La Corte Costituzionale tedesca martedi' ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di pronunciarsi sul programma di acquisto titoli della BCE segnalando in questo modo un certo dissenso nei confronti della BCE a guida italiana. Holger Zschäpitz su Die Welt saluta questa decisione come l'inizio della riscossa del risparmiatore tedesco, in questi lunghi anni tradito dalla politica dei tassi a zero. E' necessario che i giudici europei indichino chiaramente quali sono i limiti della BCE. Holger Zschäpitz Die Welt
Che la Corte Costituzionale abbia delle preoccupazioni in merito al programma di acquisto di obbligazioni della BCE è un fatto sicuramente positivo. In questo modo Karlsruhe costringe la Corte di Giustizia Europea a mostrare alla BCE quali sono i limiti del suo mandato.
Impotenti! Cosi' si sentono molti risparmiatori quando pensano alla BCE. A causa della politica dei tassi a zero, nonostante il boom economico, da anni ormai non ottengono alcun ritorno sui loro risparmi e ora devono addirittura pagare alle banche dei costi esorbitanti per la gestione del conto corrente.
Anche molti parlamentari tedeschi si sentono impotenti. Restano a guardare mentre la BCE con il suo programma di acquisti accumula trilioni di rischi per il contribuente tedesco, senza poter dire una parola.
In nome della politica monetaria sembra che le autorità monetarie possano fare e disfare a piacimento, prive di qualsiasi forma di legittimazione democratica. La BCE si è sviluppata come uno stato nello stato, si arroga sempre nuove competenze, come alcuni giuristi criticamente hanno fatto notare.
Questa volta pero' la Corte Costituzionale ha dato un segnale chiaro. Ha espresso dei dubbi sulla costituzionalità della politica anti-crisi della BCE e in considerazione dei rischi assunti chiede un esame accelerato da parte della Corte di Giustizia Europea in Lussemburgo. Con il programma di acquisto dei titoli, la BCE potrebbe aver superato il proprio mandato, argomenta Karlsruhe.
Fine dello svenimento
Nessuno puo' davvero aspettarsi che i giudici costituzionali europei possano bocciare il programma e decidano che l'acquisto di titoli di per sé è illecito. Una decisione cosi' estrema potrebbe far scivolare l'Eurozona in una nuova crisi esistenziale. Una conseguenza di cui probabilmente nemmeno Karlsruhe vuole sentirsi responsabile.
Inoltre i giudici del Lussemburgo sono molto piu' benevoli nei confronti della BCE rispetto ai loro colleghi di Karlsruhe. Tuttavia la decisione della giustizia tedesca obbliga la Corte Europea a prendere una posizione sulla condotta della BCE. Sottolineando i loro dubbi, i giudici tedeschi esercitano una pressione sulla Corte di Giustizia Europea affinchè questa mostri alla BCE i limiti del suo spazio di azione.
Ed è proprio quello che ora deve accadere: spiegare chiaramente alle istituzioni monetarie che in materia di politica monetaria non hanno una libertà completa. Solo cosi' i risparmiatori e i parlamentari potranno risvegliarsi dal loro stato di svenimento.