A breve il Bundestag approverà una nuova legge sull'immigrazione che spalancherà le porte ad un'altra ondata di lavoratori extra-UE, ufficialmente per colmare le lacune di personale in alcuni settori individuati dalla legge. Il Tagesschau della ARD, la tv pubblica tedesca, non un foglio di sovversivi dell'est, dati alla mano esprime dei forti dubbi sui numeri forniti dalle associazioni dei datori di lavoro e sul fatto che in Germania vi sia una reale mancanza di personale qualificato. Si tratterebbe piu' che altro di una campagna di PR dei datori di lavoro, i quali ritengono che sia loro diritto avere a disposizione sempre e comunque un esercito di lavoratori a basso costo e con pochi diritti, visto che per i nuovi arrivati la permanenza in Germania sarà strettamente legata al mantenimento del lavoro. Ne parla il Tagesschau della ARD
La legge sull'immigrazione dei lavoratori qualificati dovrà alleggerire la situazione sul mercato del lavoro. Ma c'è veramente una carenza di lavoratori qualificati? Oppure i rappresentanti dell'economia la fanno troppo semplice?
Alla fine è stato fortunato. Tramite un conoscente è riuscito a trovare un lavoro in un'azienda di prodotti per la cura dell'auto. Dopo oltre 100 candidature, dopo mesi di misure per la formazione assegnate dal Jobcenter e diversi lavori nei cantieri come manovale.
In verità Christian Holzmann è un lauerato. Dopo la laurea in biofisica il 36enne ha fatto per cinque anni ricerca sulle cellule della prostata all'Università della Saarland. Dopo la fine del suo contratto, non si è preoccupato piu' di tanto, almeno all'inizio. C'è carenza di lavoratori qualificati, specialmente tra i laureati in materie scientifiche, pensava. Dopo quattro anni passati in cerca di un lavoro, alla fine non ci credeva più nemmeno lui.
"Ci sono spesso problemi di incontro fra domanda e offerta, le esigenze specifiche del mercato del lavoro non corrispondono con le qualifiche del candidato," afferma Holger Seibert dell'Institut für Arbeitsmarkt-und Berufsforschung (IAB). Non accade solo ai biologi, ma anche ad altri laureati, ad esempio, agli ingegneri.
L'economia è troppo esigente?
Ma anche se ci fossero solo poche migliaia di casi come questo, bisognerebbe ancora porsi la domanda: quanto è profonda la carenza di lavoratori qualificati se i giovani laureati come Holzmann non vengono nemmeno invitati a un singolo colloquio di lavoro dopo aver fatto tonnellate di domande? L'economia e le aziende sono troppo esigenti? O semplicemente non vogliono investire in un lavoratore come Holzmann? Con il suo background di scienziato naturale potrebbe essere inserito in molte attività complesse.
Uno sguardo alle statistiche suggerisce che la situazione per la maggior parte degli accademici è buona. Hanno il tasso di disoccupazione più basso: nel 2017 era al 2,3%, mentre per chi è senza una qualifica professionale era al 17,9%. Il tasso di disoccupazione complessivo è del 5,8 per cento.
Allarmismo dalle associazioni di categoria
D'altra parte è possibile che molti accademici non compaiano nemmeno nelle statistiche sulla disoccupazione. Perché prendono parte ad una misura di formazione dopo l'altra, della cui sensatezza spesso nemmeno l'Arbeitsamt è convinto. D'altra parte, anche perché molti - come Holzmann - probabilmente preferiscono trascinare sacchi di cemento e calcinacci al posto di ricevere Hartz IV.
Fare affidamento sui numeri e le statistiche quando si parla di mancanza di lavoratori qualificati generalmente è problematico. Mentre l'economia continua a lanciare messaggi di allarme, dalle statistiche della Bundesagentur für Arbeit (BA) emerge un quadro molto diverso. Ad esempio secondo il Fachkräftemonitor della Industrie-und Handelskammer (IHK) solo su Berlino attualmente ci sarebbe un deficit di 121.000 lavoratori qualificati. Presso la Bundesagentur für Arbeit, tuttavia, nell'ottobre 2018 erano segnalati solo 19.079 posti vacanti per lavoratori qualificati. Al contrario, erano registrati come disoccupati ben 77.216 lavoratori qualificati, come emerge da una recente valutazione della rbb.
Quali numeri sono affidabili?
Queste statistiche tuttavia sono affidabili solo in maniera parziale. Perché al Jobcenter molte posizioni aperte probabilmente non vengono nemmeno segnalate. Le aziende per trovare personale spesso fanno affidamento sui siti web oppure sui social network, soprattutto nelle città. Dall'altro lato è probabile che le cifre delle associazioni dei datori di lavoro siano esagerate, si legge nell'analisi della RBB. Nelle loro rilevazioni sono inclusi sia i sondaggi fra i propri membri sia i numeri dell'Agenzia per l'impiego. Alla fine vengono poi moltiplicati per un fattore sconosciuto, una stima fatta per rappresentare anche le posizioni non segnalate.
"La verità dovrebbe essere in un punto che sta a metà fra i sondaggi delle associazioni di imprese e i posti vacanti registrati", dice l'esperto di mercato del lavoro dello IAB Seibert a colloquio con il Tagesschau. Nel proprio rilevamento sul mercato del lavoro lo IAB intervista regolarmente circa 75.000 aziende e amministrazioni a livello nazionale per determinare nel modo più accurato possibile le necessità di manodopera. Secondo Seibert, a Berlino ci sarebbero circa 50.000 posti vacanti. Quindi ampiamente al di sotto del numero fornito dalle Camere di Commercio.
