mercoledì 25 settembre 2024

Perchè in Germania il sistema degli asili è in profonda crisi

La situazione attuale degli asili nido e delle scuole per l’infanzia in Germania sta raggiungendo un punto critico. Il sistema non funziona più per nessuno: né per i bambini, né per i genitori, né per gli operatori del settore. Vediamo come la crescente domanda di assistenza per l’infanzia, associata a una grave carenza di personale, stia rendendo insostenibile la gestione quotidiana delle strutture educative e cosa si può fare per risolvere il problema. Ne scrive la dgb.de

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Domanda in crescita, offerta insufficiente

Negli ultimi anni, il bisogno di assistenza per l’infanzia è aumentato a dismisura. Dal 2013, il diritto legale a un posto in un asilo nido, insieme alla crescente volontà delle donne di rientrare nel mondo del lavoro, ha spinto la domanda alle stelle. Tuttavia, l’offerta non è riuscita a tenere il passo. Nonostante un numero crescente di diplomati nel settore e un aumento delle assunzioni, la carenza di personale negli asili è ancora acuta, rendendo difficilissimo garantire un’assistenza adeguata per tutti i bambini.


Educatori sotto pressione: tra lavoro part-time e cambio di carriera

La pressione sugli educatori è enorme. Il personale – prevalentemente donne – deve far fronte a carichi di lavoro insostenibili. Non è un caso che quasi tre quarti degli educatori in Bassa Sassonia abbiano scelto il part-time per cercare di gestire lo stress lavorativo. Ancora più preoccupante è il fatto che, secondo una ricerca dell’Istituto per la Ricerca sul Mercato del Lavoro e le Professioni (IAB), dopo solo un anno di lavoro, il 39% degli educatori ha già abbandonato la professione, con il tasso che scende al 24% dopo nove anni.

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Migliori condizioni di lavoro: la chiave per più personale

Per migliorare la situazione negli asili, è cruciale garantire condizioni di lavoro più attraenti e sostenibili per il personale. Solo con una copertura adeguata e carichi di lavoro gestibili sarà possibile ridurre l’assenteismo, contrastare il sovraccarico fisico e mentale e prevenire la chiusura o la riduzione degli orari di apertura degli asili.


Una formazione retribuita per aumentare l’attrattività della professione

Perché il lavoro dell’educatore torni ad essere attrattivo, occorre un piano d’azione vincolante da parte del governo regionale. Ciò include:

  • L’introduzione di team multiprofessionali con il supporto di personale amministrativo e tecnico per alleggerire il carico degli educatori.
  • Più tempo per le attività principali, come la preparazione delle lezioni e l’attenzione ai singoli bambini.
  • Una formazione retribuita (modello PiA) allineata al livello DQR6 per incentivare l’ingresso nel settore.

La necessità di una terza figura di supporto: anticipare i tempi

Uno dei punti cruciali per il futuro del sistema degli asili è l’introduzione di una terza figura di supporto nelle classi, prevista per il 2027. Tuttavia, questa scadenza è troppo lontana. Dovrebbe essere anticipata, già nei prossimi anni, quando il personale sarà disponibile, così da migliorare immediatamente la qualità del servizio e garantire maggior supporto agli educatori.


Conclusioni: agire ora per il bene di tutti

In conclusione, il sistema degli asili è a un punto di rottura, ma con misure concrete e mirate, come condizioni di lavoro più attrattive, una terza figura di supporto e una formazione retribuita, è possibile invertire la tendenza. Questo non solo migliorerebbe la vita dei lavoratori del settore, ma anche quella dei genitori e, soprattutto, dei bambini che meritano un’educazione di qualità.

