Da FB l'interessante commento di Oskar Lafontaine sul successo elettorale di AfD alle elezioni regionali nel Mecklenburg-Vorpommern
Le elezioni
regionali nel Mecklenburg-Vorpommern sono state un voto di protesta nei
confronti delle politiche sui rifugiati di Merkel e contro i tagli al
welfare. Molti degli elettori di AfD hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti delle politiche di accoglienza di Merkel e verso le politiche neo-liberiste degli ultimi anni e i conseguenti tagli allo stato sociale. Sarebbe un errore fatale
considerare questo voto di protesta come un voto di destra.
I corresponsabili
del successo di AfD sono invece i politici di tutti i partiti e i giornalisti
che hanno definito come “vicina alla AfD” ogni forma di critica
alla politica dominante. Hanno involontariamente aiutato i populisti di destra.
Ogni critica alla globalizzazione, all’Euro, all’UE, all’interventismo
militare degli Stati Uniti, oppure le richieste di riconciliazione con la
Russia sono ogni volta etichettate come una “politica vicina alla AfD”. In questo
modo consegnano ad AfD il monopolio su ogni forma di critica verso la politica
dominante. Secondo questa logica gli studenti che negli anni ’60 protestavano contro la guerra in Vietnam
sarebbero vicini alla AfD. Willy Brandt e
Egon Bahr, che hanno promosso un riavvicinamento alla Russia, dovrebbero
difendersi dalla stessa accusa. I critici della globalizzazione dovrebbero
ricevere lo stesso distintivo, sebbene fossero attivi ben prima della
fondazione di AfD. Critiche all’Euro e alle istituzioni UE ce ne sono da molti
anni, ma per gli involontari gregari della AfD ogni critica è diventata populismo di
destra.
Grazie a questa
propaganda involontaria è stata nascosta la natura neoliberista di AfD, un
partito che rifiuta una giusta tassazione dei redditi, dei patrimoni e delle
eredità dei milionari, che sostiene il dumping salariale e le basse pensioni, e
considera una buona cosa l’interventismo militare se finalizzato alla difesa
degli interessi tedeschi. Chi vuole combattere la AfD, deve prima impegnarsi a
ricostruire lo stato sociale partendo dalle sue macerie e rifiutare le politiche
neoliberali degli ultimi anni.