"Problemi spesso fatti in casa"
Anche se nessuno sostiene che via sia una carenza di manodopera qualificata a livello nazionale, fra gli specialisti tuttavia è fuori discussione il fatto che cio' sia valido solo per alcuni settori. Secondo l'analisi sulle strettoie nel mercato del lavoro realizzata dalla Bundesagentur für Arbeit, la carenza di lavoratori qualificati a livello nazionale sarebbe ampia per gli idraulici, nel settore infermieristico e sanitario e nella tecnologia energetica.
Un'immigrazione di manodopera qualificata proveniente da paesi extra-UE in questo caso potrebbe essere un rimedio? Eric Seils della Fondazione Hans Böckler, vicina al sindacato, non ritiene che l'immigrazione possa essere una panacea. Ritiene infatti che i problemi spesso siano fatti in casa. "Nel settore dell'assistenza alle persone, per anni sono stati pagati stipendi molto bassi e le condizioni di lavoro sono peggiorate nel tempo", spiega al Tagesschau. Questi lavori dovrebbero essere resi più attraenti e pagati meglio. Nel settore infermieristico sta già accadendo, anche se con troppi anni di ritardo. In questi settori l'immigrazione ora è urgentemente necessaria.
"C'è un'offerta di lavoro sufficiente"
Un problema tuttavia c'è ed è nell'industria delle costruzioni, dove secondo un'analisi sulla mancanza di forza lavoro realizzata dalla BA vi è una grande mancanza di personale. Seils ne individua le cause nel livello estremamente basso dei tassi di interesse in Germania. "Aprire ulteriormente questo mercato anche ai cittadini dei paesi terzi non mi sembra ragionevole, cosa accadrà quando i tassi di interesse aumenteranno e il boom edilizio finirà?", ci chiede. In questo settore avremo nuovamente una disoccupazione di massa come era già accaduto negli anni '90.
La situazione invece è diversa per i lavori non indicati nella lista dei mestieri con carenza di personale redatta dall'Agenzia federale per l'impiego. La nuova legge dovrebbe consentire anche in questi settori l'immigrazione da paesi extra-UE. In futuro potranno emigrare anche camerieri qualificati, addetti alle pulizie e camionisti. Seils è fermamente convinto che in queste professioni vi sia una sufficiente disponibilità di lavoratori, anche grazie alla libera circolazione garantita dall'UE. Le aziende spesso la fanno troppo semplice. "Gli imprenditori sono abituati a lavorare in tempi di disoccupazione di massa e pensano che che ci sia una situazione di scarsità quando bisogna cercare un lavoratore anche solo per un po' di tempo oppure offrire un salario un po' piu' alto", afferma Seils. "Ma non esiste un diritto ad avere lavoratori a basso costo".
Immigrazione necessaria in futuro
Per quanto riguarda l'immigrazione di manodopera qualificata, Seils si auspica una regolamentazione con il dovuto senso delle proporzioni. Dopotutto, dove c'è una vera carenza, si può già osservare un ripensamento da parte della politica e dell'economia. Fra gli infermieri o fra gli sviluppatori di software, ad esempio, i salari stanno già aumentando e il coinvolgimento delle donne e dei lavoratori più anziani nel mercato del lavoro è in aumento. Nel 2000, poco più del 37% di tutte le persone di età compresa tra i 55 e 64 anni avevano un lavoro retribuito, nel 2017 invece erano più del 70% .
Ma una cosa fra gli esperti è fuori discussione: in futuro il cambiamento demografico ridurrà effettivamente il numero dei lavoratori disponibili in Germania, anche se continuasse l'abituale immigrazione di circa 200.000 persone all'anno. Anche i critici come Seils ritengono pertanto utile per i prossimi anni un'immigrazione controllata e gestita.
Finalmente si parla di tragedia demografica, perché se andiamo avanti così, l'estinzione dei popoli italiano, nipponico e tedesco diventerà realtà nel giro di 100-150 anni, già nel 2080 secondo alcune previsioni la Germania e l'Italia perderanno 20 milioni di persone passando da 82 milioni a 60 la Germania mentre l'Italia passerà da 60 a 40 milioni, il Giappone dovrebbe addirittura dimezzare la popolazione passando da 115 milioni circa a 57-60. La Germania fa pochi figli probabilmente per un fattore culturale, nonostante lo Stato Sociale molto forte e gli aiuti statali alle famiglie, lo stesso penso sia per il Giappone anche se non conosco il livello di Stato Sociale nipponico, mentre l'Italia ha più un problema economico più che culturale, è legato alla crisi economica che ha colpito i ceti medio-bassi, se si redistribuisse la ricchezza di un paese estremamente ricco di proprietà private qual è l'Italia si tornerebbe a fare figli, tutto dipende dalle politiche statali di aiuti economici e di servizi dati alle famiglie, magari facendo anche una bella patrimoniale sui ricchi e i grandi patrimoni che in Italia abbondano per redistribuire meglio ed evitare l'estinzione di quello che è probabilmente il popolo che ha dato di più al mondo, quello ITALIANO, che non merita certo l'estinzione !?
RispondiEliminaLuca il PATRIOTA
la germania importera' 1 milione di musulmani che figliano 4 muslim a testa. Problem solved.
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