Il futuro del sistema educativo passa da qui: più risorse, più personale e più attenzione alle esigenze di tutti.


martedì 24 settembre 2024

Il Boom del Solare in Germania: la rete elettrica verso il collasso

Negli ultimi anni, la Germania ha assistito a un vero e proprio boom solare, con impianti fotovoltaici che spuntano ovunque, dai tetti delle case ai balconi. Sebbene questa sia una notizia positiva per la transizione energetica, c’è un lato oscuro di cui si parla sempre di più: le reti elettriche faticano a reggere l’enorme afflusso di energia, soprattutto nelle regioni del sud dove gli impianti solari privati sono diffusissimi. Ne scrive N-TV

“Durante le giornate soleggiate di festa, le nostre reti raggiungono già oggi il limite”, afferma Maik Render, portavoce del consiglio di amministrazione del fornitore energetico N-Ergie, in una recente intervista con ntv. “Prima o poi, salterà il fusibile.”

Quando il Sole Diventa un Problema

Sembra quasi un paradosso: più sole, più energia, ma anche più rischi per la rete elettrica. In giornate particolarmente soleggiate, come durante le festività, quando le persone non sono a casa e l’industria è ferma, le reti si trovano sovraccariche di energia prodotta dagli impianti solari privati.

Le aree dove questo problema si avverte di più sono quelle con un’alta densità di impianti fotovoltaici, come molte regioni nel sud della Germania. In queste zone, capita sempre più spesso che la rete non riesca ad assorbire tutta l’elettricità generata, e i fusibili scattano per evitare il surriscaldamento.

Render spiega che “un sistema elettrico vive dell’equilibrio tra la quantità di energia immessa e quella consumata”. Se questo equilibrio si rompe, il sistema va in tilt.

Impianti Fotovoltaici: Tra Incentivi e Regolamentazioni

Gli impianti solari privati sono stati ampiamente incentivati negli ultimi anni per promuovere la transizione energetica. Tuttavia, questo ha portato a un effetto collaterale imprevisto: un aumento delle difficoltà nel gestire l’eccesso di energia prodotta. A complicare la situazione, ci sono i Balkonkraftwerke, impianti solari installati sui balconi, che aggiungono ulteriore pressione sulla rete.

Secondo Render, non è più sufficiente incentivare la costruzione di nuovi impianti solari. È ora necessario introdurre delle regole che ne limitino l’uso in certi momenti critici. “Non si può solo incentivare, ma bisogna anche imporre delle regole”, afferma, suggerendo che l’elettricità prodotta in eccesso dagli impianti solari potrebbe essere immessa nella rete solo in determinati orari, per evitare il sovraccarico.

La Questione degli Accumulatori: Soluzione o Complicazione?

Una possibile soluzione per gestire l’eccesso di energia sarebbe l’utilizzo di accumulatori locali. Tuttavia, anche qui sorgono dei problemi. Attualmente, la maggior parte delle batterie viene utilizzata per garantire l’autosufficienza energetica dei singoli proprietari di casa, non per supportare la rete. Render spiega che, tecnicamente, gli accumulatori potrebbero aiutare la rete nei momenti di sovraccarico, ma i proprietari non sono incentivati a farlo.

“La batteria si carica quando il sole è più forte, intorno alle 11 del mattino, ma per la rete sarebbe meglio se si caricasse dopo”, osserva Render. Questo tipo di regolazione richiederebbe però un incentivo economico che, al momento, non esiste.

La Transizione Energetica e l’Equità Sociale

Un altro punto critico sollevato da Render riguarda l’equità sociale nella distribuzione dei benefici della transizione energetica. “La maggior parte dei tedeschi non può permettersi un impianto solare perché non possiede una casa”, afferma. Questo crea una divisione sociale tra chi può permettersi di investire in solare e accumuli e chi no. In città come Norimberga, dove molte persone vivono in grandi complessi residenziali, c’è chi non ha la possibilità di beneficiare degli incentivi, mentre i proprietari di case riducono le loro bollette da 20 anni.

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Il Futuro dell’Energia Solare: Una Sfida Tecnica e Sociale

La sfida della Germania non riguarda solo la costruzione di nuovi impianti solari, ma anche la gestione equa ed efficiente dell’energia prodotta. La distribuzione delle responsabilità tra i diversi attori — dalle famiglie ai fornitori di energia — sarà cruciale per il successo della transizione energetica.

