domenica 13 agosto 2023

Frank Furedi - Perché non possiamo fare a meno dello Stato nazione

"Checché se ne pensi degli Stati nazionali, al di fuori dei loro confini non può esistere una vita pubblica democratica. Solo in quanto cittadini che interagiscono all'interno di un'unità geograficamente delimitata, il processo decisionale democratico può funzionare ed ottenere risultati significativi" scrive il grande intellettuale e sociologo Frank Furedi in merito all'importanza dei confini nazionali. Una riflessione domenicale di spessore da parte di un grande intellettuale contemporaneo, ne scrive Frank Furedi  su Makroskop.eu



Stiamo andando verso un'Europa senza confini o verso un'Europa delle nazioni?

La società occidentale si è allontanata sia dai confini che dalle limitazioni sociali che da secoli danno un significato all'ambiente umano. Molti commentatori all'interno dell'Unione Europea affermano che i confini sono diventati irrilevanti nell'era della migrazione di massa e della globalizzazione. Alcuni vanno persino oltre, proponendo di eliminare del tutto i confini. E non vengono attaccati solo i confini che separano le nazioni l'una dall'altra.

Le tradizionali distinzioni che separano gli adulti dai bambini, gli uomini dalle donne, gli esseri umani dagli animali, i cittadini dai non cittadini o il privato dal pubblico, vengono sempre più denunciate come arbitrarie, innaturali e ingiuste. La controversia sulla migrazione di massa e sui confini fisici procede di pari passo. È strettamente legata al dibattito sulle distinzioni simboliche di cui le persone hanno bisogno per orientarsi nella vita quotidiana.

In modo paradossale, il tentativo di modificare o abolire i confini tradizionali va di pari passo con l'obbligo di creare nuovi confini. Gli attivisti No-Border chiedono spazi sicuri per i rifugiati, gli oppositori dell'"appropriazione culturale" chiedono controlli sulla lingua, e i sostenitori dell'identità politica si impegnano a separare le minoranze dalla società maggioritaria.

Frank Furedi
Frank Furedi



L'alienazione della società

La società contemporanea, in particolare le sue élite culturali e politiche, faticano a dare un significato alle distinzioni simboliche. Nella letteratura accademica e nelle pagine dei media si enfatizza sempre di più il carattere arbitrario e sfumato dei confini e si mette implicitamente o esplicitamente in discussione il loro status morale e la loro legittimità. Spesso, sotto l'influenza delle teorie postmoderne, in particolare dei lavori del filosofo francese Gilles Deleuze, i confini vengono rappresentati come costruzioni indefinite e artificiali. Ad esempio, si fa riferimento all'artificialità del confine tra Est e Ovest, civilizzato e non civilizzato, o Europa e Asia.


Questa tendenza a vedere i confini - così come altre distinzioni e separazioni fortemente delineate - solo in una luce negativa è diffusa anche nella cultura popolare contemporanea. Questa agenda post-border, o l'identificazione con uno stato fluido che va oltre i confini, vengono presentate come una virtù positiva. Nell'economia, nelle relazioni pubbliche e nella pubblicità, l'entusiasmo per la dimensione "senza confini" è un'espressione di audacia, spirito pionieristico ed esplorazione dell'ignoto.

Sarebbe davvero ispirante se ci fosse un ritorno al concetto illuminista kantiano di cosmopolitismo. Purtroppo, la negazione culturale dei confini è guidata da numerosi impulsi contraddittori. La forza trainante dominante è la paura di assumersi la responsabilità delle distinzioni simboliche e delle chiare delineazioni. E questo si applica sia alla politica che all'educazione dei bambini. Negli ultimi tempi, ad esempio, genitori e insegnanti si sforzano di essere amici dei giovani piuttosto che modelli morali e mentori.

Ovviamente, è difficile contestare l'affermazione secondo la quale i confini sono costruzioni sociali, sia arbitrarie che artificiali. Chiunque guardi una mappa del mondo ne sarà colpito dal suo carattere arbitrario. Molte delle frontiere africane sono tracciate in linee rette e testimoniano la mancanza di immaginazione delle potenze coloniali. Il confine tra un bambino e un adulto viene sempre attraversato dai giovani durante l'adolescenza. Le frontiere tra nazioni sono costantemente messe alla prova da politici, eserciti, fornitori di servizi Internet, aziende, contrabbandieri e migranti. Nessun confine è intoccabile.

Tuttavia, i confini non sono solo costruzioni artificiali. Sono l'espressione fisica o simbolica di un bisogno sociale. Non si può pretendere che a tutti piaccia un certo confine, ma questo mezzo di separazione e distinzione esprime bisogni ed aspettative radicati nella società.

I confini contano



In difesa dei confini

Dato il legame stretto ed evidente tra chiari confini e sovranità nazionale, non sorprende che quest'ultima sia anch'essa diventata un bersaglio di una visione del mondo senza confini. La sovranità nazionale è considerata un'idea superata, che non solo divide le persone e spinge le nazioni l'una contro l'altra, ma che è anche divenuta obsoleta in un mondo globalizzato. Questa critica è accompagnata da una svalutazione della cittadinanza nazionale, che è considerata discriminatoria in quanto non conferisce alle persone che vivono in altre parti del mondo lo stesso status e gli stessi diritti.

La filosofa politica Hannah Arendt, d'altra parte, ha argomentato con forza che "un cittadino è per definizione un membro di una comunità specifica". Ha spiegato che i "doveri di un cittadino devono essere definiti e limitati non solo dai doveri verso i propri simili, ma anche dai confini di un territorio", concludendo:

"La filosofia può immaginare la Terra come patria dell'umanità e come una legge unica, eterna e valida per tutti. La politica, tuttavia, ha a che fare con persone che sono cittadini di molte nazioni ed eredi di molte storie passate: le loro leggi sono le recinzioni costruite positivamente che proteggono e delimitano lo spazio in cui la libertà è una realtà politica viva, non un concetto".



Gli antichi greci e successivamente Arendt usavano la metafora dei muri cittadini per illustrare la delimitazione dello spazio pubblico della Polis. "Un popolo dovrebbe combattere per le leggi della città come se fossero le sue mura", disse Eraclito.

Arendt sviluppò una teoria immaginativa in cui l'emergere dei confini era espresso dal "Nomos", le leggi delle città-stato greche. È solo attraverso la solidificazione dei confini che il Nomos crea le condizioni per uno spazio pubblico e politico duraturo: "La legislazione crea inizialmente uno spazio all'interno del quale è valida e questo spazio è il mondo in cui possiamo muoverci liberamente". In altre parole, la libertà politica e la sua esercitazione non sono pensabili senza l'istituzionalizzazione spaziale della vita pubblica.

Arendt non è stata l'unica filosofa a sottolineare l'importanza della delimitazione territoriale per la prosperità della vita politica. John Locke, insieme a Jean Jacques Rousseau e Immanuel Kant, uno dei fondatori della filosofia liberale, concepì la delimitazione spaziale come base della sovranità politica e requisito per il mantenimento dell'ordine politico.

L'attacco alla sovranità nazionale e allo status della cittadinanza si basa sulla presunta superiorità dei valori universali e umanitari. Tuttavia, l'universalismo diventa una caricatura di se stesso quando si trasforma in una forza metafisica che sta sopra le istituzioni nazionali prevalenti. Il tentativo di deterritorializzare la sovranità e i diritti dei cittadini riducono le persone alle loro caratteristiche individuali più astratte. Proprio come la cittadinanza viene privata del suo contenuto ideale e immateriale, le persone perdono la capacità di pensare e agire come comunità politica.

