Dovevano essere il simbolo della svolta green impressa dalla coalizione Ampel, invece stando alle ultime notizie le pompe di calore in Germania non le vuole piu’ nessuno. Anche il leader di mercato Viessmann annuncia una lunga casssa integrazione. Ma ad essere in crisi è tutto il settore delle pompe di calore in Germania. Ne scrive Merkur.de
Le Difficoltà del Settore delle Pompe di Calore
Nonostante sia considerato un elemento centrale per la transizione energetica nel riscaldamento, il settore delle pompe di calore non riesce a decollare. Dei 500.000 sistemi di pompe di calore all’anno sperati, obiettivo fissato dal governo federale per il settore, secondo le stime attuali ne verranno probabilmente installati solo 200.000 al massimo. Questo crollo della domanda è presumibilmente dovuto ai dibattiti sulla legge sui riscaldamenti (Gebäudeenergiegesetz, GEG) dell’anno scorso.
La Reazione dei Consumatori
I consumatori e le consumatrici sono destabilizzati dai dibattiti sui sistemi di riscaldamento. E le persone destabilizzate non comprano impianti di riscaldamento costosi, soprattutto se i fondi di incentivazione statale non saranno erogati prima di settembre 2024. Perché comprare adesso, se bisogna anticipare i soldi fino all’autunno? Per molte persone è troppo denaro, quindi aspettano.
Le Conseguenze per Viessmann
E questo è tossico per il settore. Chi non vende abbastanza pompe di calore ne risente prima o poi nel bilancio e deve iniziare a risparmiare. Proprio come sta accadendo a diverse aziende. Adesso si aggiunge Viessmann ad Allendorf. Come riportato dalla HNA facendo riferimento all’azienda, Viessmann ha annunciato la cassa integrazione per una parte dei suoi dipendenti a partire dal 1º luglio 2024. Ad Allendorf lavorano 4.000 dipendenti, ma “di gran lunga non tutti” saranno messi in cassa integrazione.
Vanessa Ante, responsabile della comunicazione di Viessmann, ha dichiarato che la cassa integrazione riguarda la società di produzione Viessmann Werke Allendorf GmbH presso la sede di Allendorf, “sia nel settore diretto che in quello indiretto (amministrazione)”. La cassa integrazione è prevista per i mesi di luglio e agosto. “Ulteriori decisioni sull’utilizzo della cassa integrazione saranno prese in base alla situazione del mercato. L’accordo aziendale concluso offre sicurezza di pianificazione per un periodo di un anno”, ha dichiarato Ante.
La Situazione del Mercato
Alla domanda sui motivi della cassa integrazione, l’azienda ha risposto: “A breve termine c’è un po’ di vento contrario in Europa, ma Viessmann Climate Solutions è pienamente convinta che la tendenza a lungo termine verso l’elettrificazione e la sostenibilità offra un’opportunità senza precedenti e che siamo ben posizionati per questa crescita.”
Oltre a Viessmann, anche i grandi concorrenti Vaillant e Stiebel Eltron hanno già dovuto annunciare la cassa integrazione.
Speranze per il Futuro
Viessmann è diventato temporaneamente il simbolo del dibattito sul riscaldamento nel 2023, quando l’azienda familiare ha annunciato la vendita del settore riscaldamento a Carrier Global degli Stati Uniti. L’accordo è stato concluso per dodici miliardi di euro; il settore Climate Solutions comprende tra l’altro caldaie a gas e a olio, pompe di calore, caldaie a combustibile solido e solare termico, ma anche impianti di riscaldamento che generano elettricità, sistemi di acqua calda e sistemi di ventilazione per abitazioni.
La speranza di Viessmann – e di tutti gli altri produttori di pompe di calore – era che le nuove direttive politiche avrebbero portato a un boom della domanda di pompe di calore. Per aumentare la produzione, sono stati fatti ovunque grandi investimenti – uno dei motivi per cui Viessmann ha deciso di vendere il settore climatizzazione. Carrier Global ha già molta esperienza nella produzione di grandi volumi, secondo l’argomentazione. Altri produttori, come Vaillant, hanno costruito grandi nuovi impianti di produzione all’estero.
Un Mercato in Crisi
E ora arriva questa situazione inattesa: la domanda si sta bloccando. I produttori di impianti per il riscaldamento hanno venduto in Germania nei primi tre mesi del 2024 quasi un terzo di impianti in meno rispetto all’anno scorso. Le vendite sono diminuite del 29% a 217.500 impianti, ha comunicato l’Associazione federale dell’industria tedesca del riscaldamento (BDH). Le vendite di pompe di calore sono diminuite del 52%, quelle di impianti a biomassa dell’81%. Le caldaie a gas hanno registrato un calo del 17%. Solo le caldaie a olio sono aumentate – del 27% a 27.500 impianti. Un disastro per l’industria, che vede i responsabili seduti a Berlino politico – ma anche nei media. Inoltre, si aggiungono sempre nuove regolamentazioni, come il divieto degli F-gas a partire dal 2027, che avrà conseguenze per il settore.
Le Parole di Max Viessmann
Qualche settimana fa, Max Viessmann ha dichiarato alla WirtschaftsWoche: “Quello che è successo intorno alle pompe di calore è stato di una drammaticità senza pari. […] Una tecnologia che è dimostrabilmente più efficiente e ha vantaggi è stata distrutta a parole. I miti diffusi, la polarizzazione e il populismo che si sono verificati mi hanno lasciato senza parole.” Alla luce della cassa integrazione annunciata da Viessmann, la sua incredulità non sarà certo diminuita.