Come conclude Render, “La distribuzione delle responsabilità sarà la questione centrale della transizione energetica. Non possiamo permetterci di incentivare solo i proprietari di case, escludendo gli affittuari. Questo rischia di creare tensioni sociali che potrebbero minare il consenso per la transizione stessa.”

Conclusione

Il boom solare in Germania è un segnale positivo, ma anche una sfida complessa. Mentre il Paese cerca di abbandonare i combustibili fossili, deve fare i conti con reti sovraccariche e problemi di equità sociale. La soluzione passa attraverso un miglior bilanciamento tra incentivi e regolamentazioni, insieme a investimenti mirati nelle infrastrutture e negli accumulatori.

Affitti alle Stelle: Berlino è tra le Città più Care per Vivere in WG in Germania

Solo a Francoforte e Monaco di Baviera si spende di più

Trovare una stanza in un appartamento condiviso (WG) non è mai stato così caro, e Berlino è tra le città più costose in Germania. Solo a Francoforte sul Meno e a Monaco di Baviera i prezzi sono più alti. Questa è la conclusione di una recente analisi condotta dall’Istituto Moses Mendelssohn in collaborazione con la piattaforma “wg-gesucht”. Ne scrive RBB24.de

Affitti alle Stelle: Berlino è tra le Città più Care per Vivere in WG

Prezzo Medio a Berlino: 650 Euro

Con l’inizio del semestre invernale alle porte, il prezzo mediano per una stanza in una WG a Berlino è di 650 euro al mese. Questo rende la capitale la terza città più cara per chi cerca una sistemazione condivisa. Solo Monaco di Baviera, con 790 euro, e Francoforte, con 680 euro, sono più costose.

Secondo il responsabile del progetto, Stefan Brauckmann, i dati mostrano una leggera stabilizzazione dei prezzi dopo gli aumenti esponenziali registrati negli ultimi anni.

Un Rallentamento Dopo l’Aumento dei Prezzi

Brauckmann ha spiegato che “dopo la fine della pandemia di Covid-19 e l’inizio della guerra in Ucraina, i costi abitativi sono aumentati notevolmente. Tuttavia, ora stiamo osservando una fase di ripresa”. Infatti, rispetto all’anno scorso, i prezzi delle stanze nelle WG a Berlino sono rimasti stabili, nonostante il contesto economico turbolento.

Affitti alle Stelle: Berlino è tra le Città più Care per Vivere in WG

Il Costo Medio delle Stanze nelle Città Universitarie

In media, una stanza in WG nelle città universitarie tedesche costa 489 euro al mese, una cifra che è aumentata di 17 euro rispetto al semestre invernale 2023/2024. Berlino rimane ben al di sopra di questa media.

L’analisi è stata condotta su oltre 9.000 offerte pubblicate nelle ultime due settimane di agosto. Sono stati presi in considerazione 88 centri universitari con oltre 5.000 studenti, escludendo le università a distanza e quelle amministrative. Solo stanze in WG con due o tre residenti sono state incluse nell’analisi, escludendo nuove aperture.

Affitti alle Stelle: Berlino è tra le Città più Care per Vivere in WG

Quanto Pesa l’Affitto sul Bilancio degli Studenti?

L’affitto è una delle principali voci di spesa per gli studenti. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), due terzi degli studenti che non vivono con i genitori spendono circa il 54% del loro reddito mensile per l’affitto. La situazione è leggermente migliore per i tirocinanti, che spendono il 42% del loro reddito.

Questo elevato costo dell’affitto significa che molti studenti sono considerati “sovraccaricati” finanziariamente: circa due terzi di loro faticano a sostenere il peso degli affitti. In media, gli studenti che vivono da soli dispongono di meno di 867 euro al mese, mentre i tirocinanti hanno un reddito mensile leggermente superiore, pari a 1.240 euro.

Conclusione

Se stai cercando una stanza in una WG in una grande città tedesca, Berlino rimane una delle opzioni più costose, ma non la più cara. Tuttavia, con i prezzi degli affitti che si stanno stabilizzando, potrebbe esserci una speranza di miglioramento per gli studenti che cercano alloggi a prezzi accessibili.