Per questo motivo, Arendt ha argomentato:

"L'istituzione di uno stato mondiale sovrano non sarebbe affatto una condizione preliminare per una cittadinanza mondiale, ma la fine di ogni la cittadinanza. Non sarebbe l'apice della politica mondiale, ma letteralmente la sua fine."

Tirannia globale

Qualunque sia il motivo per una deterritorializzazione della cittadinanza e un indebolimento della sovranità nazionale, rappresenta una sfida diretta alla democrazia e alla vita pubblica. E checché se ne pensi degli Stati nazionali, al di fuori dei loro confini non può esistere una vita pubblica democratica. Solo come cittadini che interagiscono all'interno di un'unità geograficamente delimitata, il processo decisionale democratico può funzionare ed ottenere risultati significativi.

L'idea del "diritto cosmopolita", sviluppata da Kant nel suo saggio "Per la pace perpetua" (1795), afferma che gli stranieri che entrano nel territorio di uno Stato straniero non devono essere trattati con ostilità. Kant chiamò questa richiesta il "diritto naturale dell'ospitalità". Tuttavia, il concetto kantiano del diritto di ospitalità non implicava il diritto di stabilirsi. E non metteva affatto in discussione la legittimità dei confini territoriali. Kant si opponeva a un mondo senza confini, poiché un governo mondiale porterebbe a una tirannia globale.

Invece, Kant sosteneva un'associazione federale di comunità libere e indipendenti, preferibile a un'unione di nazioni sotto un'unica autorità che prevale sulle altre. La visione di Kant, secondo la quale alle leggi sovranazionali manca la profondità morale necessaria per esercitare l'autorità, ricorda i dibattiti attuali sulla giurisprudenza dell'UE: secondo Kant, infatti, le leggi perdono progressivamente il loro effetto quando il governo allarga la sua sfera d'influenza. La sua visione del cosmopolitismo è quindi fondamentalmente diversa dalla prospettiva dell'attuale cosmopolitismo senza confini.

L'identificazione con le persone nate in un mondo comune è il modo principale in cui la solidarietà interpersonale può acquisire un carattere politico dinamico. Le persone che esercitano i loro diritti di cittadinanza hanno interessi specifici che costituiscono la base della loro solidarietà. Privarli di questi interessi significherebbe compromettere la loro capacità di agire come cittadini consapevoli. E senza cittadini consapevoli, non c'è democrazia. Questa è una lezione che anche l'UE deve imparare.


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sabato 12 agosto 2023

Perché AfD nella Germania dell'est è cosi' forte?

Gli ultimi sondaggi danno AfD in forte ascesa, intorno al 20% dei consensi e anche oltre, ma perché AfD è cosi' forte nell'est del paese? Ce lo spiega un articolo molto interessante di Gerd Grozinger, professore di economia all'università di Flensburg. Da Makroskop.eu

Le 'aree abbandonate' rivestono un ruolo di grande importanza nell'ascesa dei partiti di destra o populisti. Dove il prodotto interno lordo stenta a crescere o diminuisce, è facile che emergano sentimenti di rancore a livello regionale.

La Germania è scossa dall'attuale ascesa di AfD. Secondo i sondaggi, ha raggiunto il 20% e sarebbe quindi il secondo partito più forte dopo la CDU/CSU. Resta valida la regola generale secondo la quale nell'Est prende circa il doppio dei voti che nell'Ovest. Nel frattempo, nel distretto di Sonneberg in Turingia, un candidato di AfD ha vinto per la prima volta in Germania il ballottaggio per la carica di presidente di distretto. E nella città di Raguhn-Jeßnitz in Sassonia-Anhalt, un membro di AfD è stato eletto al ballottaggio primo sindaco per questa partito. Bodo Ramelow, il primo ministro (ancora in carica) della Turingia per la Linke, ha commentato così: "Non ogni elettore di AfD è un nazista". Anzi, il partito è molto abile: "AfD aggrega paure, pregiudizi e aggressioni, il che funziona soprattutto nella Germania dell'Est".

Ma nell'Est tedesco qual è il terreno fertile per queste 'paure, pregiudizi e aggressioni'? In generale, il successo dei partiti di destra è spiegato con due paradigmi diversi (spesso anche combinati): spiegazioni culturali Vs spiegazioni economiche. O, per semplificare, una forma di esclusione motivata dal razzismo Vs la deprivazione sociale. Tuttavia, entrambi spesso condividono un metodo: cercano di trovare spiegazioni a livello individuale e si basano su sondaggi o risultati elettorali corrispondenti.

E qui sembra che l'approccio economico spesso abbia scarso successo. Perché l'elettore medio di AfD nelle regioni particolarmente vulnerabili dei nuovi Länder molto spesso non è piu' quello particolarmente svantaggiato. Sono piuttosto i gruppi medi, con una posizione lavorativa di relativo successo, di età media, che preferiscono votare per questo partito, non quelli minacciati dalla disoccupazione giovanile o dalla povertà in età avanzata. E sono anche quelli con un diploma di scuola media superiore, che non hanno abbandonato la scuola precocemente. E in media, non guadagnano meno, almeno rispetto all'ambiente in cui vivono.

Quindi, quale potrebbe essere la spiegazione se non si vuole attribuire tutto prematuramente a una ragione culturale? Un approccio fruttuoso potrebbe essere quello di esaminare più attentamente le strutture regionali. Perché non è così raro che la propria situazione personale venga vista in maniera diversa rispetto alla valutazione della situazione complessiva. Di recente, una notizia dall'Austria riportava: "Le persone sono soddisfatte di sé stesse, ma non della politica". E negli Stati Uniti, addirittura ci sono quattro volte più intervistati che ritengono la loro situazione piuttosto buona, ma non quella del paese nel suo complesso. Una discrepanza del genere può applicarsi non solo allo Stato nel suo insieme, ma anche a singole aree.

Un'analisi economica orientata regionalmente cerca quindi di individuare quali ragioni strutturali possano essere responsabili di queste insoddisfazioni regionali, invece di basare la spiegazione del successo elettorale dei populisti di destra su aspetti psicologici.

Nel 2017, ho esaminato le elezioni del Bundestag di allora con un modello statistico regionale per vedere se i risultati sorprendentemente alti dei voti di secondo grado di AfD in 299 collegi elettorali potessero essere spiegati in questo modo. Era una sfida metodologica, poiché est e ovest mostravano sia somiglianze che differenze. Ad esempio, un maggiore numero di stranieri nel collegio elettorale aumentava il sostegno ad AfD nell'ovest, ma lo riduceva nell'est. Il risultato dell'approccio è stato molto soddisfacente, poiché gran parte delle differenze regionali nei voti ad AfD poteva essere spiegata in questo modo. Un aggiornamento appena completato (non ancora pubblicato) sulle elezioni del Bundestag del 2021 conferma sostanzialmente i risultati di allora.

Sondaggi elettorali agosto 2023
Ultimi sondaggi elettorali danno AfD sopra il 20%

Nel frattempo, sono stati pubblicati una serie di studi statistici simili sulle elezioni per il Bundestag del 2017. Nel complesso, sostengono in gran parte quanto scoperto in precedenza: le regioni 'abbandonate', soprattutto nei nuovi Länder, restano la principale ragione del successo di AfD nelle nuove regioni. Non si tratta quindi delle aree con un'alta disoccupazione o con molti beneficiari di SGBII, ma regioni con residenti che hanno un reddito familiare relativamente accettabile e che percepiscono le condizioni generali del loro ambiente come relativamente peggiorate e soprattutto vedono che non c'è nessun miglioramento in vista.

