Accordo raggiunto fra governo nero-giallo e opposizioni rosso-verdi: introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie in cambio del voto favorevole al Fiskalpakt. Un commento su Zeit.de ci spiega perché la SPD non può cantare vittoria.
La FDP cede, la SPD trionfa: la maggioranza nero-gialla (CDU-FDP) vuole introdurre una nuova tassa sulle transazioni finanziarie. Ma a trarne vantaggio sarà di nuovo solamente Merkel.
Sigmar Gabriel ancora una volta è molto orgoglioso. Da anni il suo partito fa campagna per una tassa sulle transazioni finanziarie. Il leader SPD esulta dopo il successo nelle negoziazioni sul Patto fiscale e sul fondo di salvataggio ESM. Alla fine l'Unione e la FDP avrebbero avuto una "svolta a 180 gradi" e si sarebbero convertite alla linea politica definita dai social-democratici.
In effetti, la coalizione di governo ha sorprendemente abbandonato una posizione che fino a poco tempo fa aveva difeso con convinzione. Soprattutto la FDP, che fino ad ora aveva escluso una tassa sulle transazioni finanziarie: e in particolar modo una versione della tassa da introdurre in pochi paesi - e non in tutta Europa.
Philipp Rösler (FDP) e i suoi uomini hanno avuto argomentazioni simili a quelle del primo ministro britannico Cameron, ieri in visita a Berlino: una tassa del genere minaccerebbe le borse europee, perché gli speculatori e gli operatori finanziari fuggirebbero verso i paradisi fiscali esteri, per aggirare la tassa.
Merkel si sforza di avere un vasto consenso
I liberali tedeschi la temono ancora. Ma hanno riconosciuto che non potevano restare ancora a lungo in disaccordo con la cancelliera e il ministro delle finanze Schäuble. Soprattutto se intendevano evitare nuove difficoltà alla maggioranza nero-gialla.
Questo perché Merkel e Schäuble già da molto tempo hanno chiarito che su questo tema sono pronti ad andare incontro alla SPD e ai Verdi. Il loro obiettivo è ottenere il voto delle opposizioni sul Fiskalpakt e sul fondo di salvataggio ESM prima della pausa estiva. La coalizione nero-gialla per raggiungere la maggioranza dei due terzi al Bundestag ha infatti bisogno dei voti dell'opposizione. Per questa ragione hanno deciso di appoggiare la tanto criticata tassa sulle transazioni finanziarie.
Per non restare isolata provocando l'ira della cancelliera, alla FDP non è rimasto altro che piegarsi alla volontà dell'alleato. SPD e Verdi avevano già chiarito che senza concessioni sulla tassa finanziaria e senza un pacchetto di crescita per i paesi in crisi, non avrebbero votato il Fiskalpakt.
Merkel da tempo ha capito che senza l'appoggio dei partiti di opposizione, non può fare grandi passi in avanti, soprattutto in tema di Eurocrisi. Ed ha anche capito che non le porta nessun vantaggio opporsi alle richieste che incontrano il favore popolare: come quella di far partecipare le banche ai costi della crisi con una tassa finanziaria. Anche se è probabile che questo obiettivo potrà essere raggiunto solo in pochi paesi europei.
Merkel con i suoi sforzi per un largo consenso sulla crisi dell'Euro, ha evitato una forte contrapposizione fra le parti come è accaduto in altri paesi europei. Per questo motivo è sempre pronta a rivedere le proprie posizioni, come ha già fatto piu' volte durante la Eurocrisi.
Ma che cosa significa questo per la SPD? Da un lato si può dire che ne trarrà sicuramente vantaggio: è il partito di opposizione con piu' successi nella storia della repubblica federale. Molte richieste avanzate verso la maggioranza nero-gialla nel frattempo sono diventate senso comune, come la svolta nella politica energetica e ora la tassa sulle transazioni finanziarie. Diversamente da quanto accadeva con Oscar Lafontaine negli anni novanta, al Bundestag il partito non ricorre all'ostruzionismo in grande stile e non cerca il dissenso su ogni provvedimento.
Al contrario: fra i leader del partito la lunga esperienza di governo si nota molto bene. I leader cercano la cooperazione invece dello scontro continuo, anche se spesso nel loro partito questa linea non viene ben accolta. Questo è giusto, meritorio e come vediamo adesso porta anche dei successi.
In che modo la SPD combatterà la campagna elettorale contro Merkel?
E' anche possibile che questa condotta non porti molto ai socialdemocratici. Alla fine gli elettori potrebbero ringraziare ancora una volta la cancelliera, che ai loro occhi avrà fatto la cosa giusta, e dimenticare, da dove queste idee sono arrivate.
Inoltre: la SPD avrà bisogno di nuovi temi per la campagna elettorale al Bundestag. Con la tassa sulle transazioni finanziarie, Merkel gliene ha già portato via uno.