Land Grabbing in Africa: Il Lato Oscuro degli Investimenti Tedeschi nelle Terre Agricole

Negli ultimi anni, molte aziende internazionali, comprese alcune tedesche, sono state coinvolte nel cosiddetto land grabbing – l’acquisizione massiva di terreni agricoli, spesso in paesi poveri, per scopi commerciali. Un esempio emblematico di questo fenomeno è la società tedesca Amatheon Agri, che sta acquisendo vasti appezzamenti di terreno in Africa, causando non pochi problemi alle popolazioni locali. Ne scrive German Foreign Policy

Land Grabbing in Africa: Il Lato Oscuro degli Investimenti Tedeschi nelle Terre Agricole

Amatheon Agri: una storia controversa

Amatheon Agri Holding N.V., con sede a Berlino, è un’azienda agricola e alimentare che opera prevalentemente in Africa. Fondata nel 2011 dall’imprenditore tedesco Lars Windhorst e dall’ex dirigente della latteria Müller, Carl Heinrich Bruhn, l’azienda si occupa di agricoltura, allevamento e commercio alimentare, estendendo le sue attività lungo tutta la catena del valore. I suoi prodotti principali sono le cash crops, ovvero colture destinate principalmente all’esportazione, come mais e soia, oltre alla produzione di carne.

Amatheon Agri si è insediata in Zambia nel 2012, per poi espandersi in Uganda, Zimbabwe e, più recentemente, nella Repubblica Democratica del Congo. L’azienda promuove la sua presenza in Africa come una “win-win situation” per tutte le parti coinvolte, sfruttando il “know-how europeo” per valorizzare quelle che descrive come risorse “inutilizzate” nel continente africano. Tuttavia, la realtà sul campo sembra raccontare una storia molto diversa.

Land Grabbing in Africa: Il Lato Oscuro degli Investimenti Tedeschi nelle Terre Agricole

Le conseguenze del land grabbing in Zambia

In Zambia, Amatheon Agri ha acquisito circa 40.000 ettari di terreni agricoli – una superficie simile a quella del Lago di Costanza in Germania. Ma per fare spazio alle sue monocolture di soia e mais, l’azienda ha costretto centinaia di piccoli agricoltori locali ad abbandonare le proprie terre. Questi sgomberi forzati hanno distrutto le comunità rurali, privando molte famiglie del loro unico mezzo di sussistenza.

Le terre acquisite da Amatheon Agri sono state recintate, impedendo ai contadini locali di accedervi. Questo li costringe a percorrere chilometri di deviazioni per raggiungere i mercati o i centri urbani, ostacolando persino il trasporto dei malati. A complicare ulteriormente la situazione, si registrano casi in cui la compagnia ha proibito l’uso dell’acqua fluviale per scopi domestici, aggravando la scarsità di risorse idriche in un paese già duramente colpito dalla siccità.

Le accuse contro Amatheon Agri

Le azioni di Amatheon Agri in Zambia sono state duramente criticate dall’ONG FIAN (FoodFirst Informations- und Aktions-Netzwerk), che ha documentato una serie di violazioni dei diritti delle comunità locali. L’azienda è accusata di aver chiuso i percorsi che collegano i villaggi ai centri urbani e di aver persino catturato il bestiame fuggito, restituendolo ai contadini solo dopo il pagamento di cifre esorbitanti.

Inoltre, due dighe costruite dall’azienda per l’irrigazione delle proprie colture hanno prosciugato i letti fluviali, lasciando diverse centinaia di famiglie senza accesso all’acqua durante la stagione secca. Nonostante queste gravi accuse, Amatheon Agri è stata recentemente elogiata da un funzionario dell’ambasciata tedesca in Zambia per i suoi presunti “successi in termini di sostenibilità economica, sociale ed ecologica”. Questo atteggiamento ha sollevato molte critiche, soprattutto in considerazione del fatto che due terzi della popolazione zambiana vive in condizioni di povertà e il paese sta affrontando una grave crisi alimentare.