Come prova aneddotica di ciò, si può prendere in considerazione la discussione mediatica sulle elezioni del parlamento regionale a Sonneberg. Spesso si fa notare con stupore che il distretto ha una delle più basse percentuali di disoccupazione in Turingia, solo il 5,1%. Solo lentamente, e quasi solo nei media dell'est, emerge però un altro aspetto. Cioè che Sonneberg è effettivamente il campione nazionale su di un dato: il 44% dei dipendenti li' lavora per un salario minimo. In generale, sono circa il 16% nell'ovest e quasi il 30% nell'est. Questo quadra piuttosto bene con la distribuzione dei voti di preferenza ad AfD alle ultime elezioni del Bundestag: nell'est, il doppio rispetto all'ovest.

Vittoria di AfD nel distretto di Sonneberg


Geografia politico-economica

Cercheremo di rappresentare sistematicamente la relazione con pochi esempi cartografici. Iniziamo con la rappresentazione della quota di voti di preferenza di AfD alle ultime elezioni del Bundestag nel 2021, la cui rappresentazione cartografica è dovuta a uno dei primi studi sistematici su questo nuovo evento. Si possono chiaramente riconoscere le concentrazioni dei voti dati ad AfD nei nuovi Länder.

preferenze per AfD elezioni federali 2021
Preferenze per AfD, elezioni federali 2021


Successivamente, diamo uno sguardo alla situazione economica. Nel 2022, l'Ufficio federale di statistica ha calcolato che nel settore manifatturiero e nei servizi (il servizio pubblico ha condizioni diverse) nell'est, il divario salariale annuo tra est e ovest ammonta a oltre 12.000 euro. E questo divario non è in diminuzione, ma in aumento. Questi dati non sono facilmente reperibili nelle pagine piuttosto vaste di Destatis; provengono da una risposta a una piccola interrogazione parlamentare da parte della frazione Die Linke al governo federale. Forse molte persone fanno i pendolari con le zone occidentali, dove vengono pagati salari più elevati? No, perché il reddito mediano (2019) nell'est è riconoscibilmente inferiore rispetto all'ovest, ad eccezione di poche grandi città.

reddito mediano in Germania 2022
Reddito mediano in Germania 2022


Questo non significa che le condizioni di reddito relativamente basse portino sempre al successo dei partiti di destra. Lo faranno con alta probabilità solo se si aggiunge la prospettiva di un declino. Nell'equazione di regressione menzionata sopra, la quota di persone di 60 anni o più ha aumentato notevolmente la percentuale di voto per AfD sia nell'ovest che nell'est. E per ricordare: le persone più anziane votano meno spesso per AfD. La variabile è quindi solo un indicatore, e cioè che la regione ha un problema strutturale legato alla demografia, associato a prospettive economiche cupe.

Ecco perché, come terza e ultima immagine è opportuno mostrare la previsione demografica attuale del BBSR. Ad eccezione dell'area metropolitana di Berlino e di poche singole città come Lipsia o Dresda, i nuovi Länder stanno vivendo un declino demografico, spesso persino fino alla perdita potenziale di un quinto della popolazione. E questa è addirittura una rappresentazione ottimistica, come si può vedere confrontando le previsioni leggermente più vecchie. Infatti, l'attuale base di riferimento del 2017 nasconde il fatto che si è già verificata una notevole diminuzione nei decenni precedenti.

Previsioni demografia Germania
Previsioni demografia Germania


Non è solo un fenomeno di 'riunificazione' tedesca

L'importanza delle 'aree abbandonate' per l'ascesa dei partiti di destra o populisti sta diventando sempre più discussa, almeno a livello scientifico. Il principale rappresentante in Europa è Andrés Rodríguez-Pose. In un articolo dal titolo suggestivo "L'ascesa del populismo e la vendetta delle regioni secondarie", ha riassunto la discussione e dimostrato che questo non è solo un problema tedesco di 'riunificazione'. Si tratta invece di un fenomeno osservabile in tutto il mondo occidentale, da Brexit a Trump, passando per l'Italia e così via. In un'intervista recente, ha spiegato ulteriormente come si sviluppano i risentimenti regionali:

"Supponiamo che tu viva in una regione intrappolata in un circolo vizioso, con produttività e PIL in calo rispetto ad altre aree. Il primo anno pensi: bene, l'anno prossimo andrà meglio. Dopo cinque anni pensi che la politica dovrebbe trovare una soluzione. Dopo dieci anni, inizi ad arrabbiarti. Dopo vent'anni, ne hai abbastanza.

Ciò di cui hai bisogno in aggiunta è un evento scatenante. In Europa, è stata la crisi finanziaria del 2008. Solo pochi anni dopo, i partiti euroscettici hanno iniziato a ottenere grandi successi. Io e il mio team abbiamo analizzato le elezioni nazionali in tutta Europa. Prima della crisi, questi partiti avevano una media di circa il 5%, dopo la crisi erano al 15%".

La sua proposta pratica è quindi di non puntare più su "investimenti luccicanti", che spesso alla fine non si rivelano redditizi. Bisogna invece allargare l'orizzonte e rafforzare il potenziale di sviluppo locale.

Tuttavia, al momento, la politica sembra ancora voller favorire l'aspetto appariscente e sta sovvenzionando l'impianto di produzione di Intel a Magdeburgo, la cui produzione di chip è prevista trasferirsi interamente in Asia, con 9,9 miliardi di euro. E, in modo ironico, proprio un giorno dopo l'elezione del primo presidente di circoscrizione di AfD eletto in un distretto con il 44% dei lavoratori dipendenti che lavora per il salario minimo, la commissione per il salario minimo annuncia la sua decisione di aumentarlo solo di pochi centesimi, nonostante l'alta inflazione.

Ma cosa dicono i due partiti di governo, che si impegnano, almeno ufficialmente, per una politica sociale più forte? Promettono miglioramenti? Non proprio. Il gruppo parlamentare dei Verdi al Bundestag afferma tiepidamente che in futuro "i criteri per l'adattamento dovranno essere affinati". E il gruppo parlamentare della SPD va oltre: "Il salario minimo è un progetto di successo. L'aumento proposto rappresenta un ulteriore aumento del salario per milioni di lavoratori".

Cosa si può fare a livello di politica regionale, oltre a una diversa politica sociale che sosterrebbe anche la domanda locale, invece di puntare su pochi investimenti "luccicanti"?

Una soluzione ragionevole sarebbe finanziare le università e la creazione di università in aree in declino nei nuovi Länder con finanziamenti sostanziali da parte del governo federale, che in realtà non è responsabile per questo settore. Infatti, l'est rispetto all'ovest ha meno studenti in proporzione alla popolazione. Questo porterà a future carenze in un mercato del lavoro sempre più influenzato dall'istruzione superiore. Le università spesso portano anche a spin-off e in generale molti dopo la laurea decidono di rimanere nella regione per motivi personali.

La correlazione regionale tra la quota di studenti e lo sviluppo demografico nei nuovi Länder è positiva. E molti studenti provenienti dall'ovest sarebbero probabilmente disposti a trasferirsi lì, anche solo per le condizioni abitative molto migliori. E se questo non basta, perché non pensare a un "bonus di benvenuto"?

Naturalmente, si può anche optare per una politica dell'inerzia e lamentarsi di fronte a ogni nuovo successo di AfD nell'est, chiedendosi perché queste persone dell'est continuino ad essere così testarde."


