro. Un adulto medio che si trova nel 50 percento inferiore della distribuzione della ricchezza, invece, ha un patrimonio netto di soli 3.682 euro.

È importante trattare queste cifre con cautela, in quanto alcuni individui con un elevato patrimonio netto hanno dato un contributo significativo durante la pandemia, come ad esempio i fondatori di BioNTech, che hanno contribuito a salvare vite umane mediante nuovi vaccini, farmaci e attrezzature. Tuttavia, questi casi rappresentano solo una parte dell'aumento dei patrimoni. Pertanto, la discussione non verte sulla questione dell'invidia, ma si basa su risultati, competenze ed equità.

Una contraddizione fondamentale che i politici devono affrontare oggi riguarda l'enorme debito nazionale che non ha precedenti, combinato con la qualità insoddisfacente dei servizi di interesse generale, che includono istruzione, sanità, tutela dell'ambiente e infrastrutture. La domanda cruciale che i politici devono porsi è la seguente: è opportuno continuare a tagliare nei servizi di interesse generale e far sì che lo Stato esaurisca ancora di più le proprie risorse? Oppure, è preferibile effettuare gli investimenti pubblici necessari e finanziarli attraverso una gestione oculata delle risorse e un aumento delle entrate fiscali?

La Germania attualmente tassa la ricchezza al 1% del Prodotto Interno Lordo, garantendo un introito di 40 miliardi di euro all'anno. Se il Paese adottasse una tassazione della ricchezza simile a quella di Francia, Regno Unito o Stati Uniti, potrebbe ottenere entrate aggiuntive per 120 miliardi di euro ogni anno. Un aumento della pressione fiscale sulla ricchezza può essere concepito in maniera tale da non arrecare danni all'economia e potrebbe finanziare gli essenziali investimenti pubblici, consentendo al contempo una gestione sostenibile del bilancio statale.

Sorge quindi spontanea la domanda se ci siano valide ragioni per opporsi a una tale riforma.


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venerdì 11 agosto 2023

Nord Stream II - Perché i terroristi hanno già vinto

Chi è stato a sabotare il gasdotto Nord Stream II? Chi c'è dietro gli attacchi a questa infrastruttura strategica per la Germania? Fughe di notizie dai servizi segreti tedeschi (BND) lasciano ipotizzare un coinvolgimento di ambienti vicini al governo ucraino. Ma la vera sconfitta è un'altra: chiunque abbia sabotato il gasdotto ha già vinto nella misura in cui né la stampa tedesca né il governo di Berlino hanno mostrato particolare indignazione o una qualche forma di reazione nei confronti del vile atto terroristico. Ne scrive Tobias Riegel sulle Nachdenkseiten.de

esplosione gasdotto nord stream

L'Ufficio della Cancelleria ha avviato un'indagine interna sulla presunta violazione del segreto di stato da parte del BND (servizio segreto federale) in relazione al sabotaggio di Nord Stream. E questo fatto richiama l'attenzione sull'inazione persistente dei media e della politica di fronte all'attacco terroristico più grave che sia mai stato commesso contro le infrastrutture in questo secolo. Se paragonato alle reazioni isteriche dopo altri attacchi terroristici, il silenzio attuale appare ancora più strano. Un commento di Tobias Riegel.

Dettagli dell'Indagine e Possibili Implicazioni

Secondo un recente articolo di Business Insider (BI), l'Ufficio della Cancelleria avrebbe avviato un'indagine interna sulla presunta violazione del segreto di Stato da parte del BND nell'ambito dell'attacco ai gasdotti Nord Stream. L'articolo sostiene che un dipendente del BND avrebbe fornito alla stampa informazioni sull'argomento. Inoltre, il media austriaco Exxpress riporta il rapporto di BI e sottolinea che ciò che ha scatenato un elevato livello di preoccupazione è il possibile legame fra gli autori dell'attacco e l'Ucraina. Exxpress afferma di possedere documenti che indicano il coinvolgimento di cittadini ucraini nel crimine.

Tuttavia, le informazioni disponibili sulle presunte indagini interne al BND sono ancora troppo limitate per trarre conclusioni definitive. Nonostante ciò, l'evento attuale ci spinge a riflettere sul comportamento politico-mediatico inaccettabile che circonda l'attacco ai gasdotti.

La Gravità dell'Attacco e la Risposta Attuale

L'attacco contro l'approvvigionamento energetico della Germania è avvenuto nella notte del 26 settembre 2022, quasi un anno fa. L'inerzia politica e mediatica quotidiana solleva interrogativi pressanti: quando con la loro inazione i giornalisti e i politici diventano complici? Quando si può parlare di mancato soccorso ai cittadini?