Land Grabbing in Africa: Il Lato Oscuro degli Investimenti Tedeschi nelle Terre Agricole

Land grabbing: una tendenza globale in crescita

Il caso di Amatheon Agri non è isolato. Il land grabbing è un fenomeno globale che si sta diffondendo rapidamente, con investitori internazionali sempre più interessati all’acquisizione di terre agricole, specialmente in Africa. Nel 2018, si stimava che oltre 26,7 milioni di ettari di terreni agricoli fossero stati acquistati da investitori stranieri dal 2000, una superficie superiore ai due terzi dell’intera Germania. Di questi, solo il 9% era destinato alla produzione di alimenti per il consumo umano, mentre il 38% era riservato alla coltivazione di mangimi per animali o biocarburanti.

Oggi, oltre alle terre agricole, vengono acquistate anche immense aree forestali, come nel caso dell’azienda Blue Carbon con sede a Dubai, che sfrutta i mercati delle emissioni di carbonio per ottenere profitti dalle terre africane, asiatiche e latinoamericane.

La responsabilità delle aziende e del governo tedesco

Oltre ad Amatheon Agri, anche altre aziende tedesche sono coinvolte nel land grabbing. La Deutsche Bank, ad esempio, ha investito attraverso la sua filiale DWS in società che acquistano o affittano terreni agricoli in Sud America, Africa e Sud-est asiatico. Allo stesso modo, la cassa pensionistica dei medici di Westfalia-Lippe ha destinato 100 milioni di dollari a un fondo per l’acquisizione di terreni, principalmente in Brasile, per coltivazioni di soia su larga scala.

Secondo Roman Herre, esperto di agricoltura per FIAN Germania, il governo tedesco dovrebbe intervenire per garantire che queste attività non violino i diritti fondiari delle popolazioni locali. In base alle attuali interpretazioni delle Nazioni Unite sui diritti umani e fondiari, la Germania ha l’obbligo di regolamentare le attività delle sue aziende all’estero e di impedire violazioni dei diritti legittimi sulle terre.

Conclusione: il silenzio del governo tedesco

Nonostante le crescenti pressioni delle ONG e delle organizzazioni internazionali, il governo tedesco sembra restio a intervenire contro il land grabbing. Le dichiarazioni di sostegno provenienti dall’ambasciata tedesca in Zambia nei confronti di Amatheon Agri sono un chiaro segnale della mancanza di volontà politica di affrontare la questione.

Mentre il land grabbing continua a privare le comunità locali delle loro terre e risorse, le aziende internazionali, comprese quelle tedesche, continuano a trarre profitti da una pratica che, in molti casi, peggiora le condizioni di vita nei paesi più poveri del mondo.

domenica 22 settembre 2024

Lavorare come Infermiere in Germania: Guida Completa agli Stipendi e alle Opportunità

In un periodo di incertezza economica globale, con l’inflazione che fa parlare di sé e voci di crisi che si rincorrono, il settore sanitario continua a offrire interessanti prospettive di carriera. In particolare, la Germania si distingue come una destinazione attraente per gli infermieri, grazie a un sistema ben strutturato e a condizioni economiche competitive. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la situazione degli infermieri in Germania, con un focus particolare sugli stipendi e sulle opportunità lavorative.

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Panoramica del Sistema Sanitario Tedesco

Prima di addentrarci nei dettagli degli stipendi, è importante comprendere la struttura del sistema sanitario tedesco. In ospedale, oltre ai medici, troviamo due figure principali:

  1. L’infermiere (Krankenpfleger/in)
  2. L’Operatore Socio Sanitario (OSS, in tedesco Pflegehelfer/in)

Questa distinzione è fondamentale, poiché influenza notevolmente le responsabilità e, di conseguenza, gli stipendi.