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Marcel Fratzscher - Il livello di concentrazione della ricchezza privata in Germania è intollerabile

"L'1% più ricco della popolazione tedesca possiede oltre 3.600 miliardi di euro, vale a dire il 35% della ricchezza privata totale in Germania. E questa cifra supera anche quella posseduta dal 90% della popolazione." scrive il grande economista tedesco Marcel Fratzscher. Il livello di concentrazione della ricchezza privata in Germania secondo Fratzscher ha raggiunto livelli intollerabili ed è pertanto necessario che intervenga lo Stato tedesco aumentando la tassazione sui capitali e sui redditi da capitale, che in Germania resta scandalosamente bassa. Ne scrive Marcel Fratzscher su Die Zeit


ricchezza in Germania


Un'approfondita analisi condotta dall'Economist mette in luce un notevole aumento del patrimonio dei miliardari, non solo durante la pandemia, ma in maniera costante sin dagli anni '90. In netto contrasto tuttavia con il fatto che negli ultimi duecento anni gli Stati non hanno mai raggiunto un livello di indebitamento così elevato come quello attuale. Questa situazione ha portato a una carenza di risorse fondamentali per settori vitali come l'istruzione, la sanità, la creazione di infrastrutture efficienti e la tutela dell'ambiente, e per molti altri obiettivi a lungo termine. Fino ad ora, i leader politici si sono mostrati riluttanti a risolvere questa contraddizione evidente tra l'aumento del deficit nei servizi di interesse generale, da un lato, e l'enorme concentrazione di ricchezza, dall'altro. È giunto il momento che i politici affrontino questa sfida con determinazione.

Secondo i risultati dell'analisi condotta dall'Economist, negli ultimi 25 anni si è assistito a un notevole incremento nella quota di ricchezza detenuta dai miliardari. Nel 1998, la somma totale delle fortune dei miliardari mondiali ammontava a 315 miliardi di dollari, corrispondenti all'1% del totale del PIL mondiale dell'epoca. Nel 2022, tale cifra aveva già raggiunto i 3.000 miliardi di dollari (ossia il 3% del Prodotto Interno Lordo mondiale).

Questo fenomeno è stato particolarmente evidente nei Paesi a regime autocratico e nei settori economici noti per la corruzione, come il settore bancario, le costruzioni, gli immobili e le materie prime. Tuttavia, la quota di ricchezza detenuta dai miliardari è cresciuta anche all'interno delle democrazie, passando dallo 0,5% al 2,5% del PIL. In altre parole, tale incremento è stato di cinque volte.

Il contesto tedesco: scarsa tassazione dei beni e elevata tassazione del lavoro

Rispetto ad altri Paesi democratici, la Germania si distingue per una quota di ricchezza dei super-ricchi rispetto alla produzione economica particolarmente elevata. Questa percentuale si attesta al 13% del Prodotto Interno Lordo, corrispondenti a quasi 500 miliardi di euro. È interessante notare che questa quota non proviene prevalentemente da settori soggetti a frequenti casi di corruzione, in parte grazie all'efficace stato di diritto, ma anche perché la Germania ha una minore presenza di risorse naturali, come le materie prime.

Marcel Fratzscher
Marcel Fratzscher


D'altro canto, la Germania non è altrettanto efficace nel gestire l'origine della ricchezza miliardaria: il 70% di tale ricchezza non è originata dal lavoro, ma è frutto di eredità e donazioni. L'idea che la ricchezza sia principalmente il risultato del successo economico trova fondamento solo in misura limitata, persino nelle democrazie, e tende a perdere di rilevanza nel tempo. Inoltre, questa quota è in aumento a causa di un cambiamento generazionale, in cui le generazioni successive stanno ereditando le sostanze accumulate da uomini e donne che hanno prosperato, specialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Di conseguenza, ogni anno in Germania si verificano trasferimenti patrimoniali o eredità che ammontano fino a 400 miliardi di euro.

Un ulteriore motivo fondamentale dei patrimoni straordinariamente elevati in Germania risiede nel fatto che pochissimi altri Paesi applicano una tassazione così leggera sulla ricchezza e, allo stesso tempo, gravano in maniera cosi' pesante sul lavoro.

Allo stesso tempo, si è dimostrato che i miliardari traggono vantaggio dalle crisi e riescono ad accrescere ulteriormente le loro fortune, soprattutto grazie alla crescita dei mercati azionari e immobiliari. Secondo le analisi condotte da Financial Times e J.P. Morgan, il 2020 è stato uno degli anni di maggiore successo finanziario per le donne miliardarie in tutto il mondo: il loro numero è aumentato di 700 unità, raggiungendo quota 2.700 nel 2020. Tuttavia, nello stesso periodo, più di 100 milioni di persone sono cadute nella povertà assoluta, ovvero devono vivere con meno di 1,80 dollari o 1,60 euro al giorno. La Germania non fa eccezione: nel 2020, il numero di miliardari è aumentato di 29 unità, portando il totale a 136, e il loro patrimonio è cresciuto di 100 miliardi di euro.

Uno studio del 2020 condotto dal DIW di Berlino, basato sui dati SOEP relativi agli individui con patrimonio elevato (inclusi miliardari e milionari), ha rivelato che l'1% più ricco della popolazione tedesca (l'1,5% della popolazione con un patrimonio elevato) possiede oltre 3.600 miliardi di euro, equivalente al 35% della ricchezza privata totale in Germania. Questa cifra supera leggermente quella posseduta dal 90% della popolazione.

Un milionario medio ha un patrimonio netto di tre milioni di euro. Un adulto medio che si trova nel 50 percento inferiore della distribuzione della ricchezza, invece, ha un patrimonio netto di soli 3.682 euro.

È importante trattare queste cifre con cautela, in quanto alcuni individui con un elevato patrimonio netto hanno dato un contributo significativo durante la pandemia, come ad esempio i fondatori di BioNTech, che hanno contribuito a salvare vite umane mediante nuovi vaccini, farmaci e attrezzature. Tuttavia, questi casi rappresentano solo una parte dell'aumento dei patrimoni. Pertanto, la discussione non verte sulla questione dell'invidia, ma si basa su risultati, competenze ed equità.

Una contraddizione fondamentale che i politici devono affrontare oggi riguarda l'enorme debito nazionale che non ha precedenti, combinato con la qualità insoddisfacente dei servizi di interesse generale, che includono istruzione, sanità, tutela dell'ambiente e infrastrutture. La domanda cruciale che i politici devono porsi è la seguente: è opportuno continuare a tagliare nei servizi di interesse generale e far sì che lo Stato esaurisca ancora di più le proprie risorse? Oppure, è preferibile effettuare gli investimenti pubblici necessari e finanziarli attraverso una gestione oculata delle risorse e un aumento delle entrate fiscali?

La Germania attualmente tassa la ricchezza al 1% del Prodotto Interno Lordo, garantendo un introito di 40 miliardi di euro all'anno. Se il Paese adottasse una tassazione della ricchezza simile a quella di Francia, Regno Unito o Stati Uniti, potrebbe ottenere entrate aggiuntive per 120 miliardi di euro ogni anno. Un aumento della pressione fiscale sulla ricchezza può essere concepito in maniera tale da non arrecare danni all'economia e potrebbe finanziare gli essenziali investimenti pubblici, consentendo al contempo una gestione sostenibile del bilancio statale.

Sorge quindi spontanea la domanda se ci siano valide ragioni per opporsi a una tale riforma.