Sebbene l'attacco non abbia provocato morti dirette (come risaputo), va considerato come il più grave attentato alle infrastrutture mai avvenuto in questo secolo. L'audacia dell'azione stessa, le implicazioni economiche per gli Stati membri dell'Unione Europea, l'aspetto criminale legato all'attacco e la sconfitta geopolitica contribuiscono a un quadro di proporzioni quasi monumentali.

La differenza nell'approccio linguistico e simbolico è notevole. In situazioni "normali", la riparazione di un gasdotto danneggiato sarebbe stata affrontata immediatamente con grande enfasi mediatica, forse persino annunciata in toni emotivi. Questa riparazione, o almeno la sua annunciata intenzione, sarebbe stata esaltata come un gesto simbolico di resistenza: i terroristi avrebbero già ottenuto una vittoria se si cedesse alle loro richieste o ai loro atti, o addirittura se si negoziasse con loro. Questo principio è stato fortemente ribadito in altri contesti terroristici. Tuttavia, nel caso di Nord Stream, sembra che i terroristi abbiano ottenuto una grande e inaccettabile vittoria senza molte contestazioni.

servizi segreti tedeschi BND
Servizi segreti tedeschi BND


Ci si potrebbero aspettare reazioni marziali o manifestazioni di solidarietà simili a quelle che sono state presentate ai cittadini durante il periodo del terrore islamista dopo l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti o dopo gli attacchi alla rivista satirica francese "Charlie Hebdo" nel 2015. Frasi come "Chi non è con noi è contro di noi" o "Je suis Charlie" risuonavano nell'aria. In confronto a quel fervore mediatico-politico, l'attuale silenzio appare ancor più stridente. E dov'è l'immagine dei politici dell'Unione Europea che si riuniscono in segno di solidarietà contro un attacco terroristico, speculando anche su una possibile origine statunitense?

Naturalmente, non sto affermando che le reazioni politico-mediatiche di allora fossero appropriate, né sto suggerendo che ogni situazione sia paragonabile. Tuttavia, il confronto aiuta a sottolineare l'ipocrisia evidente tra il passato e il presente.

Indagini e Possibili Coinvolgimenti Statali

Le prove attuali sembrano puntare verso possibili attori statali, sia statunitensi che ucraini, nell'attacco, anche se non costituiscono ancora una prova definitiva. È rilevante considerare come gli Stati Uniti, tramite il loro mercato del gas naturale liquefatto (GNL), potrebbero indirettamente beneficiare della perdita di forniture di gas dalla Russia. Anche se alcuni media sembrano inclini a proteggere gli Stati Uniti nell'affare Nord Stream, ci sono molteplici fonti che mettono in luce questo aspetto.

Dal punto di vista del governo tedesco, la variante "migliore" al momento sarebbe quella secono la quale i gasdotti sarebbero stati fatti esplodere da ucraini (senza collegamenti statali e senza un "ordine" degli Stati Uniti). Tuttavia, poiché le conoscenze attuali indicano con forza l'ipotesi di attori sponsorizzati dallo Stato, una potenziale conseguenza della variante ucraina dovrebbe essere l'ostracizzazione del governo ucraino in quanto terrorista e, di conseguenza, la fine del sostegno a questo gruppo (ammesso che sia coinvolto).

Tuttavia, potrebbe essere ancora più problematico per il governo tedesco se la versione che ipotizza la paternità statunitense del terrore fosse finalmente seguita da indagini serie. Infatti, le domande che sorgerebbero se le accuse contro le agenzie ufficiali degli Stati Uniti fossero fondate sarebbero ancora più numerose e le conseguenze geopolitiche ancora più drammatiche.

Silenzio dei Media e Omissioni sull'Attacco

Interessante notare come molti grandi media tedeschi sembrino ignorare questa notizia. Al momento della stesura (11 agosto, ore 8:00), una ricerca su Google News con il termine „Nord Stream interne Ermittlung wegen Geheimnisverrats beim BND“ non restituisce risultati significativi da fonti tedesche. Tuttavia, sembra che la "Volksstimme" abbia riportato la notizia. Questo atteggiamento sembra riflettere il desiderio di evitare di affrontare l'attacco terroristico, poiché qualsiasi menzione potrebbe enfatizzare la necessità di una risposta decisa e mettere in luce il comportamento dei media negli ultimi mesi.


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