Fattori che Influenzano lo Stipendio degli Infermieri

Diversi fattori concorrono a determinare lo stipendio di un infermiere in Germania:

  1. Settore pubblico vs. privato
  2. Esperienza lavorativa
  3. Specializzazioni
  4. Turni notturni e festivi
  5. Regione di lavoro (anche se le differenze sono minime)
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Stipendi nel Settore Pubblico

Nel settore pubblico, gli infermieri godono di un contratto collettivo nazionale, che garantisce una certa uniformità nelle condizioni lavorative e salariali in tutta la Germania.

  • Range stipendio lordo: 3.300-5.600 euro
  • Range stipendio netto: circa 2.300-3.500 euro

Vantaggi del settore pubblico:

  • Contratto collettivo simile in tutta la Germania
  • Doppia pensione
  • Maggiore stabilità lavorativa

Stipendi nel Settore Privato

Nel settore privato, c’è maggiore flessibilità nella negoziazione degli stipendi, che vengono concordati direttamente con il datore di lavoro.

  • Range stipendio netto: 2.000-5.000 euro
  • Media: 2.500-3.000 euro netti

Nel settore privato, è possibile aumentare significativamente il proprio reddito attraverso turni notturni e lavori extra.

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Casi Particolari: Leiharbeitsfirma

Un’opzione interessante per chi cerca maggiore flessibilità e stipendi più alti è il lavoro tramite agenzie interinali (Leiharbeitsfirma).

  • Stipendi: fino a 5.000-5.500 euro netti
  • Pro: stipendi più alti, possibilità di lavorare in diverse strutture
  • Contro: maggiore flessibilità richiesta, possibili spostamenti frequenti
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Vantaggi Aggiuntivi

Oltre allo stipendio base, gli infermieri in Germania possono godere di diversi vantaggi:

  1. Turni notturni e festivi esenti da tasse (steuerfrei): questo può aumentare significativamente il reddito netto
  2. Auto aziendale e carburante gratuito (in alcune aziende private)
  3. Possibilità di fare mini-job oltre al lavoro principale

Confronto Geografico

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli stipendi degli infermieri sono sorprendentemente uniformi in tutta la Germania, dal nord al sud. Questo permette di scegliere dove lavorare basandosi su preferenze personali o costo della vita, piuttosto che sulle differenze salariali.

Stipendi degli OSS

Per completezza, ecco una panoramica degli stipendi degli Operatori Socio Sanitari (OSS):

  • Range stipendio netto: 1.600-3.000 euro
  • Range stipendio lordo: 2.200-3.000 euro

Considerazioni Finali

Lavorare come infermiere in Germania offre diverse opportunità e vantaggi:

  1. Stipendi competitivi, specialmente considerando i bonus per i turni
  2. Sistema fiscale favorevole per i turni notturni e festivi
  3. Uniformità degli stipendi a livello nazionale
  4. Possibilità di benefit aggiuntivi come auto aziendale
  5. Opportunità di crescita professionale ed economica
  6. Flessibilità lavorativa, con opzioni come il lavoro interinale ben retribuito

Per gli infermieri italiani che stanno considerando un’esperienza all’estero, la Germania rappresenta sicuramente un’opzione da prendere in seria considerazione. Oltre agli aspetti economici, offre un sistema sanitario ben organizzato e opportunità di crescita professionale.

Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori come la conoscenza della lingua tedesca, l’adattamento culturale e il riconoscimento del titolo di studio. Con la giusta preparazione e determinazione, lavorare come infermiere in Germania può rivelarsi un’esperienza gratificante sia dal punto di vista professionale che personale.


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Perché le "Tafeln" stanno raggiungendo i loro limiti

Una persona bisognosa tiene in mano una tessera della Frankfurter Tafel per ricevere alimenti donati. Guerra e inflazione stanno portando le “Tafeln” a un numero di persone senza precedenti. Allo stesso tempo, il commercio e l’industria stanno donando meno cibo.