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venerdì 11 agosto 2023

Nord Stream II - Perché i terroristi hanno già vinto

Chi è stato a sabotare il gasdotto Nord Stream II? Chi c'è dietro gli attacchi a questa infrastruttura strategica per la Germania? Fughe di notizie dai servizi segreti tedeschi (BND) lasciano ipotizzare un coinvolgimento di ambienti vicini al governo ucraino. Ma la vera sconfitta è un'altra: chiunque abbia sabotato il gasdotto ha già vinto nella misura in cui né la stampa tedesca né il governo di Berlino hanno mostrato particolare indignazione o una qualche forma di reazione nei confronti del vile atto terroristico. Ne scrive Tobias Riegel sulle Nachdenkseiten.de

esplosione gasdotto nord stream

L'Ufficio della Cancelleria ha avviato un'indagine interna sulla presunta violazione del segreto di stato da parte del BND (servizio segreto federale) in relazione al sabotaggio di Nord Stream. E questo fatto richiama l'attenzione sull'inazione persistente dei media e della politica di fronte all'attacco terroristico più grave che sia mai stato commesso contro le infrastrutture in questo secolo. Se paragonato alle reazioni isteriche dopo altri attacchi terroristici, il silenzio attuale appare ancora più strano. Un commento di Tobias Riegel.

Dettagli dell'Indagine e Possibili Implicazioni

Secondo un recente articolo di Business Insider (BI), l'Ufficio della Cancelleria avrebbe avviato un'indagine interna sulla presunta violazione del segreto di Stato da parte del BND nell'ambito dell'attacco ai gasdotti Nord Stream. L'articolo sostiene che un dipendente del BND avrebbe fornito alla stampa informazioni sull'argomento. Inoltre, il media austriaco Exxpress riporta il rapporto di BI e sottolinea che ciò che ha scatenato un elevato livello di preoccupazione è il possibile legame fra gli autori dell'attacco e l'Ucraina. Exxpress afferma di possedere documenti che indicano il coinvolgimento di cittadini ucraini nel crimine.

Tuttavia, le informazioni disponibili sulle presunte indagini interne al BND sono ancora troppo limitate per trarre conclusioni definitive. Nonostante ciò, l'evento attuale ci spinge a riflettere sul comportamento politico-mediatico inaccettabile che circonda l'attacco ai gasdotti.

La Gravità dell'Attacco e la Risposta Attuale

L'attacco contro l'approvvigionamento energetico della Germania è avvenuto nella notte del 26 settembre 2022, quasi un anno fa. L'inerzia politica e mediatica quotidiana solleva interrogativi pressanti: quando con la loro inazione i giornalisti e i politici diventano complici? Quando si può parlare di mancato soccorso ai cittadini?

Sebbene l'attacco non abbia provocato morti dirette (come risaputo), va considerato come il più grave attentato alle infrastrutture mai avvenuto in questo secolo. L'audacia dell'azione stessa, le implicazioni economiche per gli Stati membri dell'Unione Europea, l'aspetto criminale legato all'attacco e la sconfitta geopolitica contribuiscono a un quadro di proporzioni quasi monumentali.

La differenza nell'approccio linguistico e simbolico è notevole. In situazioni "normali", la riparazione di un gasdotto danneggiato sarebbe stata affrontata immediatamente con grande enfasi mediatica, forse persino annunciata in toni emotivi. Questa riparazione, o almeno la sua annunciata intenzione, sarebbe stata esaltata come un gesto simbolico di resistenza: i terroristi avrebbero già ottenuto una vittoria se si cedesse alle loro richieste o ai loro atti, o addirittura se si negoziasse con loro. Questo principio è stato fortemente ribadito in altri contesti terroristici. Tuttavia, nel caso di Nord Stream, sembra che i terroristi abbiano ottenuto una grande e inaccettabile vittoria senza molte contestazioni.

servizi segreti tedeschi BND
Servizi segreti tedeschi BND


Ci si potrebbero aspettare reazioni marziali o manifestazioni di solidarietà simili a quelle che sono state presentate ai cittadini durante il periodo del terrore islamista dopo l'11 settembre 2001 negli Stati Uniti o dopo gli attacchi alla rivista satirica francese "Charlie Hebdo" nel 2015. Frasi come "Chi non è con noi è contro di noi" o "Je suis Charlie" risuonavano nell'aria. In confronto a quel fervore mediatico-politico, l'attuale silenzio appare ancor più stridente. E dov'è l'immagine dei politici dell'Unione Europea che si riuniscono in segno di solidarietà contro un attacco terroristico, speculando anche su una possibile origine statunitense?

Naturalmente, non sto affermando che le reazioni politico-mediatiche di allora fossero appropriate, né sto suggerendo che ogni situazione sia paragonabile. Tuttavia, il confronto aiuta a sottolineare l'ipocrisia evidente tra il passato e il presente.

Indagini e Possibili Coinvolgimenti Statali

Le prove attuali sembrano puntare verso possibili attori statali, sia statunitensi che ucraini, nell'attacco, anche se non costituiscono ancora una prova definitiva. È rilevante considerare come gli Stati Uniti, tramite il loro mercato del gas naturale liquefatto (GNL), potrebbero indirettamente beneficiare della perdita di forniture di gas dalla Russia. Anche se alcuni media sembrano inclini a proteggere gli Stati Uniti nell'affare Nord Stream, ci sono molteplici fonti che mettono in luce questo aspetto.

Dal punto di vista del governo tedesco, la variante "migliore" al momento sarebbe quella secono la quale i gasdotti sarebbero stati fatti esplodere da ucraini (senza collegamenti statali e senza un "ordine" degli Stati Uniti). Tuttavia, poiché le conoscenze attuali indicano con forza l'ipotesi di attori sponsorizzati dallo Stato, una potenziale conseguenza della variante ucraina dovrebbe essere l'ostracizzazione del governo ucraino in quanto terrorista e, di conseguenza, la fine del sostegno a questo gruppo (ammesso che sia coinvolto).

Tuttavia, potrebbe essere ancora più problematico per il governo tedesco se la versione che ipotizza la paternità statunitense del terrore fosse finalmente seguita da indagini serie. Infatti, le domande che sorgerebbero se le accuse contro le agenzie ufficiali degli Stati Uniti fossero fondate sarebbero ancora più numerose e le conseguenze geopolitiche ancora più drammatiche.

Silenzio dei Media e Omissioni sull'Attacco

Interessante notare come molti grandi media tedeschi sembrino ignorare questa notizia. Al momento della stesura (11 agosto, ore 8:00), una ricerca su Google News con il termine „Nord Stream interne Ermittlung wegen Geheimnisverrats beim BND“ non restituisce risultati significativi da fonti tedesche. Tuttavia, sembra che la "Volksstimme" abbia riportato la notizia. Questo atteggiamento sembra riflettere il desiderio di evitare di affrontare l'attacco terroristico, poiché qualsiasi menzione potrebbe enfatizzare la necessità di una risposta decisa e mettere in luce il comportamento dei media negli ultimi mesi.


Leggi gli articoli precedenti sul sabotaggio di Nord Stream II -->>



Prosegue la discesa dei prezzi sul mercato immobiliare tedesco (ma crescono gli affitti)

Quanto costa un immobile in Germania nel 2023? I prezzi degli immobili stanno ancora scendendo oppure si sono fermati? Stando agli ultimi dati, l'effetto dell'aumento dei tassi sul calo dei prezzi degli immobili è evidente anche se a voler essere ottimisti si intravedono i primi segnali di una lateralizzazione dei prezzi al mq. Ne scrive Finanzmarkvelt.de analizzando gli ultimi dati prodotti dalla Vdp (Deutschen Pfandbriefbanken) sulla base dei dati dichiarati all'erogazione del mutuo.

crisi immobiliare in germania


A seconda delle fonti che elaborano i dati, che siano erogatori di mutui o portali immobiliari, si possono osservare variazioni nei dati delle ultime settimane. A volte i prezzi delle proprietà sono in diminuzione, mentre in altri casi si intravede un inizio di tendenza al rialzo. L'Associazione delle Banche Tedesche per il credito fondiario (vdp) ha appena fornito i dati relativi al secondo trimestre, ovvero fino alla fine di giugno. Tuttavia, è importante notare che l'indice dei prezzi immobiliari della Vdp si differenzia da altri indicatori immobiliari poiché si basa sulla valutazione dei dati delle transazioni immobiliari da oltre 700 banche, coprendo l'intero mercato tedesco su base trimestrale.

Prosegue la correzione dei prezzi sul mercato immobiliare


Nel secondo trimestre, i prezzi delle case hanno continuato a diminuire, ma la tendenza al ribasso è meno accentuata rispetto al trimestre precedente. Secondo il vdp, l'indice complessivo dei prezzi delle proprietà (residenziali e commerciali) si attesta ora a 182,4 punti (con anno base 2010 = 100 punti), corrispondente a una diminuzione dell'1,1% rispetto al primo trimestre di quest'anno e del 6,4% rispetto al secondo trimestre dell'anno precedente. Il grafico illustra l'andamento dei prezzi delle proprietà in Germania dal 2003.

Nel dettaglio, i prezzi delle proprietà residenziali sono diminuiti dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre quelli delle proprietà commerciali sono scesi del 2,0%, con una diminuzione del 2,5% per i locali commerciali e un calo leggermente inferiore dell' 1,9% per le superfici adibite ad ufficio. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, i prezzi delle proprietà residenziali sono diminuiti del 5,4%, mentre quelli delle proprietà commerciali sono scesi del 10,3%. Nel settore commerciale, la tendenza al ribasso è stata più accentuata, con un calo del 11,7% per gli spazi commerciali rispetto a una diminuzione del 9,8% per gli uffici.

Preisatlas Immobilienscout24.de



La Vdp osserva che, sebbene la diminuzione dei prezzi delle proprietà tedesche sia continuata nel secondo trimestre, si è verificata un'apprezzabile attenuazione nella velocità della diminuzione, suggerendo la possibilità di una stabilizzazione nei prossimi trimestri. Ciò è particolarmente evidente per i prezzi delle proprietà residenziali, dove si intravedono segnali di un possibile movimento laterale.


Per avere informazioni dettagliate sull'andamento dei prezzi è possibile visitare il Preisatlas di Immobilienscout24.de 

Prezzi delle proprietà in calo, tassi elevati: conviene ancora acquistare?

Negli ultimi dodici mesi, i tassi di interesse sono aumentati in modo significativo. Nonostante la diminuzione, i prezzi delle proprietà rimangono notevolmente alti rispetto al livello di dieci anni fa. Ma potrebbe essere ancora vantaggioso acquistare ora una proprietà residenziale per poi affittarla? La richiesta di appartamenti in affitto continua a crescere con forza. I canoni di affitto in costante aumento potrebbero garantire dei rendimenti interessanti? Al riguardo, l'Associazione delle Banche Tedesche per il credito fondiario (vdp) fornisce le seguenti informazioni: "Rispetto ai trimestri precedenti, l'incremento dei rendimenti degli edifici plurifamiliari, misurato dall'indice del tasso di rendimento immobiliare, ha subito un'accelerazione ulteriore nel corso dell'anno (+14,2% rispetto a +10,9% e +6,0% nei trimestri precedenti). Il tasso di crescita dei nuovi contratti di affitto è stato del +6,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. "La domanda di alloggi rimane alta. Poiché l'acquisto di proprietà immobiliari è diventato meno conveniente a causa dell'aumento significativo dei tassi di interesse, gli appartamenti in affitto ora sono ancora più richiesti rispetto agli anni precedenti. L'aumento dei canoni sottolinea la crescente pressione sul mercato delle abitazioni."

Proprietà commerciali: Prospettive positive e sfumate

Da mesi, osservatori di tutto il mondo seguono con apprensione il mercato delle proprietà commerciali. Cosa afferma in proposito il vdp per il mercato tedesco? Ecco alcune dichiarazioni estratte dal comunicato: "L'andamento dei rendimenti e degli affitti per gli uffici suggerisce che il mercato immobiliare per uffici sta gradualmente riprendendo slancio. Tuttavia, permane ancora una notevole incertezza riguardo allo sviluppo economico futuro. Inoltre, non è ancora possibile valutare appieno l'impatto dell'incremento dell'uso dell'home office sulla domanda di spazi per uffici. Riteniamo che ciò continuerà ad avere un effetto frenante sui prezzi delle proprietà ad uso ufficio nel nostro Paese per diversi trimestri", ha dichiarato Tolckmitt. "Tuttavia, con un tasso di vacanza pari al 5,0% attualmente, il mercato immobiliare tedesco per uffici si presenta ancora significativamente più stabile rispetto ad altri mercati a livello internazionale."

andamento affitti Germania
I nuovi contratti di affitto continuano a crescere



Prospettive per i prezzi immobiliari tedeschi

Secondo il vdp, la ricerca di un nuovo equilibrio per i prezzi degli immobili in Germania è ancora in corso. L'associazione prevede che gli aggiustamenti dei prezzi, specialmente nel settore delle proprietà commerciali, continuerà almeno fino alla metà del prossimo anno. Il fatto che l'economia tedesca non stia crollando come alcuni esperti avevano previsto potrebbe fornire un impulso positivo. Inoltre, la stabilizzazione dei tassi di interesse, già in corso, rappresenta un motivo di ottimismo. L'incremento straordinariamente dinamico dei tassi d'interesse, inevitabile a seguito delle prolungate esitazioni delle banche centrali nella lotta all'inflazione, sembra in ogni caso essere giunto al termine. Secondo la vdp, quando le condizioni generali si stabilizzeranno, sia gli investitori che i privati saranno nuovamente propensi a effettuare transazioni.

Leggi gli altri articoli sulla crisi immobiliare in Germania nel 2023 -->>

giovedì 10 agosto 2023

Mafia nein Danke!

Esiste la mafia italiana in Germania? E la Ndrangheta quanti membri ha sul suolo tedesco? E la legislazione tedesca è in grado di contrastare la mafia? Tutte questioni alquanto complesse di cui si occupa l'associazione Mafia Nein Danke, un Verein fondato a Berlino da alcuni ristoratori italiani dopo la strage di Duisburg e cresciuto come un punto di incontro fra cultura italiana e tedesca La Taz intervista la vice presidente Helena Raspe,

razzia contro la Ndrangheta in Germania

TAZ: Signora Raspe, l'associazione mafianeindanke si impegna contro la criminalità organizzata, specialmente la mafia italiana, in Germania. Qual è la ragione di questa necessità?

Helena Raspe: In Germania è presente un vasto riciclaggio di denaro. Si stima che ammonti a 100 miliardi di euro all'anno, causando una perdita considerevole per il bilancio federale. Organizzazioni criminali come la 'Ndrangheta guadagnano questi profitti illeciti a livello globale tramite oppressione e violenza, traffico di armi, esseri umani e droga. Ogni individuo in Germania ne risente direttamente.

In che modo?

Helena Raspe: Il riciclaggio di denaro e le speculazioni nel mercato immobiliare causano un aumento dei prezzi degli affitti. L'influenza delle organizzazioni mafiose nel settore alimentare porta alla presenza di prodotti contraffatti nei supermercati. A ciò si aggiungono attività criminali che danneggiano le basi della vita globale, come la deforestazione illegale o lo smaltimento illecito di rifiuti tossici. Inoltre, l'economia legale in Germania è sistematicamente infiltrata.