Donare cibo invece di buttarlo: questo è il principio con cui le “Tafeln” in Germania forniscono alimenti ai bisognosi da 30 anni. Il numero di persone che ne fanno uso sta crescendo rapidamente, ma le donazioni stanno diminuendo. Un paradosso che, in realtà, ha una spiegazione positiva. Ne scrive deutschlandfunkkultur.de

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Storia delle “Tafeln”

Il 21 febbraio 1993, Sabine Werth fondò a Berlino la prima Tafel. Quello che iniziò come un supporto per persone senza tetto è diventato nel tempo una vasta rete di “Tafeln” che supportano attualmente due milioni di bisognosi. Tra i principali fruitori ci sono lavoratori a basso reddito e rifugiati. Tuttavia, i volontari stanno affrontando sfide crescenti nel loro lavoro.

Cos’è la Tafel Deutschland?

La Tafel Deutschland è un’organizzazione di aiuto senza scopo di lucro. Oggi, più di 960 “Tafeln” operano in tutto il paese, supportate da circa 60.000 volontari. Queste organizzazioni distribuiscono alimenti ancora commestibili, ma non più vendibili, a persone in povertà. Il costo per i beneficiari è simbolico: ad esempio, alla Tafel di Bamberga, si paga solo 2,50 euro per la spesa.

Chi è idoneo ad andare alla Tafel?

Un “Tafel-Ausweis” viene rilasciato solo a persone bisognose, inclusi coloro che ricevono la “Grundsicherung” (reddito di cittadinanza) o che devono integrare una pensione bassa. Nel 2021, circa 6,6 milioni di persone in Germania hanno ricevuto prestazioni di assistenza sociale minima. Tuttavia, non tutte queste persone utilizzano le “Tafeln”. Nel 2022, hanno servito due milioni di persone, un numero record.

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Perché così tante persone si rivolgono alle Tafeln?

La fuga di massa dall’Ucraina e l’aumento dei prezzi alimentari ed energetici hanno spinto sempre più persone a cercare aiuto. Molti cittadini tedeschi si sono trovati in difficoltà economica e non avrebbero mai pensato di dover ricorrere a una Tafel. Sabine Werth ha osservato un raddoppio dei beneficiari nella sua organizzazione a Berlino dall’inizio della guerra in Ucraina.

Perché a volte il cibo scarseggia alle Tafeln?

Le code davanti ai punti di distribuzione stanno crescendo, mentre le donazioni stanno diminuendo. Secondo Tafel Deutschland, le donazioni dall’industria sono calate di circa l’1%, e le aziende stanno imparando a ridurre lo spreco alimentare, il che porta a una minore disponibilità di cibo da distribuire.

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Le Tafeln stanno assumendo un compito statale?

Con l’espansione del loro servizio, le “Tafeln” hanno colmato i vuoti lasciati dallo Stato sociale, soprattutto dopo le riforme Hartz tra il 2004 e il 2006, che hanno ridotto l’assistenza ai disoccupati.

Lo Stato dovrebbe finanziare le Tafeln?

Le “Tafeln” accettano donazioni di cibo, denaro e tempo, ma rifiutano finanziamenti statali per mantenere la loro indipendenza. Sabine Werth sottolinea che chi fornisce fondi ha anche il controllo sull’operato dell’organizzazione.

In un momento in cui le sfide sociali e economiche aumentano, le “Tafeln” si trovano ad affrontare un paradosso: più persone bisognose, ma meno risorse per aiutarle.

sabato 21 settembre 2024

5 Miti Sul Reddito di Cittadinanza Tedesco Sfatati dai Dati

Il Reddito di Cittadinanza, introdotto in Germania nel 2023 come sostituto del sistema Hartz IV, è al centro di un acceso dibattito politico e sociale. Questo nuovo sistema di welfare mira a offrire una migliore protezione in caso di disoccupazione, garantendo maggiore sicurezza per risparmi e costi abitativi, oltre a fornire più supporto per la formazione continua. Tuttavia, le opinioni su questa misura sono fortemente divise. Esaminiamo i principali punti di discussione, confrontando le affermazioni più comuni con i dati reali.