La lobby dei criminali di guerra tedeschi

LA GERMANIA AMA PRESENTARSI AGLI OCCHI DEL MONDO COME IL PAESE PALADINO NELLA LOTTA AI CRIMINI DI GUERRA, MA QUANDO SI È TRATTATO DI DIFENDERE I CRIMINALI DI GUERRA NAZISTI, I GOVERNI DI BONN E BERLINO HANNO SEMPRE FATTO IL POSSIBILE PER RIPORTARE IN PATRIA (COME NEL CASO DI KAPPLER) I NAZISTI CONDANNATI NEGLI ALTRI PAESI. NE PARLA "DIE KRIEGSVERBRECHERLOBBY", UN LIBRO MOLTO INTERESSANTE DI FELIX BOHR APPENA USCITO E PRESENTATO DA GERMAN FOREIGN POLICY

Herbert Kappler
Herbert Kappler

Mentre la Repubblica Federale tedesca in tutto il mondo ama presentarsi come una paladina nella lotta contro i crimini di guerra, emerge da dettagliate ricerche storiche che per decenni ha strenuamente difeso l'immunità legale per i criminali di guerra tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. E proprio negli ultimi giorni, a Brema, è stato arrestato un siriano accusato di aver torturato e maltrattato numerose persone in quanto capo di una milizia. Nel frattempo, Berlino insiste per perseguire legalmente presunti o effettivi crimini di guerra russi nel conflitto in Ucraina. Al contrario, tutti i governi della Repubblica Federale di Germania dal 1949 al 1989 si sono costantemente battuti per la liberazione dei criminali di guerra e di altri responsabili per crimini nazisti detenuti all'estero. Lo storico Felix Bohr lo ha documentato in dettaglio nel suo libro "La lobby dei criminali di guerra: l'aiuto tedesco per i criminali nazisti detenuti all'estero", focalizzandosi sui criminali di guerra tedeschi detenuti in Italia e nei Paesi Bassi. Questo sostegno statale ai criminali di guerra nazisti, secondo Bohr, è stato sostenuto da tutti i principali partiti del Bundestag tedesco e ha fatto parte della "ragion di stato" della Germania Ovest fino al 1989.

Rappresentanza ecclesiastica

Dopo la liberazione dal fascismo nel maggio 1945, gli Alleati smantellarono le strutture statali tedesche. Immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, i vescovi e i sacerdoti hanno assunto "funzioni di assistenza quasi statali". E in questo contesto, si sono impegnati a fornire assistenza ai tedeschi condannati per crimini di guerra o contro l'umanità sia in Europa orientale che occidentale, nonché nelle diverse zone di occupazione in Germania e Austria. Dopo gli atroci crimini del fascismo tedesco, le potenze vincitrici avevano condannato circa 97.000 tedeschi e austriaci.

"Linea dei monasteri"

Sia i religiosi evangelici che quelli cattolici si impegnarono in favore dei criminali di guerra ricercati e condannati. Sul versante cattolico, la "linea dei monasteri" o "linea dei topi" è probabilmente la più nota. Attraverso questa via, i criminali di guerra nazisti tedeschi potevano raggiungere l'America Latina attraverso l'Italia. Le autorità vaticane li aiutavano in questo processo; anche il servizio segreto dell'esercito americano Counter Intelligence Corps (CIC) ne era a conoscenza, almeno in parte. È stato così, ad esempio, nel caso di Klaus Barbie, noto come "il boia di Lione". Il Vaticano sotto Papa Pio XII (in carica dal 1939 al 1958) aveva respinto il sistema delle nazioni di Versailles, aveva sostenuto i fascisti croati e aveva avuto stretti legami con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale, anche se ufficialmente mantenne una posizione di neutralità. Entrambe le principali chiese dell'ovest tedesco si batterono per anni per la liberazione dei criminali di guerra tedeschi e degli altri responsabili dei crimini nazisti.

die kriegsverbrecherlobby


Fine delle indagini

Tra il novembre 1945 e l'ottobre 1946, si svolsero i processi presso il Tribunale dei crimini di guerra di Norimberga. I procuratori delle quattro potenze vincitrici in Europa (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Unione Sovietica) processarono 22 alti funzionari del regime nazista, tra cui l'ex ministro degli esteri Joachim von Ribbentrop, l'ex "Vice del Führer" Rudolf Heß e Hermann Göring, ex comandante in capo dell'aeronautica e ministro dell'economia durante il nazismo. Dopo la fine dei processi di Norimberga, la volontà dei leader delle autorità di occupazione occidentali di perseguire i criminali tedeschi diminuì. Nel 1947, infatti, le autorità di occupazione statunitensi in Germania smisero di estradare i colpevoli tedeschi dalla loro zona di occupazione in Italia; l'anno successivo, seguirono l'esempio le autorità di occupazione britanniche.

Condannati in Italia

In Italia, che era stata un'alleata fascista della Germania nella Seconda Guerra Mondiale fino al 1943 e che in seguito si divise tra gli Alleati e le Potenze dell'Asse per due anni, le condanne dei criminali di guerra tedeschi e dei nazisti tedeschi continuarono. Nel 1948, un tribunale militare condannò Herbert Kappler all'ergastolo. Nel massacro delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944, soldati tedeschi uccisero 335 civili italiani, di cui 75 erano ostaggi ebrei. Kappler, il comandante della polizia di sicurezza e del servizio di sicurezza del Reichsführer SS  (Sicherheitsdienstes des Reichsführers, SD) a Roma, organizzò questo crimine di guerra. Le Fosse Ardeatine sono considerate ancora oggi il "luogo simbolo dei crimini di guerra tedeschi in Italia". Ogni anno, il presidente italiano depone una corona in quel luogo.

Condannati nei Paesi Bassi

Oltre a Kappler, il libro di Bohr si focalizza sui criminali di guerra nazisti tedeschi condannati nei Paesi Bassi, noti come i "Quattro di Breda". Questi includevano Willy Lages (capo della polizia di sicurezza ad Amsterdam e quindi superiore del dirigente dell'"Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica" ad Amsterdam), Jupp Kotalla (capo dell'amministrazione nel campo di concentramento di Amersfoort), Ferdinand aus der Fünten (capo dell'"Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica" ad Amsterdam) e l'ex SS-Sturmscharführer Franz Fischer. Tutti avevano giocato un ruolo significativo nella deportazione degli ebrei olandesi. Lages, Fischer e aus der Fünten erano responsabili di molte più vittime rispetto alla maggior parte degli altri criminali tedeschi di guerra e nazisti nei Paesi Bassi.

Herbert Kappler


"Protezione legale" nella Repubblica Federale

Nel dicembre 1949, mezzo anno dopo la fondazione della Repubblica Federale di Germania, il Bundestag votò all'unanimità per istituire un "Ufficio centrale per la protezione legale" (Zentralen Rechtsschutzstelle, ZRS). Il giurista Hans Gawlik, che aveva lavorato a Norimberga come difensore del SD, fu nominato a capo del ZRS. Gawlik utilizzò la sua posizione per avvertire circa 800 colpevoli nazisti tedeschi di non fuggire in Francia, poiché erano stati condannati in contumacia e rischiavano una pena detentiva. In breve tempo, il termine "criminali di guerra condannati" si diffuse nell'apparato governativo dell'ovest tedesco, riducendo così i criminali di guerra e i responsabili dei crimini nazisti al fatto di essere stati condannati nei paesi liberati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale; le loro azioni criminali e il loro contributo all'Olocausto con questo termine vennero minimizzati.

Blocchi comuni

La creazione di blocchi durante la guerra fredda complicò l'atteggiamento del governo di Bonn nei confronti dell'Italia e dei Paesi Bassi. Entrambi i paesi erano membri della NATO a partire dal 1949, a cui si unì anche la Repubblica Federale nel 1955. Il governo federale sotto il cancelliere Konrad Adenauer e il governo italiano sotto il primo ministro democristiano Alcide De Gasperi si accordarono nel 1950 per sostenere l'integrazione occidentale e il riarmo reciproco. Inoltre, il governo italiano ridusse le pene detentive per molti criminali di guerra e nazisti tedeschi. A partire dal 1951, solo Kappler rimase in carcere; in particolare, le organizzazioni partigiane italiane e la comunità ebraica del paese si opposero fermamente alla sua liberazione.

Organizzazioni di assistenza

Nella Repubblica Federale emersero una serie di organizzazioni che si batterono per la liberazione dei criminali di guerra e dei responsabili dei crimini nazisti condannati. L'associazione più importante fu il "Verband der Heimkehrer, Kriegsgefangenen und Vermisstenangehörigen Deutschlands" (VdH). Nel 1959, il VdH tenne il suo congresso federale a Colonia-Deutz. Il discorso inaugurale fu tenuto dal presidente federale Theodor Heuss (FDP) di fronte a circa 11.000 spettatori. Oltre al VdH, c'era anche la "Stille Hilfe für Kriegsgefangene und Internierte", di cui il medico, teologo e premio Nobel per la pace Albert Schweitzer era presidente onorario. La "Stille Hilfe" serviva principalmente come punto di raccolta per ex ufficiali delle SS di alto rango. Nell'organizzazione "Hilfsgemeinschaft auf Gegenseitigkeit" (Hiag), si radunavano esclusivamente "veterani delle Waffen-SS".

Sostenitori fascisti locali

Non solo dalla Repubblica Federale, ma anche dai paesi precedentemente occupati dalla Germania, c'era supporto per i criminali di guerra condannati. Nel febbraio 1956, Pino Romualdi, uno dei primi leader del Movimento Sociale Italiano (MSI), chiese al primo ministro dell'epoca, De Gasperi, di liberare gli ultimi "soldati tedeschi prigionieri di guerra", riferendosi sia a Kappler che al condannato austriaco Walter Reder. Nel congresso della "Stille Hilfe" a Monaco nel 1955 partecipò, tra gli altri, un membro di un ex collaboratore e membro del Movimento Nazionalsocialista Olandese, che si lamentò di presunte "ingiustizie" subite dai criminali di guerra condannati a Breda.

SS condannati in Olanda
SS condannati in Olanda

Fuga da Breda

Nel dicembre 1952, sette ex membri olandesi delle SS condannati riuscirono a fuggire dalla prigione di Breda in Germania. Le autorità tedesche impiegarono un anno per rintracciare sei dei sette fuggitivi. Gli Alleati riuscirono a far tornare uno dei sei nei Paesi Bassi, ma gli altri cinque ottennero la cittadinanza tedesca. La base legale era un "decreto del Führer" di Adolf Hitler del 1943 che garantiva la cittadinanza tedesca agli uomini delle SS. Erich Mende, all'epoca membro dell'esecutivo federale della FDP e in seguito vice cancelliere della Repubblica Federale, accolse uno degli ex membri delle SS nell'edificio federale di Bonn, dove si tenevano le sedute plenarie del Bundestag e del Bundesrat.


Gli ultimi

I cosiddetti "Quattro di Breda" erano stati inizialmente condannati a morte nei Paesi Bassi. Oltre a loro, fino al 1960 i governi olandesi avevano amnistiato tutti i criminali di guerra e i responsabili dei crimini nazisti tedeschi. Nel corso del 1962, le autorità in Belgio e in Francia rilasciarono tutti i criminali di guerra tedeschi ancora detenuti, lasciando così i "Quattro di Breda" e Kappler come gli ultimi criminali di guerra e nazisti tedeschi detenuti nelle carceri dell'Europa occidentale.

Trasversalità politica

Oltre ai politici della CDU, CSU, FDP e ai partiti di destra minori rappresentati nel Bundestag all'inizio della Repubblica Federale (GB/BHE e DP), anche i membri della SPD in quegli anni si sono battutti per la liberazione dei criminali di guerra tedeschi e dei responsabili dei crimini nazisti. Nel 1963, il sindaco di Berlino Ovest Willy Brandt scrisse una lettera all'ambasciatore della Repubblica Federale in Italia, Manfred Klaiber, offrendo i suoi "buoni uffici" per la liberazione di Kappler. Anche Helmut Schmidt, suo successore come cancelliere, continuò la politica precedente. Già nel 1953, il politico della SPD di Amburgo aveva dichiarato in un discorso davanti all'associazione Hiag di Amburgo di aver sempre avuto "un particolare sentimento di fiducia" quando le Waffen-SS durante la Seconda Guerra Mondiale si trovavano nelle vicinanze. Come cancelliere, Schmidt perseguì una "escalation nella questione dei criminali di guerra", come affermato da Bohr.

Fuga, morte e liberazione

Dei cinque criminali di guerra nazisti tedeschi esaminati da Bohr, Willy Lages fu il primo a essere rilasciato "per motivi umanitari" nel 1966 e immediatamente deportato nella Repubblica Federale. Nel 1977, Herbert Kappler fuggì dall'ospedale militare centrale delle forze armate italiane a Roma. I media tedeschi riportarono la notizia in tono positivo; nella sua città natale, Soltau, Kappler fu accolto con una cerimonia solenne, mentre il governo di Schmidt in pubblico taceva. Due anni dopo la fuga di Kappler, Jupp Kotalla morì in carcere a Breda. Franz Fischer e Ferdinand aus der Fünten rimasero in prigione fino al gennaio 1989, quando furono rilasciati. Il presidente federale Richard von Weizsäcker ringraziò quindi il parlamento olandese per la grazia concessa. Entrambi morirono nel corso del 1989.


[1] Günter Baadte: Grundfragen der politischen und gesellschaftlichen Neuordnung in den Hirtenbriefen der deutschen Bischöfe 1945–1949, in: Jahrbuch für Christliche Sozialwissenschaften, Jg. 27 (1986), Nr. 95–113 (hier: S. 96).

[2] Felix Bohr: Die Kriegsverbrecherlobby: Bundesdeutsche Hilfe für im Ausland inhaftierte NS-Täter, Berlin 2018, S. 59.

[3] Ebenda, S. 70. Zu Barbie s. auch Eigentum verpflichtet.

[4] S. dazu Berlin und der Vatikan.

[5] Bohr: Die Kriegsverbrecherlobby, S. 266–272.

[6] Ebenda, S. 13.

[7] Ebenda, S. 41.

[8] Ebenda, S. 119.

[9] Ebenda, S. 79.

[10] Ebenda, S. 163.

[11] Felix Bohr: Ermittlung nicht erwünscht – Das geplante „Restverfahren“ im Fall Herbert Kappler: Ein Zeugnis deutscher und italienischer Vergangenheitspolitik (1959–1961), europa.clio-online.de 2012.

[12] Bohr: Die Kriegsverbrecherlobby, S. 123.

[13] Ebenda, S. 127–129.

[14] Ebenda, S. 132.

[15] Ebenda, S. 103.

[16] Ebenda, S. 132.

[17] Ebenda, S. 111.

[18] Ebenda, S. 57.

[19] Ebenda, S. 144.

[20] Ebenda, S. 156.

[1] Ebenda, S. 133.

[22] Ebenda, S. 272–283 (Zitat aus S. 272).

[23] Felix Nikolaus Bohr: Flucht aus Rom – Das spektakuläre Ende des „Falles Kappler“ im August 1977, in: Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte, Jg. 60 (2012), Nr. 1, S. 111–141.

[24] Bohr: Die Kriegsverbrecherlobby, S. 321.

[25] Bohr: Die Kriegsverbrecherlobby, S. 362



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Die Kriegsverbrecherlobby