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Le Principali Controversie

1. “I beneficiari non vogliono lavorare”

Questa è forse l’affermazione più diffusa tra i critici del Reddito di Cittadinanza. Il segretario generale della CDU, Carsten Linnemann, ha dichiarato che “le statistiche suggeriscono che un numero a sei cifre di individui non è fondamentalmente disposto ad accettare un lavoro”.

La realtà: I dati raccontano una storia diversa. Su 5,5 milioni di beneficiari:

  • 1,8 milioni sono bambini e adolescenti
  • Oltre 2 milioni non sono disponibili per il lavoro per motivi come problemi di salute o mancanza di assistenza all’infanzia
  • Circa 800.000 stanno già lavorando ma necessitano di integrazioni al reddito
  • 1,7 milioni sono disoccupati, ma molti non hanno qualifiche sufficienti o hanno problemi di salute

Solo 16.000 persone, lo 0,4% del totale, rifiutano effettivamente di lavorare.

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2. “È più conveniente ricevere il Reddito di Cittadinanza che lavorare”

Il primo ministro bavarese Marcus Söder (CSU) ha affermato che “il Reddito di Cittadinanza è così alto che lavorare quasi non conviene”.

La realtà: I calcoli mostrano il contrario. Un lavoratore a tempo pieno con salario minimo guadagna circa 1.515 euro netti al mese, mentre un beneficiario del Reddito di Cittadinanza riceve 995 euro. La differenza è di oltre 500 euro a favore di chi lavora.

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3. “Il Reddito di Cittadinanza attira i migranti”

Alice Weidel, co-presidente dell’AfD, ha dichiarato che “il 62% delle famiglie che ricevono il Reddito di Cittadinanza non ha un passaporto tedesco”, definendolo un “magnete per l’immigrazione”.

La realtà: Questa statistica include anche cittadini tedeschi con background migratorio (almeno un genitore nato all’estero). Inoltre, molti beneficiari sono rifugiati, come gli ucraini, che ricevono il Reddito di Cittadinanza come parte della risposta umanitaria. Non ci sono prove che i benefici sociali siano il principale fattore di attrazione per i migranti.

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4. “Servono sanzioni più severe”

Alcuni politici, come Reiner Haseloff (CDU), chiedono sanzioni più pesanti per chi rifiuta offerte di lavoro.

La realtà: Studi mostrano che sanzioni occasionali possono migliorare i tassi di collocamento, ma sanzioni troppo severe spesso portano a lavori di qualità inferiore e redditi in calo. La Corte Costituzionale Federale ha stabilito che le sanzioni devono rispettare rigorosi requisiti e non possono mai mettere a rischio il livello minimo di sussistenza.

5. “Il Reddito di Cittadinanza è diventato troppo costoso”

Christian Dürr (FDP) ha affermato che il Reddito di Cittadinanza è troppo alto rispetto all’inflazione.

La realtà: Sebbene ci sia stato un aumento del 12% nel 2024, superiore all’inflazione attuale del 2,2%, gli esperti sottolineano che questo aumento compensa solo parzialmente le perdite di potere d’acquisto subite dai beneficiari negli anni precedenti, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi di cibo ed energia.

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Conclusioni

Il dibattito sul Reddito di Cittadinanza in Germania è complesso e spesso basato su percezioni errate. I dati mostrano che:

  1. La stragrande maggioranza dei beneficiari non può lavorare o sta già lavorando.
  2. Lavorare rimane economicamente più vantaggioso che ricevere il sussidio.
  3. Non ci sono prove che il Reddito di Cittadinanza sia un fattore primario di attrazione per i migranti.
  4. Le sanzioni devono essere applicate con cautela per essere efficaci.
  5. Gli aumenti recenti del Reddito di Cittadinanza compensano solo parzialmente le perdite di potere d’acquisto precedenti.

È fondamentale basare il dibattito su fatti e dati reali, piuttosto che su percezioni o retorica politica. Il Reddito di Cittadinanza, come ogni politica sociale, richiede un’analisi attenta e bilanciata per valutarne l’efficacia e proporre eventuali miglioramenti.


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